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Autore: m o o n l i g h t    30/08/2014    6 recensioni
[STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA]
La luce è speranza
il buio paura
la prima innalza
il secondo cattura
se il nero imprigiona
con tentacoli neri
della luce brillante
ferma i poteri
solo chi ha il dono
gli innocenti potrà salvare
e nelle loro vite
la speranza riportare
i doni son quattro
rari e potenti
e quattro le creature
che li portano incoscienti
il primo è la gioia
il gioco, l'ebrezza
quando nel buio
questa si spezza
il secondo è la bontà
per saper curare
di qualunque natura sia
qualsiasi male
il terzo è la saggezza
potente mistero
colui che la possiede
sa sempre il vero
il quarto è il coraggio
di cambiare il fato
i fare ciò che è giusto
e anche ciò che è sbagliato
non so se tu creda
che sia leggenda o realtà
ti dico solo questo :
osserva ciò che accadrà
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A Dalia, che ci sarà sempre.

 

VI. Accento Nordico

 

Merida

'Ma che cavolo gli prende' pensa scocciata, mentre Hiccup cerca di liberarsi dalla sua presa.
Lei, stufa dello strano comportamento del ragazzo, lo prende sotto braccio e lo tira.
'Al diavolo'.
Stanno per toccare l'acqua quando il castano urla
-No Merida!- e poi acqua.
Bollicine di tutte le dimensioni la circondano, tutt'intorno il blu profondo del lago la stordisce per qualche attimo. Ma subito comincia a muovere gambe e braccia per risalire in superficie.
Davanti a lei ciuffi cremisi le coprono la visuale, ma dopo qualche secondo è fuori dall'acqua a respirare affannosamente in cerca d'aria.
-Siamo qua!- urla Jack, sventolando la mano in aria per richiamare Merida.
Questa, agile e veloce, si avvicina ai due amici.
-L'acqua è stupenda!- esclama entusiasta Rapunzel, la bocca aperta in un sorriso enorme. Il moro e la rossa annuiscono vivacemente, sorridendo a loro volta.
'Ci voleva proprio un bel bagno' pensa, serena.
Improvvisamente, la bionda assume un'espressione confusa.
-Aspettate. Dov'è Hic?- chiede, nella voce una punta nervosa.
Un colpo al petto fa trasalire Merida. Subito si guarda in torno, scuotendo i riccioli bagnati.
-Starà facendo il cretino- dice tranquillo Jack -Forza, vieni fuori! Non è divertente!- urla, girando in tondo per cercare il castano.
-Ragazzi, non credo che...- comincia Rapunzel, ma Merida non riesce a sentire il resto, poichè si affretta a riimmergersi in acqua.
Intanto, da fuori, sente un ovattato -Oh no- di Jack.
'Come ho fatto ad essere così idiota?' pensa, irata con se stessa.
Lo sapeva, lo sapeva ma se n'è dimenticata.
Improvvisamente un fiotto di ricordi amari le attraversa la mente.

-Allora, questa volta conti te!-
-Ma Merry, conto sempre io!-
-Eh dai, devi essere un cavaliere! Sono una femmina!-
-Sembri più un maschio, in realtà-.
Un pugno amichevole da parte della rossa fa partire una risata divertita da entrambi.
Infine, il bimbo si decide ad andare dall'albero-tana e contare.
-Uno...due...tre...-comincia, un braccino piegato sugli occhi.
-Ah ah, non mi troverai mai, Singhiozzo!- urla convinta la bimba.
-Vedremo- sussurra Hiccup, sorridendo.
-Diciotto...venticinque...quarantatre...ottantanove...CENTO!- urla contento, aprendo gli occhi e girandosi verso il bosco.
-Pronta o no, io arrivo- grida, rivolto alla bimba.
-Tanto non mi trovi!- risponde questa. Di certo non è una cima a nascondino.
Avendo capito da dove proviene la voce, comincia ad avvicinarsi ad un faggio vicino alle rive del fiume.
Un piccolo riccolo rosso si muove dietro il tronco dell'albero.
-Ooh, ma dove potrà mai essere la signorina Merry- dice, falsamente confuso, Hiccup, grattandosi i capelli castani.
Una risatina divertita viene da dietro il faggio.
Il bambino si avvicina silenziosamente a quest'ultimo e, con un balzo, tocca la ricciolina.
Questa, colta di sorpresa, cade rovinosamente a terra, sbattendo la faccia sull'erba.
-Oh no! Ti sei fatta male?- chiede preoccupato il bimbo, chinandosi su Merida.
Questa fatica a tirarsi su, ma, con un movimento veloce, lo afferra per i fianchi e comincia a fargli il solletico.
-No...ti prego...basta...ora vedi!- dice il castano tra una risata e l'altra.
Subito allunga anche lui le braccia verso l'amica, che comincia a ridere di gusto.
-Non lì...no, dai...basta...- balbetta anche lei tra un solletico e l'altro.
Cominciano a rotolarsi, e, senza accorgersene, finiscono pericolosamente vicino al fiume.
-Bambini! ATTENTI!- urla una voce poco più indietro, ma, prima di poter evitarlo, cadono in acqua.
Subito Fergus si precipita ad aiutarli. Merida esce senza problemi, ma Hiccup fa più fatica e l'uomo è obbligato ad immergersi.
Una volta che entrambi sono fuori, il castano trema visibilmente. La rossa lo guarda preoccupata.
-Ehi, tranquillo. Siamo fuori adesso- gli dice con voce rassicurante, passandogli un braccio sulle spalle minute.
-I-io...non so...n-nuotare- farfuglia il bimbo, guardandola con gli occhioni lucidi.
-Allora, niente più acqua quando giochiamo. Ci stai Singhiozzo?- chiede ,con quel suo tono fiero, la bimba.
-Okay- risponde lui, ritrovando il sorriso.
L'uomo sorride divertito.


Lo sapeva, ma lo ha obbligato a tuffarsi comunque. In quel momento, una sensazione di panico le prende il petto, così nuota più veloce possibile.
Improvvisamente, in lontananza, vede una figura dimenarsi furiosamente.
'Hiccup' pensa sollevata. Subito comincia a sbracciare veloce verso il ragazzo. Questo dopo qualche secondo smette di muoversi.
La sensazione di panico riprende il cuore della rossa.
Ormai davanti al castano, gli afferra un braccio e lo trascina in superficie. I polmoni della ragazza cominciano a richiedere ossigeno, ma a lei non interessa.
'E' tutta colpa mia' pensa, il senso di colpa si fa sentire feroce e senza inesorabile.
Dopo qualche attimo l'aria le riempie la bocca, si affretta a tirare su con sè l'amico.
-HICCUP!- urla Rapunzel, appena uscita dall'acqua.
-Vieni, ti aiuto io- dice Jack, la voce preoccupata.
Insieme i due ragazzi, prendendolo per le braccia, portano il castano a riva, seguiti a ruota dalla bionda, che comincia ad avere gli occhi rossi per il pianto trattenuto.
'Ti prego. Ti prego' pensa Merida, gli occhi cominciano a bruciarle e le lacrime a rischiare di scivolare fuori. In pochi minuti arrivano alla riva. 
Di peso, tirano Hiccup, ancora privo di conoscienza. Rivoli d'acqua scivolano dai corpi dei ragazzi.
Rapunzel, in fretta e furia, esce correndo dal lago, per fiondarsi subito dagli amici.
Insieme, stendono il castano a pancia in su. Questo fa cadere la testa da un lato, nessun cenno a svegliarsi. La bionda subito si inginocchia vicino al viso del ragazzo, togliendogli delicatamente un ciuffo di capelli dal viso.
-Che dobbiamo fare?- chiede lei, guardando gli amici con occhi spalancati e preoccupati.
-N-non...non lo so- balbetta spaventato Jack, affrettandosi a inginocchiarsi di fronte a Rapunzel.
Merida, invece, è ancora in piedi. Boccheggia, gli occhi sgranati fissi su Hiccup.
'Scusami. E'...è colpa mia. Scusami'.
La sua mente si annebbia, il senso di colpa la stravolge, lasciandola immobile coi pugni stretti e tremanti.
-Maledizione! Pensa Jack, pensa- dice nervoso il quasi-moro, battendosi una mano sul capo. 
La soluzione arriva puntuale.
Pesanti passi si avvicinano alle loro spalle, un respiro affannato seguito da una voce possente e profonda.
-Shostakovich!-.

 

♦  ♦  ♦

Hiccup

Non riesce a respirare.
Cerca in tutti i modi di muoversi, di prendere aria o di parlare, ma il suo corpo sembra non esistere più. Braccia e gambe formicolano furiosamente, anche ad occhi chiusi vede un'esplosione di luci colorate.
La testa è pesante e annebbiata, cerca di formulare qualsiasi tipo di pensiero, ma questo sfuma prima di crearsi.
Si sente stanco, ma non quella stanchezza che ti prende dopo una giornata spossante. Un stanchezza strana, più forte. Come una mano possente che lo prende e lo tira con tutte le sue forze verso sè.
Improvvisamente, tutta la sua vita gli passa velocemente davanti, le storie ascoltate della madre, i rimproveri del padre, i pranzi senza sapore del suo clan, i giochi fatti al bosco con quella bimba ricciolina...
Merida.
L'immagine della ragazza gli si impone davanti agli occhi, con i riccioli cremisi e le guance rosate. Con il suo arco e la sua postura forte e fiera. Con i suoi tremiti dopo l'incubo.
No. Non può lasciarsi andare così.
Una lievissimo colpo al petto lo riscuote appena. Subito dopo un'altro botto, poi un'altro ancora.
Non può, ora che ha quasi scoperto qualcosa di così importante. Non può, ora che ha trovato qualcuno a cui tenere davvero.
I tre ragazzi sembrano un ricordo lontano ormai, Jack con le sue battutine rivolte a Merida, lei che risponde infastidita, la risata contagiosa di Rapunzel e gli sbuffi divertiti di Sdentato. Tutto sembra sfumarsi lentamente.
Poi, qualcosa lo ripercuote completamente. Un'altro colpo, ora però più forte, fa muovere qualcosa nel suo petto.
Sente come se la sua essenza stessa stia strisciando fuor dai suoi polmoni, fino a risalire alla gola, per poi uscire furiosamente dalla bocca.
-Mio dio, GRAZIE!-.
Hiccup sente delle voci ovattate. Alcune che ringraziano, altre che piangono.
Altra acqua risale veloce, e lui è obbligato ad appoggiarsi su un gomito, sputando fuori tutto quello che lo stava per trascinare verso l'oblio.
Lentamente, comincia a risentire tutto il corpo, ancora intorpidito però. Ad ogni fuoriuscita di acqua alterna una enorme boccata d'aria, interrotta dallo sputo seguente.
Le voci cominciano a farsi più limpide e chiare, riconosce i singhiozzi di Rapunzel, gli sbuffi sollevati di Jack e alcuni ordini da una voce profonda e possente, che non riconosce. Però non sente Merida.
Questo lo obbliga ad aprire piano gli occhi. Un fortissimo fascio di luce bianca lo colpisce, spingendolo a richiuderli per qualche secondo.
-H-Hiccup-p...M-mi sen-nti?- la voce della bionda, spezzata dal pianto, gli fa aprire finalmente del tutto le palpebre.
Davanti, si ritrova una cascata di capelli d'orati, due grandi occhi verdi arrossati lo fissano e delle grosse lacrime le rigano gli zigomi.
Prova a schiudere le labbra per rispondere, ma annaspa ancora in cerca di tutta l'aria persa prima. Quindi, si limita ad annuire.
-Santo cielo! T-ti prego, non fare mai più una cosa del genere!- urla felicissima la bionda, stringendolo in un abbraccio fortissimo.
-Questa volta però hai esagerato con lo scherzo, ci hai fatti spaventare un po' troppo- dice Jack con tono gentile, senza però riuscire a mascherare del tutto l'ansia.
Ancora stretto nell'abbraccio caloroso di Rapunzel, si gira verso il moro. Gli sorride, e subito si guarda in torno per cercare la rossa.
La trova a qualche metro di distanza, in piedi a fissarlo. Gli occhi spalancati ed arrossati, il viso rigato da lacrime silenziose. I pugni stretti lungo i fianchi. Lei non dice niente, sembra che, anche se lo sta guardando, non lo stia davvero vedendo.
Jack, accorgendosi della direzione in cui Hiccup è rivolto, si gira verso Merida. Senza dire nulla, si alza e va verso questa. Appena lei se ne accorge, si riscuote e cammina a passo svelto verso la riva del fiume. 
'Che le prende?' pensa confuso il castano, da una parte anche ferito dal comportamento della rossa.
Il moro rimane a guardarla per qualche secondo, per poi ritornare dall'amico.
-Per tutte renne volanti! Ci ha fatto spaventare tu, testolina bagnata-.
La stessa voce che ha sentito poco fa. Una voce maschile, profonda ma allo stesso tempo dolce, con un forte accento nordico.
Una grossa mano gli fa qualche bufetto gentile sul capo.
-Biondina, lascia stare ragazzo, se no lo farai soffocare tu!- dice scherzoso l'uomo camminando davanti ad Hiccup. Subito Rapunzel si allontana dall'amico, imbarazzata.
La prima cosa che vede il castano sono due grossi scarponi di pelle marrone, logori e sbiaditi. Alza lo sguardo.
Davanti a lui, un grosso uomo, alto e muscoloso, lo guarda con dolcezza. Lunghi capelli bianchi, come la barba, incorniciano un viso dai lineamenti paffuti. Due grandi occhi blu cielo sono separati da un grande naso dalla punta arrotondata. Le gote lievemente arrossate.
Indossa una grossa camicia a mezzemaniche rossa, i pantaloni neri e larghi sono sostenuti alla vita da una spessa cintura verde.
-Io sono North. E tu?- chiede curioso l'uomo.
-H-Hiccup- risponde nervoso il castano.
Questo rimane a fissarlo per qualche secondo, lo confonde la diversità tra l'impressione che il fisico da confronto agli enormi occhi azzurri. Pieni di dolcezza e meraviglia.
L'uomo si china e porge una manona verso il castano, questo accetta l'aiuto e si lascia tirare su.
-Tu stai tremando, mio caro ragazzo. Non avete vestiti voi?- chiede gentilmente ai due ragazzi, che nel frattempo si sono alzati.
Senza essersene reso conto, ha cominciato a tremare. Ed ora che ci fa caso, lo sta facendo furiosamente.
-Vado io a...- comincia Jack, offrendosi per andare a prendere i vestiti e tutto quello che hanno lasciato dall'altra parte del lago, ma viene interrotto bruscamente dalla voce di Merida.
-Faccio io- borbotta la rossa, congedando il moro con un gesto della mano e immergendosi nell'acqua.
'Perchè fa così?' si chiede amareggato il castano, guardando la ragazza allontanarsi a grandi bracciate.
Dopo qualche minuto, Merida è di ritorno. Fra le braccia gli Adiuva, mentre dietro, uno Sdentato nervoso, la segue volando e stringendo fra le zampe gli indumenti dei ragazzi.
-S-Sdentato!- dice, ancora scosso da piccoli tremiti, Hiccup, correndo verso l'animale. 
Questo, alla vista del compagno pallido come un cencio, si affretta ad atterrare. Arrivato sull'erba, corre verso di lui.
-Calmo bello, va tutto bene- dice, cercando di tranquillizzare il drago, il castano, accarezzandolo.
Dopo qualche minuto sono tutti vestiti.
Hiccup,con la mano poggiata sul capo del drago, cammina verso North, che è intento a spiegare l'importanza delle sensazioni nella pancia a Rapunzel.
-Senta, North, noi dovremmo...sì, insomma...diciamo che...una signora ci ha mandato qui. Ma non sappiamo dove andare- balbetta imbarazzato il ragazzo, grattandosi la nuca.
-Signora ha mandato voi qui? Che signora?- chiede confuso l'uomo, sfregando una manona sul ventre.
-Allora, è un po' difficile da spiegare. Aveva tipo un sacco di anni! E...e poi parlava con un corvo! E lui le rispondeva! Ma poi le gli ha tirato una sberla e quello è schiattato. Spero stia bene in realtà...ah! Abitava in una casetta tutta rovinata, tipo vicino a un mucchio di sassi enormi...- comincia a borbottare Rapunzel, parlando veloce.
-Ehi, sta buona biondina- cerca di calmarla Jack, che si è avvicinato al gruppo.
Hiccup lo guarda, poi, si gira nella direzione dov'era il moro prima, e ci trova Merida seduta a gambe incrociate sull'erba. Sta strappando nervosamente ciuffi d'erba dal terreno.
Il castano si gira verso l'amico, guardandolo confuso e facendo cenno col capo verso la rossa. Il moro risponde con un ''non me lo dice'' disegnato con le labbra.
-Corvo che parla...- borbotta pensieroso North, lisciandosi la folta barba bianca con la manona rosa.
-Casetta rovinata...- continua a sussurrare sovrappensiero. Tutti e tre lo guardano confusi.
-Mucchio di sassi...-.
Improvvisamente, i grandi occhi blu si spalancano, subito imitati dalla bocca. Un luccichio di gioia pervade le iridi dell'uomo, che batte le mani creando un sonoro schiocco.
-Rostropovič!- esclama su di giri. Subito si volta verso i ragazzi, fissandoli con sguardo febbricitante.
-Voi essere...- ma si blocca, scrutando le mani vuote del trio.
-Dove stare Adiuva?- chiede con tono quasi di rimprovero. Li guarda accigliato.
Loro si scambiano occhiate sempre più confuse.
-Ma sapete quanto tempo ci avere messo io per farli?- chiede sempre più irato, posando i pugni sui larghi fianchi.
-Eccoli- dice una voce alle loro spalle. Tutti si girano, davanti a loro Merida ha fra le braccia gli Adiuva .
-Per tutte renne!- esclama gioioso North, andando incontro alla rossa.
L'uomo spalanca le braccia, lei lo guarda diffidente. Si gira verso gli amici. Hiccup annuisce, così lei da tutti gli oggetti a North.
-Io sapevo! Lo sentivo...in mia pancia!- dice, battendosi delle pacche sul ventre rigonfio.
Contento, spinge con una manona Merida verso il resto del gruppo. Questa va a sbattere contro il castano. 
-S-scusa- borbotta, distogliendo lo sguardo.
Lui la fissa per qualche secondo, cercando di capire lo strano comportamento della ragazza, ma la vociona di North attira l'attenzione di tutti.
-Bene, ora che voi essere riuniti, andiamo tutti in mia casa!- esclama, porgendo gli Adiuva ai ragazzi.
Questi prendono ognuno il suo rispettivo oggetto.
-Basta che non ci sia un'altro pennuto parlante...- borbotta ironico Jack, facendo sorridere i ragazzi.

 

♦  ♦  ♦

 

Rapunzel

-Piace voi?- chiede North, ancora il sorriso stampato sulle labbra.
-Squisito!- esclama gioiosa Rapunzel, bevendo un'altro sorso di latte.
Gli altri tre ragazzi la guardano torvi.
-Ma sei seria?- sussurra contrariato Jack, le labbra sporche di bianco.
-A me piace- risponde la bionda, sorseggiando di nuovo dalla tazza.
Hanno camminato per almeno un'ora in mezzo all'erba, seguendo l'uomo.
Merida e Jack non erano molto d'accordo sul fatto di continuare, non conoscendo North. Ma Hiccup aveva chiuso il discorso dicendo che se conosceva gli Adiuva, significava che doveva essere a conoscenza anche di tutta la loro faccenda.
In fine, erano arrivati davanti a una casupola nascosta nel fianco della collina.
L'aria nell'abitazione è calda e sa di muchio. Nessuno, evidentemente, ci mette piede da un pezzo.
C'è un'ampio letto con sopra una pelle d'orso, un caminetto di pietra, vuoto ovviamente, e un vecchio tavolo di legno, intorno a cui ora sono seduti. 
Le pareti sono coperte da scarponi da neve, canne da pesca, piccozze, archi, frecce e due lunghe ed affilate sciabole. Al soffitto è appeso un'assortimento di trappole, insieme a casseruole e padelle di varie fogge e dimensioni. 
E' solo una casetta, certo, ma ben tenuta, e ogni cosa di cui si possa aver bisogno è a portata di mano.
Ora, i quattro ragazzi sono seduti sugli sgabelli ntorno al tavolo, mentre North è in piedi, guardandoli con un sorriso soddisfatto.
Di fronte a Rapunzel, Merida sta sorseggiando assente dalla ciotola legnosa. La bionda la richiama sfiorandole la gamba con un piede.
La rossa si riscuote, alzando lo sguardo incontra quello preoccupato dell'amica. 
Anche Jack la guarda confuso.
Merida guarda di sottecchi Hiccup, che è intento ad osservare tutti i marchingegni appesi al soffitto.
Quando il ragazzo si accorge di essere osservato, posa gli occhi su quelli acquamarina della rossa, che distoglie lo sguardo e ricomincia a sorseggiare.
Il castano si gira verso Rapunzel e Jack. Questi gli rispondono con un'alzata di spalle confusa.
-Che le prende?- sussurra la bionda al moro.
-Non lo so...- risponde, sempre a bassa voce, lui.
-Bene, voi avere finito vostro latte?- chiede eccitato North.
Loro annuiscono, anche se l'unica che ha terminato tutta la bevanda e Rapunzel. L'uomo si affretta a prendere tutte le tazze e le ciotole e buttarle in un angolo della casa.
Veloce, prende uno sgabello, lo posiziona a capotavola, e ci si siede goffamente sopra, poggiando i gomiti sul tavolo e guardando impaziente i ragazzi.
Riamangono per qualche secondo così, lui con occhi sprizzanti di gioia, e loro con espressioni perplesse.
-Su, raccontate me tutto!- dice l'uomo, spostando i grandi occhi blu da un ragazzo all'altro.
-C-cosa dovremmo raccontrarle?- chiede titubante Hiccup.
-Ma è ovvio! Modo in cui vi siete incontrati! Forza, dite tutto...- eclama North, riassumendo quell'espressione curiosa.
I ragazzi si lanciano occhiate confuse, ma poi, partendo da Hiccup per poi passare la voce a tutti e quattro, cominciano a raccontare tutta la storia, cambiando narratore di tanto in tanto.
In una mezz'oretta, anche l'uomo è a conoscenza di tutto.
-Per tutte renne! Avete passate di tutti colori!- esclama sorpreso North, fissando il quartetto.
Questi si guardano, poi sulle loro labbra si disegna un sorriso.
-Già- dice calmo Hiccup.
-E lei?- chiede curiosa Rapunzel. Tutti la guardando perplessi.
-Che c'è? Noi gli abbiamo detto la nostra storia- dice convinta, guardando i ragazzi ed arrossendo leggermente.
-Biondina ha ragione! Anche io devo raccontare voi! Devo dirvi tante cose...- nell'ultima frase il tono s'incrina leggermente, diventando più cupo. I ragazzi si scambiano occhiate preoccupate.
-Bene, seguite me- dice infine l'uomo, senza perdere quel tono sovrappensiero. I quattro si alzano e lo seguono fino ad una porta, parallela a quella da cui sono entrati.
Con una spallata, North apre l'uscio e un'ondata di polvere li investe, provocando starnuti collettivi. La manona dell'uomo vaga nel buio sul muro di fianco alla porta, in cerca di qualcosa.
Jack richiama l'attenzione di Rapunzel con una gomitata.
Lei si volta e si trova gli occhi nocciola del moro addosso, un sopracciglio alzato. 
Sente le guance imporporarsi appena, guarda ancora il ragazzo e nota che anche le sue guance sono lievemente rosee. Lei lo guarda, sul viso di lui si è disegnata un'espressione lievemente imbarazzata.
'E' davvero carin...' ma il pensiero le muore in testa, interrotto da un sussurro dietro di lei.
-Ma che ti prende?- la voce è di Hiccup.
In risposta riceve uno sbuffo contrariato da parte di Merida, che avanza e si ferma di fianco a Rapunzel. Anche il castano cammina avanti, ma mettendosi vicino a Jack, che subito si volta verso di lui.
-Te l'ha detto?- sussurra il quasi-moro.
-No- risponde Hiccup, in viso un'espressione infastidita.
-Stravinskij! Ho trovato te finalmente!- esclama contento North.
Fra le dita stringe una lampada ad olio nera. Questa, dopo un sonoro schiocco di dita dell'uomo, si illumina. Dentro una piccola fiammella gialla ondeggia leggermente.
-C-come hai fatto?!- esclama sconvolta Merida, indicando la lampada.
-A schioccare dita?- chiede confuso North.
-N-no...a-a fare quello!- risponde sorpreso Jack, gli occhi sgranati.
-Tu spari ghiaccio. Non mi sembra cosa strana mia fiammella- osserva tranquillo l'uomo. Si volta verso la stanza buia e ci immerge la lampada, provocando un'alone di luce.
Tutto quello che riescono a vedere per colpa dell'oscurità sono le assi di legno del pavimento e alcuni angoli di casse a terra.
North entra nella camera, facendo cigolare il legno sotto i massicci scarponi. I ragazzi lo seguono perplessi, lanciandosi occhiate confuse.
L'uomo comincia a camminare per il perimetro della stanza, che si rivela molto più ampia di ciò che sembra, e, a suon di schiocchi di dita, ad accendere torce appese alle pareti.
In pochi secondi tutto l'ambiente è illuminato. North si avvicina alla porta e la chiude lentamente.
La prima cosa che i ragazzi notano è la quantità di casse di legno poggiate a terra in modo disordinato e casuale. Il numero elevato di questi oggetti rende quasi difficile camminare.
Ai muri, oltre che le torce, sono appese mensole, piene di oggetti di qualsiasi genere. Da armi a vestiti, da lampade a strofinacci, da bastoni a sassi e così via.
Il tutto è rigorosamente coperto da uno spesso strato di polvere che, al passaggio di chiunque, si alza, provocando starnuti e colpi di tosse.
-Bene, credo sia tempo di dire voi tutto...- afferma con tono cupo North.
Si siede lentamente a terra, incorciando le gambe e portando vicino a sè varie casse di legno. I ragazzi, dopo ulteriori occhiate, lo imitano, e si accomodano sul pavimento.
L'uomo li scruta un'ultima volta con i suoi occhi blu, per poi distogliere lo sguardo e posarlo su una cassa.
Allunga una mano verso essa e la stringe per afferrare qualcosa, nascosto dalle assi di legno.
-Tanto tempo fa, molto prima di vostre nascite, mondo era posto desolato. Posto buio e triste, dove tutte persone erano spaventate da quello che circondava loro- dice North fissando intensamente il quartetto. D'improvviso, tira fuori rapido la mano, lasciandosi dietro una scia di sabbia dorata.
I ragazzi guardano i granelli gialli perplessi, quando questi cominciano a spostarsi nell'aria, fino a formare una figura.
L'immagine di una cittadina, un paese molto antico, con gente che cammina per le strade, guardandosi attorno diffidente.
L'intera figura è monocromatica, ma i contorni sono ben definiti e si distinguono perfettamente le facce spaventate delle persone.
-Tutto era pericoloso e misterioso, perchè nessuno provava a conoscere. La paura mangiava animi di gente, che non riusciva a fermarla. Quella li divorava, mente per mente, fino a dominare intero mondo- e, con un movimento veloce di palmo, smuove tutta l'immagine. Subito, una nuova si crea, formando il  disegno di bambini rannicchiati sotto un grande masso, tremanti e spaventati a morte.
-Nessuno sapeva causa di questa folle paura, perchè troppo spaventato da essa. Ma un giorno, precisamente centoundici anni fa, qualcuno ebbe coraggio- ancora lo stesso movimento fugace di palmo, e di nuovo la sabbia si sfalla completamente, per poi riposizionarsi in modo differente. 
Questa volta, i granelli si fermano a formare l'immagine di una donna.
Lunghi capelli per metà raccolti indietro incorniciano un viso ovale e allungato, lineamenti fini e molto eleganti, quasi maestosi. Occhi leggermente obliqui puntati verso l'orizzonte e labbra carnose, schiuse in un'espressione concentrata.
Indossa una lunga tunica dalle maniche lunghe aperta davanti e sopra di essa un bustino lucido, di pelle probabilmente. Le gambe sono coperte da lunghi pantaloni grigi, pesanti. 
Ai piedi, alti stivali anch'essi di pelle, dalla punta lievemente arrotondata.
Dal gomito fino alla parte superiore della mano, un polsino sempre di pelle dalla fine appuntita.
Fra le mani, stringe due piccole spade perfettamente uguali. La lama lucente e leggermente incurvata è decorata da vari disegni. L'elsa di legno semplice e minimale, ma anch'essa lievemente ricurva.
Il vento le fa andare alcune ciocche sul viso, ma lei continua a tenere le iridi fisse su un punto invisibile a loro.
-Chi è?- sussurra, quasi impercettibilmente, Rapunzel, allungando un dito verso la donna.
-Lei è Axía, la valorosa- dice con voce profonda North, guardando l'immagine davanti a lui.
-Colei che per prima volta non ebbe paura, ma che afrontò essa. Ma non era sola in viaggio- continua lui, senza spostare le iridi blu dalla sabbia dorata.
Di fatti, pochi attimi dopo, dietro la donna si fa strada un'altra figura, fino ad arrivarle di fianco.
Un'uomo, poco più alto della compagna. Capelli scuri lunghi fino alla spalla. Una barba corta gli dona un'aria leggermente selvaggia, anche se i lineamenti sono dolci e gentili. Due grandi occhi, fissi verso la donna, sono sotto a due folte sopracciglia piegate in uno sguardo concentrato e pensieroso.
Indossa una lunga giacca con del pelo sulle estremità, sovrastata da un cinturone che passa obliquo dalla spalla al fianco, ornato da fili intrecciati. Spessi guanti gli coprono le mani, anche i piedi sono chiusi in pesanti e tozzi stivali.
Nella mano destra una lunga spada rozza, dalla lama usurpata.
-E lui?- chiede, sempre in un soffio, Hiccup.
-Lui è Pistós
, il fedele- risponde fermo North.
Le due figure sabbiose si fissano per svariati secondi, dopodichè, allungano le braccia uno verso l'altra per stringersi le mani.
Spostano gli sguardi sull'orizzonte, sempre restando vicini.
-Colui che rimase sempre fedele a sua donna, sfidando tutte difficoltà che capitarono- continua North, spostando finalmete gli occhi e guardando i ragazzi.
Questi, invece, non smettono di fissare i due individui, quasi incantati da essi.
-Sono bellissimi- sussurra Merida, gli occhi lievemente lucidi.
-Vero, bellissimi- afferma North, guardando dolcemente i protagonisti della scena.
-Ma bellezza è fragile, per quanto essa possa essere potente- e con questa frase muove di nuovo la mano, spostando nuovamente la sabbia.
I granelli questa volta vanno a formare un'altro individuo, ma completamente diverso dai precedenti.
Ricoperto unicamente da una lunga tunica scura, che lascia scoperte solo le mani. Il viso, di un pallore disumano, è segnato da lineamenti duri e spigolosi, mento appuntito e allungato. Due occhi freddi fissano, dritti davanti a loro, un punto impreciso, con un espressione soddisfatta.
I capelli, anch'essi scuri come l'indumento, sono completamente riportati indietro, come mossi da una fore folata di vento.
-Quello contro cui i due combattevano aveva nome. Nome malvagio e oscuro, come colui che lo porta. Questo è Pitch Black- dice con voce profonda North, fissando intensamente la figura sabbiosa.
-Picth Black?- chiede confuso Jack, guardando l'uomo.
-Esatto, quello è suo nome- risponde fermo questo, ricambiando lo sguardo del quasi-moro.
-C-come è? Vuol dire che è ancora vivo?- chiede spaventata Rapunzel, fissando la figura.
-Pitch non è essere umano. Non vive, non cresce e non muore. Lui esiste, esiste da sempre. Lui è paura, è terrore, è quello che ti ferma davanti a posto sconosciuto. Lui si nutre di tutti sentimenti brutti in nostri cuori. Ma animo di persone era sempre riuscito a contrastare Pitch, o almeno a non lasciarsi divorare da esso. Però, creatura oscura cresceva, cresceva sempre di più, nutrendosi di urli terrorizzati, di pianti disperati e di sangue improrio. E' continuata a crescere, finchè sua forza è diventata insormontabile per umani, e così è riuscito a sovrastare tutto e tutti-.
I quattro non spostano nemmeno un secondo gli occhi da North, troppo presi dalle sue parole.
-E così è cominciato periodo chiamato 'Era Mávro'. Periodo che vi ho detto prima, in cui tutti erano spaventati da tutto. Ma dopo vent'anni di terrore, Axía e Pistós hanno avuto coraggio, e sono parititi per viaggio. Pitch ovviamente sapeva di guerrieri in cerca di lui, e più volte aveva cercato di ucciderli, ma invano. Loro erano sempre pronti a combattere, e a vincere, perchè mossi da sentimento più fore di creatura oscura. Mossi da amore. Amore per loro, amore per famiglie, amore per mondo. Loro erano le 'Ultime luci'- continua North.
-Le ultime luci?- chiede Jack, fissando i due guerrieri combattere nel bosco.
-Sì. Luci sono coloro che dentro hanno sia luce che oscurità, ma che sanno quale seguire. Axia e Pistos erano luci in mezzo a oscurità di quell'era, loro erano sopravvissuti a dominio di Pitch. Erano sopravvissuti perchè parte delle Otto profezie. E nessuno sfugge a profezia- afferma sicuro l'uomo, scrutando i ragazzi di fronte a loro.
-Anche voi fare parte di profezia- conclude, accennando un sorriso.
-Axìa e Pistòs erano parte di Terza profezia, chiamata, appunto, Mávro. Voi, invece, siete in profezia
 Oi tésseris dó̱ra, Quinta profezia- dice sorridente North.
-Non ci sto capendo nulla...- afferma stordito Jack, fissando l'uomo con sguardo confuso.
-E' normale ragazzo. Capirai bene più avanti. Comunque, alla fine ultime luci trovarono Pitch, che stava provando a ucciderli, e lo distrussero. Almeno era quello che credevano due guerrieri- dice cupo.
-Anni successivi sono stati pieni di gioia, allegria e feste. Due continuavano ad amarsi follemente, si sposarono e rimasero insieme per molto tempo. Ma, a loro insaputa, oscura creatura ritornava, non potente come prima, ma colma di odio e vendetta. Un giorno, Axia era in giro per paese, Pistos era a lavoro, e lei stava passeggiando. Quando pianto di bambino cattura sua attenzione, spingendola ad avvicinarsi verso bosco. Voce cristallina rendeva annebbiata mente di donna, bloccando suoi pensieri e obbligandola solo a camminare verso alberi. Ma, arrivata a fonte di voce, qualcosa la colpì in pieno petto, qualcosa simile a fumo nero. Compaesani cercarono di salvarla, ma suo cuore aveva smesso di battere all'istante. Pitch aveva ucciso Axia, la valorosa. Pistos, distrutto da dolore, andò di nuovo a cercare oscura creatura. Viaggio durò giorni, settimane, mesi, ma il fedele continuava a cercare e cercare assassino. Questo gli si presentò di colpo, solo quando suoi poteri erano tornati stabili, ma, invece che combattere, propose accordo. Disse di potergli donare immortalità e forza, in cambio della fedeltà più assoluta. Gli disse che mondo avrebbe sempre avuto paura in sè, che buio sarebbe sempre esistito e che guerriero non poteva nulla contro esso. Pistos era accecato dal dolore per perdita di moglie, e, con mente offuscata, accettò patto di Pitch. Così diventò compagno di oscura creatura- dice North, facendo cambiare nuovamente la figura sabbiosa. 
-No! Non è possibile! Lui l'amava!- esclama convinta Rapunzel, sgranando gli occhi.
-Luci possiedono sia luce che oscurità dentro loro, ma basta poco a cambiare equilibrio- afferma convinto l'uomo.
-E com'è andata a finire?- chiede curiosa Merida, sporta leggermente in avanti per assorbire meglio le parole di North.
-I due non hanno più attaccato popolo, ma sono rimasti in ombra, continuando a crescere e diventare più potenti. Cent'anni hanno passato nascosti in buio, a guardare mondo andare avanti senza loro, cambiare e muoversi sotto loro occhi malvagi. Hanno aspettato fino a inizio di Quarta profezia, Pólemo skotádi, più conosciuta come guerra buia. Se calcoli sono giusti, in quell'anno quattro piccoli furgoletti avevano sei anni- e sulle sue labbra si disegna un'ampio sorriso, gli occhi blu fissi sui ragazzi.
-So che alcuni di voi non ricordano passato- e detto questo sposta lo sguardo su Jack e Rapunzel.
-Ma in quell'anno avete tutti perduto persona voi cara- dice con voce triste.
Gli occhi di Hiccup e Merida si spalancano improvvisamente, subito seguiti dalle bocche.
-C-come...vuoi dire...- farfuglia il castano, preso dall'ansia.
-Sì, intendo tua madre. E anche tuo padre- afferma North guardando prima Hiccup e poi la rossa.
-Loro andati a combattere per causa di profezia. Per guerra che incombeva spietata- continua sempre con tono cupo l'uomo. Smuove la sabbia, e questa volta si forma l'immagine di centinaia di uomini con armature e armi di ogni genere.
-Guerra troppo grande per essere vinta da esseri umani. Esseri mortali. Perciò, anche altre creature sono venute a combattere contro oscurità. A fianco di umani hanno combattuto elfi, spiriti, maghi e maghe. Tra loro c'ero anche io- e si batte forte un pugno sul petto con fare fiero.
-Certo, contro creature oscure abbiamo avuta la meglio, ma molte vite sono andate perse in battaglia. Vite innocenti e che non meritavano morte. Io ho conosciuto Fergus, e ho anche conosciuto Valka- a quei due nomi, Merida e Hiccup si smuovono, abbassando lo sguardo.
-Erano persone valorose e forti. Sagge e giuste. Non meritavano morte, ma nessuno sfugge a profezia- a quella frase anche l'uomo abbassa o sguardo.
Due lacrime cadono dagli occhi del castano.
-I-io non vorrei sembrare maleducata, ma, cioè, non ricordo nulla, e volevo chiederle...beh, insomma...chi è la persona che ho perso?- chiede titubante Rapunzel, guardando con tristezza i due amici.
-Questo ancora non puoi saperlo. Tutto si conoscerà a tempo debito- risponde calmo North.
-Quarta profezia si è terminata con quattro morti. Ma la Quinta si apre con quattro vite. Quattro doni. Voi- afferma l'uomo, guardando intensamente i ragazzi.
-Ora, nessuno conosce fine di profezia nel corso di essa, poichè viene svelata quando ormai terminata. Quindi, nessuno sa cosa succederà, sappiamo solo inizio. Adesso sta a voi scrivere la fine-.

 

♦  ♦  ♦

Jack

Il cielo è colorato dalle tonalità più varie di rosso e arancione. 
Le nuvole spezzano di tanto in tanto la distesa piatta. Una leggera brezza estiva smuove i capelli del ragazzo.
Dopo il lungo discorso di North, nessuno ha più aperto bocca.
Sono usciti silenziosamente dalla stanza e si sono divisi.
L'uomo è rimasto in casa, cercando di preparare qualcosa da mangiare, Hiccup si è seduto sul tavolo di legno a scrivere sul suo taccuino, Merida ha cominciato a camminare nella direzione dietro l'abitazione con l'arco a tracolla, Rapunzel si è seduta davanti alla casa ad accarezzare distrattamente Sdentato e Jack è in piedi qualche metro più avanti, a guardare il cielo.
'Sta a noi scrivere la fine...ma se non ricordo nemmeno il mio inizio' pensa nervoso il ragazzo, stringendo le dita intorno al bastone. La paura gli stringe lo stomaco come una morsa.
Troppe informazioni, e tutte troppo importanti e rivelate troppo velocemente.
Oscure creature che si nutrono della paura, guerrieri chiamati 'ultime luci', promesse malvage, profezie, morti e guerre buie.
North ha anche detto che tutti e quattro hanno perso qualcuno di caro.
'Perchè non mi ricordo...era una persona preziosa, e io l'ho dimenticata' pensa irritato il quasi-moro. Esasperato, sbatte il bastone a terra e si siede di botto.
-Perchè non mi ricordo di te...- sussurra, battendosi una mano sul capo.
Allunga il bastone davanti a sè e, con la punta ricurva, tocca dei fili d'erba. Questi si ghiacciano all'istante.
-E' davvero bello-.
Una voce alle sue spalle lo fa sobbalzare.
Si volta, e si ritrova gli occhi verde primavera di Rapunzel addosso. Subito si sente avvampare, e distoglie lo sguardo.
La ragazza sembra non accorgersene, e si siede di fianco a lui, osservando i ciuffi d'erba cristallizzati.
-Quello che sai fare. E' meraviglioso- continua dolcemente la bionda, sorridendo.
Lui non risponde, per mancanza di parole e per l'imbarazzo della situazione.
-So quello che stai pensando, Jack. Abbiamo perso qualcuno di importante, e non ci ricordiamo nemmeno il suo nome- dice con una nota di tristezza la ragazza.
Finalmente, il quasi-moro la guarda.
-Per tutte le corone, non è possibile!- esclama spaventata Rapunzel, sgranando gli occhi.
-Che c'è adesso?!- chiede esasperato Jack, toccandosi il capo.
-N-no, non i capelli. I tuoi occhi!- continua lei, indicando il viso del quasi-moro.
-Che hanno?- chiede nervoso lui.
-Uno è m-metà...azzurro- sussurra quasi inorridita la bionda, avvicinando il viso a quello del ragazzo.
-E' proprio strano...- continua.
Ormai sono ad palmo l'uno dall'altra.
Jack arrossisce subito, seguito a ruota da Rapunzel.
Gli sguardi si incontrano, e rimangono immobili per qualche secondo. I respiri si mischiano e si uniscono insieme.
Ma una voce rompe quell'attimo di pace.
-E' pronto! Venite!- tuona North dalla casa, sventolando un braccio nella loro direzione.
Immediatamente, i due ragazzi si allontanano, diventando, se possibile, ancora più rossi di prima.
Jack si gratta nervosamente la nuca, Rapunzel si tortura la gona lilla del vestito.
-S-sì...arriviamo!- risponde ad alta voce il quasi-moro, cominciando ad alzarsi, facendo leva sul bastone.
Porge la mano verso la ragazza, che la prende e si fa aiutare ad alzarsi. Insieme camminano verso l'abitazione, ancora con l'uomo fuori a guardarli.
Un'ondata di profumo di cibo li sovrasta, obbligandoli ad annusare l'aria. North assume un'aria soddisfatta, e si strofina la pancia con la manona.
-Per voi ho cucinato mia specialità. Tutti amano specialità- afferma contento l'uomo.
Un'ultima occhiata fugace verso Rapunzel, e poi Jack si dirige dall'amico, ancora intento a scarabocchiare sui fogli ingialliti del taccuino.
'Quegli occhi...'.




 






Note : E riecc'me *apre le braccia come segno di benvenuto*
Spero che chi non ha ancora visto Dragon Trainer 2 (meraviglia) non me ne voglia per il mini-spoiler del nome della madre di Hiccup, sono stata obbligata a mettero °o°"
Oltre ad essere noioso, l'aggiornamento è arrivato in ritardissimo. Come la scorsa volta :( Credo quindi che cambierò l'intervallo fra i capitoli da tre giorni ad una settimana circa, perchè tra la scuola e altre cose non ce la faccio ad aggiornare così velocemente ç_ç
Lo so, questo capitolo è completamente statico e non succede nulla di fico. Oltretutto è confuso in una maniera pazzesca ^o^" Ma dovevo per forza raccontare tutta la storia delle profezie ecc...quindi era d'obbligo un capitolo così ;) Spero non vi siate annoiati D:
Comunque, credo abbiate notato il numero spropositato di parole strane, per cui ora farò degli appunti per spiegarle tutte :
Shostakovich, Stravinskij e Rostropovič (Le esclamazioni che ogni tanto North dice) sono nomi di compositori russi, poichè anche nel film ne nomina alcuni;
- PistósAxía, che sono i due guerrieri, significano rispettivamente (rigorosamente in grecofedele valore;
Pólemo skotádi significa, sempre in greco, guerra oscura;

Oi tésseris dó̱ra significa, invece, i quattro doni;
- Mávro, infine, significa nero.
Credo di averle dette tutte, nel caso ne abbia dimenticata qualcuna, ditemelo pure ^-^
Alloora, perchè North? Primo, perchè lo adoro *^* Secondo, perchè è un fottuto figo che va in giro con due sciabole cazzute. Oltretutto, ce lo vedo perfettamente come 'maestro', o simile.
Non me ne vogliate per la storia banalissima, la fantasia non mi vuole molto bene x'D Ah, i due guerrieri sono rispettivamente ispirati a Tauriel e Kili. Per chi non li conoscesse (e dovrebbe implodere da solo su un'albero per questo) sono due personaggi de Lo Hobbit. Libro della saga de Il Signore Degli Anelli (quanto ammore *o*). Boh, li amo alla follia, e ce li vedevo benissimo in questi ruoli.
Poi poi poi...ah, faccio un mea culpa per non aver fatto partecipare molto Sdentato, ma, seriamente, come diamine facevo a farlo entrare nella casa? ç_ç
Giuro solennemente che il prossimo capitolo sarà moolto più movimentato di questo (spoiler allert : C.A.V.A. Corso Velocizzato per Utilizzo di Adiuva) quindi, yee, aspettatevi di tutto.

Mi scuso anche per non aver praticamente messo la scena mericcupposa che (compresa me) aspettavate, ma non ci sarebbe stata bene in questo capitolo, e, oltretutto. ci voleva anche una bella Juckunzel, no?
Mmh...Oh! Sono andata a vedere Dragon Trainer 2...solo una parola...Perchè? T^T Comunque è stato una meraviglia, ha eguagliato alla perfezione il primo film *-*
Ora sono praticamente circondata da Hic e Sdentato (sfondo del cellulare, del pc, maglia ecc...) eheheh...ho bisogno d'aiuto D:
Okay, ora vi lascio alle vostre vite.
Come sempre, vi invito a lasciarmi una piccola recensione, ogni volta vi ripeto di quanto mi faccia piacere leggerle, ma è la verità. Mi stimolate moltissimo!
Oggi volevo anche ringraziare tutti quelli che hanno messo tra le preferite e le seguite la mia storia. Siete tantissimi, sul serio *^* vi bacerei uno a uno! Okay, forse non proprio, ma il concetto è chiaro x'D
Ho finito per davvero adesso, come sempre parlo troppo °-° "
Al prossimo capitolo allora (°3°)


S.






 

   
 
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