Un nuovo arrivo
Una bambina dai lunghi capelli blu scuro
correva su per le scale seguita da un bambino biondo
che faceva gli scalini due alla volta per stare dietro all’amica. Questa ad un tratto si fermò
davanti ad una porta e cercando la chiave nelle tasche, l’aprì di
scatto piombando dentro.
-
Mamma, sono a casa – urlò la
bambina lasciando la cartella all’ingresso e lanciando il giubbotto verso
l’appendi abiti mancandolo in pieno – mamma,
lo sai vero che Tj rimane da noi fino a domenica?
La bambina non ottenendo risposta si
avviò per la casa. Arrivata
in soggiorno si tolse le scarpe lasciandole sul tappeto, poi
andò in cucina sperando di trovare qualcuno. Diede una rapida
occhiata e agguantò un pacco di biscotti. Tornò in soggiorno dove
Tj l’aspettava seduto sul divano, leggendo un fumetto. La bambina
scrollò le spalle per far capire all’amico che non le importava se
non c’era nessuno e si sedette accanto a lui offrendogli i biscotti.
-
Mamma non c’è
– disse la bambina sgranocchiando un biscotto.
-
Lo vedo. Dove pensi che
sia?
-
Mah, chi lo sa. Forse è
andata a dare una mano al nonno. Meglio così, no? Possiamo fare quello
che vogliamo.
-
YUKI!!!
I due bambini si guardarono negli occhi
e Tj nascose in fretta il pacco di biscotti nella cartella, mentre Yuki raccattava le scarpe e le gettava sotto il
divano. Una donna dai lunghi capelli viola entrò in soggiorno con aria
minacciosa, mentre una bambina la seguiva tenendola stretta per la maglia.
-
Ciao mamma.
-
Buongiorno signora Ichijoji
– disse Tj nervoso.
Yolei guardò i ragazzi
severa, preparandosi a ripetere il discorso che ormai faceva ogni giorno
a sua figlia, quando tornava da scuola.
-
Quante volte, no
dico… quante volte ti ho detto che non devi lasciare le cose dove
capitano quando torni a casa e soprattutto…
Yolei si abbassò e tirò fuori da sotto il divano le scarpe che poco prima la figlia
aveva nascosto. Yuki deglutì e cercando di sembrare sorpresa
guardò innocentemente la madre.
-
Guarda un po’… e queste come ci sono
finite lì?
-
Yuki, fila in camera tua e inizia a fare i compiti – disse Yolei con un tono che non
ammetteva repliche.
-
Ma mamma, domani non c’è scuola e
Tj non è venuto per fare i compiti, almeno non
oggi.
-
Io invece credo che lui sia
più che d’accordo – disse Yolei lanciando un’occhiata
al bambino.
-
Veramente preferirei andare
fuori a giocare, è una bella giornata.
Yolei guardò severamente Tj, che
si batté la mano sul capo come folgorato da una rivelazione.
-
Ma che stupido, certo che voglio fare i compiti!
-
Sapevo che era così – disse Yolei
soddisfatta.
-
Coniglio – bisbigliò Yuki a denti
stretti.
-
Casinista – rispose in un sussurro Tj,
mentre con Yuki usciva dal soggiorno – ma almeno
abbiamo ancora…
-
Ah Tj – disse Yolei bloccando il bambino
– non vorrai rovinarti l’appetito prima di
cena con quei biscotti?
********
Yolei era in cucina a fare la cena,
quando il telefono squillò.
Afferrò il cordless e rispose sperando
che non fosse una cosa troppo lunga, ma sentendo la voce dall’altra parte
sospirò contenta.
-
Ciao, sei arrivata? – domandò Yolei
alla sua interlocutrice – bene e non ti preoccupare, per noi non è
un problema se Tj rimane tutto il fine settimana…
piuttosto, sei sicura che non posso fare altro? D’accordo, allora
passerà Matt a prenderlo… certo, stammi bene… a presto
Yolei chiuse la comunicazione e appoggiò
l’apparecchio sul tavolo. Daisy era troppo occupata per i suoi gusti, prima o poi sarebbe scoppiata. Con tutto quello che faceva
era una fortuna che non avesse già dato di
matto e il fatto che Matt fosse spesso via per lavoro, non l’aiutava
molto. Più di tutto le dispiaceva per Tj e Miki, che dovevano dividere
Daisy con Digiworld, anche se poi lei cercava sempre di metterli al primo posto
in tutto. Tirò un sospirò e
osservò la testolina di sua figlia che disegnava in soggiorno. Era
questo che le piaceva, poter stare sempre accanto ai suoi figli, vederli mentre dormono, mentre ridono, mentre giocano.
-
Mamma?
-
Sì tesoro? – domandò Yolei
guardando la bambina mettersi in punta di piedi per osservarla
mentre cucinava.
-
Perché non può
rimanere anche Kiki a dormire da noi come Tj?
-
Amore, Kiki è
più piccola di Tj e poi i suoi genitori non sono a
casa questo fine settimana.
-
Ma allora perché
quando non ci sono i suoi genitori lei va da Kanata?
-
Perché lui è
suo cugino – disse Yolei paziente.
-
Perché lui è suo
cugino e io no?
-
Bella domanda, sono svegli i
bambini – disse un uomo entrando in cucina.
Yolei sorrise e la bambina saltò
in braccio all’uomo che le diede un bacio sulla fronte, poi si
avvicinò alla moglie e la baciò.
-
Tesoro, quanto tu e Kiki sarete più grandi, anche lei verrà a
dormire da noi, ma per ora continuerà ad andare dagli zii.
-
Ma noi siamo già
grandi! – disse la bambina sbuffando.
-
Lo so tesoro – disse
Ken scompigliando i capelli alla figlia e mettendola a terra – ora
perché non vai a chiamare quei due scalmanati e li dici di venire a
cena?
-
Papà?
-
Sì?
-
Posso mangiare anche il tuo dolce? Stasera la
mamma ha fatto il budino!
-
Certo – disse Ken sorridendo e facendo il
solletico alla sua bambina.
Lei ridacchiò e abbracciò
il padre per le gambe. Lui sorrise e le scompigliò i capelli.
-
Ti voglio tanto bene papà.
-
Anch’io tesoro… ora va a chiamare le due bestie e ti do il permesso di saltare
sul letto di tua sorella se è necessario a smuoverla.
La bambina allargò gli occhi
dalla gioia e corse verso la camera della sorella. Ken sentì i passetti
della figlia allontanarsi e poi le urla arrabbiate di Yuki.
-
PAPÀ!!! ASUKA
STA SALTANDO SUL MIO LETTO… PICCOLA PESTE, TIRA GIÙ LE MANI DAL
MIO DIARIO!!!
-
Ken, per l’amore di Dio, fa qualcosa! Era
proprio necessario aizzare Asuka contro sua sorella? Porta quelle tre pesti
qui, subito… perché altrimenti sarai tua a fare i conti con me
stasera.
-
Ora capisco da chi ha preso Yuki quel suo
caratterino – disse Ken con un sorriso.
-
Ken, che hai detto? – domandò Yolei
voltandosi e brandendo il mestolo, ma Ken era
già uscito dalla cucina.
********
Ken crollò a letto esausto.
Voleva un mondo di bene alle sue bambine, ma quando ci si mettevano riuscivano
a distruggerlo o forse era solo la vecchiaia che ormai si faceva sentire.
Tirò un sospirò e si voltò verso
Yolei che si sedette accanto a lui accarezzandoli i capelli.
-
Sono tutti a dormire.
-
Era ora. Ricordami di dire a Matt che suo figlio
non può più rimanere a dormire da noi quando
lui è via – disse Ken sorridendo alla moglie – e soprattutto
ricordami di dare un po’ di camomilla a nostra figlia.
-
Stupido… lo sai meglio di me che quei due
assieme ne combinano di tutti i colori.
-
Mmm,
d’accordo… non farò l’amico ingrato. Senti,
perché non possiamo tenere la piccola Miki quando
vanno via quei due? – domandò pensieroso Ken.
-
Io credo che Yuki preferisca la compagnia di Tj.
-
Lo so Yolei, è solo che io preferisco la
compagnia di Miki…
è più facile da gestire, non ti contraddice mai ed
è così dolce.
-
Ken, ha tre anni.
-
Infatti.
Yolei si distese accanto al marito e poggiò
la testa sul suo petto. Lui la guardò dolcemente, poi le diede un bacio
e la strinse forte a sé. Yolei ricambiò l’abbraccio
baciandolo con passione e iniziò a sbottonargli la camicia, mentre lui
le toglieva il maglione.
-
Mamma, papà?
Ken e Yolei sentendo quella vocina si
staccarono di scatto e cercando di ricomporsi, fissarono la figura della figlia
minore che si avvicinava al letto con in mano un
orsacchiotto.
-
Posso dormire con voi?
Yolei sorrise alla bambina e Ken si
passò una mano sul volto, poi sospirò e indicò alla
bambina un posto fra lui e Yolei.
-
Su forza scricciolo, salta su.
La bambina sorrise e senza farselo
ripetere balzò sul letto, accoccolandosi fra le braccia della madre. Ken
le fece il solletico e Asuka ridacchiò, mentre la madre le carezzava con
dolcezza i capelli.
-
A quanto pare ha preso il posto
che volevo occupare io – disse Ken guardando la figlia che se ne stava
beata fra le braccia della madre.
-
Mamma?
-
Sì?
-
Perché ti fai aiutare da
papà per metterti il pigiama?
-
Come? – domandò perplessa Yolei.
-
Sì,
prima… e per questo che vi siete staccati, perché non vuoi che si
sappia che papà ti aiuta a vestirti. Ma non ti preoccupare, non dirò il tuo segreto.
-
D’accordo – balbettò Yolei
rossa come un peperone, non sapendo come rispondere alla figlia.
Ken intanto cercava di trattenere le
risate. La genuina spontaneità di sua figlia era disarmante alle volte, ma quel giorno era stata straordinaria e la faccia di
Yolei era troppo divertente.
-
Ora perché non dormiamo un po’?
– domandò Yolei cercando di tirarsi fuori da
quella situazione imbarazzante.
-
Certo, ma amore… non
credi che prima debba aiutarti a metterti il pigiama? – domandò
Ken ironico.
Yolei lanciò
un’occhiataccia al marito che capendo l’antifona, prese la bambina
in braccio avviandosi fuori dalla stanza.
-
Allora, ti sei già lavata i denti?
********
Yuki aprì la porta di casa di scattò e piombo dentro sfilandosi in fretta le scarpe
e lanciando cartella e giubbotto si avviò in soggiorno, ma subito fece
retromarcia vedendo sua madre seduta sul divano. Sperando di non essere vista,
si avviò lentamente verso l’ingresso.
-
Yuki?
La bambina si bloccò pronta per
la predica, ma Yolei le si avvicinò
abbracciandola. Yuki rimase inebetita dallo strano comportamento della madre e
la guardò perplessa da dietro gli occhiali.
-
Mamma, stai bene?
-
Mai stata meglio – disse Yolei battendosi
una mano sul petto.
-
Se lo dici tu.
-
E per dimostrartelo,
prepara pigiama e spazzolino… oggi vai a dormire da Tj!
Yuki sgranò gli occhi dalla
sorpresa e aprì la bocca cercando di dire qualcosa, ma l’unica
cosa che seppe fare fu abbracciare sua madre e darle un bacio sulla guancia.
-
Sei contenta vero?
-
Sì, però… sei proprio sicura
di stare bene?
-
Certo, che ci fai ancora qui… vai a
prepararti!
La bambina abbracciò la madre e
poi corse a prepararsi. Yolei la guardò contenta per come stavano
andando le cose. Voleva dirlo a Ken a modo suo, senza i bambini per la
casa… per una volta… forse sarebbe stata
l’ultima serata calma che avrebbero avuto per molto tempo. Sua madre non
aveva fatto troppe domande quando le era piombata in
casa chiedendole di tenere Asuka, le aveva soltanto sorriso, come se già
sapesse tutto. Daisy poi le aveva fatto l’occhiolino e aveva detto che era il momento di ricambiarle il favore. Yolei
sorrise. Non aveva detto niente ma pareva che loro
avessero già capito tutto. Possibile che fosse così evidente?
-
Mamma, sono pronta.
-
Bene, andiamo?
********
Ken entrò in casa e si tolse il
cappotto. Diede un’occhiata verso il soggiorno
aspettando che Asuka gli venisse incontro come faceva sempre, ma non
arrivò nessuno. Perplesso di avviò in
cucina, ma non c’era nessuno.
-
Yolei, Yuki, Asuka… sono tornato.
-
Ciao – disse Yolei alle sue spalle, lui si
voltò e venne travolto dalla moglie che lo
baciò con passione.
-
Yolei e i bambini?
-
Asuka è dai miei e Daisy si è
gentilmente offerta di tenerci Yuki – rispose
Yolei riprendendo a baciarlo.
Ken abbracciò sua moglie e senza
smettere di baciarla la prese in braccio portandola sul divano.
-
Come mai ci siamo mobilitati per una serata
romantica fuori programma?
-
Perché ho una
bella cosa da dirti – disse Yolei sorridente.
-
Daisy si è offerta di tenere quella peste
di Yuki a tempo indeterminato? – chiese Ken ironico.
-
Stupido… c’è un nuovo arrivo
in famiglia.
Yolei sorrise vedendo il marito
sorridere e l’abbracciò mentre lui la
riempiva di baci. Passarono tutta la notte insieme, dimenticandosi del tempo
che passava e della cena che si stava raffreddando. Quando la
mattina dopo Ken si svegliò, sorrise guardando il volto rilassato di
Yolei… della madre dei suoi figli. Le diede un bacio a fior di labbra e
cercando di non svegliarla andò in cucina. Poco dopo tornò
portando un vassoio con la colazione. Yolei sentendo l’odore del
caffé aprì un occhio e sorrise, mentre Ken si sedeva accanto a
lei.
-
Buongiorno amore, dormito bene?
Yolei non rispose ma
gli diede un bacio, poi afferrò la tazza di caffé e iniziò
a berlo. Ken prese l’altra tazza e senza smettere di guardare la moglie,
bevve il caffé. Ma diversamente da ciò
che immaginava, finita la colazione lei gli diede un ultimo bacio e andò
a farsi una doccia. Ken la seguì perplesso.
-
Pensavo saremmo stati ancora un
po’ assieme.
-
Bisogna andare a
prendere i bambini – disse Yolei spogliandosi.
-
Su dai, perché
non approfittiamo della gentilezza dei tuoi e di Daisy e non stiamo ancora un
po’ assieme?
-
Perché sono già le
undici e presto è ora di pranzo.
-
D’accordo, un ultimo bacio?
Yolei sorrise e baciò il marito prima d’infilarsi sotto la doccia. Ken
sapeva che da adesso di momenti di calma fra loro due ce ne sarebbero stati molto,
ma molto pochi. Dopo due volte poteva dirsi preparato, ma come presto si rese
conto, non si è mai abbastanza preparati per una gravidanza.
***********
Ken sbadigliò e fissò
l’amico che cucinava animatamente del riso al curry, nonostante fossero
le due di notte. Cercò di
trattenere la testa dritta, la trattenne con una mano poggiando il gomito sul
bancone, ma crollò stanco mentre Davis
ridacchiava dietro ai fornelli.
-
Vita dura con Yolei.
-
Mi dispiace di averti
disturbato – disse Ken – non avevo altra scelta.
-
Immagino –
disse Davis divertito dalla situazione.
Quando Yolei si metteva in
testa qualcosa era difficile smuoverla, se poi era incinta era ancora peggio. All’inizio
c’erano state le nausee, poi gli sbalzi di umore
ed ora le voglie. Se fossero state richieste normali non
avrebbe avuto niente da ridire, ma ogni giorno erano richieste sempre
più assurde. Non gli pareva fosse stato così anche le due volte
prima… si era svegliata nel cuore della notte
dicendo di volere del riso al curry.
-
Voglio del riso al curry.
-
D’accordo – disse Ken
sbadigliando.
-
Il riso al curry che fa Davis.
Ken non ebbe bisogno del
caffé per svegliarsi di colpo.
-
Ma Yolei, sono
le due di notte… mi manderà letteralmente a cagare!
-
È o non è il tuo migliore
amico? E poi non vorrai mica che il bambino nasca con
voglia di riso al curry?
-
Specifica il riso al curry di Davis il
bambino? – domandò Ken iniziando a vestirsi.
-
Esattamente.
-
Torno subito
– disse Ken rinunciando a discutere.
-
Lo spero.
Davis diede un colpetto sulla spalla
dell’amico e sorrise porgendogli una tazza di caffé. Ken gli sorrise grato.
-
Dai campione, che manca ancora un
mese e poi è finita.
-
Ti sbagli, dopo non è
che l’inizio – disse Ken bevendo un sorso di caffè.
-
Hai ragione, Kei per
un anno intero pareva aver scambiato il giorno per la notte, per fortuna ora ha
capito che di notte bisogna dormire.
-
Non mi ricordare… Yuki è stata
pazzesca e poi a una voce. Ancora adesso quando la
sento urlare mi vengono i brividi.
-
Chissà da chi ha preso
– disse Davis ridacchiando.
-
Indubbiamente da Yolei – disse Ken finendo
di bere il caffé – ed è meglio che
vada se non voglio sentire la voce angelica di mia moglie.
Ken prese il riso al curry che Davis gli
aveva preparato e lo salutò. Lui gli fece l’occhiolino e gli diede
una pacca incoraggiante sulla spalla. Ken sorrise e uscì dal locale,
sperando che per quella notte le voglie di Yolei si fossero placate.
********
Ken si affrettò lungo i corridoi
dell’ospedale cercando la stanza dove era ricoverata Yolei. Si malediva
per non esserci stato quando le si erano rotte le acque
e appena la vide, distesa su quel letto circondata da sua madre e da quella di
Yolei, non poté fare a meno di tirare un sospiro di sollievo.
-
Credevo non venissi più, il dottore ha detto che ormai manca poco… le contrazioni sono sempre
più frequenti – disse sua madre abbracciando il figlio – noi
due andiamo a casa, bisognerà preparare il pranzo alle bambine.
-
Certo – disse Ken avvicinandosi a Yolei
che lo guardò in cagnesco.
-
Dov’eri finito? –
domandò Yolei bruscamente – io sono qui a soffrire le pene dell’inferno
per partorire un figlio tuo e tu… DOVE DIAVOLO… ahhhhhhh!!!!
-
Yolei, va tutto bene?
-
NO CHE NON VA TUTTO
BENE, RAZZA D’IDIOTA – disse Yolei prendendo Ken per il colletto e
avvicinando i loro volti – CHIAMA IL DOTTORE!!!! Ahhhhhhh!!!
Ken uscì fuori
dalla stanza alla ricerca di un dottore che fortunatamente stava
già arrivando perché informato dalla madre di Yolei di ciò
che stava succedendo. Si avvicinò a Yolei e aiutato da due infermieri si
preparò per farla partorire.
-
Le stia vicino… è
il primo?
-
Il terzo.
-
Auguri – disse il dottore - bene, ora
inizi a spingere.
-
Oh, è facile per lei. Non deve mica lei
far uscire un cocomero da un buco grande come un limone – disse Yolei acida stringendo forte la mano che Ken le
porgeva.
-
AHHHHHHHHH!!!!! – urlarono Yolei e Ken per
il dolore.
-
Bene… continui così – disse il dottore – iniziò a vedere la testa. Su
forza, continui a spingere.
-
Yolei, spingi…
-
STA ZITTO!!! È COLPA
TUA… NON POTEVI ANDARTI A BERE UNA BIRRA INVECE DI METTERMI INCINTA? –
urlò Yolei in preda al dolore.
-
Ci siamo quasi, un ultimo sforzo.
Yolei strinse forte la mano di Ken e gli
infilò le unghie nel palmo della mano, mentre lui cercava di resistere
al dolore che gli stava provocando. Poi un pianto risuonò nella stanza e
la presa di Yolei sulla sua mano diminuì. Il dottore sorrise e porse a
Yolei un fagottino.
-
È un maschio!
-
Com’è bello! – disse Yolei
stringendo delicatamente il bambino fra le sue braccia.
-
Ehi ciao, benvenuto fra noi – disse Ken al
bambino – piccolo Yusuke, che ne dici, il mondo
fuori è come te lo immaginavi?
-
Yusuke, mi piace – disse Yolei pensierosa.
-
Sono state le bambine a sceglierlo.
-
Beh, allora è ancora più bello.
Ken diede un bacio sulla fronte al
bambino, poi sorrise e baciò sua moglie.
-
Ultimo figlio d’accordo? – disse Ken
guardando il piccolino fra le braccia della madre.
-
Di nuovo… sono stata così cattiva con
te anche questa volta?
Ken non rispose, ma le diede soltanto un
bacio, poi si sedette accanto a lei e per un’infinità di tempo
rimasero a contemplare il frutto del loro amore, quella nuova vita che
cominciava a vivere e che già sapevano di amare
con tutto il loro cuore.
**
FINE
**
Salve a tutti!!!
Pensavate di esservi liberati di me!!! Come vedete ho utilizzato la mia idea,
che mi sono resa conto non era troppo difficile da attuare, ma lo ripeto se
avete qualche richiesta (non troppo fuori dagli schemi possibilmente), io sono
disponibile ad attuarla (sempre se riesco ad inventarmi qualcosa… ^^). E
poi le one short sono facili perchè richiedono
meno lavoro e mi aiutano a passare le ore noiose di storia ^^. Spero che vi sia piaciuta questa one short, io mi sono divertita un mondo a farla,
spero solo di non essere uscita fuori dai caratteri originali dei personaggi.
Ho cercato di essere fedele in campo figli e mestieri
dei digiprescelti, come si è visto alla fine della serie. L’uniche imperfezioni sono dovute al fatto che volevo
che Yolei avesse due figlie e poi un figlio maschio, mentre Tai e Sora stanno
assieme (cosa che a mio disappunto non è successa nella realtà),
così come Matt sta sempre con la nostra Daisy… beh, lei ormai
c’è sempre… i nomi dei figli sono di mia inventiva,
perché non sapevo dove cercargli, sempre se ci fossero da qualche parte
^^
Comunque vorrei ringraziare
chi ha recensito l’ultima mia one short, Un amore
speciale
Francesca
akira89: come vedi alla fine mi sono decisa a torturare Ken…
che ne dici ho fatto un buon lavoro? Grazie infinite per la recensione e a
presto!
LightAngel: ed ecco che ho postato
una nuova one short… comunque per ora sarà difficile che faccia
qualche ff più lunga, perché presto inizia il secondo
quadrimestre e questo anno con la matura alle porte sarà un vero inferno
(già adesso i professori rompono che è una meraviglia ^^), quindi
preferisco dedicarmi a The end of hope e intanto
pensare a qualche bella idea per una ff più lunga dei digimon ^^ Sono
contenta che ti sia piaciuta la scena iniziale, è quella che mi ha
appassionato di più. Grazie per i complimenti e alla prossima!
Ary88: scherzavi
quando mi chiedevi il parto di Sora o dicevi sul serio *Pé
che suda freddo*, perché in tutta
sincerità non saprei da dove cominciare ^^’’ proverò a vedere se riesco a inventarmi qualcosa come Tai e Sora
in versione genitore, ma non prometto niente finchè non ce
l’avrò nero su bianco. Sono contenta che ti sia piaciuta così tanto la one short Taiora,
perché avevo il dubbio atroce di aver combinato un disastro su questo
fronte. Grazie ancora per tutti i complimenti e sono felice di averti fatto
contenta. Non ti preoccupare, leggi la ff quando hai
tempo, la scuola è veramente maledetta, fortunatamente mi mancano ancora
un paio di mesi… anche se poi si ricomincia, da capo. Non si finisce mai
di studiare nella vita ^^. Un
bacione e a presto!
Sindy90: che dire… le
tue recensioni mi mettono sempre di buon umore. Credimi, sul serio la scorsa one short non mi convinceva molto, questa mi piace
molto di più (e magari mi sbaglio come mio solito… ^^’’). Spero di aver
centrato il carattere dei personaggi anche questa volta… Yolei mi pare
giusta, forse Ken un pochino… va beh, lascio a voi l’opinione ^^
grazie ancora per la recensione e alla prossima!
Driger: beh… che dire, devo farti i
complimenti per essere riuscita a leggere la mia ff “La pace per
sempre” tutta in una volta sola, io stessa non riuscirei a fare una cosa
simile. Sono contenta che ti sia piaciuta e che ti sia piaciuta anche la mia one short. Un bacio e a presto!
Un bacione a tutti quanti e ricordatevi
di recensire!!!
A presto
Pé