Con quale grazia appoggiava, silenziosamente, le sue mani sul mio petto,
sfiorando la pelle calda con le sue dita sottili,
a piccoli tocchi disegnava mulinelli di fuoco e polvere
ed impastava la mia terra con il suo vino.
Risorgevo da un sonno senza sogni,
per mischiare il mio respiro con il suo
e come le risacca con la sabbia la trascinavo a me.