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Autore: FreeSpirit_    01/09/2014    6 recensioni
“Evanna non te l’ha detto?” Evanna, la madre di Charlie, non aveva detto nulla a lui.
“Non ho contatti con lei e nemmeno con la sua famiglia da una settimana, Mat.
Cosa dovrebbe dirmi?” Michael era confuso, ma ora doveva sapere che diamine stesse succedendo.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“A te, migliore amica, che sei la cosa più bella.
A te, migliore amica, che mi fai sorridere.
A te, migliore amica, che mi migliori.
A te, migliore amica, che mi fai sentire me stessa.
A te, migliore amica, per darmi la forza di andare avanti.
A te, migliore amica, grazie per esserci.”

OneShot dedicata a _CharlieCliffy, la mia migliore amica.

 
“Don’t let me Don’t let me.
Don’t let me go.
‘Cause I’m tired of feeling alone”
Harry Styles, Don’t let me go.

Ricordava la prima volta che la vide, si perse nei suoi occhi color nocciola, i capelli mori lunghi che le cadevano dolcemente sulle spalle fino giù al fondo schiena, vederla ridere con un ragazzo di cui non sapeva nemmeno chi fosse, non sapeva nemmeno chi fosse lei.
Ma gli sembrava fantastica, così bella.

Fissava quella bellissima ragazza dai capelli mori e lunghi, il suo sorriso non si toglieva dalla sua mente, e la sua risata gli faceva venire i brividi. Dannazione! Perché era così bella?

Michael Clifford era solo un diciottenne che si era innamorato, innamorato della ragazza perfetta.
“Ricordi quando ti vidi per la prima volta?” disse lui.
“Chi potrebbe dimenticarsene, eh? Mikey, non potrei mai dimenticarmi del nostro primo incontro.” Sorrise lei appoggiando delicatamente la testa sulla spalla, Michael strinse la sua mano e sorrise al pensiero del flashback di poco prima.

“Ehm … posso sedermi?” domandò. La ragazza lo guardò e arrossì lievemente.
“Certo, accomodati” sorrise intimorita.
“Come mai una bella ragazza come te e qui tutta sola?” chiese sorridendole, la vide arrossire lievemente.
“Mio fratello non aveva voglia di venire qui, e nemmeno le mie sorelle. Quindi sono sola come un cucciolo” rispose.
“Aw mi spiace. Piacere sono Michael, Michael Clifford.” Sorrise porgendole la mano. Lei la osservò, poi spostò lo sguardo su di lui con un sorrisino.
“Charlie Mc’Caren” strinse la mano e lo guardò.


“Sai, ho sempre pensato che tu fossi quella perfetta, Charlie” mormorò baciandole la testa.
“Davvero, Michael?” chiese. Michael la guardò e si perse in quegl’occhi, in quelli di cui si era perdutamente innamorato.
“Sì.” Ed era vero, lo era sempre stato. Michael si era innamorato di lei, come se fosse pazzo.
Era la sua attuale droga, quando la baciava si sentiva un bimbo di cinque anni a cui stavano dando un bellissimo regalo, oppure quando la fissava negli occhi. Per tutti gli occhi più belli sono quelli azzurri mentre per lui sono quelli di Charlie, nocciola.
“Sai Michael … mi hai reso una ragazza diversa, una ragazza forte, non avevo così tanto autostima di me stessa, cioè c’è l’avevo, ma non come una ragazza che dice: - sono stupenda!- quella non ero io, poi sei arrivato tu con il tuo sorriso, con i tuoi bellissimi occhi, con la tua risata, con la tua voce.
Insomma tu.
Mi fai sentire unica, me stessa.
Sono stata con ragazzi che pensavano solo ad una cosa e non gli ho mai dato ciò che volevano. E devo dire che il mio primo bacio ha fatto schifo, letteralmente schifo, quando ho baciato te, è stato diverso. Mi sono sentita completa, unica, protetta, quando sono nel letto con te a coccolarci, dopo aver fatto l’amore per ore, mi sento così completa. A volte mi sento paralizzata accanto a te, perché non so come comportarmi, capisci? Sei il mio tutto, Michael Clifford. Mi hai reso una ragazza nuova e fantastica,e per questo ti ringrazio.” Michael la guardava, guardava, guardava e guardava ancora. Le parole di Charlie erano vere, e sapevano di amarsi, entrambi sapevano di essere fatti l’uno per l’altra, lo sapevano. Michael aveva dimostrato tante volte di amarla, e anche Charlie l’aveva dimostrato a lui. Michael l’amava e lei amava lui. Erano fatti per stare insieme.
“Sai … anche tu mi hai migliorato, mi hai accettato per quello che sono, accettato il fatto che io cambio il mio colore di capelli molto spesso, dato che non l’hanno sempre accettato le mie ex ragazze, mentre tu sì. Oppure mi chiamavano grasso e mi dicevano: -tanto ti lascerà tra poco, si sa- mentre tu dopo quattro anni sei ancora qui, accanto a me. Mi hai amato e mi amerai sempre. Come lo so? Mi hai dimostrato così tante volte di amarmi, Charls. Il nostro primo bacio è stato il migliore del mio vero primo bacio, la mia prima volta con te è stata fantastica. E ora mi rendo conto che senza di te io non vivrei un minuto di più, perché mi hai reso un ragazzo più sicuro di me,ti amo così tanto e se dovessi perderti …
Credo che la mia vita non sarebbe più la stessa.
Grazie per tutto, piccola!” Charlie lo guardò e lo baciò appassionatamente, stringendolo a se. Michael non sapeva, non sapeva nulla di tutto ciò.
Michael la strinse a se, fino a non lasciare spazio tra i loro corpi, Charlie era disperata, gli dispiaceva. Non voleva questo, ma era per il meglio di Michael, ora doveva lasciarlo.
“Michael …” sussurrò lei.
“Sì?” gli occhi di Charlie, si riempirono di lacrime.
“Mi dispiace così tanto, ma io … devo lasciarti” Il mondo di Michael cadde, non ci credeva era del tutto impossibile, proprio ora lo doveva lasciare? Non aveva senso. Michael la fissava sconvolto, Charlie gli accarezzò la guancia con la mano per poi infilarla nei suoi capelli. “Non dimenticarti di me, e sappi che ti amerò per sempre.” Michael era paralizzato, non credeva a nulla di tutto ciò, Charlie si alzò guardò il sole tramontare e vide l’acqua sbattere contro la riva.
“M-mi dispiace, Michael!” Michael la guardò, poi lei si alzò e si diresse verso la macchina di sua madre che l’aspettava.
Guardò Michael che si alzò e la guardò, le lacrime rigavano il viso di lui, e ora aveva realizzato tutto. Lei lo aveva lasciato, ma c’era un valido motivo, di cui Charlie non gli aveva parlato. Entrò in macchina e tornò a casa, appena solcò la porta si sentì così debole, così distrutta, così stanca.
Le gambe di Charlie cedettero, gli occhi rotearono e l’ultima cosa che vide fu il fratello correrle incontro.

“Hey tesoro, com’è andata la giornata con Charlie?” domandò la madre appena vide suo figlio, lui la ignorò completamente e salì nella sua camera, la chiuse a chiave e cominciò a spaccare tutto quello che finiva nella sue mani, Michael era furioso, arrabbiato e triste.
Si mise le mani nei capelli e pianse, pianse e gridò con tutta la frustrazione che aveva dentro.
La persona che amava di più lo aveva appena lasciato, ma lui non sapeva il perché è necessitava di saperlo.
Per una settimana intera continuò a chiamarla, a mandarle messaggi, ma lei non rispondeva.
“Michael c’è qualcuno per te” la madre entrò nella stanza del figlio e lo guardò fisso, il biondo alzò lo sguardo e si alzò dal letto. Uscì dalla sua camera, senza dire una parola alla madre, quando scese vide Mathias il migliore amico di Charlie.
“Mathias …” sussurrò.
“Michael” rispose lui alzandosi dal divano.
“Che ci fai qui? Hai parlato con Charlie?” domandò Michael fissandolo.
“Non lo sapevi?” chiese guardandolo curioso.
“Che cosa dovrei sapere? Che la mia ragazza mi ha lasciato per un altro?” rispose confuso, ma allo stesso tempo furioso.
“Michael … lei ti ha lasciato per non farti soffrire” disse il moro.
“Che cazzo dici? Ho sofferto lo stesso.” Gridò Michael.
“Michael, Dio santo!” strillò, Mathias era più alto di Michael, e lui aveva sempre pensato che Mathias fosse più bello di lui.
“Evanna non te l’ha detto?” Evanna, la madre di Charlie, non aveva detto nulla a lui.
“Non ho contatti con lei e nemmeno con la sua famiglia da una settimana, Mat. Cosa dovrebbe dirmi?” Michael era confuso, ma ora doveva sapere che diamine stesse succedendo.
“Charlie … ha un cancro …” il cuore di Michael si strinse.
“Non può essere … lei me lo avrebbe detto.” Borbottò.
“Non te l’ha detto per non farti stare male, Michael!” spiegò.
“Io devo vederla!” Michael si mise le mani nei capelli e cominciò a piangere.
“Michael calmati!” il biondo cadde a terra e cominciò a piangere, Mathias si piegò e lo abbracciò.
“Michael … rilassati! Fai un respiro profondo!” Michael eseguì i consigli e si alzò, dirigendosi alla porta, Mathias salutò la madre e lo seguì.
Sapeva già dove voleva andare, e non si sarebbe tirato indietro. Mathias entrò in macchina e guardò Michael.
“Portami in ospedale, Mathias.” Ringhiò senza degnarlo di uno sguardo, lui accese la macchina e partì.
Appena arrivarono Michael si gettò al bancone.
“Charlotte Louise Mc’Caren?” domandò alla dottoressa.
“Chi è lei?” rispose la donna.
“Il suo ragazzo.” Ringhiò, la donna lo guardò e rispose dicendogli che la camera di Charlie era la 287, Michael corse e vide la madre dentro la camera, che le stringeva la mano, vide il corpo della ragazza inerme, gli occhi chiusi leggermente, era bellissima.
Non si voleva far vedere dalla madre, voleva che quella visita fosse segreta, vide la madre asciugarsi le lacrime e si alzò uscendo dalla camera, per poco Michael non venne beccato.
La madre si allontanò e lui entrò, vide le sue braccia, gli aghi infilati dentro esse, il tubicino dell’ossigeno nel naso per farla respirare, si avvicinò e la fissò in tutta la sua bellezza, immobile, si vedeva solo il suo petto fare su e giù, si sedette accanto a lei e le prese la mano accarezzandola.
“Perché non me l’hai detto prima? So che ci sarei stato male, ma avremo combattuto insieme, non lasciarmi Charlie, perché sei tutto ciò di cui ho bisogno, non lasciarmi proprio ora.
Se mi avessi detto tutto, io ti sarei stato accanto, hai peggiorato soltanto la situazione, avremmo passato il nostro tempo insieme. Ma da una parte ti capisco, lo avrei fatto anch’io, lo sai?” La guardò, sapeva che lei non lo poteva sentire ma necessitava di dirle quelle parole, si sentiva preso in giro, ma lui sapeva che lei l’aveva fatto solo per lui. Le lasciò un dolce bacio sulla fronte ed uscì, si voltò per un ultima volta e sospirò.
“Ti amo” e quelle furono le parole che disse prima di dirigersi verso l’uscita dell’ospedale tornando a casa. La sua voce, ho sentito la sua voce, così vellutata ma sapevo che stava piangendo. Charlie aprì gli occhi e si guardò attorno capendo di essere in ospedale.
“Signorina!” sentì la voce di un uomo possente e vide il suo dottore.
“Dobbiamo operarla subito” Il dottore allarmato, ordina la stanza e fece il tutto, poi senza nemmeno dire una parola, le venne iniettato un liquido bianco, sicuramente un sedativo.
Gli occhi di Charlie rotearono ancora, e lei non vide più nulla, solo il buio.
Michael aveva passato un mese lontano dall’ospedale, e aveva scoperto che Charlie aveva sconfitto il cancro, la sua piccola aveva vinto, ma non si era fatta sentire, nessuna traccia di lei, da un mese si recava in un unico luogo, nel loro posto. Sugli scogli ad ammirare l’alba che nasceva, era ancora strano essere senza di lei, con la schiena di lei poggiata sul petto di Michael.

“Piccola!” gridò, Evanna gli aveva appena aperto la porta e lei rise. Michael corse al piano superiore.
“Charlie!” entro in camera e la vide dormire.
“Dormigliona!” strillò, lei cadde dal letto e lui non poté fare a meno di scoppiare a ridere.
“Vaffanculo Mike, che vuoi?” urlò infuriata.
“Ciao anche a te amore, eh!” alzo gli occhi al cielo, lei fece lo stesso.
“Ciao amore, va meglio?” sorrise.
“Molto meglio” Michael rise.
“Guarda, guarda che ho fatto!” sorrise lui avvicinandosi a lei. La ragazza si alzò dal pavimento e gli venne incontro, vide il suo piercing sul sopracciglio e sorrise.
“Oh cazzo, Mike. E’ stupendo!” gridò.
“Ti ‘sta benissimo, oddio sei perfetto!” sorrise, vedendo la sua ragazza più entusiasta di lui stesso.
“Ti ringrazio piccola!” rise poi. La strinse a sé e la baciò.
“Comunque buongiorno” sussurrò.
“Buongiorno anche a te, fighetto!”


Sorrise a quel ricordo, erano passati tre mesetti da quando aveva fatto quel piercing e lo amava, e anche lei, ci aveva giocato così tante volte con le sue mani delicate.
“Pensieroso Mikey?” solo una persona lo chiamava così, lui si voltò di scatto e la vide con il solito capellino e la maglia di Michael, il suo cuore perse un battito nel notarla. Gli skinny jeans stretti sulle gambe magrissime di lei, e poi la camicia blu a scacchi e i bracciali, e non potevano mancare gli anfibi, i capelli di Charlie uscivano dal capello, non ne aveva persi molto, arrivavano sino alle spalle, Michael si alzò e le corse incontro nonostante fossero sugli scogli.
“Charls!” gridò piangendo. Lei rise e lo strinse a sé.
“Michael, Dio mio! Ho vinto!” pianse.
“Sono fiero di te, piccola! Tanto!” Michael le baciò la nuca, singhiozzando.
“Mi dispiace di averti lasciato, Mikey. Ma l’ho fatto per te, io non volevo-” Michael poggiò le labbra su quelle di lei, senza farla finire di parlare.
“Parli troppo piccola” rise.
“E tu baci troppo e non lasci parlare” lo rimproverò.
“So perché l’hai fatto e ti perdono.” Michael la teneva dai fianchi e poi le baciò la fronte delicatamente. Si sedettero sugli scogli, aprì le gambe e lei ci si sedette in mezzo, poggiando la schiena sul suo petto. Michael allacciò le braccia attorno al suo bacino, portandola più vicina sé.
“Ti amo, Michael” disse lei, guardandolo. 
“Anch’io, ti prego non lasciarmi mai più” mormorò.
“E’ un per sempre vero?”
“Sì piccola, sì.”



#Notautrice.
Ciao ciaao!!
Eccomi qua con una nuova oneshot, yee.
Spero vi piaccia, io sinceramente ci tengo troppo, come avete capito è dedicata alla mia migliore amica Vanessa aka   _CharlieCliffy su EFP.
Beh … questa OneShot come avete visto parla di Michael e di Charlie, spero le piaccia e soprattutto spero piaccia anche a voi.
Se andate sul suo profilo troverete anche la OS dedicata a me su Ashy, ormai quel ragazzo è diventato una droga, mi perseguita o meglio sono io a perseguitare lui ahah!
Beh … se vi va lasciate una piccola, piccolina, ina, ina di recensione.
Grazie mille a tutte per essere passate!
Un bacio,
FreeSpirit_ x

 
 
 
 
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