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Autore: Tina_    22/09/2008    1 recensioni
Racconto ispirato al racconto "Continuidad en los parques" di Julio Cortazàr.
Fate attenzione ai particolari e alle descrizioni che si trovano all'inizio del racconto. Saranno utili in seguito.
Genere: Thriller, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aveva comprato il libro in una bancarella dell’usato

Aveva comprato il libro in una bancarella dell’usato.

La cosa che l’aveva più spinta a prenderlo, era stata la copertina del libro stesso: una bellissima rappresentazione di una casa situata sulla spiaggia, con una luna leggermente coperta dalle nuvole come sfondo.

Forse il disegno l’aveva attratta perché assomigliava incredibilmente a casa sua, anche se l’edizione del libro risaliva agli anni ‘70, mentre la sua abitazione era piuttosto recente.

Era tornata a casa dal lavoro distrutta, e non vedeva l’ora di sdraiarsi sul suo letto a baldacchino per leggere gli ultimi capitoli del libro.

Prima però andò ad osservare in veranda il mare del tramonto. Adorava salutare il sole, mentre questi si accingeva a mettersi a riposo, colorando il mare di mille sfumature blu.

Quel giorno però non le era stato possibile farlo, poiché il sole era coperto, e quindi le acque avevano assunto un colore grigiastro, piuttosto tetro.

Dato che si stava alzando anche una certa brezza, la donna decise di andare a rintanarsi sotto le coperte.

Dalla veranda passò nella cucina, tutta color arancio con ampi lucernari e il pavimento di cotto. Visto che amava cucinare, voleva farlo in una stanza allegra. Entrò quindi in sala da pranzo, gialla, con le sedie dipinte in toni pastello, una diversa dall'altra, seguendo l’idea d’allegria della padrona di casa. Proseguendo per un corridoio azzurro giunse nella sua stanza, tutta colorata di viola e delle sue varie tonalità. Viola era la soffice moquette, i cuscini, le mensole, le lampade, persino le tende che circondavano il suo letto a baldacchino.

Dopo averle ben chiuse, per godere ancora di più della sua intimità, si accoccolò sotto le coperte e aprì il libro: era giunta al punto in cui i due amanti decidevano di uccidere la moglie di lui per potersi finalmente amare alla luce del sole e coronare il loro sogno d’amore e, inoltre, ricevere in eredità tutte le proprietà della moglie.

Si trovarono alle sei di sera in un bar sulla spiaggia. Presero un aperitivo e conservarono lo scontrino, così da avere un’eventuale prova.

La coppia di amanti si alzò ed andò a passeggiare sulla spiaggia, ripassando il piano già concordato.

Quasi in prossimità della casa, si salutarono, e l’uomo tornò verso il suo ufficio, dove avrebbe passato la serata. La donna si soffermò a guardare quella casa che entro breve sarebbe stata sua, dopo che avrebbe fatto sparire anche il futuro marito, ovvio. Nella sua tasca aspettava nascosto un pugnale d’argento.

Entrò dalla veranda; attraversò una stanza arancione, una gialla, un corridoio azzurro, facendo riferimento alla descrizione avuta dal suo uomo. Giunse silenziosamente nell’ultima stanza, quella viola. Grazie alla moquette per terra, nessuno si accorse del suo arrivo.

Si fermò a guardare le tende viola che cingevano il letto a baldacchino, il pugnale stretto nella sua mano.

 

  
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