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Autore: Girl Pumpkin    29/08/2014    5 recensioni
Lei sarebbe sempre rimasta al suo fianco, così da salvarlo dall'oscurità.
GaLe.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil, Redfox, Levy, McGarden
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Aprì lentamente gli occhi, trattenendo un gemito di dolore. La testa gli faceva male, un dolore che partiva dal collo e saliva fino al cranio. I suoi occhi erano pesanti nonostante avesse dormito fino a poco tempo fa.
Cercò di muovere il braccio, ma le forze gli vennero meno, stessa cosa successe per le gambe.
Si guardò in trono:
le pareti bianche, l’odore di disinfettante e i mobiletti contenenti i medicinali, era nell’infermeria della gilda, non vi era dubbio.
Era a casa.
Questo pensiero lo fece ridere di se stesso. Lui che non aveva mai nemmeno chiamato casa la caverna nella quale viveva con Metallica, ora chiamava così quel posto contro il quale aveva lottato e che lo aveva accolto, quella sotto specie di casa di cura per matti che era Fairy Tail.
Voltò leggermente la testa verso la porta e si sorprese di vedere qualcuno seduto sulla sedia di fianco del suo letto.
Riconobbe subito i capelli blu e il vestito color arancione tipico della ragazza che stava seduta al suo fianco di nome Levy, che ora dormiva beatamente con le ginocchia rannicchiate la petto e la testa poggiata su di esse.
In realtà non era tanto la presenza della giovane a sorprenderlo, poiché Levy si faceva trovare ogni volta su quella sedia ad aspettare che riprendesse conoscenza, ed era proprio questo fatto che lo sorprendeva ogni volta.
Lei, la stessa ragazza che aveva appeso ad un albero e pestata a sangue senza un briciolo di pietà, ora era lì ad aspettare il suo “ritorno”.
Le prime volte si era convinto che stesse lì al suo fianco nella speranza che ci rimanesse secco, ma con poco tempo capì che in realtà la ragazza non avrebbe mai e poi mai fatto una cosa simile.
Ricorda ancora la prima volta che si era risvegliato in quel letto.

L’aveva vista spiarlo dalla porta, intenta a non farsi vedere anche se con scarso successo. Appena i loro sguardi si incontrarono lui ringhiò:
< < Cazzo vuoi, sparisci! > > e lei subito si era defilata con un urletto spaventato.
Il drago di ferro sbuffò infastidito da quel comportamento codardo, l’aveva già visto mille volte nei suoi nemici, ma con sua grande sorpresa, dopo pochi minuti la testa blu della ragazza rispuntò dalla porta.
Il suo viso non presentava spavento, no, anzi a Gajeel parve di vedere una vena di curiosità in quei grandi occhi color nocciola. Sorprendendolo una seconda volta, la giovane maga oltrepasso la soglia con una strana convinzione.
Levy prese con tranquillità un po’ di cotone e del disinfettante che si trovava in una mensola e si avvicinò al letto del moro.
Gajeel la guardò con i suoi occhi rossi, cercando di essere il più minaccioso possibile, per quanto un tizio ricoperto di bende possa essere intimidatorio.
Levy incontrò quello sguardo, ma lo ignorò, con grande disappunto del mago. Lentamente iniziò a tamponare la fronte del moro dal quale scendeva un rivolo di sangue.
Gajeel era stato così preso dalla maga che non si era nemmeno accorto di perdere sangue.
Finito il lavoro di medicazione Gajeel le disse con tono scocciato:
< < Soddisfatta? > >
Levy lo guardò con un’espressione indecifrabile e, prima ancora che il moro potesse accorgersene, gli diede uno scappellotto sulla testa, lasciando il mago basito.
< < Cazzo fai?! Ti sembra il modo di trattare un tizio bendato?! > > sbraitò.
< < Proprio perché sei “un tizio bendato” non dovresti fare l’arrogante. > > disse la blu.
Gajeel aprì la bocca per ribattere, ma non trovando nulla di meglio da dire, ripose solo con un “Tks!”.
Ad un tratto si sentirono le voci di Jet e Droy chiamarla a gran voce.
< < E’ meglio che vai donna, i tuoi cani ti stanno chiamando. > > le disse beffardo.
< < Ancora con questa arroganza? E non chiamarmi donna, mi chiamo Levy. > > lo rimproverò con un’alzata di spalle dirigendosi verso l’uscita, ma fermandosi sull’uscio gli disse voltandosi sorridente.
< < La prossima volta che farai l’arrogante questa “donna” ti lascerà dissanguare. > >

Gajeel non poteva fare a meno di ridacchiare la ricordo di quell’bizzarro incontro.
Sentendo il suo di quella che era la particolare risata di Gajeel, Levy aprì lentamente gli occhi.
Un sorriso illuminò il suo viso non appena vide che il moro aveva ripreso conoscenza.
< < Gajeel! > > lo chiamò allegra, attirando il mago che ancora vagava nei suoi ricordi.
< < Ehi gamberetto. > >
Lei era così felice di vedere che stava bene che non si curò nemmeno del soprannome con il quale timicamente la chiamava.
< < Come ti senti? > > gli chiese avvicinandosi al letto.
< < Una favola, ma se tu continui ad addormentarti sulle sedie, ti si spezzerà il collo. Ghihihi! > >
Levy si scompigliò la ribelle chioma blu e rise colpevole.
< < Ehehehe… > >
Gajeel rimase a guardarla con sguardo indecifrabile.
< < Che c’è? > > chiese lei notando lo sguardo del mago.
Lentamente il drago di ferro si tirò su forzando un po’ le ferite, al che Levy si sforzò di non aiutarlo, conoscendo il suo orgoglio avrebbe rifiutato un aiuto. Gajeel si fece un po’ da parte lasciando così più spazio nel letto e guardando la blu che lo osservava confusa e incuriosita, diede qualche pacca sul materasso, invitandola a sedersi con lui.
Levy ci mise un po’ a recepire il messaggio, e quando lo fece le guancie le si imporporarono di rosso.
Gajeel sorrise intenerito e battendo più forte sul materasso disse:
< < Allora?! Vuoi metterci tutto il giorno?! > >
Levy scattò al suono della sua voce e, dopo uno sguardo diffidente al letto e al mago, salì lentamente ranicchiandosi vicino a Gajeel, facendo molta attenzione che i loro corpi non si toccassero.
Il Dragon Slayer alzò gli occhi al cielo e con un ghigno catturò la vita sottile di lei avvicinandola al suo torace.
Il viso di Levy divenne di tutte le possibili sfumature di rosso, Gajeel rise di gusto nel vederla mentre cercava di dire frasi sconnesse e senza senso.
< < Ma insomma Gajeel… > > mugugno sconfitta, ricevendo un’altra risata dal moro.
Gajeel la tenne al suo fianco, era così vicina che poteva sentire perfettamente il suo profumo. Ora che poteva osservare meglio i suoi capelli, capì appieno quanto meraviglioso fosse il suo colore. Il viso di Levy era poggiato sul suo petto muscoloso e se si concentrava con attenzione poteva anche sentire il suo respiro, da prima agitato, andare via via calmandosi. Lentamente e timidamente la mano di Levy andò a posarsi poco più su dei suoi addominali.
Stava bene, era sinceramente sorpresa di scoprire quando si stesse bene tra le braccia di Gajeel Redfox, talmente bene che se pensava a quando effimero e raro fosse quel momento le veniva di piangere.
Ma ora non era il momento di rattristarsi, non per lei. Ascoltò avidamente il battito del cuore del drago, sicura che sarebbe passato molto tempo prima che gli ricapitasse l’occasione.
Assaporò il suo profumo di ferro e uomo, mischiato all’odore di boschi dai  quali, suppose, lui proveniva.
Si concentrò sulla leggera pressione che i muscoli delle braccia del mago facevano per tenerla vicina…vicina a lui.
Gajeel non si era mai mostrato così dolce con lei, sinceramente questo comportamento la preoccupava leggermente, ma era troppo felice per dargli peso, inoltre se mai lui avesse avuto bisogno d’aiuto o consigli sapeva dove trovarla, sarebbe stata sempre la suo fianco.
Anche se lui non l’avesse amata come lo ama lei.
Anche se lei per lui era solo un’amica fidata.
Anche se non l’avesse mai degnata di uno sguardo.
Si, Levy Mcgarden, si era innamorata e non avrebbe mai voluto nessun’altro che non fosse Gajeel Redfox.
Istintivamente la piccola mano di Levy si contrasse in preda a tutti quei pensieri, il gesto non sfuggì a Gajeel che diede uno sguardo curioso alla maga. Fu sorpreso di trovare il suo viso leggermente crucciato e con un sorriso malinconico sulle labbra e di vedere i suoi grandi occhi marroni lucidi.
Gajeel non disse nulla, tornando a guardare il soffitto della stanza si chiese a cosa stesse pensando la giovane maga.
Forse stava pensando a lui, o a quello che le aveva fatto…
Il pensiero non lo intristì, Gajeel era ben consapevole delle sue colpe. Levy non aveva mai fatto parola di quel fatto passato, ma il drago di ferro non aveva mai escluso la possibilità che di tanto in tanto le tornasse in mente.
Provò una strana sensazione al cuore che lo portò a mordersi il labbro inferiore.
Cos’era? Rimorso, forse? No, non era quello, era odio, odio verso se stesso e verso il destino e anche verso il tempo.
Pensare che non ci fosse nulla che potesse fare per tornare indietro e cancellare completamente quella notte. Quell’errore.  Non poteva farlo, era impossibile.
Ciò lo riempiva sempre di odio.
I suoi occhi si posarono ancora su di Levy.
Era così piccola, così dolce, così gentile. Era fantastica, provava molto rispetto per lei, anche se era solito prenderla in giro per la sua altezza.
Era come un angelo per lui, una mano gentile che era sempre pronta ad essere al suo fianco, anche se lui l’aveva sporcata del suo stesso sangue.
Si chiese dove sarebbe adesso senza di lei? Sarebbe insieme a Fairy Tail? Probabilmente no.
Probabilmente, se Levy avesse continuato ad odiarlo o a temerlo, la gilda lo avrebbe scacciato, che Mkarov lo volesse o no, e lui avrebbe passato molti altri anni solo, diventando sempre più freddo e crudele, probabilmente si sarebbe unito ad un'altra gilda oscura e avrebbe spezzato altre vite.
Già se quella piccola, dolce, gentile e fragile fata non si fosse posta sulla sua spalla e non gli avesse sussurrato all’orecchio delle parole gentili, allora lui sarebbe sparito per sempre da quel mondo di luce che era Fairy Tail.
< < Cazzo, quand’è che sono diventato una viola del pensiero. > > si ammonì coprendosi gli occhi con la mano.
Levy sollevò la testa verso di lui e lo guardò confusa.
< < Eh? > >
La stretta su Levy aumentò e la blu si ritrovò premuta con forza contro il mago. Era un abbraccio che scosse il piccolo cuore della maga, era pieno di dolore e di rimorso, quelle braccia che la stringevano così possessivamente, la fecero sentire viva come non mai.
Per la prima volta si rese conto di cosa volesse dire stare vicino a qualcun altro.
Gajeel chinò il suo viso tra le ciocche blu della ragazza, perdendosi nuovamente nel suo profumo, e disse.
< < Grazie. > >
Il viso di Levy arrossì leggermente, da prima la cosa la sorprese, ma poi capì ciò che voleva dire, si sorpresa di come un semplice Grazie potesse spiegare così tanto cose.
Levy non ci pensò molto e, portando una mano al collo del mago, lo abbracciò a sua volta e con la stesse passione.
Gajeel fu preso alla sprovvista da quel contatto, e sentì per la prima volta il suo cuore che tornava a battere come quando stava con Metallica, come quando voleva bene a qualcuno.
< < Gajeel? > > lo chiamò la ragazza sorridendo.
< < Hmm? > > lui si allontanò quando bastava per guardarla.
< < E’ vero che sei diventato una viola del pensiero. > > gli disse ridendo e con il sorriso più bello del mondo.
Il drago di ferro rimase di sasso per un paio di secondi.
< < Dannata! > > disse arrossendo per la prima volta, iniziando a farle il solledico per vendetta.
< < Hahaha basta Gajeel hahaha! > >
Lo pregò lei con le lacrime agli occhi, anche se ancora imbronciato, lui si fermò.
Levy si asciugò le lacrime e scompigliando i capelli al mago disse:
< < Hahaha sei fantastico Gajeel! > >
Il cuore del drago perse un battito e ,arrossendo nuovamente, disse.
< < S-stupida! Non sono cosa da dire a un ragazzo! > > balbettò scostando la mano di lei dai suoi capelli.
Levy ridacchiò nuovamente.
< < Va bene, va bene. Allora ti prometto che non lo dirò più! > > disse facendosi una croce sul cuore. In un primo momento Gajeel pensò che forse non era così male sentirsi dire una cosa del genere una seconda volta.
< < Bene… > > borbottò distogliendo lo sguardo.
Levy lo guardò intenerita e disse, ancora prima di rendersene conto.
< < Starò sempre al tuo fianco. > >
sembrava più una promessa a se stessa che a Gajeel.
Lui si voltò sorpreso da quell’affermazione.
< < Levy… > > d’improvviso il viso della maga divenne rosso fuoco e scendendo dal letto disse balbettando:
< < O-ogni volta che ti ferirai! È questo che volevo dire! > > e detto questo si affrettò ad uscire dalla porta.
Gajeel osservò l’uscita dalla quale era appena sparita la ragazza, ancora sorpreso per quello che aveva detto. La stanza divenne improvvisamente silenziosa e lentamente il drago tornò a sdraiarsi e, incrociando le braccia dietro la testa, sentì come il calore di Levy stava lentamente lasciando il letto.
Sorrise con il suo tipico ghigno e disse:
< < Ghihi! Dovrò farmi male più spesso. > >

Il giorno dopo:

Il Dragon Slayer del ferro aprì rumorosamente le porte della gilda e con voce trionfante gridò:
< < Ohi gamberetto! Mi sono tagliato! > >
< < Baka!! > > si sentì la voce di una certa maga dello Scrip urlare dal fondo della sala.
Gajeel si avvicinò a grandi falcate e se la caricò in spalle sparendo nell’infermeria sotto lo sguardo confuso di tutti i presenti.

 

Angolo dell’autrice:
Allora eccoci qui eh? Beh che dire, personalmente mi piace questa storia, anche se breve XD
Avviso a tutti quelli che leggono la mia ff “Più che amore è odio” mi scuso se ci metto così tanto per pubblicare il prossimo capitolo, ma portate pazienza ancora per un po’.
*Si scusa incinandosi*
Ma ora parliamo di questa storia! Che ne pensate?? Vi piace? Non vi piace? La odiate?? –spero di no-
L’idea era partita dall’immagine di Gajeel che si sveglia e, come ogni volta, trova Levy al suo fianco. XD e poi è venuto il resto.
Spero soprattutto che il finale vi sia piaciuto, anche perché a me non ha convinto molto, ma volevo finire con qualcosa di simpatico, giusto per strapparvi una risata XD

  
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