Storie originali > Comico
Segui la storia  |       
Autore: alaskainblack    01/09/2014    0 recensioni
Ciao a tutti, io sono Kimberly Star, da sempre sogno di fare la cantante pop commerciale e so che un giorno diventerò ricca e famosa ma per ora mi tocca affrontare i drammi dell’adolescenzza.
Questo è il mio primo giorno nella scuola nuova! Mi sono trasferita qui dal Canada e non conosco nessuno quindi sono molto agitata ma come mia madre mi dice sempre: “Kimmy, tu socializzi anche con i sassi” sono sicura che avrò modo di conoscere tante persone simpatiche oggi!
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Appena lo rivedo a scuola mi faccio coraggio e mi avvicino a lui.
- Cosa sei? – chiedo con voce ispirata, lui mi guarda con i suoi occhi profondi.
- E’ un segreto troppo segreto – dice mentre mi guarda preoccupato, osserva il mio braccialetto e mi guarda male.
- Puoi fidarti di me Rudy – sospiro cercando di tranquillizzarlo.
- Kimmy, non voglio mettere in pericolo la tua preziosa esistenza, detto questo, non chiamarmi Rudy –
Lo guardo stupita delle sue parole e poi fisso la finestra, ho troppi dubbi.
Durante l’intervallo Joshie piomba nella mia classe.
- Hey baby! Allora, ti accompagno con la mia Ferrari oggi pomeriggio da quel tizio dei cantanti pop commerciali - dice e mi bacia.
Notai Rudolph che ci guardava esterrefatto. Infondo volevo farlo ingelosire ma la verità è che ero innamorata di entrambi.
- Baby! – esclamò Joshie – Stavi…Pensando? – disse sorpreso del fatto che stessi riflettendo.
Ero imbarazzata che se ne fosse accorto.
- Si, in effetti si – mi guarda strano.
- Non preoccuparti – dico – niente di troppo serio, stavo pensando se eravamo fidanzati…-
Lui mi guarda con i suoi occhi ispirati.
- Ma certo baby! Devo anche farti la proposta? – chiese ridendo, in effetti avrei voluto di si.
- Sarebbe romantico…- non sembra d’accordo con me.
- Ora devo andare baby, ci vediamo dopo, ti comprerò un mazzo di fiori –
Mi allontano per buttare la carta del mio Kinder Pinguì, il mio preferito, quando da dietro sento la voce di Rudy.
- Lasciala, lei è mia! – sta urlando.
Mi volto di scatto e lo vedo con Joshie, tiene la sua maglia in un pugno potente e ha la faccia arrabbiata.
- Cosa vuoi tu? – protesta il baseballista.
Una massa di ragazzini ci blocca in un cerchio e inizia a incitarli urlando “Botte!Botte!Botte!”.
E’ il mio momento di gloria. Mi sento in una fiction. Mi sento in Mackenzie Falls. Mi sento la protagonista profonda di un libro.
Urlo con la mia melodiosa voce.
- Troooooooooooooooooooooy! – mi sento Gabriella in High School Musical.
Tutti si voltano a guardarmi. Joshie ha la sua solita espressione ispirata. Rudy mi guarda come se fossi una pazza.
Un cesso con gli occhiali tondi, manco Harry Potter, dice qualcosa.
- Mi hai chiamato? – chiede stupefatto.
- Ma certo che no! Volevo solo fare una perfetta scena drammatica! –
Tra la folla c’è un “Oooooooooh” di ammirazzzione. Tutti iniziano ad applaudire.
- Chi cavolo è Troy? – Rudy interrompe l’applauso drammatico.
Sono un po’ arrabbiata perché mi ha rubato l’ambita scena.
– Il protagonista di High School Musical OVVIAMENTE – dico e lui non sembra comprendermi.
- Io non guardo film, Kimmy – mi ricorda.
- Giusto…- sono leggermente imbarazzata ma riprendo la vena drammatica.
Arrivo al centro del cerchio, mi metto di fronte a Rudy e lo guardo drammaticamente.
- Non lottate per me! – sussurro, tutti hanno gli occhi puntati su di noi.
Joshie interrompe lo sguardo profondo tra me e Rudy.
- Non lottavamo per te baby, lottavamo per la figurina di Tom Brady, mancava a entrambi per finire l’album e avevamo fatto una gara a chi finiva per prima di collezionare tutte le figurine del baseball! - spiega Joshie.
Sono piuttosto imbarazzata, non so cosa dire, ma per fortuna Rudy rompe il silenzio.
- Possiamo parlare in privato? – chiede e ci ritiriamo nel ripostiglio delle scope allontanandoci da tutti.
Mi appoggio al muro. E’ più alto di me e i suoi bellissimi occhi gialli mi fissano.
- Cosa volevi dirmi? - sospiro drammaticamente e ci fissiamo in silenzio.
- Io ecco…provo qualcosa per te Kimmy, lo so che sei fida ma ho una strana attrazzzione per te –
Rimango molto stupita delle sue parole.
- Capisco – dico e sussurro, biancheggio.
- I tuoi occhi Kimmy…-
- I miei occhi cosa? – chiedo senza capire, sbatto le ciglia.
- Sono molto intenzzzi e io sento che c’è un legame tra di noi – sospira e io penso a quanto sia sexy.
- Ma io sono fida, ecco, non lo so, io amo Joshie ma amo anche te, questa storia sta diventando fin troppo impegnativa per me, insomma, dovrò pensare a lungo e io non sono tagliata a fare questo tipo di cose! – ribatto e lui mi fissa.
- Non sei tagliata a fare che? –
- Riflettere…E’ un problema che ho fin da bambina quando mi chiesero se volevo fare religione o no alla scuola elementare, mi dissero che dovevo pensarci su e io entrai nel panico, capisci? – cerco di spiegare la mia paura.
- Cosa c’entra adesso? –
- Non lo so – sospiro – Non lo so – espiro, sussurro, tiro una boccata d’aria.
Si avvicina pericolosamente e…MI BACIA.
OMG! OMG! OMG!
Le sue labbra intersecano le mie come due linee rette che si incrociano e i miei occhi si spalancano dalla sorpresa.
Ma all’improvviso un rumore interrompe le nostre effusioni ispirate.
- Ma che sta succedendo qui? – urla Joshie.
Mi volto e lo vedo, non sembra felice.
- Ci stiamo baciando…- cerco di spiegare.
- Ma noi siamo fidanzati! – grida.
- Davvero? – non avevo capito che eravamo fidanzati.
- Ma ce la fai col cervello o no? – dice lui, credo sia un insulto, ma non lo so.
Rudy scatta.
- Non parlarle in questo modo! – dice e si avvicinano per picchiarsi così urlo…
- Troooooooooooooooy! – canto melodiosamente.
- E piantala! – dice Rudy.
Piango e tra le lacrime li vedo avvicinarsi.
- Mi fate soffrire! – dico e loro sembrano tristi – Volevo almeno provare a fare una scena da musical adolescenzzziale e voi me lo impedite! -
Joshie mi accarezza la guancia.
- Scusa baby! Non accadrà mai più – e poi mi porge un mazzo di rose dipinte di rosa col pennarello.
C’è anche un bigliettino. Apro e leggo.
Cara Kimmy,
Sei molto sexy
Joshie
- E’ così dooolce! – esclamo e lui sembra compiaciuto.
- Io so fare di meglio! – ribatte il presunto vampiro.
- Sul serio? – urleggio eccitata.
- Dimostralo! – lo sfida Joshie e mi porta via da lui.
Durante il pomeriggio mi porta da Albertino Bells.
- Eccola qui signorina Star! – urleggia e poi biancheggia, e urleggia ancora.
- Ciao! – urlo affiatatamente, stridulamente, bellamente.
- Bene, ora la porterò nella mia famossissssssima sala di registrazione a Buenos Aires! –
- OMG! OMG! Lì è stata girata la mia serie preferita! VIOLETTA! – urlo in fibrillazzzione.
- Coooosa? – dice il baseballista.
- Noi non ce ne andremo da New York! – protesta lui.
- Nessuno ti ha invitato razza di Superman del liceo statale! – dice – Viene solo lei, poi se vuole, e spero tanto di no, ti può anche invitare, ma non è obbligata –
Non voglio invitare Joshie, lui non fa parte del mio sogno di eterna gloria.
- Io non posso venire, ho i campionati di baseball al campetto…- piagnucola.
- Oh beh…Non importa – dico facendo spallucce e lui sembra offeso.
Non so ancora come lo dirò a Rudy, e a mia madre.
- Possiamo aspettare solo un giorno prima della grande partenza? – chiedo e lui acconsente.
C’è una cosa che devo fare prima di andarmene, ed è scoprire se Rudy è un vampiro o no.
Torno a casa accompagnata da Joshie e all’improvviso vedo passare Rudy.
- Rudy! – urlo e lui si volta.
- Ti ho detto di non chiamarmi Rudy! – esclama e io faccio la faccina triste.
- Parto domani, per Buenos Aires, io volevo salutarti – dico e lo abbraccio forte.
Non dice niente così inizio io.
- Rudy – lui alza gli occhi al cielo perché l’ho chiamato in quel modo – Devo sapere il tuo segreto -
- Perché? – chiede lui con voce ispirata.
- Bho, così sono curiosa –
Si guarda intorno e poi mi sussurra all’orecchio.
- Ti manderò una lettera, domani, in cui ti spiego tutto -
- Che cos’è una lettera? – chiedo senza capire.
- Un pezzo di carta con della roba scritta sopra con la penna – mi spiega.
- Mandami un messaggino su WhatsApp, mi trovi sul gruppo di classe – suggerisco ma lui scuote la testa.
- No, una lettera è più sicura – dice preoccupato.
- Perché? – sospiro drammaticamente.
- E’ un segreto troppo…– dice e poi scappa via, nella nebbia fluttuosa che ricopre la lugubre città nell’ora della luna piena.
- Aspetta…Non hai neanche finito la frase! – dico lamentosamente.
Rinuncio al segreto ed entro in casa, dico tutto a mia madre e lei mi risponde con un “Tuo padre sarebbe stato così fiero di te, Kimmy”.
Purtroppo mio padre è scomparso nell’Oceano Atlantico quando avevo solo tre anni, è una storia così triste…che non c’ho voglia di raccontarla.

ANGOLO AUTRICE:
Allora, nonostante la critica del mio simpatico amico nel capitolo prima ho deciso di andare avanti nella mia storia per vedere se è davvero così brutta per continuare, quindi, se riceverò un'altra recensione negativa (che non sia del mio amico, ovvio) magari la smetto di scrivere questa cavolata.
Comunque mi scuso ancora per oscurare capolavori comici con questa storia, mi dispiace veramente veramente tanto! In ogni caso, se vi va lasciatemi una recensione positiva o negativa, magari sarebbe più utile se nelle recensione negative mi deste ANCHE dei consigli ma vabbè. Ciao :D
 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Comico / Vai alla pagina dell'autore: alaskainblack