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Autore: Huntress of Artemis    30/08/2014    0 recensioni
-Sherlock non aveva idea di chi potesse essere a quell'ora.
Nessuno avrebbe suonato al 221b di BAker Street senza che lui lo sapesse.
O senza che lui lo "prevedesse".
Aprì la porta.-
Racconto a quattro mani con FiNNiE
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jim Moriarty, John Watson, Mycroft Holmes, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO I

Il Ritorno

Sherlock non aveva idea di chi potesse essere a quell'ora.
Nessuno avrebbe suonato al 221b di BAker Street senza che lui lo sapesse.
O senza che lui lo "prevedesse".
Aprì la porta.

Il signore e la signora Holmes non erano mai stati delusi dai loro figli.
A 5 anni Mycroft recitava a memoria tutti gli articoli della legge.
Sherlock sapeva elencare tutti gli elementi presenti nella tavola periodica.

E Claire sapeva ripetere a memoria romeo e Giulietta dall'inizio alla fine.
Già, la piccola Claire.
La bambina straviziata di casa Holmes.


Unica figlia femmina, ma non per questo molto educata e femminile.

Non avendo nessuna amica, l'unica compagnia la trovava nei suoi fratelli.
Anche se la sorellina aveva un comportamento molto più normale di Sherlock, amava passare il tempo con lui per imparare tutti i tipi di foglie che possono esserci in un bosco d'inghilterra, o per capire le differenze tra l'erba della Scozia e quella dell'Irlanda del Nord.
Tutte piccole cose che a un adulto possono sembrare futili, ma che la piccola Holmes trovava interessanti, e soprattutto, divertenti.
E un'altra cosa che Clare adorava fare era leggere. Non le classiche favolette che si raccontano alle bambine di cinque anni, lei leggeva le più grandi opere della letteratura che i genitori stessi trovavano abbastanza noiosi.
Ma a lei piaceva, e forse anche per quello le altre bambine la evitavano.
Soprattutto dopo aver saputo quello che era successo alla sua prima bambola. I genitori non avevano mai sperato che da quelle menti superiori i loro figli diventassero dei normalissimi bambini.
Ma comunque credevano che alla piccola avrebbe fatto piacere giocare con un giocattolo comune.
Ma la fine che aveva fatto la bambola di Claire non si poteva dire del tutto normale.


Lei e Sherlock avevano distrutto la bambola per prenderne l'imbottitura e capire che reazione aveva mischiata all'aceto e al bicarbonato di sodio.
I genitori non si potevano dire arrabbiati, piuttosto, erano abbastanza spaventati e sorpresi.
Nonostante tutte queste stranezze era una bambina allegra.
A otto anni però si scoprì che aveva una specie di talento nelle risse. Insomma, aveva steso un ragazzino di dodici anni perché prendeva in giro lei e suo fratello.
I genitori e i fratelli ne rimasero stupiti. Come il resto dei bambini presenti.

Claire sapeva che Sherlock avrebbe benissimo potuto fargliela pagare, visto che ormai era diventato maggiorenne e sicuramente più grande e grosso di quel cretino che aveva osato prenderli in giro.
Ma sapeva che al tempo stesso avrebbe passato più guai di lei, perché era più grande, e perché era un maschio. Allora decise che avrebbe fatto da sola. Che l'avrebbe umiliato, perché sarebbe stato battuto da una femmina, per giunta più piccola di lui di ben quattro anni.


E forse era stato in quel momento che aveva capito che mettere k.o. la gente che odiava, le piaceva.
Aveva imparato un sacco di cose dai libri.
Come far svenire una persona, quali sono i punti deboli dei maschi, A forzare una serratura, a come creare una bomba con dei fiammiferi, una piastrina, e i fornelli della cucina, a come entrare dentro ai sistemi di sicurezza di una banca e a come si fa a diventare delle spie.
Era quello a cui aveva pensato dopo aver steso quel ragazzo di dodici anni.
Nel periodo dell'adolescenza in cui tutte le ragazze pensano solo a essere carine. Truccate, e a come piacere ai ragazzi, lei voleva fare la spia. Certo, la bellezza non gli mancava, ma lei non se ne curava.
Voleva solo dare un aiuto al suo paese. E anche perché era stata convinta dal fratello più grande.
La cosa che invece ammirava di Mycroft era il patriottismo.
Fin da ragazzo Mycroft aveva sempre avuto questo smisurato patriottismo.

E Claire si era sempre detta che Mycroft aveva ragione, che la nazione veniva prima della propria famiglia. E l'unica persona che sapeva del più grande desiderio di Claire era Mycroft.
Se Sherlock avesse saputo di questo, probabilmente avrebbe l'avrebbe squartato, nel vero senso del termine. Perché per quanto certe volte non lo dimostrasse più come prima, voleva bene alla sua sorellina.
Passavano ancora interi pomeriggi interi insieme, per studiare le abitudini dei vicini. E fu così che Claire capì che Sherlock aveva questo strano "potere" di riuscire a capire ogni cosa su una persona.
Nonostante Claire avesse dodici anni, non capiva perché le ragazze scappassero quando Sherlock era in una delle sue fasi di deduzione. Insomma, aveva capito che Nonostante Sherlock non facesse niente per piacere alle ragazze, loro gli cadevano costantemente ai piedi. Ma dopo che Sherlock aveva dedotto tutto quello che c'era da dedurre su di loro, scappavano. Sherlock, a ventidue anni, viveva ancora a casa, forse perché i genitori non volevano lasciarlo andare, perché troppo affezionati a lui. Ma Sherlock decise di comperare una casa vicino a quella dei genitori, ma tutti sapevano che con la sua mente superiore sarebbe stato troppo difficile per lui trovare un lavoro, e quindi mantenersi.
Ma per quattro anni Sherlock rimase in quella casa, andando di rado a trovare la famiglia. Capitava più spesso che Claire andasse a trovarlo.


E in quei lunghi pomeriggi parlavano di tutto quello che succedeva nel mondo, e Sherlock le mostrava tutte le sue nuove scoperte in campo scientifico.

Finché non arrivò il giorno del sedicesimo conpleanno di Claire.


Il classico momento in cui si esprime il desiderio mentre si spengono le candeline.
Disse quello che si teneva dentro da quando Aveva otto anni, e che Mycroft aveva alimentato per otto anni.
Era arrivato il momento di farlo sapere a tutti.

"Mamma, papà... io voglio fare la spia" disse Claire tutto d'un fiato.
I genitori si erano chiesti cosa avevano fatto o detto per spingere la figlia a voler fare un lavoro così pericoloso. Ma Claire era determinata. La regina in persona andò a rassicurare la famiglia Holmes. E alla fine cedettero.
A soli sedici anni Claire Holmes, la più piccola della famiglia Holmes, una delle menti più brillanti della Gran Bretagna, lasciava casa sua.
La regina stessa aveva rassicurato Claire. La rassicurava che la sua prima missione non sarebbe stata tanto pericolosa, che si trattava solo di prelevare delle informazioni segrete tenute rinchiuse nel Pentagono.


Ma le cose non filarono così lisce.

Il rilevatore inserito nell'orologio che i servizi segreti Britannici avevano dato a Claire, non trasmetteva più nessun segnale.


Furono mandate solo due spedizioni.

Dopo la sparizione di Claire, Mycroft confessò a Sherlock che era stato lui a convincere Claire a entrare nei Servizi Segreti Britannici.


E forse Anche per questo che Sherlock iniziò a odiare suo fratello maggiore.

Quando Mycroft confessò, la signora Holmes aveva potuto scorgere la bandiera.
La bandiera inglese, sopra il camino.
Quella maledetta bandiera.
Quella che aveva spinto la sua unica figlia a rischiare la vita in nome di un ideale vuoto, privo di senso.
Un impeto di rabbia.
Allungò la mano e agguantò un lembo della stoffa.
Tirò con tutte le sue forze fu finalmente contenta di osservare il tessuto squarciarsi e infine l'intero drappo staccarsi dal muro.
La stoffa volteggiò verso il basso come una foglia d'autunno e cadde nel camino, sbuffando e crepitando tra le fiamme.
"Assassina..."
Tutti pensarono che Claire fosse morta. Tranne i genitori, che come tutte i genitori che perdono i propri figli, non perdono nemmeno la speranza di rivederli. Il corpo di Claire non era mai stato trovato, e anche questo alimentava la speranza dei genitori.
Il padre aveva smantellato la stanza di Claire, per evitare di avere davanti agli occhi quel pozzo di ricordi nel quale avrebbe rischiato di cadere, senza più poter tornare in superficie.
Dipinse le pareti di bianco.
Bianco come la neve.
Quando spostò la scrivania, uno stormo di fogli di carta volò dal ripiano e si posò per terra, come una colonia di farfalle morte.
Volantini.
I volantini patriottici di Mycroft.
Un giorno gli agenti dei servizi segreti entrarono in casa Holmes.
"È stata ritrovata."
"Il suo corpo?" Aveva chiesto la signora, senza osare alzare il viso, stringendo la mano del marito per non mostrare il tremore delle sue dita.
"È viva." Aveva ripreso l'uomo, quasi impassibile, come se si trattasse di un semplice colloquio di lavoro.
La signora aveva alzato la testa e aveva fissato negli occhi entrambi gli agenti.
"Viva?"
"Sì."
Fu come se la vita avesse ricominciato a pulsare nei due coniugi.
Claire, la loro bambina.
Era viva.
"Sherlock e Mycroft lo sanno?"
Chiese la signora, con le iridi imperlate di lacrime. Lacrime di gioia.
"Mycroft lo sa. Sherlock non ancora."
"Voglio vederla" aveva aggiunto la signora Holmes, fissando il marito negli occhi, incredula e felice come non lo era mai stata.


Dopo quel fatto, Sherlock si trasferì a Londra, nella speranza di dimenticarsi della sorella. E non ne parlò mai con nessuno.
Invece Mycroft, era diventato un pezzo importante nel governo della Gran Bretagna.
E vista la sua posizione, dopo ben cinque anni dalla sparizione della più piccola degli Holmes, e dopo le continue suppliche dei genitori, Mycroft decise di mandare una spedizione di agenti segreti per recuperare almeno il corpo della ragazza.
Ma le cose andarono diversamente.

Quel giorno in cui suonò il campanello del 221b di Baker Street senza preavviso, lui la vide.
Occhi verdi.
Capelli carota.
Lei.
"C...claire?"
"Allora fratellone." Sorrise la ragazza "Ti sono mancata?"
Sherlock si alzò dal divano camminando come se avesse le gambe fasciate e la abbracciò.
Gli ricordava troppo quel giorno, nel cortile della scuola.
"Hai visto Sher? L'ho messo a tappeto, il cretino."
Sherlock avrebbe potuto giurare di essersi commosso davvero, per una volta.
John scattò in piedi a sua volta.
"Chi è?" la voce nascondeva una punta di irritazione.
L'uomo si sciolse dall'abbraccio.
"Watson, le presento mia sorella Claire

 

   
 
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