La vera Drew
Sento un gran trambusto. Apro gli occhi a fatica. Tutte le mie sorelle sono impegnate a preparare i bagagli. "Sono silenziose
come una banda di rinoceronti!" penso. Mi alzo dal letto, prendo la mia trusse, dei vestiti a caso e mi avvio verso il bagno.
« Drew! » mi chiama mia sorella Katrine « Aspettami, vengo con te! » non l'ascolto e continuo a camminare: non voglio che i
ragazzi mi vedano in queste condizioni, anche se è l'ultimo giorno!
Arrivo al bagno, prendo i vestiti, la trousse e mi chiudo nel camerino, sbattendo fuori una ragazzina dai capelli bruni mossi.
Protesta un po', poi, vedendo che non le do detta, la smette. Controllo i vestiti: ho preso una maglietta nera lunga.
Perfetto, è orribile! Prendo la mini forbice che porto nella trousse e inizio a tagliare il tessuto, con molta difficoltà.
Accorcio le maniche, rendendole sottili, le incrocio. le lego dietro la schiena, e taglio la parte inferiore fino a poco sopra
l'ombelico. Per fortuna i pantaloni sono belli! Corti con una cintura di strass rosa, perfetti!
Mi pettino i capelli mossi, appoggiandoli sulla spalla destra. Infine mi trucco gli occhi e le labbra.
Indosso il tutto ed esco, ritrovandomi davanti la ragazzina. È una figlia di Ermes, si capisce dai lineamenti del viso.
Ha gli occhi marroni, con dei riflessi più chiari. Solo allora noto i vestiti: una maglietta del campo decisamente troppo lunga
e un paio di pantaloni, anche questi lunghi e larghi.
La squadro un attimo, le prendo il braccio e la trascino a forza nella mia cabina. Sbircio all'interno: fortunatamente sono già
tutti fuori.
« Resterai qui tutto l'anno? » le chiedo mentre cerco una maglietta e un paio di pantaloncini nel cassetto.
« E a te cosa interessa?! » mi risponde lei. Ha proprio un bel caratterino.
« Era una gentilezza! » le urlo. « Ora dammi i tuoi vestiti ed infilati questi! » le ordino, buttandole addosso la maglietta e i
pantaloncini.
Mi lancia un'occhiataccia e poi, senza tante storie, fa ciò che le ho chiesto, sbuffando un po'.
Prendo la maglietta e tiro fuori le forbici. Guardo ancora la ragazza per un attimo, inclinando un poco la testa.
Quando inizio a tagliare in tessuto la ragazza pianta un urlo, poi si calma, vedendo che so cosa sto facendo.
Si siede su un letto e inizia a dondolare le gambe. « Comunque resto tutto l'anno » dice, strascicando un po' la frase.
« Allora ciò che sto facendo sarà utile. Ma se ti azzardi a dire che sono stata io non ti ritroverai più la lingua, chiaro?! » in
realtà sono felice che mi abbia risposto, ma devo tenere la mia aria da “figlia di Afrodite” fino a quando rimango al campo.
Lei annuisce e io continuo a lavorare. Strappo le maniche, accorcio il fondo della maglia in modo che sia della sua misura
e passo ai pantaloni. È molto più difficile di quanto pensassi. Glieli faccio indossare e mi segno dove tagliarli: poco sopra le
ginocchia. Adesso devo aggiustare la larghezza dei fianchi, decisamente troppo per lei.
Mentre ha ancora i pantaloni addosso prendo ago e filo. La ragazza mi guarda spaventata.
« Tranquilla, so come si usano. Potrei conoscere il tuo nome? » le chiedo gentilmente mentre le alzo le braccia per iniziare a
stringere i pantaloni. Mormora un nome, ma non riesco a sentirlo.
« Come hai detto, scusa? » le richiedo. « Letizia. » mi risponde lei.
“Che carina, è molto decisa, ma allo stesso tempo dolce” penso. Riconosco in fretta il carattere di una persona.
Mentre penso questo le mie mani hanno quasi completato il lavoro.
Lascio i pantaloni leggermente larghi, in modo che possa metterli e toglierli con facilità. Le chiedo di toglierli e taglio la
parte inferiore.
« Ecco fatto! » esclamo felice: sono sempre stata brava con i vestiti!
Le consegno gli abiti e guardo l'orologio: SONO QUASI LE SETTE! Tra poco mio padre mi verrà a prendere e non ho
ancora fatto le valigie!
« Grazie. » sussurra la ragazza. La sbatto fuori in malo modo, giusto per ricordarle che non deve farne parola con nessuno.
Prendo tutti i miei vestiti e li ficco nella valigia. Ne prendo un'altra e metto all'interno le scarpe.
Infine prendo una grande borsa e metto dentro tutti i trucchi, le spazzole, il phon e gli specchi.
Trascino il tutto su per la collina e aspetto sotto l'enorme pino.
Pochi minuti dopo arriva una macchina rossa fiammeggiante: mio padre! Prendo le valige e mi avvio giù per la collina.
« Drew, i tuoi vestiti! » sento urlare da dietro. È la figlia di Ermes, Letizia.
Ha addosso i vestiti che le ho aggiustato poco prima e in mano quelli che le avevo prestato.
Sorrido e urlo: « Tienili pure, te li regalo! » e, dopodiché, mi incammino verso la macchina rossa.
« Chi era quella ragazza tesoro? » mi domanda mio padre.
« Una cliente. » gli rispondo, ridendo.
« Le hai aggiustato i vestiti che indossava? » mi chiede.
« Sì! » rispondo allegra.
« Sei bella come tua madre e sei una stilista nata, proprio come me! » e, detto questo, mette in moto la macchina. Mentre ci
dirigiamo verso casa mia guardo la collina e la vedo! Vedo Letizia che mi saluta con la mano, sorridendo felice.
Sorrido anche io e la saluto. Finalmente posso essere me stessa!
Angolo Autrice:
Ehm...
Ciao :)
Sono FoxFace00 e questa è la mia prima One Shot... Anche se ho già scritto (e sto scrivendo) una a più capitoli :)
Beh... L'idea è nata da una conversazione con una mia amica. Ci siamo chieste se Drew si mostra per quello che
veramente è oppure no. E se la risposta è no, com'è in realtà? Beh... credo che tutti abbiate capito che solo una
pazza potrebbe scrivere questo e sì, lo sono :)
So che Drew è un personaggio odiato a dir poco, ma non viene preso molto in considerazione quindi ho
approfondito. Anche il lavoro del padre: è inventata da ME! Non so se faccia davvero lo stilista/sarto, ma ho
dovuto adattarlo alla situazione.
Spero che vi sia piaciuta, recensite in tanti :D
Baci^^ FoxFace00 :* <3
P.S. Scusate se ci sono
molti "a capo" ma altrimenti le varie riche si sovrapponevano tra loro
:( non so il motivo...
P.P.S. Per chi segue la storia a capitoli!
Scusate ma non sono riuscita a finire il capitolo :( vi giuro che i miei mi hanno trascinata da una parte all'altra per
praticamente tutta la settimana! Il capitolo almeno è più lungo :)