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Autore: Lorenzo Foltran    30/08/2014    2 recensioni
Adesso il silenzio si è fatto più delicato,
È il silenzio di chi non trova il significato
Ai gesti, alle azioni delle persone,
E sta nell’angolo, solo, tutto chiuso ed incappucciato.
Genere: Introspettivo, Poesia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fuori c’è un vento che danza, labile,
Spicca il volo dietro le tende della sua stanza
La ragazza che guardo di nascosto la sera,
Non è neanche molto bella ma sembra molto sincera.
Mi siedo, le mani sul viso e parlo da solo,
Il cielo diventa plumbeo ed io mi sento meno solo,
Il mondo è fermo ma è il tempo che si muove,
Fuori sono raggiante ma dentro come chi muore.
Il cane sta seduto in attesa sul marciapiede,
Aspetta il ritorno di un padrone che neanche si vede,
Il vecchio mi viene accanto e si chiede
Se come lui resto da solo anche giornate intere.
Quando mi guardo allo specchio vestito male mi esalto,
Il gatto fuori si specchia sulla pozzanghera nell’asfalto,
Rimane a guardarsi il volto senza timore,
Ha appena perso la strada e trovato l’amico migliore.
Il dolore delle cose perse col tempo ritorna,
Lei, che arriva e scompare come sulla sabbia un’orma,
La vita, la luce del sole che torna a sfumare,
Il buio, le stelle, un’altra notte da solo a fumare.
Adesso il silenzio si è fatto più delicato,
È il silenzio di chi non trova il significato
Ai gesti, alle azioni delle persone,
E sta nell’angolo, solo, tutto chiuso ed incappucciato.
L’emozione più vera l’ho provata per strada,
Stavo con gli occhi socchiusi tornando a casa,
L’alba nella città e la vegetazione che si dirada,
Per terra le foglie e su quelle foglie uno strato di rugiada.
Quattro passi verso il centro e cinque verso di lei,
Se sapesse che bellezza che è agli occhi miei
Non avrei più timori e la inviterei
Nella mia vita, libera, e almeno per oggi vivrei.
Vivrei più felice se fosse tutto vero,
Se ogni mattina la vita ricominciasse da zero,
Se le stelle si vedessero esplodere nel cielo,
Le comete che cadono per un capriccio ed un desiderio.
Riscopro stanotte le costellazioni che mi sono perso,
Il volto che spero che cambi ma è sempre lo stesso,
Cerco, il mio posto nel mondo deve essere questo,
Lo dico al bambino nella culla di vivere adesso.
Adesso, vedo ogni singola cosa trovare l’equilibrio,
Io sto in segreto seduto sul tetto, libero,
A scrivere parole del quale mi inebrio,
Guardo la luna e le luci di qualche aereo.
Quello che ero se ne è andato con lei,
E se la vita mi lasciasse anche io me ne andrei,
Solitario, lontano,
Da un mare in tempesta ad un cielo sempre chiaro.
Faccio qualche passo indietro, ricomincio
Dal principio, qui c’è troppo entusiasmo e mi lancio
Nella folla di chi perde, e mi stanco,
Mi annoio, anche tra i perdenti rimango
Ultimo, solo, con la faccia sporca di fango.
   
 
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