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Autore: FairySweet    28/08/2014    1 recensioni
... La sua colpa era semplicemente quella di amare troppo, amava sé stessa, amava quell'uomo ostinato e testardo che la sfiorava con la delicatezza di un angelo, amava sua figlia, la sua vita, semplicemente ... amava troppo ...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna Ristori, Antonio Ceppi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                               Tu sei troppo Amore





 “Perché sei qui?” sorrise voltandosi verso il marito “Sei impazzito per caso?” ma lui sospirò scuotendo leggermente la testa “Sta partendo per Genova” “Oh per favore” “Anna, se non lo saluti ora tornerà a massacrarti i sogni ogni notte” “Mi stai … mi stai spingendo tra le sue braccia?” “No amore mio” sussurrò sfiorandole il viso ma lei indietreggiò di colpo socchiudendo gli occhi “Io ti amo, perché mi spingi verso di lui?” “Perché sei mia moglie, perché non voglio vederti soffrire, perché …” “Sei stanco di me?” “Sei impazzita?” “Gregorio non … non ho bisogno di rivederlo, non di nuovo” “Amore mio, hai bisogno di lui più di quanto immagini” “Smettila” “Non voglio allontanarti, non voglio perderti, non voglio vederti piangere e …” “Spingermi verso di lui non mi aiuta a trattenere le lacrime! Spingermi verso di lui non mi rende felice né tanto meno mi allontanerà da te” “Ma ti costringerà ad urlare Anna” “Ma che …” “Quel dolore violento che ti porti dentro è rimasto lì assopito per anni. L'hai costretto in fondo all'anima per evitare di affrontarlo e l'hai nascosto al mondo, perfno a me ma ora …” riprese fiato abbassando qualche secondo lo sguardo “ … ora è pronto ad esplodere. Vorrei evitarti tutto questo, vorrei solo tenerti al sicuro, lontano dal dolore, vorrei combattere al posto tuo ma non posso perché questo non è un passato che appartiene a me. Vai a parlare con lui” “Non posso farlo” “Anna non …” “No ehi!” lo strinse dolcemente per le spalle costringendolo a respirare “Non ti lascio, non lo faccio per lui, per quei ricordi, non ti lascio per …” “Non ti chiedo di lasciarmi, Anna, perderti è l'ultima cosa che vorrei ma so anche che averti così triste e arrabbiata non è … questa non è la ragazza innamorata della vita che mi ha rubato il cuore” “Ti prego …” sussurrò tremante “ … ti prego non allontanarmi da te” “Lo faccio per te angelo mio, sarà solo qualche ora, ti aspetterò qui, con un libro in mano e una tazza di cioccolata. Edoardo sarà sul tappeto a giocare con il suo cavallino e gli leggerò un bellissimo libro prima di metterlo a letto e ti prometto …” sorrise seguendo con un dito la linea delicata delle sue labbra “ … che non resterà alzato ad aspettarti, non fino a tardi. Non ti allontano da me, sentirai il mio calore anche così distante perché non smetterò di amarti né ora né mai Anna ma per il tuo bene, per il nostro bambino ti permetto di scegliere, di rivederlo e sarai tu a decidere se questa è l'ultima volta o no” un bacio delicato, il suo sapore, la dolcezza di quel regalo immenso che nessuno le aveva mai fatto “Coraggio, vai” “Non ci metterò molto” lo vide sorridere mentre la sua mano sulla pelle delicata del collo sembrava infonderle tutto il calore del mondo “Mi avete fatto una promessa duca, mi avete promesso che sarete qui ad aspettarmi” “Sono mai venuto meno ad una promessa?” “Non iniziate ora vi prego” un altro bacio, più tenero, più dolce di prima.
Sarebbe rimasto a baciarlo per l'eternità ma l'aria fresca interruppe quel tocco delicato “Andate duchessa altrimenti vi giuro che questi vestiti verranno strappati dal vostro bellissimo corpo” la vide sorridere, stringersi dolcemente nelle spalle mentre lentamente si allontanava da lui.
Sentiva i suoi passi lungo il corridoio, il silenzio che riempiva di colpo la stanza attorno a lui lasciandolo stordito e confuso.
L'amava così tanto da spingerla verso il passato perché se non avesse affrontato quel passato sarebbe impazzita cercando di nasconderlo.
Fece un bel respiro cacciando via dalla testa ogni brutto pensiero poi la vocina di suo figlio e il suo meraviglioso sorriso “Papà, puoi leggermi una favola?” “Certo angelo mio …” lo prese in braccio avvicinandosi alla libreria “ … ora leggiamo un racconto stupendo” “Non devo andare a dormire vero?” “Lo sai” mormorò divertito sedendosi sulla poltrona con il piccolo sulle gambe “Tu e tua madre prima o poi finirete per svenirci sul letto” “Perché?” “Perché sarete troppo stanchi per fare altro angelo mio” “Ed è un male?” “A volte il papà non riesce a starvi dietro, andate troppo veloci per lui” “Posso smettere di correre papà, così riesci a camminare con me” scoppiò a ridere da quel tocco di ingenuità che alleggeriva i pensieri.
Strinse più forte il figlio tra le braccia iniziando a leggere, il profumo del suo bambino entrò nel cuore rallentandone la corsa, addolcendo le preoccupazioni e la paura perché quel piccolo corpicino abbracciato a lui era la sua scommessa per il futuro, qualsiasi esso sarebbe stato.


“Scappi?” si voltò di colpo incontrando gli occhi della ragazza “Cosa ci fai qui? È tardi, dovresti essere a casa tua e …” “Mio marito è preoccupato per me” “Non riposi abbastanza” mormorò chiudendo di colpo la porta della carrozza “Dovresti rallentare un po', concederti del riposo e dormire di più” “Ha paura che saperti lontano mi farà crollare di nuovo” “Ed è così?” domandò ironico ma lei sorrise stringendosi leggermente nelle spalle “Non lo so” “Anna se la mia presenza ti ha sconvolto mi dispiace, non era mi intenzione e …” “Stai scherzando? Come potresti sconvolgermi dopo avermi lasciato per l'ennesima volta?” “Non sei divertente” “Non volevo esserlo” sbottò gelida avvicinandosi di un passo “Come sei arrivata qui?” “So cavalcare ricordi?” “Già” sussurrò sorridendo “Se vent'anni fa ti avessi chiesto di andare a cavallo mi avresti preso a schiaffi dicendo che una dama non sale a cavallo” “Le persone cambiano” “Eri la stessa meravigliosa donna che sei ora. Saresti andata a cavallo anche allora ma l'etichetta, tua madre, la posizione che richiedeva la tua famiglia te lo impedivano” sospirò studiando il suo viso. La luce delicata delle fiaccole coloravano dolcemente la sua pelle rendendola più rosa, più dolce e delicata.
I capelli erano raccolti, leggermente scompigliati da quella corsa a cavallo ma tanto lunghi e tanto profumati da inebriargli i sensi.
Aveva le guance leggermente arrossate e un bel vestito rosso che le fasciava il corpo mentre un mantello color del bronzo nascondeva la linea delicata delle spalle “Non dovresti cavalcare da sola, è notte e ci sono in giro persone poco raccomandabili” “E secondo te quell'angelo custode nascosto dietro alla siepe è qui per gioco?” spostò lo sguardo oltre le spalle della donna, nascosto dietro agli alberi c'era un uomo.
Alto e forte, con il corpo coperto da un lungo mantello scuro e gli occhi fissi su di loro “Credevi davvero che mio marito mi lasciasse cavalcare tutta sola?” “Non ti piacciono le costrizioni Anna, quell'uomo non è una tua scelta” “Lo so” sussurrò divertita giocando con una ciocca di capelli “Ma Gregorio è più tranquillo sapendomi scortata. Che male c'è nel farlo felice?” “Per questo sei qui? Per sbattermi in faccia la tua felicità?” “Perché parti?” si bloccò di colpo sconvolto da quella domanda uscita dal nulla “Ma che …” “Perché te ne vai ancora?” “Sei sposata” “Non è questo il motivo” gli occhi inchiodati ai suoi e il respiro bloccato in fondo all'anima “Hai una famiglia e un uomo che ti ama” “E tu?” si voltò di colpo tornando a sistemare i finimenti dei cavalli “Tu non mi ami?” “Non ho né la voglia né il tempo di farmi insultare. Sei arrabbiata con me, va bene, lo accetto perché ti fa stare meglio ma non posso più restare qui” “Io non sto bene!” esclamò gelida avvicinandosi a lui.
Era così vicina da sentirne il profumo, se si fosse voltato avrebbe incontrato il suo viso, le labbra a pochi centimetri dalle sue e quegli occhi che amava da morire “Io non sto bene perché torni in ogni mio dannato sogno! Perché quattro anni fa mi hai lasciato e non … perché l'hai fatto!” “Perché credevo di averti perso!” urlò voltandosi di scatto.
Era lì, esattamente dove l'aveva voluta per tutto quel tempo, troppo vicina eppure troppo lontana “Perché era così doloroso da impedirmi perfino di respirare! Credi sia stato semplice? Credi sia stato … tu sei troppo amore per me” “Ma che …” “Sei troppo amore Anna!” esclamò afferrandola per le spalle “La tua voglia di vita è così forte, così luminosa, corri, corri continuamente incurante di quello che ti accade attorno! Ti lanci davanti a pistole cariche, sfidi persone, lotti per …” “Per qualcuno che amo?” “ … il modo in cui ami Anna è così maledettamente forte, così grande e spaventoso da costringermi ad indietreggiare di un passo perché ho paura di perderti! Per quella maledetta voglia che hai di vivere l'amore, di respirarlo, di giocarvi assieme, per la forza che metti nelle parole, negli sguardi, per … maledizione Anna tu mi hai distrutto!” gli occhi erano inchiodati ai suoi, i respiri si sfioravano costringendo il cuore ad un battito troppo forte “Mi hai costretto ad amarti e poi sei morta!” “Non ti ho costretto a niente. Non ho scelto io vent'anni fa, non ho scelto io nemmeno quattro anni fa” “Ti ho spinta davanti a quella pistola?” “Non mi hai lasciato altra scelta! Credevi davvero che sarei rimasta a guardare mentre ti uccidevano?” provò a scivolare via dalle sue mani ma la presa si rafforzò di colpo tirandola in avanti “Non immagini nemmeno per quanto tempo ho pregato per averti così vicino” sentiva la fronte posata contro la sua, le sue mani strette con forza attorno alle sue spalle e il suo respiro sulle labbra “Per quanto tempo ho sognato di baciarti e di giocare di nuovo con i tuoi capelli” sorrise facendo scorrere tra le dita una ciocca di capelli morbida e setosa “Sei così bella” “Stai scappando” tremò leggermente riportato alla realtà dalla sua voce “Stai scappando di nuovo” “Sei felice, hai una famiglia, un marito che ti ama e …” la sentì sospirare, scivolare via da lui senza nemmeno esitare “ … credi sia facile per me? Restare qui a guardarti mentre un altro uomo ti abbraccia e ti bacia, mentre quel sorriso che da anni non vedevo brilla più forte che mai? Credi sia facile restare qui mentre un bambino corre verso di te chiamandoti mamma?” “Niente è facile, la vita è difficile, l'amore è difficile e …” “Giurami che sei felice” “Ma che …” “Guardami negli occhi e giurami che sei felice Anna perché ti sto lasciando andare, ma ho … ho bisogno di sapere che sei felice, che lui ti rende felice” “Perché mi lasci andare?” per la prima volta rivide la sua Anna.
La stessa dolcissima donna che di notte cercava il suo abbraccio, che gli sorrideva incessantemente perché il suo sorriso era aria pura.
La stessa che prendeva a pugni i brutti pensieri restituendogli la pace, la stessa donna che aveva deluso e abbandonato e che un altro aveva raccolto. Gregorio aveva saputo amarla come lui non aveva mai fatto.
L'aveva cullata, tenuta al sicuro, l'aveva costretta a vivere secondo i suoi ritmi assecondando quel cuore che troppo forte batteva per lui.
Non era mai riuscito a capire fino in fondo quanto forte fosse il loro amore, era sempre stato sicuro di averla.
Dopo ogni giornata, dopo ogni paziente che perdeva, dopo ogni litigio o ogni perdita era sicuro che lei fosse lì, a casa ad aspettarlo.
Forse era stato questo il suo errore, darla per scontata, accontentarsi di averla e giocare con l'orgoglio che usciva dal cuore ogni volta che qualcuno gli ricordava quanto fosse bella.
L'aveva persa ma non era colpa di Gregorio né di quella nuova vita.
Aveva perso Anna così tante volte da non ricordarlo nemmeno più e ora, davanti a quegli occhi che imploravano solo sincerità come poteva restare indifferente? L'avrebbe rapita, l'avrebbe portata via nel cuore della notte, lontano da casa, da un presente che odiava da morire ma c'era un uomo innamorato che l'aspettava, c'era una casa sicura e un bambino che ora più che mai avrebbe voluto.
Un figlio tanto a lungo desiderato, immaginato e sognato durante le lunghe notti passate sveglio ad osservarla.
Ne aveva immaginato i lineamenti, il sorriso, la sua gioia mentre lo stringeva tra le braccia, le lunghe notti passate sveglio ad osservarne il sonno per accertarsi che tutto andasse bene, che fosse tranquillo e sereno.
Fece un bel respiro dipingendosi in viso l'indifferenza “Ti lascio andare perché non sei più il mio amore” “Tu non …” “Ho una fidanzata. Sto tornando da lei Anna, tu hai una vita. Non rovinare il tuo futuro per qualcosa che ormai non esiste più” “Guardami” sussurrò cercando di trattenere le lacrime “Guardami negli occhi e ripetilo. Ripetimi che non sono più niente per te, che è tutto passato, che non tornerai più nella mia vita e che non mi lascerai più entrare nei tuoi sogni” inchiodò gli occhi al suo viso annuendo leggermente “No Antonio, devi dirlo, devi parlarmi perché questa volta non ti lascio scappare così” “Non sei più niente Anna ...” fece un bel respiro trattenendo le lacrime mentre il cuore continuava ad urlare: ti amo da morire.
Per il suo bene, per l'amore che bruciava dentro di lui l'avrebbe lasciata andare perché non era in grado di sanare quella ferita violenta, perché c'era qualcuno che aspettava impaziente la sua mamma, perché c'era un uomo così buono di cuore da averla spinta fino a lui costringendola a guardare ngli occhi il passato, solo per lei, per vederla finalmente serena “ … non sei più niente per me. Tra qualche giorno sposerò mia moglie e avremo una bella vita. Il nostro amore? È stata una favola, una bella favola piena di dolcezza e bellezza ma pur sempre una favola” la vide sorridere appena scuotendo leggemente la testa “Mi dispiace averti sconvolto, non era mia intenzione. Vorrei solo vederti felice e se questa vita può darti quello che cerchi, chi sono io per cambiare le cose?” “Sei un bugiardo” sussurrò stringendosi nelle spalle “Anna ti prego, non …” “Fabrizio aveva ragione” “Chi?” scosse leggermente la testa ricacciando via quei ricordi sfocati “Dovresti tornare a casa, tuo marito sarà in pena” “Sarei tornata a casa in ogni caso Antonio” “Lo so” mormorò malinconico “Te l'ho già detto una volta, sei innamorata di lui. È un brav'uomo, merita il tuo amore” ma lei non rispose, si limitò a socchiudere gli occhi sorridendo appena “Addio” sussurrò indietreggiando di un passo ma lui non rispose, restò immobile nel silenzio della notte con le lacrime agli occhi mentre l'amore della sua vita si allontanava da lui.


 
  
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