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Autore: Lady_Angel    30/08/2014    2 recensioni
"Che cosa sarebbe successo se.."
1976. Alisa e Robin vennero messi davanti ad un bivio e loro cercarono di risolvere la situazione proponendo due soluzione, che cosa sarebbe successo se avessero seguito anche una sola delle idee suggerite?
Mi sono basata sulla storia del loro passato presente nel volume 29 del manga. Potrebbe essere SPOILER per chi non l'ha mai letto.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Robin Mask
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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La storia di Robin ed Alisa non iniziò nel migliore dei modi; il padre della ragazza sognava per sua figlia un uomo in grado di poter diventare, un domani, direttore della banca di famiglia e non un nobile lottatore.
Così, quando Robin venne cacciato dalla casa di quello che sarebbe diventato suo suocero, i due giovani si trovarono davanti ad una scelta: fare quello che voleva lui oppure lasciarsi per sempre.
Ad entrambi balenarono nella mente due idee, due soluzioni che non riuscirono mai ad applicare, ma pensiamoci:
“Cosa sarebbe successo se…”
 
“…Alisa avesse deciso di abbandonare la propria famiglia?”
L’aveva fatto, Alisa aveva preso la propria decisione: andare contro il padre. Avrebbe seguito il proprio uomo, lo avrebbe sostenuto durante tutta la sua carriera, lo avrebbe consigliato, avrebbero vissuto una vita intera insieme ed avrebbero avuto un figlio il cui nome sarebbe stato Kevin. Almeno, era quello che aveva soltanto ipotizzato lei.
Pensava che cambiare la propria vita sarebbe stato un gioco da ragazzi, ma si sbagliava.
Più gli anni passavano e più cominciava ad odiare il proprio futuro; era lontana dal mondo che aveva sempre amato, vicinissima a quello che aveva sempre odiato.
C’era astio fra lei e sua suocera, c’era guerra fra lei e suo suocero. Odiata da quella famiglia che gli aveva donato l’uomo della sua vita, odiata da coloro che un tempo chiamava “mommy and daddy”; non aveva più nessuno, Alisa. Nessuno.
Robin assente quasi tutto l’anno, gli amici lontani, chi gli rimaneva? Soltanto Kevin, ma anche con lui le cose non andavano tanto bene. L’ultimo rampollo della famiglia era diventato un giovane ribelle a causa della continua mancanza del padre e delle immense liti che scoppiavano ogni volta che tornava a casa; lei non sapeva più come gestire questa orribile routine che ormai sembrava avere un posto d’onore nella sua vita.
Esasperata dal mondo che la circondava, aveva preso, per la seconda volta, una dolorosa decisione: abbandonare definitivamente Robin e suo figlio.
L’ennesima scelta sbagliata? Probabilmente, ma il pensiero di dover vivere ancora un minuto in quel regno fatto di tradizioni, lotte e liti le faceva soltanto raggelare il sangue.
Così finì l’amore dei due amanti, conclusosi a causa di una decisione sbagliata e presa d’impulso.
 
 “…Robin avesse deciso di abbandonare la propria carriera di lottare?”
Robin aveva deciso di perdere definitivamente i suoi poteri, di vivere la propria vita dietro la scrivania di una banca e vicino alla donna della sua vita, di sposarsi e di avere un figlio di nome Kevin (perché Alisa aveva sempre sognato di chiamare così il proprio bambino).
Banchiere, che bel futuro! Ormai, però, era fatta. Così pensava lui, ma si sbagliava.
Il destino aveva deciso di mettere il giovane Mask davanti ad un secondo bivio: tornare un super eroe per salvare la banca di suo suocero dalle grinfie dei nemici oppure rimanere umano e lasciare che altri valorosi eroi prendessero il suo posto.
Robin non ci pensò due volte: avrebbe lasciato il lavoro da super eroe ad altri compagni più competenti di lui.
La scelta sbagliata? Ovviamente sì!
Il mondo venne comunque salvato, ma il futuro di Robin no.
Dentro le mura di quella banca si sentiva come un topo chiuso in gabbia perché quella routine che aveva preso il possesso della sua vita, non faceva per lui.
Sentiva di impazzire dentro quelle pareti. Numeri, numeri ed ancora numeri; come poteva uno spirito indomabile come il suo chiudersi dietro a delle stupidissime cifre?
Questo malessere interiore non aveva fatto altro che distruggere l’armonia che c’era in casa; Robin vs Alisa, ogni giorno era una continua lite, ogni minuto non facevano altro che discutere.
Litigate su litigate, fino a quando non si arrivò a pronunciare la frase sbagliata: “Se non ti avessi conosciuta, non avrei questa vita di merda”; ecco, il filo rosso che univa i due sposi si era ormai strappato definitivamente.
Alisa, con molta signorilità, aprì la borsa, prese le chiavi di casa, le poggiò sul tavolo della cucina, poi andò in camera di Kevin, lo prese in braccio e si avviò verso la porta d’ingresso.
“Ti auguro di trasformare il tuo schifo di vita in un qualcosa di meraviglioso. Addio”.
Così finì l’amore dei due amanti, conclusosi a causa di una frase sbagliata pronunciata d’impulso.
 
Ebbene, qualunque fosse stata la decisione, entrambi avrebbero sofferto e  si sarebbero definitivamente persi, ma a loro, in quel periodo, non importava del futuro perché volevano vivere il presente insieme.
 Così, forse proprio per il coraggio dimostrato, il destino decise di essere clemente con i due innamorati; premiati perché entrambi avrebbero rinunciato a qualcosa di importante solo per poter stare vicini ancora per qualche anno.
Quindi…
 
“Che cosa successe realmente quel 9 settembre del  1976?”
Alisa non abbandonò la famiglia, Robin fece il suo debutto nel mondo dei lottatori ed entrambi decisero di vivere la propria vita insieme sperando, un domani, di poter appendere alla porta di casa un bellissimo fiocco blu con su scritto “Kevin”. Insomma, avevano fatto trenta, perché non fare anche trentuno?


 
 
 
----Note----
Premetto che sono fan della coppia Robin/Alisa e quindi mi sembrava giusto scrivere un qualcosa su di loro.
Mi sono ispirata alla storia del loro passato presente nel volume 29. Dato che in quel volume entrambi esprimono una loro soluzione, ho deciso di ipotizzare, in queste brevi righe, come sarebbe stato il loro futuro se avessero dato ascolto all’impulso e se non avessero aspettato l’aiuto del destino.
Buona lettura e grazie per il tempo che dedicate nel leggere le mie storie J
 
   
 
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