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Autore: Lovichammy    31/08/2014    4 recensioni
Daniele è un giovane ragazzo che fin da piccolo desidera diventare un pirata ed un bravo musicista.
Sebastian è un pirata a cui interessano solo i tesori e i combattimenti.
Due ragazzi totalmente diversi che già dal primo incontro si odiano,passando il tempo insieme tra risate e lacrime di tristezza piano piano capiranno l'importanza dell'amicizia, si renderanno conto della fortuna di avere qualcuno accanto su cui si può contare nei momenti di bisogno.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Chapter 1

 

Con il mio umile sacco di tessuto consumato in spalla, contenente tutti i miei averi, mi volto per l'ultima volta ad ammirare la mia terra; il mondo dove ho vissuto finora. Ovviamente mi mancherà, ma non ho intenzione di rinunciare all'opportunità di viaggiare su una nave pirata e girare il mondo gratuitamente -cosa che ho sempre desiderato-.

Chiudo gli occhi ricordando i momenti più belli e felici che ho trascorso in questo luogo, e chino il capo per salutare ogni cosa a me cara. Sono sicuro che ritornerò, un giorno.
Magari, quando proverò nostalgia, il capitano mi ci riporterà. Anche se mi conosce da poco, prova già grande affetto nei miei confronti, probabilmente ammira le mie abilità da musicista; beh, in effetti sono abbastanza bravo. Ci lavoro da quando ho memoria e finalmente qualcuno si è reso conto del mio talento. Sono contento di poter finalmente lasciare questo luogo. Certo, è stato il mio mondo fino ad adesso; ci sono affezionato ma, sono stufo di vedere sempre lo stesso panorama e vivere le giornate tutte uguali, cercando di guadagnarmi da vivere suonando in locali i quali non mi danno neanche abbastanza denaro da potermi permettere qualche svago.

L'unica cosa che mi dispiace davvero, è dover lasciare Nancy da sola.
Da quando la conosco, non ci siamo mai separati e lei mi ha sempre aiutato nella vita, abbiamo affrontato i momenti più difficili insieme, trascorso gli istanti più belli e a scavalcato i muri più alti. Per me, lei è come una mamma-sorella-amica. Avendo due anni più di me, si è sempre comportata in modo responsabile e mi ha sempre protetto.
Appena il capitano Drake, mi ha proposto di unirmi all'equipaggio per diventare il musicista della ciurma e viaggiare per sette mari, io mi sono catapultato da Nancy e l'ho pregata di venire con me , ma il capitano ha rifiutato categoricamente. Aggiungendo che avere una donna a bordo avrebbe solamente portato sfortuna.
Allora, con amarezza avevo deciso che non sarei partito ma, lei mi ha quasi obbligato. Con il sorriso sulle labbra mi ha fatto cambiare idea, convincendomi un intero pomeriggio, ricordando la fortuna che avrei avuto di girare il mondo, e aggiungendo che un giorno ci saremmo rincontrati e alla fine, ha dichiarato che se avessi rifiutato l'opportunità non mi avrebbe più rivolto la parola e da quella frase… ho avuto paura.

 

Lo sapevo benissimo che quel sorriso che aveva in faccia era falso, usato come scudo per coprire la sua tristezza per la mia partenza e per non scoppiare a piangere davanti a me; altruista com'è e, sapendo che il mio sogno più grande si sta per realizzare non mi avrebbe mai trattenuto. Adesso non è venuta neanche a salutarmi, ieri prima di andare a dormire mi aveva detto che oggi, a quest'ora, aveva da svolgere un lavoro nel locale dove suoniamo e cantiamo spesso, ma io non ci credo: a quest'ora quel locale è sempre stato chiuso. Io credo che non mi abbia voluto salutare poiché altrimenti mi avrebbe fermato anche se controvoglia. In lacrime, mi avrebbe ordinato di andare anche se la sua mano mi avrebbe tenuto per il braccio senza che lei se ne accorgesse.
Spero solo che lei non sia in qualche angolo pericoloso della città a piangere per me. Spero di poterla ritrovare al mio ritorno.

Con passi lenti attraverso l'asse di legno e salgo a bordo; lo stile antico della nave attira immediatamente la mia attenzione. Il 70 % della nave costruita in legno pregiato e resistente, rende il luogo più raffinato e ben curato; tutto lo spazio libero con qualche barile di qua e di là, regala una sensazione alquanto rilassante. M’immaginavo la struttura totalmente diversa, ho pensato fosse tutto più consumato e in disordine, meno male che mi sono sbagliato.

Alzo le braccia verso il cielo per stiracchiarmi, ed inspiro la brezza marina, pronto ad iniziare questa nuova avventura che mi aspetta. Vedo alcuni membri dell'equipaggio che tranquilli svolgono i loro doveri e mi avvicino a loro per presentarmi. Da lontano riconosco John, un ragazzo dalla corporatura abbastanza magrolina, poco più basso di me e dai capelli neri, coperti da una bandana rossa, una camicia larga e bianca ma semplice; pantaloni marrone scuro alla zuava e scarponi molto grandi; l'ho conosciuto pochi giorni fa quando era in compagnia del capitano per svolgere alcune commissioni in città. Quando solleva gli occhi e nota la mia presenza mi accenna un saluto, e dopo aver posato una trave di legno su una superficie piatta, si avvicina.

 

-Ehi Daniele, finalmente a bordo! Benvenuto nella “Sea's Titan”! - Mi dice porgendomi sulla spalla la sua mano e mostrandomi la nave in generale. Un altro uomo mi si avvicina entusiasta e con curiosità mi rivolge una domanda:

-Sul serio sai suonare più di tre strumenti? Mi devi insegnare, amico! A proposito, io sono Gregory, ma tutti mi chiamano Greg, benvenuto a bordo! - Mi stringe la mano con ammirazione e convoca gli altri pirati nei dintorni, che interrompono i propri lavori per presentarsi e darmi il benvenuto. Esaltati ad avere un nuovo compagno nell'equipaggio, mi guidano verso la poppa della nave sulla quale con grande piacere, noto dei tavolini carichi di cibo e bevande alcoliche preparate per festeggiare il mio arrivo.

- G-grazie davvero, non mi aspettavo che i pirati festeggiassero l'arrivo di un nuovo membro. Mi sto commuovendo. -

- E di che? Per noi è sempre un piacere festeggiare e bere alcolici fino a notte fonda. Approfittiamo di qualsiasi situazione per farlo. - Risponde un uomo di cui non mi ricordo già il nome.

Tutti prendono posto: chi su sedie di legno, chi sugli sgabelli, su grandi tronchi creati per prendervi posto o semplicemente sul pavimento di legno.
Mi fanno spazio davanti al tavolo principale, nonché quello più grande e mi porgono un bicchiere di vino per un brindisi. Una ventina di minuti passano velocemente tra battute, risate e rutti a non finire.

- Dunque che strumenti suoni, giovane ragazzo? - Mi domanda un signore un po' avanti con l'età.

-É vero! Quanti anni hai? - Aggiunge un altro.

- Sei bravo a combattere? O almeno, sai usare una sciabola o un pugnale? E la ragazza, ce l'hai? -

- Ehi ehi, una domanda alla volta ciurma! Così lo farete impazzire! - Grida John, interrompendoli e rivolgendomi uno sguardo; quasi dirmi che posso finalmente rispondere alle loro domande senza essere interrotto.

- Ah sì, dunque... gli strumenti che io suono sono: l'ukulele, il mandolino, il pianoforte, il banjo e la chitarra; inoltre canto ogni tanto. Ho ventidue anni e...-

- Oh, ma allora sei il più giovane dell'equipaggio, eppure sembri più grande del cocco del capitano -

- Beh, quello lì è un tappeto... - afferma un altro tizio causando uno scoppio di risate forte da parte di tutti i pirati presenti in quel momento.

- Ehi ingordi, fermatevi un attimo e statemi ad ascoltare! - Un uomo piuttosto alto e grosso compare da dietro una porta di legno situata in fondo al ponte. Con una camminata bizzarra si avvicina, lento e nervoso, finché non gli rimane poco più di un metro di distanza dai barili di rhum.

- Andate a cercare Sebastian se non lo avete visto, il capitano lo sta cercando e ha bisogno di parlargli del suo prossimo piano di conquista, è parecchio nervoso. - Un silenzio sorprendente regna il ponte e tutti quanti iniziano a guardarsi dubbiosi ed infastiditi.

- Io non lo vedo da un paio d'ore... -

- Che palle, dobbiamo sempre andare a cercarlo! -

- Possibile che stia sempre ad allenarsi nei posti più nascosti della nave? -

- Che poi, non è detto che si alleni tutto il tempo, probabilmente nasconde una donna a bordo e tiene il divertimento solo per sé... -

- Quel moccioso... -

 

Ma chi è questo Sebastian?

Delicatamente, poggio il bicchiere sul tavolino di legno e chiedo spiegazioni al primo a cui posso rivolgere la parola.
Un vecchio dall'aspetto poco rassicurante, mi guarda in modo indifferente e mi spiega che Sebastian è uno dei pirati più esperti a bordo oltre ad essere il pupillo del capitano. Tutti quanti si alzano dal proprio posto per iniziare la ricerca del ragazzo favorito del capitano e John mi si avvicina.

- Tu Dan puoi rimanere qui, non sai ancora la struttura della nave, quindi ti potresti perderti in posti poco gradevoli, se vedi girovagare da queste parti un tizio giovane e più basso di te allora lo hai trovato, in quel caso fermalo e digli di andare nelle stanze del capitano, noi torniamo subito -

Rimasto solo, nel silenzio, riprendo in mano il mio bicchiere di rhum ed alzo lo sguardo al cielo ormai scuro, il vento fresco che mi accarezza è piacevole; e non riesco a fare a meno di mettermi comodo sul pavimento.

Sdraiatomi chiudo gli occhi, pensando a Nancy e a cosa sta facendo in questo istante, un piccolo desiderio di tornare indietro mi invade la mente, ma cerco di ignorarlo altrimenti non resisterei a lungo, per un po' devo cercare di non pensare al mio passato e mi devo concentrare sulla mia nuova vita da pirata.

 

- Ehi Dan, Dan! Sei sveglio? Stai bene? -

A grande fatica apro gli occhi, che in questo momento pesano a causa del sonno e della stanchezza e vedo il volto preoccupato di John. Vedendomi sveglio, smette di scuotere il mio braccio e mi afferra per una mano aiutandomi ad alzarmi.

- Dato che sei stanco ti accompagno alla nostra cabina, mi dispiace per te ma non ci sono altre stanze libere, ti devi accontentare. - Dice rivolgendomi un sorriso.

- Tranquillo, io preferisco stare in compagnia di qualcuno piuttosto che star solo. Anzi, mi fa piacere il fatto che non mi abbiate lasciato dormire in uno sgabuzzino della nave. -

- … Le navi non hanno sgabuzzini, almeno non questa. E poi in realtà, l'idea era quello di lasciarti dormire in una scialuppa marcia e rovinata, ma alla fine ti troviamo tutti simpatico… perciò abbiamo deciso di farti stare in una stanza decente come tutti quanti. Certo, non è una camera da imperatore come quella del capitano e del suo pupillo ma non ci si può lamentare. -

Con gli occhi mezzi chiusi ed il passo lento, cammino seguendo John che mi accompagna alla cabina e intanto mi spiega le poche regole da seguire per vivere in pace sulla nave. Qualcosa che c'entra con le donne a bordo, il diritto a provviste fresche, il giocare a carte, l'ora di riposo, la propria biancheria, il girare per la nave ecc.
Cose che non capisco granché, poiché sto crollando dal sonno. Chiederò di ripetermi le regole un'altra volta quando magari sarò un po' più sveglio.

Finalmente ci fermiamo davanti ad una porta, ma invece di aprirla John mi guarda serio e mi dice di non entrare per nessuna ragione in quella stanza, ed inoltre di non confonderla con il bagno che è la porta accanto, ma quand'è che arriviamo in stanza?

Dopodiché, camminiamo per ancora qualche secondo quando, finalmente mi avvisa che siamo arrivati a destinazione. Appena apre la porta mi piombo dentro e mi sdraio sulla prima superficie che trovo comodo.

- Ehm... ok, se vuoi dormire su un tavolo non ho niente in contrario, ma ti avviso che è più comoda l'amaca... - dice sconcertato, indicandomi un'amaca a righe blu e bianche appesa vicino all'oblò.

- Ah. Ehm... sì forse è più comoda, volevo solo tastare la resistenza di questo tavolo... - Rispondo poco sicuro di ciò che sto dicendo e mi dirigo velocemente sul mio nuovo 'lettino', sdraiandomici e augurando una veloce e sussurrata 'buonanotte', sentendo poi una leggera risata ed un soffio sulla candela al centro della stanza. Poi il buio più totale invade la stanza e chiudo gli occhi, cadendo nel sonno più profondo.

 

Un calore leggero ma intenso mi sta quasi bruciando il braccio sinistro, con fatica ed infastidito apro gli occhi e rivolgo lo sguardo sulla causa di quel caldo irritante, il sole. Il sole, che ormai sul firmamento illumina la stanza. Ed un suo raggio ha deciso di abbracciarmi il braccio. Mi alzo di scatto non capendo dove mi trovo e mi colpisce un forte giramento di testa, probabilmente i troppi alcolici che ieri mi sono scolato stanno facendo effetto, e la testa sembra che sia in procinto di scoppiare. Con entrambe le mani attaccate alla testa abbasso lo sguardo alla ricerca degli stivali che senza preoccuparmi ho lanciato da qualche parte la sera prima.
Finisco con il trovarne uno sotto l'amaca –e lo indosso-, poi mi guardo attorno cercando anche l'altro ma senza trovarlo. Inizio a girare per la stanza scavando tra le cose per terra e mentre mi chino, il pavimento inizia a tremare e perdo l'equilibrio cadendo col fondoschiena sul pavimento e iniziando a sentire lo stimolo del vomito; con velocità mi metto una mano sulla bocca per trattenermi e mi fiondo fuori dalla stanza cercando il bagno, dopo una corsa molto veloce finalmente trovo la porta. La apro in un secondo, e mi ritrovo davanti un ragazzo più basso di me, con un aspetto talmente maestoso e raffinato per essere un pirata… Mi punta contro una sciabola affilata, mi fissa in modo intenso e spaventoso con i suoi occhi color verde smeraldo da cui rimango stregato per parecchi secondi; dimenticandomi di avere sbagliato stanza e che sto trattenendo il vomito, cerco di riprendermi e mi alzo di scatto per uscire dalla stanza finendo per cadere ancora una volta, liberandomi lo stomaco sui suoi stivali neri e sentendo una forte e pesante imprecazione. Non so se per quel paio di iridi meravigliosi o per la sciabola puntata contro, molto probabilmente per la seconda opzione, il cuore non smette di battermi forte.

 

Buonasera :D

Questa è la mia prima fanfic originale, quindi non sono sicura di avere fatto un buon lavoro, beh se siete arrivati qui significa che siete sopravissuti per tutta la durata della storia.

Il secondo capitolo non l'ho ancora scritto perchè prima vorrei sapere cosa ne pensate, cioè se vale la pena di continuare oppure è troppo brutta come storia, cioè se è da eliminare. xD

Intanto spendo un po' di spazio per ringraziare le persone che mi hanno aiutato:

Ringrazio per prima la mia carissima Mrs LeeHae che spreca il suo tempo per me, se non fosse per lei non sarei qui ;---; 

HangelClouds che trasforma in fanfiction le mie fantasie perverse, grazie figlia!

Juliette25 che mi sostiene per ogni cosa Q_____Q

Destiel___009 che mi fa sempre compagnia nei momenti di sclero ^3^ 

Hikaru83 perchè è la unnie migliore del mondo! *w*

e alla fine la mia bellissima e amatissima musa, Hyuk_is_mine <3 che sopporta la mia esistenza e assorbe tutto il mio zucchero <3 

Grazie davvero tanto a tutti quanti! Grazie anche solo per chi la leggerà ç____ç 

A presto ^^

  
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