The Last Dance
“She danced with you last night so
you will remember
All you have shared, a lifetime.
The angels were watching and death will be waiting
Until the time is right.”
Within Temptation – The Last Dance
*
Il fischiettare, basso e
all’inizio incerto, accenna una melodia conosciuta. Le note di un passato, a cui non credevi
saresti più tornata, risuonano tra le pareti di quel riparo di ghiaccio; ricordi di fiori, di
fuochi, di idromele e divertimento, canti e danze sotto una trapunta di stelle. La lontananza li
ha resi fumosi e spenti, ma non tutti – esistono cose che lo stesso tempo non potrà mai rubare.
Frammenti nitidi e indelebili hai conservato con cura, affinché talvolta potessi rivivere le
gioie di ciò che perdesti: una casa, un marito, un figlio – la tua famiglia.
Riconosci le parole: sono le stesse che pronunciaste un giorno d’estate, e prima ancora e poi
dopo. Parole d’amore tra le sue braccia, promesse a voi soltanto conosciute.
E, quando l’ultima sillaba lascia le sue labbra in un sospiro di rassegnata afflizione, continui,
canti, prometti.
Danzi come la prima volta che vi incontraste: giovani, un po’ impacciati.
Danzi come il giorno in cui ti prese come moglie e compagna per la vita: adulti, consapevoli.
Danzi adesso, come se quel lontano passato non fosse mai fuggito via.
Di incontenibile gioia scoppia il tuo cuore che batte all’unisono con il suo – lo senti. I suoi
occhi sono specchi in cui riflettersi, baratri in cui cadere senza timore alcuno ma con la
consapevolezza che lui ti salverà. E ridi, dimentica del dolore e delle pene.
Le voci si uniscono in un coro, strette come le vostre mani, e il forte sentimento che vi lega
fiorisce di nuovo. Si rafforza e diffonde, arriva a cingere in un abbraccio i pochi testimoni di
quel miracolo.
"Finché morte non ci separi, Stoick", giurasti quel dì davanti tutta Berk.
"E se Odino decidesse che il tuo cammino qui sulla terra sia giunto al termine, allora
attenderò il nostro ricongiungimento nel continuo ricordo di te. Mai smetterò di amarti e di
amare nostro figlio e la stessa Berk", giurasti nel buio della camera nuziale.
Lacrime rigano le tue guance stanche, mentre dai l’estremo saluto al corpo del possente guerriero
dormiente, saggio capo, dolce sposo e amorevole padre, e posi l’ultimo bacio sulle sue labbra
ormai fredde.
"Addio… Che il Valhalla ti accolga come meriti".
Le fiamme divampano sulla barca, ne divorano le assi di legno, i chiodi, ogni più piccola
parte, e le mortali sembianze di un’anima lucente, fino a quando non resterà che cenere.
Hiccup – quel figlio che non hai potuto crescere – ha perso la guida e ha più bisogno di
te adesso; così come tu di lui per ricominciare. Sei forte e fiera, moglie di Stoick l’Immenso.
Ti avvicini, accarezzandogli dolcemente i capelli sulla nuca, e gli parli da madre a figlio.
Traete conforto l’una dall’altro e, scrutando quelle iridi chiare, scorgi un baluginio di
determinazione.
La riconosci: è la stessa di colui che veglierà su di voi.
Per sempre.
Grazie per aver letto :) È la prima volta che scrivo su
Dragon Trainer, perciò spero di non aver combinato un disastro.
Questa flash-fic è molto semplicemente un piccolo omaggio a Stoick e Valka, nulla di più e nulla
di meno. I Within Temptation sono uno dei miei gruppi preferiti e trovo che la citazione di “The
Last Dance” (cliccate se volete sentirla) all’inizio sia adatta a quel momento che hanno
condiviso i due, prima dell’attacco di Drago Bludvist.
Ho cercato di descrivere Valka come una donna, mettendo un po’ da parte la Vichinga. È moglie e
madre che è stata lontana dalla famiglia per ben venti anni, credo che sia giusto metterlo un po’
in risalto :) Insomma, spero di aver reso bene il suo personaggio ^^’
Infine, questo è il mio secondo tentativo di narrazione in seconda persona, perciò siate sinceri
se vorrete farmi sapere le vostre impressioni su tutto.
Un bacione,
Calime