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Autore: Lia483    31/08/2014    8 recensioni
[Stalka: Stoick x Valka]
Ascoltai il solito parlare di Hiccup, mentre spiegava come fosse cambiata Berk negli ultimi cinque anni, tra i commenti poco lontani di Skaracchio, seduto vicino a Broncio.
Il mio sorriso non era però per quello spettacolo familiare, ma per uno che non vedevo da anni.
Da vent'anni.
Lei sorrideva nell'ascoltare il figlio, mentre tagliava il pesce accanto a me.
Non potevo distogliere lo sguardo, addolcito da un sentimento che mai era scomparso dal mio cuore.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Sdentato, Stoick, Valka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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For the Dancing and the Dreaming
 





Ascoltai il solito parlare di Hiccup, mentre spiegava come fosse cambiata Berk negli ultimi cinque anni, tra i commenti poco lontani di Skaracchio, seduto vicino a Broncio.
Il mio sorriso non era però per quello spettacolo familiare, ma per uno che non vedevo da anni.
Da vent'anni.
Lei sorrideva nell'ascoltare il figlio, mentre tagliava il pesce accanto a me.
Non potevo distogliere lo sguardo, addolcito da un sentimento che mai era scomparso dal mio cuore. Seguire quel profilo elegante era un'esperienza che avevo pensato di non ripetere mai più.
"Sì, tuo figlio ha cambiato Berk in meglio, sembra che siamo stati bravi con lui, Val."
Le posai le mani sulle spalle e lei, sussultando, fece cadere i pesci dal tagliere, che prontamente furono mangiati dal suo drago, Saltanuvole.
Ci avevo messo poco meno di un secondo a riconoscere quel drago, lo stesso che aveva portato via la mia adorata moglie da Berk, ma non gliene avevo fatto una colpa. Lei non aveva mai condiviso le tradizioni di Berk, le abitudini, sarebbe stato solo questione di tempo che se ne andasse da sola.
"Io, ehm, sono un po' fuori esercizio" si scusò, imbarazzata, con la sua splendida voce.
"Eh, comunque lo sai, non ti ho sposata per la tua cucina."
Abbassò lo sguardo, come intimidita, e si allontanò da me per prendere l'acqua.
Finalmente, misi fine alle chiacchiere di Hiccup, circondandogli le spalle con un braccio. "Vacci piano, figliolo. C'è ancora tanto da fare."
Non riuscivo a distogliere lo sguardo da lei, Valka, la mia amata, il mio tesoro.
Non provavo una tale emozione in petto da anni, eppure era bastato vederla lì, tra i ghiacci, per dimenticare ogni più piccolo dolore.
Lei era qui, stava bene e finalmente eravamo di nuovo insieme.
Eppure lei non ne sembrava felice. Non l'avevo mai vista abbassare lo sguardo in quel modo, sussultare al mio contatto. Sul suo viso, non si rifletteva il mio sentimento.
Presi fiato, come un ragazzino alla sua prima cotta, non prendendo nemmeno in considerazione l'eventualità che lei... no, no, aveva solo bisogno di un ricordo. Forse anche lei, come me, si era rassegnata all'idea che non ci saremmo più rivisti e ora aveva solo bisogno di una spinta.
Cominciai a fischiettare una melodia, la melodia della nostra storia, dandole la schiena.
La sentii trattenere il fiato.
Le andai incontro, per toglierle di mano la brocca.
"Ricordi la nostra canzone, Val?"
Io la ricordo bene, Val.
Ricordo bene il primo momento in cui l'abbiamo cantata. E' venuta fuori in modo così spontaneo, non avevamo ragionato, i nostri sentimenti si erano solo tradotti in musica.

 

"Per ogni mar navigherò, ma non avrò paura.
Le onde io cavalcherò, se tu mi sposerai.
Né il sole sai, né il freddo mai, mi ..."


"Mi impedirà il ritorno... oh scusa."
Sussultai per l'interruzione di Skaracchio, lanciandogli un'occhiata che avrebbe potuto incenerirlo sul posto, poi tornai a guardarla.

 

"Se mi prometterai il tuo cuor."


Le presi la mano, posandomela sul cuore, che batteva come un tamburo.
"E amore..." tentennai.
Era il momento in cui avrebbe dovuto cantare anche lei, ma nessun suono uscì, lei mi dava le spalle.
Persi un battito, chiudendo gli occhi e comprendendo che forse.. forse era passato troppo tempo.. non c'era più posto per me nel suo cuore.

 

"E amore per l'eternità."


La guardai, spalancando gli occhi e respirando con forza.
Forse no. Forse il posto per me c'era sempre stato.


***


"E amore per l'eternità."

Non so chi avesse fatto uscire quella frase dalle mie labbra.
Era stato così istintivo, così giusto.
Sentire quella canzone mi aveva riportato a vent'anni prima, all'amore che provavo per quell'uomo immenso e forte che avevo sposato.
È vero, ritrovarmelo lì era stata una sorpresa enorme, che mi aveva colpita ancora più forte di quella con Hiccup.
Mio figlio non sapeva chi ero, chi ero stata e chi ero diventata. Avevo solo dovuto presentargli quello che ero adesso e lui mi aveva capita, accettata, amata subito, glielo vedevo negli occhi.
Ma Stoick... come poteva Stoick amarmi ancora dopo esser sparita per venti anni, venti lunghissimi anni in cui avevo fatto finta di essere morta mentre salvavo i draghi da Bludvist...
Mi lasciai andare a quella canzone, cercando di capire se invece potevo ancora amarlo io.

 

"Amato mio, o mio tesor, tu cerchi di stupirmi.
Parole non ti serviranno, ti basterà abbracciarmi."


Era sempre stato così tra me e Stoick.
Un abbraccio, uno stringersi forte l'una tra le braccia dell'altro, e le parole diventavano superflue.
Quella canzone non era solo una melodia, era un dialogo, un dirci reciprocamente il nostro amore come se un semplice "ti amo" non potesse mai bastare.
Danzammo, stringendo le mani dell'altro, tornando giovani e innamorati, tornando al nostro matrimonio, tornando alla nascita del nostro bambino e poi tornando qui, dove ci eravamo ritrovati.

 

"Ti bacerò, ti abbraccierò e danzerò per sempre,
Con te felice io sarò, non smettere di amarmi.
Per ogni mar navigherò, ma non avrò paura.
Le onde io cavalcherò, se tu mi sposerai"


La canzone si concluse e lo abbracciai, come se non fossi mancata un solo giorno, tutti le mie paure svanite tra le sue braccia, tra la sua voce, che mi erano mancate così tanto.
"Pensavo di morire prima di poterla danzare di nuovo insieme."
Eccolo, il mio solito esagerato.
"Non c'è bisogno di ricorrere a misure così drastiche."
Rise e risi con lui.
"Per te, mia adorata, farei tutto." Mi sciolsi in un sorriso dolce, come non ne facevo da moltissimo tempo, mentre si inginocchiava davanti a me. "Tornerai a casa, Val? Vuoi essere di nuovo mia moglie?"
Continuai a sorridere, sentendomi poi spingere in avanti dalla Furia Buia di Hiccup.
Anche nostro figlio si era avvicinato e Stoick gli mise un braccio intorno alle spalle. "Possiamo essere una famiglia. Che ne dici?"
"Beh..." Mi ritrovai a guardarli entrambi, così vicini, e ad accarezzare Sdentato, capendo che no, ora che li avevo ritrovati, non sarei riuscita a separarmene di nuovo.
"Sì."
E lo sguardo di Hiccup, quello di Stoick, al sentirmi dire una parolina così semplice, mi convinse che sì, stavo facendo la cosa giusta.
Ora che si poteva integrare con l'altra parte di me, di Cavaliere dei Draghi, potevo riavere di nuovo la mia famiglia.
E avrei detto mille e mille altre volte "sì".







NOTE DELL'AUTRICE:
Allora, guardavo ieri la sezione di Dragon Trainer e non riuscivo a capire come fosse possibile che a tutti fosse rimasto impresso solo il momento della morte di Stoick in tutto il film.
Non che a me non sia rimasta impressa. Penso che un film d'animazione non mi abbia mai fatto piangere tanto come in quel momento e mi hanno toccato molto anche le storie lette, ma... davvero, tra tutte le scene, quella che però mi ha toccato il cuore è stata questa, dettaglio su dettaglio.
Non mi emozionava una storia d'amore così in un film d'animazione dai tempi di Up, che in quattro minuti, aveva raccolto la storia d'amore che tutti vorremmo vivere.
E la DreamWorks è riuscita, in qualche modo, a ripetere e forse a fare di meglio. Non lo so cosa ha fatto, ma la canzone di Stoick e Valka è per me il più bel momento del film in assoluto. Come in poche parole, esprimano tutto il loro amore. Davvero, questo è il momento più bello di tutti e spero di aver fatto del mio meglio, di esser riuscita ad esprimere al meglio i sentimenti di questa meravigliosa coppia, che si è separata appena pochi minuti dopo l'essersi ritrovata.
Spero che sarete così gentili da lasciarmi un commento, anche per dirmi che non ci ho capito niente su quei due. Davvero, va bene anche questo, se è costruttivo.

Dedico questa storia a Vic 394, con cui ho condiviso la mia sclerata dopo aver visto il film l'11 Agosto <3 Grazie, cara <3

Baciiiii
Lia

  
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