Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Simpaleo    01/09/2014    3 recensioni
Dopo 15 anni di prigionia Hans Westergaard riesce ad evadere dal carcere di massima sicurezza in cui era rinchiuso, ormai adulto è disposto a tutto per rifarsi una vita, ma per un brutto scherzo del destino si ritroverà nuovamente ad Arendelle, ad affrontare la Regina Elsa, ormai divenuta una donna forte e capace di controllare completamente la sua magia. Hans dovrà giocare al meglio le sue carte per restare in vita, questa volta non dovrà commettere alcun errore.
[Helsa; Hans x Elsa]
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa, Hans, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Come neve al sole

Capitolo 8

Anna più volte in quei giorni si era chiesta se stesse facendo la scelta giusta e più volte aveva cercato di immaginare un futuro tra sua sorella e quel traditore, ma più ci pensava e più le sembrava tutto più assurdo, soprattutto perché proprio lei stava cercando di salvare la vita ad Hans, ma d’altronde avrebbe fatto di tutto per sua sorella anche se questo significava proteggere la persona che più odiava al mondo. I suoi molteplici dubbi vennero risolti quando alla fine spiegò a Kristoff ciò che stava accadendo a palazzo, gli raccontò della discussione con Elsa e la chiacchierata con Hans.
-Aspetta, aspetta! Tu sei entrata da sola nella camera di Hans? Avrebbe potuto farti del male!- La interruppe il marito.
-Oh Kristoff, fammi finire di raccontare i fatti!- Lo richiamò infastidita la Principessa e continuò spiegandogli le sue impressioni e ciò che aveva visto nello sguardo di entrambi.
- Capisco, quindi pensi che Hans sia cambiato e che provi qualcosa per Elsa e che quest’ultima senza saperlo ricambi i suoi sentimenti? – Chiese riassumendo e portandosi una mano sul mento.
-Allora non mi hai seguito! Elsa sa di amarlo ma non lo vuole accettare e per paura dei suoi sentimenti è intenzionata a condannarlo a morte!- Kristoff la guardò perplesso.
-Sicura che stiamo parlando della stessa Elsa? La Regina di Arendelle che non ha paura di dire ciò che pensa, glaciale, rispettata da tutti e temuta dai nemici?-
-Si proprio lei- Confermò Anna incrociando le braccia.
-E stiamo parlando anche di Hans Westergaard, quello che ha cercato di uccidere te e Elsa quindici anni fa per impadronirsi del trono? Quello che per poco non ti uccideva con una spada?-
-Si si, proprio lui- E alla seconda conferma Kristoff alzò una ciglia guardando strano la moglie, la donna notando il comportamento dell’uomo si demoralizzò -Lo so che sembra assurdo e neanche io so darmi una spiegazione- Disse tuffandosi sul divanetto della loro camera -Forse dovrei dare ascolto ad Elsa e lasciare che lui parta, sarebbe la cosa più facile– Concluse  tristemente.
Kristoff sospirò, si sedette accanto a lei e le sorrise –Ascoltami, io non so se tu sia facendo o no la cosa giusta, quello che so è che una Principessa, nata in un castello, vissuta tra le meraviglie e il lusso di un palazzo si è innamorata del più semplice, il più anonimo uomo di questo pianeta. Niente principe azzurro con cavallo bianco, solo un montanaro con la propria renna– Riuscì a strapparle un sorriso.
-Kristoff tu sei speciale- Gli disse dolcemente.
-Non è questo il punto, quello che voglio dirti è che l’amore non ha regole, non puoi prevederlo, ne tanto meno programmarlo; quando si tratta di questo sentimento non sempre ci rendiamo conto di cosa ci sta accendendo, ci sembra tutto così confuso, così assurdo… invece è la cosa più giusta di questo pianeta!- Disse con un’allegria coinvolgente -Sai meglio di me che in questi casi bisogna dar ascolto al cuore e non ragionare con la testa. Fai quello che ti senti di fare e non cercare di darti a tutti i costi una spiegazione– Concluse fiero del suo discorso.
-Ti amo- Furono le uniche parole che riuscì a dire Anna prima di baciarlo.

Erano passati giorni dal suo ultimo incontro con Anna e altrettanti dall’ultima volta che aveva visto Elsa e ormai Hans iniziava a dare cenni di cedimento, spesso cercava di eludere le guardie o di combatterle per cercare di uscire da quella stanza che stava diventando ben peggio della sua cella a Fort Heat e benché dopo quindici anni si fosse abituato a quella situazione, questa volta l’impossibilità di uscire dalla sua prigione era straziante, non perché desiderasse prendere aria o per svago, ma sentiva il bisogno di correre da lei, dalla donna che lo aveva ammaliato, che lo aveva annullato completamente, perché ormai non riusciva a pensare a nient’altro che a Elsa e non avere sue notizie per così tanto tempo era una tortura, ma di certo non poteva sapere, ne tanto meno immaginare, che la Regina era impegnata in una ardua lotta contro la sorella e soprattutto contro se stessa.
Anna sembrava ostinata a chiedere al Gran Consiglio che il prigioniero Westergaard rimanesse a palazzo e per quanto ad Arendelle la decisione della Sovrana era decisiva, le leggi davano anche agli altri Reali e al Gran Consiglio un forte potere decisorio, se uno di questi si opponeva la burocrazia andava per le lunghe e la Principessa puntava a guadagnare tempo per cercare di convincere Elsa della scelta sbagliata che stava prendendo.
 -Anna ora basta!– Sbotto Elsa ad un certo punto dopo una delle tante discussioni –Il Gran Consiglio è d’accordo con me e per quanto tu possa opporti, Hans Westergaard partirà per le Isole del Sud, è solo questione di tempo!-
Anche Anna era stanca dei numerosi litigi che andavano avanti da giorni e sapeva bene che il volere della Regina sarebbe stato esaudito di lì a poco –Non mi rimane che giocarmi l’ultima carta a disposizione– Pensò prima di parlare: -Va bene, vuoi che parta e che gli venga tagliata la testa? Va benissimo! Ma te lo lascerò fare ad una condizione, esigo che sia tu stessa a comunicargli la tua decisione-
Elsa in un primo momento si sentì sollevata sentendo la sorella darle il via libera. Ricordava bene i primi giorni senza vedere Hans, era stato estenuante, ma col tempo era riuscita a placare in minima parte il battere forte del suo cuore e si era buttata a capofitto nella lotta con la testarda sorella
-Quell’uomo deve andarsene il più lontano possibile da me e quello che gli aspetta nella sua patria è la punizione più giusta- Continuava a ripetersi la Regina da giorni, ma appena realizzò che avrebbe dovuto rivederlo iniziò a temere il peggio, perché sapeva che avrebbe ceduto, come aveva ceduto giorni addietro.
-Bene, lo convocherò nella sala del trono– Rispose incerta, ritenendola l’unica opzione da poter prendere, in compagnia delle guardie e della servitù sarebbe riuscita a non farsi prendere dagli eventi e avrebbe retto allo sguardo penetrate di Hans.
-Eh no! Tu glielo dirai in privato– Anna incrociò le braccia.
-E perché dovrei?– No, non avrebbe retto.
-Vuoi che lui parta? Bene, fai pure, ma alle mie condizioni– La Principessa la stava mettendo con le spalle al muro, sapeva che era la sua ultima chance.
-Non intendo darti corda- Si impuntò la Regina.
-Cos’è hai paura?- La sbeffeggiò Anna sapendo di colpire nel suo punto debole.
-E va bene! Lo convocherò nel mio studio e chiuderemo questa faccenda una volta e per tutte!– Urlò Elsa uscendo dalla stanza furibonda, risentita dell’accusa della Principessa, le potevano dire di tutto, ma non che era una vigliacca.
Anna sorrise soddisfatta, Elsa era testarda e orgogliosa ed era seriamente intenzionata ad allontanare Hans con tutte le sue forze da Arendelle, ma se quei sentimenti che cercava di nascondere erano veri non ce l’avrebbe mai fatta a prendere la decisione finale, poteva ingannare tutti, ma non sua sorella.

La porta dello studio si aprì ed entrò Hans scortato da delle guardie che uscirono al cenno della Regina. Elsa appena lo vide ebbe un tuffo al cuore e tutte le sue certezze svanirono risucchiate da quei occhi verdi che la fissavano con una intensità tale da rubarle l’anima -Una semplice frase e poi questo incubo sarà finito- si disse, ma non proferì parola. Il silenzio tra i due divenne pesante, come gli sguardi che si scambiavano, il petto di Elsa si alzava e si abbassava al ritmo del suo cuore in tumulto -Devo farlo– Si fece forza, prese un respiro, ma fu interrotta da Hans.
-Mi sei mancata– Disse l’uomo e quella forza che aveva raggruppato svanì in un secondo, Elsa senti gli occhi bruciale e le lacrime che lentamente iniziavano a formarsi sugli occhi.
-Non ce la faccio– Ammise con voce tremante. Ripensò a ogni volta che lo vedeva e al suo cuore che si agitava, alla strana sensazione che provava ogni volta alla pancia, alle tempie che le diventavano calde, a ogni sera passata ad immaginarsi stretta tra le sua braccia, a quella voglia di sentire il suo profumo, alla sua voce, alla gioia di vedere il suo sorriso e a quelle stupide battute che lei faceva finta di odiare, ma che invece amava. No, non avrebbe potuto mai fare a meno di lui.
Quando la prima lacrima le scese sul viso Hans si avvicinò per asciugargliela: –Hai deciso di mandarmi nelle Isole del Sud non è vero?-
Elsa rispose di si facendogli con un cenno della testa, ma altre lacrime le rigarono il viso.
-Capisco– Disse Hans abbassando gli occhi e iniziando a indietreggiare. Elsa allungò le mani per fermarlo.
- Non lasciarmelo fare- Lo supplicò -Non lasciare che ti mandi via– Disse tremando.
-Mi dispiace, ma per il tuo bene è meglio che io me ne vada- Rispose senza guardarla negli occhi, aveva riflettuto a lungo su quella decisione, ed era arrivato alla conclusione che restare ad Arendelle avrebbe solo causato danni alla donna -Per sempre- Concluse tristemente.
Hans con la morte nel cuore si voltò per avvicinarsi alla porta e uscire da quella stanza e dalla vita di Elsa, ma non appena cercò di girare la maniglia notò che era completamente ghiacciata e che lentamente l’intera stanza iniziava a ghiacciarsi. Si voltò nuovamente per ribattere contro la Regina, ma appena la vide rannicchiata per terra con le braccia strette al petto non ebbe più la forza di parlare e capì che quella era la vera Elsa, in tutta la sua fragilità, la sua tristezza e con tutte le sue paure. Alcuni stalagmiti e stalattiti iniziarono a formarsi all’interno della stanza distogliendolo dai suoi pensieri, Hans non ne poté più di quella visione e andò a sedersi accanto a lei abbracciandola -Elsa calmati- Le disse il più dolcemente possibile
-Non andartene- Lo supplicò piangendo –Non lasciarmi sola-
-Non me ne vado, te lo giuro, non me ne vado- La rassicurò. Cullata dalle braccia dell’uomo e dal suono del suo cuore, tutta la stanchezza di quei giorni riaffiorò e la fece sprofondare in un sonno che ormai aveva perso da tempo. Lentamente il ghiaccio presente nella stanza svanì come per magia, anche Hans si addormentò stringendo la donna contro il suo petto.

Dopo alcune ore Elsa aprì lentamente gli occhi e si ritrovò nella stessa posizione in cui si era addormentata, la testa appoggiata al petto dell’uomo e i suoi fianchi intrappolati dalle braccia muscolose di Hans, lo guardò in volto sorridendo, ma quel movimento lo fece svegliare.
-Scusami, ti ho svegliato- Disse la Regina guardandolo negli occhi.
-Vorrei svegliarmi ogni mattina in questo modo- Le rispose sorridendole –Magari un po’ più comodo se è possibile- Le sorrise e sciolse l’abbraccio per alzarsi e sgranchirsi le ossa, avrebbe voluto stringerla ancora per ore tra le sue braccia, ma a causa della posizione scomoda il dolore ai muscoli si fece prepotente.
Elsa si alzò insieme –Provvederemo- gli disse e diversamente dalla prima volta lo baciò con una dolcezza infinita, senza alcuna fretta, gustandosi ogni attimo e assaporando il sapore delle labbra dell’uomo.
- Che cosa mia hai fatto?- Gli chiese Elsa sussurrando a un palmo dal suo viso.
-Quello che tu hai fatto a me- Hans eliminò la distanza tra i due e ripresero a baciarsi, lentamente il bacio iniziò a diventare più intenso travolgendo entrambi in un vortice di passione. Hans la spinse delicatamente sulla scrivania, gettando per terra qualunque cosa si trovasse sul mobile, la mente di Elsa venne offuscata completamente dalle attenzioni dell’uomo e senza pensarci due volte iniziò a sbottonargli la camicia, quando tutti i bottoni furono terminati l’uomo si chinò su di lei iniziando a baciarle il collo, sapeva che le piaceva e provò una soddisfazione enorme quando sentì un gemito scapparle dalla bocca, quel suono candido e ammaliate lo fece arrivare sul punto di perdere quel poco di razionalità che gli era rimasto, inebriato dall’odore e dagli spasmi della donna si portò sui fianchi una gamba della Regina e iniziò ad accarezzarla mentre continuava a baciarla su ogni punto libero del suo corpo, mentre Elsa con i polpastrelli delle mani ghiacciate iniziò ad accarezzargli la schiena ormai nuda e fu quel gelido e delicato tocco che fece perdere ad Hans ogni goccia di lucidità rimastagli, iniziò a sbottonarle il corpetto, le alzò la gonna e le sue mani diventarono sempre più ansiose di toccarla in luoghi prima proibiti. Questa volta non ci fu né ghiaccio, né freddo in quella stanza, solo due corpi che iniziavano a conoscersi e ad amarsi.

Un uomo solcò a grandi passi il grande salone principale, inchinandosi al cospetto del Re delle Isole del Sud.
-Mio Signore, ancora nessuna notizia da Arendelle- Disse al Sovrano. Un grugnito di disappunto si elevò dal trono.
-Non so cosa abbia in mente la biondina, ma forse non ha capito che voglio quella serpe viva o morta!- Urlò, poi guardò il servitore ancora inchinato –Sbrigati, chiama il Principe Alfred e prepara una nave reale, ci penserà lui a convincere la Regina Elsa a consegnarci il nostro caro fratellino- Un sorrise comparve sul volto del Re Joseph e il cielo su Arendelle si rabbuiò.







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Ho aggiornato prima del previsto, volevo farlo dopodomani a dir la verità, ma la voglia di inserire la nuova immagine mi ha portato a pubblicare in anticipo. Spero che il capitolo vi piaccia e spero che anche la nuova copertina sia gradita, mi raccomando fatemi sapere in una recensione! Inoltre ci tengo a precisare che le fanart che ho usato per la nuova immagine le ho prese da tumbrl esattamente da: "kiestu.tumblr.com" e "fdasuarez.tumblr.com" (io le ho solo messe insieme e modificate un pochino per farle combaciare al meglio)
  
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