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Autore: _charlieisbeautifulhobbit    30/08/2014    3 recensioni
'saremo distanti pochi metri e quando i nostri sguardi si incroceranno,capiremo,capiremo che quel periodo in cui tutto sembrava perduto,la speranza,l'autostima,la solitudine,la tristezza,è passato.E l'unica cosa di cui avremmo dovuto preoccuparci saranno delle nostre promesse,perchè,Amber Clarence,quando verrà quel giorno,io e te ritorneremo a brillare come due stelle nel cielo.'
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ashton Irwin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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A te,
best friend muggle 
che  non meriti del male,
perchè sei cosa buona.
(come sono dulce lol)


 
HE WAS THE LIGHT I WAS THE DARK.


Mi faceva male dentro,fuori non lo davo a vedere,Ashton aveva sempre pensato che io fossi forte e resistente per quel tipo di situazioni.
Ma non lo ero,non lo ero affatto.
Non lo ero stata quando mio padre lasciò me,mia madre e mia sorella maggiore.Non lo ero stata quando cominciai a perdere autostima e perciò a dubitare della mia utilità iniziando a procurarmi delle ferite ed ematomi sul corpo.
Ma sopratutto,non lo ero stata quando ricevetti quel video messaggio da parte di lui.
Ricordo che ero euforicamente corsa in casa quel giorno..per sfuggire alla pioggia che mi aveva inzuppazata,nonostante avessi l'ombrello.Una volta dentro,mi sfregai le mani scacciando via le goccioline d'acqua e lo chiamai con un tono di voce assolutamente tremolante.
Non ebbi risposta,ma la cosa non mi preoccupò all'inizio,pensai che magari non era in casa.Così immersa nella mia convinzione,andai in cucina e mi preparai una cioccolata calda,tanto per riscaldarmi un pò visto il clima umidiccio.
Stringendo fra le mani infreddolite la tazza di porcellana con la semplice scritta'New York',andai verso la nostra camera e fu allora che..capii che dovevo preoccuparmi.
Ricordo che c'era una videocamera sul letto ancora disfatto,dalla notte precedente.Posai la tazza sul comodino e mi avvicinai.
Un pò titubante la presi,e l'accesi,non capendo.
C'era un suo video,così mi sedetti sul letto,poichè sentivo il bisogno di sentire le lenzuola con ancora il suo profumo impresso.
Digitai il tasto play,sussultando,sentendo la sua voce.Non era più stridula e incomprensibile,ma era,oserei dire,spenta..come se non gli appartenesse.
Prima di iniziare sospirò e si passò nervosamente una mano fra i ricci spettinati.
-Amber.-iniziò titubante.-Io non..so bene se tu guarderai o no questo video messaggio.E non so nemmeno se sia una cosa positiva.-
Ricordo di aver avvertito una brutta sensazione,ma non ci badai più di tanto.
-Forse lo è,perchè almeno non sentirai  quello che ho da dirti,ma da un lato non lo è perchè..so che tu tieni a me,come io tengo a te.-
Ed era vero,io tenevo a lui e lui teneva a me.
-..ed è per questo che ho bisogno di starti lontano.-
E fu allora che i miei occhi si riempirono in pochi istanti di lacrime,ma non scesero subito,perchè sapevo che non era quella la parte peggiore del video.
Ricordo che Ashton si passò la mano sul viso prima di riprendere il suo discorso,per sovrastare la voglia di piangere,forse.
-Io..so che fra noi le cose vanno bene,davvero.Ma io..-singhiozzò.-..ho delle questioni da risolvere,io..devo andarmene.-strillò.
Ma allora perchè te ne vuoi andare?Ricordo che mi chiesi sentendo le lacrime rigarmi lentamente il viso.
-Il fatto è che..ho delle questioni da risolvere,si.-
Che tipo di questioni?Mi chiedevo.
-Non immagini quanto io vorrei restare con te,per il resto della mia vita ma..non posso.Io..devo andare.Non posso dirti dove,mi dispiace..voglio stare da solo.-strizzò gli occhi facendo scorrere le lacrime.-Non odiarmi,mh..ci vediamo presto Amb,ci vediamo presto.-ripetè.
Presto.
-Voglio che tu mi prometta una cosa però,ti prego.Promettimi che..mi amerai sempre e per sempre.Promettimelo Amb,io lo farò se tu lo farai.-
Ricordo che fra le lacrime,sorrisi con lui,pur sapendo che non potesse vedermi.
-Promesso?-
Promesso.
Ricordo che la videocamera si annebbiò,il volto angelico rigato dalle lacrime del mio Ashton era sparito.E io ero tornata ad essere buia e tetra,come lo ero stata prima di incontrarlo.
Lui,non aveva mai parlato con nessun altra persona in quel modo,oltre a me.E io lo sapevo che era sincero nel dire che teneva a me,lui non era una persona cattiva..era semplicemente incompresa,ma io lo capivo e lui capiva me.
La prima volta che incrociai il suo sguardo,pensai subito che fosse stato mandato da qualcuno per salvarmi dal perdere la testa.
Ricordo che avevo troppo schifo intorno che mi sottovalutavo e mi facevo del male,quando il sole sembrava aver perso la sua luce venendo avvolto dall'oscurità della notte,c'era lui a illuminare tutto.
Un sorriso,mi bastava solo vedere quello,per farmi stare bene.Ma non gliel'ho mai detto.
Ashton Irwin aveva imparato ad amarmi prima ancora che io potessi amare me stessa,e non mi  stancherò mai di ringraziarlo abbastanza per questo.
**
La neve scese a fiocchi,portando alla mente i ricordi trascorsi nel tempo che passai con lui.
Mi sporsi alla finestra per poter vedere il panorama,lasciando che la neve cadesse soffice sulla mia testa.
Quando richiusi la finestra e mi voltai,mi accorsi che la stanza non era ordinata,e non mi piaceva affatto quello.
Adoravo tenere le cose apposto,e quella cucina sarebbe stata splendente.Ma qualcosa me lo impedì,il campanello che suonò.
Ricordo che camminai contro voglia trascinando i piedi sul pavimento,arrivando alla porta.
-Ciao.-era una figura conosciuta,e anche tanto..ma il nome mi era particolarmente vago.
-Ciao..-risposi appoggiando una mano sul fianco.
-Io..non so se ti ricordi di me,sono Luke ehm..l'amico di Ashton.-
Ricordo che provai un forte impulso di sbattergli la porta in faccia,ma mi trattenni sprando che,almeno lui,mi potesse dire dove si nascondeva lui.
-Si,mi ricordo,Luke.-lo guardai truce.
-Ahm,ti porto questa.-fra le mani tozze mi porse una lettera sgualcita.
La osservai stizzita,cerando di capire.-E' di Ashton.-
-L'avevo intuito.-la mia voce non era mai stata così ferma e severa,nemmeno con i miei insegnanti.
-Mi ha chiesto di dartela.-
-E' qui?-annuì.
-A Sidney?-annuì ancora.
-Ti ha detto altro?-
-No,lui..mi ha dato solo questa.-rispose,quella volta fui io ad annuire.
Ricordo di avergli sbattuto la porta in faccia e di essere stata molto scortese,ma infondo lo avrebbe fatto anche lui se avesse saputo.
Mi andai a sedere sul letto,lo stesso letto in cui due anni prima sentii quel video.
Non lessi la lettera,non volevo leggerla.Passai oltre infilandomi la giacca,perchè avevo voglia di uscire e di stare lontano da quella casa piena di ricordi.
**
Ricordo che feci il giro del palazzo e di aver camminato per molti kilometri.Quando non ce la feci più,mi fermai e ansiamando mi guardai attorno,cercando di capire dove fossi arrivata.
E poi quando misi a fuoco la vista e cercai di respirare regolarmente lo vidi.Ero quasi certa che il mio cuore avesse perso dei battiti.
Aveva una casacca sulle spalle,che gli cadde dopo poco.
-Amber.-non era cambiato di una virgola,se non per il fatto che fosse più alto e con più bicipiti.
Non dissi nulla,non riuscivo..a dire nulla.
-Ti vedo bene.-mi disse.
Ricordo che la mia mano si alzò in aria e lo colpì dritto sulla guancia,facendola arrossire e facendogli girare il capo verso la destra.
-E molto arrabbiata.-scosse la testa sorridendo.
Il sorriso che mi faceva stare bene,ora..mi faceva solo male.
-Sono irritata,più che altro.-precisai,trovando le parole.
Si leccò il labbro inferiore e :
-Lo so,e ne hai tutto il diritto.-disse alzando le mani in segno di resa.-Ma fammi spiegare.-
-Avresti potuto farlo in quel fottuto video.-risi.
-Potremmo parlarne,se ti va.-disse solo indietreggiando.
-Potremmo,ma a che servirebbe?Ti rifai vivo dopo due fottuti anni e l'unica cosa che dici è'Ti vedo bene'.-risi istericamente.Mi chinai per prendere la casacca,che non era poi così pesante e cominciai a colpirlo.
Ricordo che cercava di pararsi il viso,ma non riuscendoci,si limitò solo ad afferrarmi per i polsi e a sbattermi contro l'albero più vicino.
Sentivo la corteccia rigarmi la schiena,ma non ci badai.
-Ti sei sfogata,per bene?-
Lo fissai truce.
-E' un no,bene..Amber io ti chiedo scusa..-mi sfiorò i fianchi,cercando a stento di ripararmi dai brividi che mi percorsero tutta.
-Scusa.-ripetei serrando le labbra.
-Non sono venuto qua per te,tanto meno per litigare.-
-Perchè avresti dovuto venire per me,se te ne sei andato?-
-Possiamo parlarne in un altro posto?-
**
Ricordo che Ashton aveva preferito stare seduto accanto a me,perchè  il posto di fronte non gli piaceva.
Nessuno dei due diceva niente,l'uno aspettava che l'altro parlasse,ma non succedeva.Almeno finchè non fu lui a parlare.
-Ho avuto delle questioni da risolvere..-si limitò a dire,io invece,sorseggiai il mio caffè.
Ashton mi aveva chiesto di preparargli un cappucino,ricordandomi subito che lui odiava il caffè,gli metteva ansia e lo faceva balbettare.
-Lo hai detto anche nel video.-dissi.-Che ho visto 47 volte quel giorno.-continuai fissando un punto preciso del pavimento,il che mi fece notare,che c'era una macchia nera.
Sentivo il suo sguardo sul mio,ma non ci badai.-Amb,se ti dicessi perchè,capiresti?-
Fu a quel punto che,alzando gli occhi dalla macchia riportandoli sui suoi verdi,sentii i brividi percorrermi la spina dorsale.
-Si.-
-No invece.-
-Ci proverei,e non mi arrenderei.-dissi sicura.-Perchè me lo hai insegnato tu.-
Ashton calò lo sguardo,riportandolo sulle mie mani tremolanti,per via dei brividi.
-Il 12 novembre,due settimane prima di quel giorno..mi arrivò una chiamata.Era da parte di mio padre.-il sangue nelle mie vene si gelò e il mio cuore cominciò a battere dalla paura.
-Avevi detto che tuo padre era morto.-lo interruppi,non capendo.
Ricordo le notti che passavamo sotto le coperte a raccontarci delle nostre famiglie,che non erano poi così diverse..per me mio padre era morto,anche se in realtà se n'era solo andato con una altra donna.Ma Ash mi aveva detto che lui era veramente morto in un incidente stradale,quindi un pò l'assenza paterna la comprendevo anche io.
-Lo credevo anche io,ma in qualche modo mi ha rintracciato.Ha detto che voleva vedermi e spiegarmi come era riuscito a sopravvivere,e che voleva vedere mia sorella e Harry.-spiegò non staccando gli occhi dalle mie mani,da cui dedussi volesse afferrare.
-E tu ci sei andato.-feci una smorfia.
-No,io ero intenzionato ad andarci,ma non l'ho fatto,subito.Una mattina mi arrivò una telefonata,era l'ospedale.Mi dissero che aveva avuto un altro incidente,sul lavoro però.Mio padre faceva il pompiere..lui salvava vite,e ha sacrificato la sua per salvare quella di una bambina rimasta incastrata nel camino..mi aveva spiegato..prima di morire.-notai che i suoi occhi si inumidirono in fretta e non persi tempo a stringergli la mano.
-Non ci impiegai molto a capire che volevo andare da lui,che avevo bisogno di lui.E così me ne andai,lasciandoti senza spiegazioni e questo è il mio peggiore rimorso.-continuò.
-Perchè non me lo hai detto?Ti avrei sostenuto,ti sarei rimasta accanto.-dissi poggiando il capo sulla sua spalla.
-Perchè in quel momento avevo bisogno di stare da solo.-singhiozzò.-Avevo b-bisogno d-di t-tempo..Amb.-sussurrò.
-Ash.-lo richiamai alzando il capo dalla sua spalla.Gli presi il viso fra le mani e lo guardai negli occhi.
Ricordo che faceva male,vederlo così.Ricordo che faceva male,guardarlo negli occhi.
Mi faceva male dentro,fuori non lo davo a vedere.
Ricordo che il suo respiro si era fatto più affannoso quando lo fissai impaurita,quando cominciò a darsi la colpa di tutto,quando perse la testa.
-E' colpa mia,si è colpa mia..se io avessi saputo avrei passato più tempo con lui,e' colpa mia,perchè dovevo starti vicino..è colpa mia in tutto io..-
Non ci misi molto a capire che quello era un attacco di panico,e se non ricordavo male,avevo letto da qualche parte che..quando si hanno quei generi di situazioni,bisogna solo mantenere la calma e respirare,ma lui non mi ascoltava mentre sussurravo di farlo.
Posai le labbra sulle sue,non avendo nessun altra idea.
Ricordo che il suo respiro si rilassò e che le mie mani strinsero il suo viso,sentivo che quella sensazione che provai qualche anno fa,stava ritornando.
-Cos'hai fatto?-sussurrò con gli occhi ancora chiusi.
-Ti ho impedito di finire in ospedale.-sorrise e finalmente li aprì.
-Sai che me ne andrò,vero?-annuì,l'avevo intuito da come mi guardava,dal bacio..
-Perchè sei ritornato?-fu l'unica cosa che fui in grado di dire.
Probabilmente non mi avrebbe dato una risposta precisa,forse mi avrebbe anche mentito nel dire quelle semplici parole,ma decisi che non avrei fatto domande e non avrei detto nulla.
Perchè avevo imparato a stare con Ashton senza fare domande così come avevo imparato ad innamorarmi di lui,prima piano e poi tutto in un colpo.
-Perchè te l'avevo promesso.-
**
'saremo distanti pochi metri e quando i nostri sguardi si incroceranno,capiremo,capiremo che quel periodo in cui tutto sembrava perduto,la speranza,l'autostima,la solitudine,la tristezza,è passato.E l'unica cosa di cui avremmo dovuto preoccuparci saranno delle nostre promesse,perchè,Amber Clarence,quando verrà quel giorno,io e te ritorneremo a brillare come due stelle nel cielo.'
Quella fu l'ultima volta che vidi Ashton,non mi disse molto quando se ne andò,mi baciò solamente sulle labbra in un modo così casto,da non farti capire nemmeno se fosse avvenuto realmente.
Non mi disse il perchè mi stesse lasciando,ma capii che la sua vita sarebbe cambiata e probabilmente,anche la mia.

Sei anni dopo.
-Vuole che le porti qualcosa signorina?-declino gentilmente e sorrido al cameriere che a giudicare dall'aspetto,ha quasi la mia stessa età.
-I suoi bagagli sono già nella sua Suite.-mi informa poggiando il piatto di aragosta che fino a poco fa stavo mangiando,posizionandoselo sull'avambraccio.
-Anche quelli della mia bimba?-chiedo.
-Si signorina,anche la cuccia è lì.-dice sorridendomi.Annuisco sistemandomi gli occhiali da sole sugli occhi e mi alzo afferrando la mia borsa.
-Grazie.-sorrido e mi dirigo verso la Hall,in poco tempo però sento delle urla e sobbalzo non appena un paio di paparazzi si precipitano verso l'ascensore.
-Lo sapevo che li avrei beccati!Forza!Andiamo!-strillano scattando foto.
-La sua chiave.-dice l'assistente.Le sorrido e l'afferro,giro sui tacchi e mi incammino verso le scale.
Qualcuno però,mi chiama,costringendomi a fermarmi a metà scala.E' il cameriere,che mi ricorda di aver lasciato la custodia degli occhiali sul tavolino del ristorante.
-Oh grazie.-dico,ma poprio quando mi sto per girare ecco che i miei occhi ne incontrarono due verdi come gli smeraldi,familiari e inconfondibili che li avrei riconosciuti anche fra un milione di anni.
Il mio cuore perde dei battiti e inizio a tremare,al sol pensiero che lui sia a pochi passi da me.Lui mi fissa e spalanca la bocca per poi fermarsi.I paparazzi lo circondano senza dargli il tempo di fare nient'altro che fissarmi.
-Tutto bene signorina?-chiede il cameriere.Poso lo sguardo su di lui e scuoto il capo.
'saremo distanti pochi metri e quando i nostri sguardi si incroceranno,capiremo,capiremo che quel periodo in cui tutto sembrava perduto,la speranza,l'autostima,la solitudine,la tristezza,è passato.E l'unica cosa di cui avremmo dovuto preoccuparci saranno delle nostre promesse,perchè,Amber Clarence,quando verrà quel giorno,io e te ritorneremo a brillare come due stelle nel cielo.'
Ed è vero,in questo momento noi due stiamo brillando sotto il cielo stellato e sarà  così,per sempre.
Ashton mi sorrise,e allora ho capito,quello non è quello che si scambiano le coppie dopo anni che non si vedono,ma un:'Eccoci qui,a brillare come stelle nel cielo.'




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Allora gente,questa la dedico a lei che è come una sorella,a lei che mi sopporta e io sopporto lei,a lei che per sole poche ore mi fa sentire 'normale' e fuori di testa nello stesso istante.
So che sono le 3 di notte,ma capitemi,mi ha tormentato per circa una settimana lol.Spero piaccia a lei e a voi che leggete(se leggete.)
Un kiss a tutti lol :3

  
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