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Autore: Selim    01/09/2014    2 recensioni
Un nuovo male si sta risvegliando, una nuova minaccia incombe sui nostri eroi. Sapranno affrontarla e chi saranno le misteriose figure dietro tutto ciò? Un passato oscuro che nessuno conosceva verrà svelato, antichi nemici tramano nell'ombra, una prospettiva di una vita senza un futuro convinceranno antiche forze a ridestarsi, ma tutto ciò comporterà lo stravolgimento dell' equilibrio nel mondo.
"Saprai affrontare tutto ciò? Riuscirai a vincere e a salvare i tuoi compagni? Oppure perirai tentando? Questo giovane semidio non posso dirtelo, io posso solo mostrarti la tua scelta. Varcando la porta d'oro troverai ricchezze, gioia e felicità tutto ciò che ti é stato negato fin dalla nascita, ma in cambio il mondo soccomberà. Dietro la porta argento troverai dolore e sofferenza, ma anche la chiave per fermare tutto ciò, in cambio della tua vita. Quindi scegli giovane re: tu o il mondo? Chi é più importante?"
[...]
"Il ragazzo sorrise e scelse l'argento e senza rimpianti o paura varcò la soglia"
Spero di avervi incuriositi con questo piccolo prologo :)
ATTENZIONE PRIMA PARTE!
Selim
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarisse La Rue, Grover Underwood, I sette della Profezia, Nico di Angelo, Quasi tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'Il risveglio degli Antichi'
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CAPITOLO 1
 
NELL’UNIVERSO IN UN TEMPO IMPRECISATO
 
‘Mi svegliai di soprassalto e mi accorsi di stare galleggiando nel nulla. Provai a muovermi, ma i muscoli non rispondevano, così aspettai. Sapevo di essere morto ma non me ne curai, l’unico rimpianto e di aver lasciato i miei amici a combattere qualcosa più grande di loro. Le lacrime sul viso della mia ragazza e le sue parole ancora facevano male.’
 
Perché mi stai abbandonando? Dimmelo, svegliati, apri gli occhi, fa qualcosa, ti prego!
 
All’improvviso dal nulla sbucò fuori una figura, era alta e muscolosa, i capelli neri come la notte e gli occhi di un color blu brillante. La pelle era argentata e indossava un vestito fatto di fumo, come gli spettri, dorato.
 
-Semidio- disse con voce gentile- io sono un figlio di Chaos, zo̱í̱s il dio primordiale delle scelte, dei destini di ogni uomo, dio o semidio-
 
‘Non risposi, non avevo la forza per farlo.’
 
Una luce cominciò a entrare nel buio, il ragazzo la riconobbe, era la luce della luna, delle stelle, sotto le quali aveva giurato eterno amore alla sua futura sposa.
 
-Sei qui perché ti è stata data una seconda possibilità, saprai affrontare tutto ciò? Riuscirai a vincere e a salvare i tuoi compagni? Oppure perirai tentando? Questo giovane semidio non posso dirtelo, io posso solo mostrarti la tua scelta. Varcando la porta d'oro troverai ricchezze, gioia e felicità tutto ciò che ti è stato negato fin dalla nascita, ma in cambio il mondo soccomberà. Dietro la porta argento troverai dolore e sofferenza, ma anche la chiave per fermare tutto ciò, in cambio della tua vita.- il dio lo guardò, orami la luce cominciava a raggiungere il ragazzo, mettendo in vista i suoi capelli neri e i suoi occhi color del mare, come ogni figlio di Poseidone- Quindi scegli giovane re: tu o il mondo? Chi è più importante?"
Il ragazzo sorrise e scelse l'argento  e senza rimpianti o paura varcò la soglia.
 
“Hai fatto la tua scelta, quindi non mi resta che augurarti buona fortuna giovane Percy Jackson”
 

 
TEMPO PRESENTE, NOSTRO UNIVERSO.


Pov Percy
 
Stavo correndo sotto la pioggia per arrivare puntuale all’appuntamento con Annabeth, Jason, Piper, Leo, Nico, Hazel, Frank, Grover,  Rachel, Chris e Clarisse, che si sarebbe svolto alle 11 a Central Park. Arrivai appena in tempo e per colpa della pioggia (o della mia sfortuna?) inciampai su Clarisse trascinando anche Annabeth, Leo, Hazel, Jason e Grover, dopo aver ruzzolato per un po’ andammo a sbattere contro un albero sotto le risate di tutti. Quando mi resi conto cos’ero arrivato rabbrividì: ero finito sopra Clarisse ed il suo sguardo non prometteva nulla di buono! Riuscì a scappare appena in tempo da un suo pugno e a cominciare a correre, quando all’improvviso la terra tremò e un ramo per poco non me colpì in testa. Mi resi conto che anche gli altri l’avevano avvertita e istintivamente presi Vortice, dopo esserci assicurati che non fosse un qualsiasi mostro stavamo per rimettere a posto le armi quando una risata ci gelò il sangue. Il ventò si alzò e subito il silenzio cadde intorno a noi, poi all’improvviso 3 persone non ci comparvero davanti. Erano due donne: una sulla ventina dai cappelli lisci e neri legati in una coda alta, gli occhi di ghiaccio e vestita di una leggera armatura d’argento, impugnava una spada nera lunga. L’altra (Sempre sulla ventina) dai ricci cappelli bianchi lasciati sciolti, gli occhi rosso sangue, la tessa armatura della mora e la stessa spada solo bianca. L’altra persona era invece un uomo sulla trentina biondo dagli occhi verde smeraldo, indossava un’armatura dorata e nella mano destra stringeva una spada d’oro finemente decorata. Le due donne erano poste ai lati dell’uomo e guardavano i miei amici con occhi malvagi, l’uomo invece  guardava a me verso di me con un ghigno alquanto fastidioso stampato sul viso. Eravamo tutti in allerta con le armi alzate quando le due donne all’improvviso attaccarono i miei amici e io invece mi ritrovai a combattere contro l’uomo. Caspita se era forte! Era mezz’ora che combattevamo ma lui aveva parato tutti i miei colpi e i suoi andavano a segno ferendomi in ogni parte del corpo. Quando sentì Annabeth urlare distolsi un attimo l’attenzione e l’uomo ne approfittò per colpirmi con la spada e mandarmi a sbattere contro l’albero. L’impatto fu parecchio violento ed in un ultimo attimo di lucidità vidi i miei amici a terra e l’uomo che si avvicinava a me. Subito dopo svenni.
 
Pov Jason
 
Quando la donna dai capelli bianchi aveva colpito Annabeth e lei aveva urlato mi distrassi un attimo dal combattimento e vidi Percy ricevere un colpo di spada da quel tizio e andare a sbattere contro un albero e non muoversi più. Aveva ferite un po’ dappertutto gravi e meno gravi e respirava a fatica. Volevo precipitarmi su di lui, ma in un attimo venni atterrato e come me tutti gli altri. Non riuscivo più a muovermi e così gli altri per colpa di non so quale  incantesimo. La cosa che mi faceva più rabbia era vedere che l’uomo si stava avvicinando al mio amico e non poter fare nulla. Provai a muovermi, ma niente, ero ancorato a terra. Vidi l’uomo riporre la spada, avvicinarsi ancora di più a lui e prenderlo in braccio. Tentai ancora di liberarmi, ma non ce riuscì. Così vidi uno dei miei migliori amici portato via e svanire sotto i miei occhi. Solo quando furono scomparsi del tutto riuscì a muovermi, mi sentivo frustato. Ci sentivamo tutti così, non eravamo riusciti a fare nulla!
-Dannazione!- urlai e battei il pugno sull’albero.
Spostai l’attenzione sui miei amici e vidi che anche loro erano giù di morale soprattutto Annabeth. La capivo, se mi avessero portato via Piper sarei impazzito…
-Torniamo al campo ad avvertire Chirone…- le sentì dire e tutti annuimmo, tanto la che potevamo fare? Raccolsi la mia spada e mi avviai seguito da Piper e gli altri, tutti col morale sotto terra.
 
 
 
 
ANGOLO MANICOMIO (OVVERO IL MIO!)
Ed eccomi qui con la mia prima fic!
A voi che siete arrivati qui senza vomitare, un saluto! Quest’obbrobrio è ambientato in un tempo indefinito dove Gea è stata sconfitta, tutti sono salvi e Hazel e Frank si sono uniti al Campo Mezzosangue. Inizialmente ero contraria a tutto ciò ma la mia cara amica  halfblood22 mi ha gentilmente invitato a postarlo *fa faccia angelica mentre pulisce un coltello insanguinato* quindi mi dovrete sopportare per un bel po’ u.u
So che questo primo capitolo faceva schifo, ma una recensioncina mi piacerebbe… *fa occhi da cucciolo*. Ora vado a seppellire halfbllood22 in giardi... ehm volevo dire a scrivere il nuovo capitolo,
Un bacio dalla scrittrice fuori di testa,
 Selim  :D
 
   
 
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