Capitolo unico: Resta con me per sempre

Un momento come tanti.
In auto.
Al ritorno da un incarico.

Mi hai salvato la vita per la centesima volta ed io non posso che dirti Grazie.
Grazie per essermi stato vicino dopo la morte di Maki.
Grazie per darmi tutto quello di cui il tuo cuore può disporre.

Ti guardo.
Mentre guidi.
Sembri sereno.
Il tuo sguardo è perso in chissà quali pensieri.
Pensavo che ti fossi arrabbiato, prima.
Ho commesso una sciocchezza, come sempre.
Ho messo a repentaglio la tua vita, la mia vita e quella della cliente.
Però tutto si è risolto per il meglio.

A volte mi sento davvero proprio un peso per te.
Ma davvero mi vuoi con te?

Ti guardo.
Ancora.
Mentre il silenzio del piccolo abitacolo della Mini penetra nelle nostre menti affaticate a pensarci l'un l'altro.

Lo so che stai pensando a me, che ti credi, si vede da lontano un miglio.
A questo punto mi piacerebbe che tu...

- Tu, Kaori, sei felice accanto a me? - Mi chiedi all'improvviso, così dal nulla, tanto che io davvero non so cosa risponderti. Rimango così appesa a questo silenzio. Ma non equivocare. La tua domanda, seppur così semplice, rimanda a risposte ignote. Rimanda a discorsi che da troppo tempo ci teniamo dentro.

Una semplice domanda che racchiude gioie, dolori, ansie ed aspettative.

- Certo, Ryo. Se no, me ne sarei già andata, non credi? - Ti rispondo io voltando lo sguardo verso di te.

Ma tu non mi guardi. Il tuo sguardo resta incollato all'asfalto. Alla strada.

Le tue mani attaccate al volante, come se fossero incollate a vita.

Una leggera contrazione della tua mascella mi fa pensare che sei nervoso.

Sto per aprire bocca per chiederti se va tutto bene, ma tu in uno scatto improvviso, togli la mano sinistra dal volante e, dal vano dello sportello sulla tua sinistra, prendi il tuo fedele pacchetto di sigarette. Te ne porti una alla bocca. Le tue labbra l'afferrano come se si trattasse dell'ultimo pasto di un carcerato prima di morire sulla sedia elettrica.

Che cosa ti rende così nervoso? Non riesco proprio a capire.

Butti fuori la prima boccata e chiudi gli occhi per un attimo, poi riprendi la guida subito dopo aver abbassato il finestrino per far uscire un po' di fumo.

Sospiri.

Sembra che non mi devi dire più niente.

La strada verso casa è ancora molto lunga, quindi mi appisolo un pochino ma non riesco nemmeno a chiudere gli occhi che...

La corrente che hai creato spegne la tua sigaretta ma il tuo accendino finisce sotto il sedile in modo che non lo puoi più raccogliere.

- Kaori, mi si è spenta la sigaretta e quel dannato accendino è finito sotto il sedile. Guarda dentro allo sportello davanti a te... aprilo, ce ne dovrebbe essere un altro... - Mi dici con noncuranza.

Allora io apro lo sportellino dell'auto davanti a me e sto per prendere questo benedetto accendino... quando...
Nello sportello non c'è nessun accendino.
E' deserto.
Non c'è niente.

Tranne che una piccola scatolina di velluto rossa al centro di esso.

Rimango basita.
Guardo te che continui a guardare la strada teso e stecco come un baccalà.
Nervoso.

Non dico niente dell'accendino che non c'è e apro questa scatolina.

Una bellissima fedina con una perla attorniata da un paio di diamantini luccica e straluccica davanti ai miei occhi.

Non mi capacito.
Volto il mio sguardo verso di te ma continui a stare in silenzio guardando la strada e continuando a fumare come se nulla fosse.

Mi scendono le prime lacrime agli occhi.

- Oh Ryo... - Sospiro subito. Ma il mio è solo un sussurro.

A quel punto tu ti volti verso di me quasi come se ti fossi liberato da un peso enorme.

E con quel sorriso che ha fatto sempre impazzire milioni di donne, mi dici:

- Se stai così bene con me, Kaori... resta con me per sempre. -

- FINE -