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Autore: GioTanner    30/08/2014    2 recensioni
'Mi dissero “resta”,
quando venni chiamato,
con un sorriso esclamai “addio”
e con un pianto fui ricambiato.'
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Mia prima poesia in questa sezione. Un racconto in versi d'una semplice storia. Che, come ogni storia di mare, ha sempre qualcuno che non torna più nel suo porto.
Immaginatevi un Marinaio Scelto della Marina Britannica del 1700 o giù di lì...
Genere: Angst, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Marinaio Scelto.


Chiamatemi ingenuo,
perché il mare è Tiranno,
eppur son marinaio
senza macchia né inganno.


Di tutto ciò che mi preme
il dolce suono del mare
non è per me terror più vivo,
ma un dolce cullare.


Mi dissero “resta”,
quando venni chiamato,
con un sorriso esclamai “addio”
e con un pianto fui ricambiato.


La brezza mi sfiora, indugia
come un tremito di sonaglio
e io son partito Signore:
ordine del mio ammiraglio.


Lasciatemi dunque salpare mio Dio,
ve ne prego
                    e io non avrò paura,
le onde un giorno mi trascineranno
e giù, giù d'un marinaio avran cura.


- - - -


Ah, io adoro scrivere poesie, quindi eccomi qua ad approdare in queste terre alte. Adoro le storie dei lupi di mare che, come in ogni buona storia di mare, ha sempre qualcuno che non fa ritorno a casa. E un marinaio, ah un marinaio ha la sua tomba in mare, che è per lui meglio di niente. PS: 'marinaio scelto' è proprio un termine.


© 2014 Giò Tanner- Romina Sini.

   
 
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