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Autore: Akrois    21/09/2008    19 recensioni
- ma allora stai male sul serio…
- no, facevo per finta…
- dai, ti aiutiamo a tornare alla tua casa…
All’idea di Aiolia, Shaka si fece pallido: tornare alla sesta casa, così profumata? Avrebbe vomitato sicuramente bile!
Scosse energicamente la testa, causandosi solo un nuovo capogiro. Si appoggiò ad Aiolia, sospirando.
- no, non posso tornare alla mia casa… Aiolia, resterò da te finché non mi passa.
Come rifiutare un favore a Shaka di Virgo? E come rifiutare la possibilità di vedere l’altero asceta, l’Uomo più vicino agli Dei, il più forte dei Saint appoggiarsi ad ogni superficie stabile ,in preda al mal di stomaco e a dei leggeri mancamenti? Oh, voi non potete capirlo, ma vi giuro che per persone relativamente normali come Milo e Aiolia questo spettacolo valeva più di duemila vittorie contro divinità avverse.
- Caution, MPREG!XD -
Genere: Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aries Mu, Leo Aiolia, Phoenix Ikki, Scorpion Milo, Virgo Shaka
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mawaru Mawaru Mawaru Hoshi  (Make a Wish!)

 

01

 

Oh happy day...

 

 

Le belle mattine non erano rare, al Grande Tempio. Il sole batteva sulle casette bianche del paese sottostante, gli uccellini cinguettavano, le farfalle svolazzavano e tutto il resto.

Erano quelle, le mattine in cui ti svegliavi felice d’essere al mondo (al contrario dei giorni di pioggia, dove neanche il più masochista degli idioti metteva il naso fuori di casa e solo a vedere tutto quel buio e quel freddo ti veniva voglia di rintanarti sotto le coperte e dormire fino al giorno dopo) e che ti rendevano contento di svegliarti alle sei del mattino.

 

Come sempre, i Cavalieri di Atena si svegliarono col canto dell’allodola, perché tra le importanti regole del santuario c’era che era l’uccello mattutino a prendere il verme (“si, ma se quel verme se ne resta a dormire, l’uccello che fa?” Era stato il grande commento di Milo) e che quindi gli allenamenti dovevano cominciare presto.

Alle sei del mattino spaccate, Milo e Aiolia erano già all’arena, impegnati a darsele di sacrosanta ragione.

Chiaramente per finta. Al Grande Tempio non c’era bisogno di decimare altri cavalieri, grazie, ma ne erano già rimasti pochetti.

Mu e Kiki si occupavano di riportare ad una parvenza di pulizia la casa del Montone Bianco, la quale, abbandonata per tutti i mesi che il suo proprietario aveva passato nello Jamir, era ormai un’ abisso di polvere nella quale si aggiravano animali che possiamo chiamare, giustamente, pantegane.

Alderaban gironzolava attorno alla sua casa, ciondolando annoiato con in mano il classico feticcio dell’uomo moderno mattutino: il bidoncino di caffè.

Ma ne rimane ancora uno.

Anzi, due, contando il neo aggiunto cavaliere dei Gemelli, Kanon, che però aveva optato per starsene ben rintanato in casa sua a giocare a briscola con la sua armatura: sapete, non sempre ci fa amicizia subito con i vicini…

Ma ora, arriviamo all’ultimo cavaliere a svegliarsi al mattino, il biondissimo cavaliere della Vergine Shaka.

Poiché Shaka non era assolutamente un tipo mattutino (fuso orario?) e neanche aveva bisogno d’incredibili allenamenti spezza-schiena che necessitassero di sveglie ad orari improponibili, faceva al mondo la grazia di vederlo sveglio e (quasi) attivo solo verso mezzogiorno.

Andava anche a dormire tardissimo, se è per questo, visto che passava quasi tutto il giorno e la notte a meditare e  che ci crediate o no, la meditazione convulsiva alla ricerca di chissà quale Nirvana non ha la proprietà rilassante di otto ore di sonno.

Ma quel giorno, Shaka si sentiva strano.

Decisamente strano.

Quando si era svegliato, l’odore di loto, incenso e jasmine della sua casa gli era parso fortissimo e insopportabile, tanto da spingerlo ad uscire, dirigendosi verso il giardino dei Sala Gemelli.

Anche lì, era stato colto da un violento attacco di mal di stomaco, che l’aveva costretto a fare una cosa che non avrebbe mai fatto: uscire.

La luce giallissima del sole l’avrebbe accecato se avesse avuto gli occhi aperti.

Fortunatamente li aveva chiusi, e l’affetto accecamento non si fece sentire. Ciondolò distrattamente qua e là attorno alla sua casa, dirigendosi poi verso il campo d’addestramento. Non dovevano essere neanche le dieci del mattino e quindi Aiolia e Milo si stavano allenando.

 Li avrebbe guardati per un po’, sperando che quella strana sensazione allo stomaco passasse.

Si sedette sulle grandinate in rozza pietra bianca, osservando i due Cavalieri che, talmente presi dal loro scontro, non si erano minimamente accorti della sua presenza.

Cosa che notarono in un secondo momento, e cioè quando Aiolia si voltò verso le gradinate, forse notando qualcosa che prima non c’era.

 

- Shaka! Come sei mattiniero oggi!

 

Disse ridendo e avvicinandoglisi, mentre Milo gli lanciava un’ asciugamano.

 

- era una battuta?

- dai, scherzo! Che ci fai qui?

- avevo voglia di una passeggiata.

- anche gli Dei passeggiano?

- un’altra parola e non parlerai più per molto tempo.

- chiedo scusa.

 

Disse Aiolia, sempre ridendo, portandosi due dita a X sulle labbra. Si avvicinò a lui anche Milo, lasciando che Shaka notasse come i due dovessero averci dato dentro in quelle ore, almeno a vedere dalla quantità di sudore andata dispersa.

Sudore?

Forse non si può capire, ma l’odore i sudore è uno degli odori più forti, persistenti ed atroci che possano esistere al mondo, forse superato solo dal pesce marcio. (opinione personale dell’autrice)

Quando il venticello leggero che tirava nel campo smise di spolverare la terra battuta e non ci fu più niente a mascherare l’odore, Shaka l’avvertì.

Sudore. Odore di sudore. ( e di piedi, doveva sporgere reclamo a questa stupida usanza di stare a piedi nudi, o anche solo di togliersi le scarpe per qualche minuto, durante gli allenamenti, era devastante per la flora e la fauna)

Non riuscì a reggere. Si alzò di scatto, allontanandosi di orsa, con una mano premuta sulla bocca.

 

- Shaka?! Ma dove vai?

 

Aiolia  e Milo chiaramente lo seguirono di corsa, temendo che il Santo della Vergine avesse avvertito chissà quale minaccia.

Non era così.

Semplicemente, Shaka era piegato in due, intento a vomitare anche l’anima dentro ad un cespuglio.

 

- Shaka?

 

Aiolia gli si avvicinò, osservandolo timoroso. Il biondo si voltò, mostrandogli il volto scioccato di chi era stato sorpreso da un rigetto.

 

- asciugamano.

 

Disse, allungando una mano.

 

- cosa?

- asciugamano.

 

Ripeté in risposta alla domanda del Leone d’Oro, enfatizzando la parola con un movimento incitativo della mano. Aiolia allora capì e gli diede il telo di spugna bianca, con cui Shaka si pulì la fronte e la bocca.

 

- tutto bene?

 

Domandò reticente Milo, osservando il grande Shaka stroncato da un conato improvviso.

 

- no.

 

Rispose, poggiando la testa ad un’ albero lì vicino.

 

- mi fa male lo stomaco.

- hai mangiato qualcosa di strano?

- mangiamo tutti le stesse cose, Milo.

- lo so Aiolia, ma magari era qualche roba indiana delle sue…

- non ho mangiato per niente.

- ah, allora hai il mal di stomaco da fame!

- non dire scemate, Aiolia, non si vomita per la fame.

- ehy, chi direbbe scemate?

 - tu.

- ….!

- silenzio… mi fa male la testa…

 

Shaka mugolò, massaggiandosi le tempie con le dita.

 

- ma allora stai male sul serio…

- no, facevo per finta…

- dai, ti aiutiamo a tornare alla tua casa…

 

All’idea di Aiolia, Shaka si fece pallido: tornare alla sesta casa, così profumata? Avrebbe vomitato sicuramente bile!

Scosse energicamente la testa, causandosi solo un nuovo capogiro. Si appoggiò ad Aiolia, sospirando.

 

- no, non posso tornare alla mia casa… Aiolia, resterò da te finché non mi passa.

 

Come rifiutare un favore a Shaka di Virgo? E come rifiutare la possibilità di vedere l’altero asceta, l’Uomo più vicino agli Dei, il più forte dei Saint appoggiarsi ad ogni superficie stabile ,in preda al mal di stomaco e a dei leggeri mancamenti? Oh, voi non potete capirlo, ma vi giuro che per persone relativamente normali come Milo e Aiolia questo spettacolo valeva più di duemila vittorie contro divinità avverse.

Ma comunque, gongolare per il dolore altrui non è cosa da fare e i due desiderarono potersi prendere a calci da soli solo per averci pensato: un loro compagno stava male ed era loro dovere aiutarlo.

Shaka accettò di lasciarsi sorreggere da Aiolia, e anche che il moro gli spostasse i capelli dal volto quando veniva sorpreso da una nuova nausea.

Solitamente, ciò non sarebbe accaduto, ma era troppo debole per lamentarsi, insultare o darsi un minimo tono.

Si lasciò cadere sul letto della quinta casa con tale impeto che si chiese per lungo tempo se era stato lui a buttarcisi contro o era il talamo ad essersi schiantato su di lui.

Aiolia e Milo si guardarono, notando che per la prima volta in tutta la loro vita erano preoccupati per l’incolumità di Shaka.

 

 - Shaka? Vuoi mangiare qualcosa?

 

Segno negativo.

 

- vuoi che chiediamo a Tatjuska di farti una tisana?

 

Altro segno negativo.

Nota bene, Tatjuska era la simpatica cuoca della mensa del Grande Tempio; donna di circa sessanta anni, era la tipica bellezza del nord: capelli biondi come spighe di grano, occhi verdi come praterie e culo grande come Piazza Rossa.

 

- che cosa vuoi fare?

 

Nessun segno. Shaka dormiva beatamente.

 

 

- Milo…

- uh?

- chiamiamo Mu. Mi sa che qui c’è bisogno di competenza medica.

 

 

 

 

Quando, un paio d’ore dopo, Shaka aprì ( per modo di dire) gli occhi, si trovò davanti le smeraldine iridi di Mu dell’Ariete, cavaliere della Prima Casa e detto dalla popolazione delle fangirl “un monaco tantra” (titolo che vantava anche lui… come se fosse un bel titolo.)

 

- Mu?

- salve Shaka. Milo e aiolia mi hanno chiamato per chiedermi di visitarti.. sembra che tu stia male.

 

Mentre Mu parlava, Shaka si dedicò al vomito all’interno di uno dei vasi che stazionavano attorno al letto. Pensò che ce li avessero messi apposta.

 

- no, mi correggo, stai male.

 

Shaka gli rivolse un’espressione interrogativa, ma decise di lasciar fare al tibetano quello che voleva.

 

 

 

Un’oretta dopo, Mu aveva ben finito la sua visita, e lo guardava fisso, con quella faccia che palesava “è una bruttissima notizia, non e la darei neanche potendo ma te la devo dare”.

Ma Shaka era pronto a tutto. Era pronto all’HIV, alla SARS alla febbre gialla, alla peste, alla lebbra alla Mucca pazza, ai funghi, al verme solitario e persino all’AIDS.

Mu aprì lentamente le labra.

 

- Shaka tu…

 

Milo e Aiolia erano in trepidante attesa. Shaka maledì quei momenti di snervante supance.

 

- aspetti un bambino.

 

Milo svenne. Aiolia lo prese la volo.

Shaka era pronto a tutto.

Era pronto al cancro, ad un tumore, alla SARS alla febbre gialla, alla peste, alla lebbra alla mucca pazza, ai funghi, al verme solitario e persino all’AIDS.

Ma non ad un bambino.

Urlò.

 

 

 

A.Corner___

 

Non temete, anche le altre storie stanno continuando *-* devo solo trovare un filo logico tra la marea di scene che mi vengono in mente, esilaranti sì, ma, ahimè, completamente separate *sospiro*

Ecco a voi la mia prima MPREG XD (MPREG => Male Pregnat) con protagonista quel povero prila di shaka che ormai è disposto a pagare per non essere più il mio personaggio preferito e di conseguenza il più maltrattato XD

Mawaru Mawaru Mawaru Hoshi” sta per “gira gira gira  stella” XD ( o c’è anche il “la” lì in mezzo? Non so, non ho voglia di farmi domande…  .__.)

e sì spiegherà più in là.

Chi è il papà?

Lo scoprirete presto XD

( Chiaramente, si accettano scommesse: il vincitore riceverà il bidoncino del caffè di Al.)

Note dell’ultimo minuto: sono una morta di sonno =O=

Subisco una momentanea crisi d’ira…

Il fatto che mi sia registrata ad un sito come Kanon lalala, residente in Via Staminchia della città di Trallalà vuol dire tutto è_é

Note del’ultimo minuto 2: ambientata tra la fine della saga di Nettuno e l’inizio della saga di Hades *-*

   
 
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