Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: Ossidiana_    01/09/2014    4 recensioni
Odio non avere una vita normale, odio essere in questa situazione, odio il fatto di avere una malattia che potrebbe portarmi alla morte. Detesto che mia madre si sia fidanzata con uno stronzo che non sapeva essere uno dei più potenti boss del Bronx, detesto vivere qui e dover salvare mia madre dalle sue botte, non ricordo nemmeno quante ne ho prese in tutti questi anni. Odio non poter andare in giro vestita normalmente e dovermi cambiare a scuola, odio farmi del male soltanto per sentirmi meglio, odio questa realtà che mi sta soffocando.
Ma soprattutto, odio mentire a lui, che è l'unica cosa buona che mi sia capitata in tutta la vita, ma non posso fare altro, io devo proteggerlo, devo proteggerlo dalla mia vita.
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E’ strano come il tempo passi velocemente senza che noi ce ne accorgiamo, un minuto prima sono a Parigi tra le braccia di Luke per il nostro primo mesiversario, un minuto dopo è già dicembre e tra due mese i ragazzi se ne andranno. Sì perché il loro sogno ha iniziato a prendere forma: un contratto discografico e la possibilità di aprire i concerti del Take Me Home tour degli One Direction in Inghilterra, America, Australia e Nuova Zelanda. Staranno via non so quanti mesi ed io mi obbligo a pensarci il meno possibile, a non pensare che sto dicendo addio al mio piccolo segreto, a non pensare che il mio Luke starà lontano da me tanto tempo, a non pensare che non avrò sempre accanto i ragazzi, perché ora le cose cambieranno e lo so, cambieranno perché diventeranno famosi e la paura di perdere tutto si fa strada dentro di me ed io non riesco a fermarla.
Per questo mi concentro sull’albero di Natale, appendo decorazioni, palline e in questo momento il puntale.
-Buongiorno alle tre donne più belle del mondoooo- il coretto di quei quattro appena entrati in casa mi distrae, mi volto per guardarli e il mio piede scivola dalla scala, in un secondo mi ritrovo per terra.
-O mio dio Jazzy!- mia madre accorre seguita da mia zia e dai 5 Seconds of Summer, non so perché ma ultimamente non riesco a chiamarli semplicemente Michael, Calum, Ashton e Luke, non da quando hanno firmato il contratto, non da quando sono venuti a trovarli gli One Direction, insomma sono capitate davvero tante cose negli ultimi quattro mesi.
-Jazzy, Jazzy come stai?- e gli occhi di Luke, così azzurri, puntati nei miei mi fanno mancare il respiro, e penso che questi occhi non li vedrò per molto tempo, e penso che a scuola quest’anno sarò da sola, e penso che tutto sta per cambiare.
-Bene, solo credo di essermi procurata un bel livido al sedere- il biondo e Calum mi aiutano a rialzarmi mentre i guardo la stella rosa ancora nella mia mano: devo metterla in cima.
-Facciamo che questa la metto io okay? Prima che tu ti rompa qualcosa- mugolo un ‘ce l’avrei potuta fare anche da sola’ e osservo Luke sistemare il puntale in cima, sospiro.
-Allora, pronta per andare a mare?- Ashton passa un braccio intorno alle mie spalle e gli rispondo con una semplice alzata di spalle, sto passando davvero tanto tempo con loro negli ultimi giorni, complice il fatto che Rory per tutta l’estate sarà bloccata in un pizzo di montagna da sua nonna, e ormai ho imparato che a volte non servono le parole, loro capiscono subito al volo.
-Ecco fatto! Nicole, Robin che ne pensate?-
-E’ perfetta Luke ma ora scendi, non puoi permetterti di farti male a due mesi dalla partenza- un brivido corre lungo la mia schiena alle parole di mia madre, il biondino scende tutto sorridente.
-E’ davvero affascinante come nel giro di sette mesi tu ti sia trasformata in una madre modello, sono davvero colpita- il silenzio cala mentre Ashton mi guarda con un sopracciglio alzato, in questi giorni non sono capace di intendere e di volere. –Sentite andiamo a mare per favore? Il troppo caldo mi sta dando alla testa- prendo la borsa che avevo lasciato sul pavimento ed esco, senza aspettare che mi seguano, cosa che invece fanno subito dopo.
-Okay sistemate tutto in macchina-
-Guidi tu Luke?-
-Yes- sospiro prendendo posto davanti mentre tutti gli altri parlottano su quel che vedranno o che faranno una volta che saranno in tour con gli One Direction. Pare infatti che Niall li trovi abbastanza simpatici e loro sono al settimo cielo per questa cosa, è tutto così nuovo per loro.
Mi mordo la lingua per il mio essere così tanto egoista, non potevo realmente sperare che loro rimanessero con me per sempre. E’ giusto che realizzino il loro sogno, che vadano in tour, che facciano concerti, ma è giusto anche dire che una piccola parte di me sta morendo dentro no? Perché per quanto ami la loro musica, perché per quanto non veda l’ora di sentire finalmente quei quattro cantare su un palco di fronte a migliaia di persone, ci sarà sempre in me la paura di perderli, di perdere Luke, perché dopo tutto quello che ho passato, dopo tutte le battaglie vinte, le sconfitte, Aisha, Aleisha, insomma dopo sette mesi in cui non un solo giorno ho avuto paura che le cose potessero cambiare, la paura che Luke mi scivoli tra le dita è tanta.
Con tutti questi pensieri non mi sono nemmeno accorta che siamo arrivati a destinazione e che Luke sta di fronte a me, con lo sportello aperto ed un braccio dietro la schiena, che mi chiama a ripetizione.
-Jazzy!-
-Cosa?-
-Ma che ti prende?-
-Niente, sono solo sovrappensiero- scendo dall’auto e sento il suo sguardo addosso, le braccia incrociate, sospira.
-Fingerò di crederci, quando vuoi parlarne…- si toglie la maglietta mostrando un fisico molto diverso da quello di sette mesi fa, perché ormai ha sedici anni e l’adolescenza sta facendo il suo lavoro. I ragazzi si gettano in acqua, io rimango con le gambe al petto e la macchina fotografica in mano intenta a scattarli foto a raffica. Luke se ne accorge ed esce grondante d’acqua per poi gettarsi accanto a me. –Allora parli oppure ti devo costringere?-
-Ho solo paura Luke, paura di perdere tutto questo quando voi ve ne andrete. Ho un’ansia dentro che tu non hai idea, eppure allo stesso tempo sono felice, felice perché finalmente vi vedrò su un palco davanti a milioni di persone…insomma ho parecchi sentimenti contrastanti- le sue braccia si avvolgono intorno al mio corpo prima di attirarmi contro il suo petto bagnato. Minuscole goccioline d’acqua cominciamo a bagnarmi.
-Come può un unico cuore, malato per giunta, provare tutti questi sentimenti contrastanti in una volta sola?-
-Non lo so Luke-
-Ti prometto amore che ti chiamerò ogni volta che potrò, anche alle quattro del mattino, anche se sarò totalmente rotto, non farò passare un giorno senza sentire la tua voce- sento gli occhi pizzicare e mi accorgo di stare piangendo quando Luke prende una lacrime col dito.
-Giurami che non ti dimenticherai di me Luke, che non troverai una ragazza più bella, ti prego-
-Honey non c’è nessuna che può prendere il tuo posto, né ora né mai- e quando posa le sue labbra sulle mie in un bacio che sa d’acqua salata mi sento più leggera, perché è come se Luke mi stesse infondendo quella fiducia che mi manca. –Ma ora bagnoooo- in un secondo mi solleva e mi getta in acqua sotto lo sguardo divertito degli altri tre, io riemergo con i pugni serrati.
-Lucas Robert Hemmings, sappi che sei un ragazzo morto- mi metto ad inseguirlo mentre Ashton riprende tutta la scena col telefonino, Calum si dà a cori da stadio e Michael fa inciampare Luke col risultato che poi io cado sopra di lui, ma continua lo stesso a ridere.
-Come farò senza il mio piccolo disastro? Devi promettermi che verrai a trovarci- sospiro lasciandomi andare su di lui, gli altri tre ci raggiungono.
-Luke ha ragione, devi venire per forza- Ashton sorride, gli si formano sempre le fossette quando lo fa.
-Esatto, sennò con chi sputtanerò Luke? Dico hai idea di quanto sarà imbarazzante quando lo beccheranno dormire col suo pinguino di peluche?- tutti ridiamo per la battuta di Michael meno che il diretto interessato che diventa tutto rosso.
-Io non dormo con…okay forse qualche volta- gli schiocco un bacio sulla guancia e lui sorride mentre in quel momento l’ansia di prima sembra acquietarsi.
-Va bene, vi prometto che verrò a trovarvi ogni volta che potrò…ma voi dovete promettere che sarete qui il 1° maggio, per i miei sedici anni-
-Promesso- quel loro solito coretto, dio quanto mi mancherà, mi mancherà tutto di loro: la risata stupenda di Ash, le battute sarcastiche di Michael, che ora ha deciso di farsi moro, la dolcezza di Calum e gli occhi di Luke, il modo in cui riesce sempre a calmarmi, la sua voce, e giuro che mai come ora io, Jazzy Greyson, mi sento così debole e vulnerabile, ed ora capisco, capisco tutto, capisco che la mia forza sono sempre stati loro.
-Sta sera siamo a casa tua Luke?-
-Sì Cal, festeggeremo il Natale tutti insieme e apriremo i regali- Luke dietro di me mi circonda con le gambe e con le braccia, io mi lascio andare contro il suo petto.
-Hemmings non ti aspettare regali da me, ho dato con le due chitarre- per tutta risposta lui mette su il broncio ed inizia a sbattere le ciglia dei suoi grandi occhioni azzurri come se fosse un cucciolo di cane.
-Ma…ma…-
-Scherzavo, tranquillo, non potrei mai lasciarti senza regalo-
Il resto della giornata passa così, tra le onde e gli scherzi di quei quattro, e per quelle poche ore è come se dimenticassi tutto, dimenticassi tutte le preoccupazioni, perché io alle loro promesse ci tengo, ci tengo più di quanto possa dare a vedere.
E’ tardo pomeriggio quando decidiamo di tornare su sollecitamento dei nostri genitori visto che tra due ore dovremmo essere già a casa Hemmings tutti vestiti, lavati e ben profumati.
-Vuoi che resti un po’ con te?- Luke ferma la macchina e punta i suoi occhioni azzurri nei miei viola, io scuoto la testa.
-Tranquillo Luke, vatti a cambiare, ci vediamo sta sera-
-Va bene amore, ti prego non essere triste- mormoro un debole ‘sì’ mentre lui mi schiocca un bacio a fior di labbra ed io scendo dalla macchina, oggi fa un caldo infernale.
-Tesoro sei tornata finalmente! Hai solo due ore di tempo per prepararti, poi dobbiamo andare dagli Hemmings-
-Mamma tranquilla, ce la farò- mi chiudo in camera accedendo la musica e alzando il volume per coprire le sue parole, sette mesi ed ancora non l’ho perdonata, è più forte di me, non ci posso fare niente.
Fisso il muro dove ho appeso una miriade di foto che ho fatto con i ragazzi o che ritraggono soltanto loro, e butto un’occhiata al quaderno dove, negli ultimi giorni, ho scritto tante cose, tanti pensieri, insomma come al solito non ho la mente libera.
Perché la verità è che loro sono la storia della mia vita, sono in ogni mio ricordo, e lasciarli andare via vorrà dire lasciar andare una parte di me.
 
-Ora è perfetto- Calum mi ridà l’iPhone nuovo che Luke mi ha regalato per Natale e noto con molta gioia che lui e gli altri quattro lo hanno già riempito con le loro foto, sospiro.
-Vi ho mai detto quanto vi odi?-
-Praticamente ogni giorno, ma sappiamo che non è vero- gli passo una mano tra i capelli neri ed in quel momento Luke spunta da non so dove e posa una mano sulla spala di Calum.
-Vieni dai, dobbiamo provare- il moro sbuffo gettandosi all’indietro sul divano, la sua testa penzola e Molly, il nuovo cagnolino di casa Hemmings, va a leccargli il naso.
-Amico è Natale, perché non ti rilassi?-
-Perché c’è la nuova canzone da provare, le altre da perfezionare, insomma c’è molto lavoro da fare…uuh ho parlato in rima- mi schiaffo una mano in fronte ricordando a me stessa che non è così stupido come sembra e guardando il povero Calum bestemmiare in tutte le lingue del mondo.
-Jazzy digli qualcosa tu ti prego- sospiro puntando lo sguardo su un Luke che non accetta repliche, io mi alzo, mi sistemo il vestitino nero con le paiettes e allaccio le braccia intorno al suo collo.
-Andiamo Lukey, non puoi farli provare anche sta sera, è contro natura- lui scuota la testa spostandomi leggermente e prendendo Calum con forza.
-Non ci provare Jazzy, ho detto che dobbiamo provare e così sarà, andiamo Hood- il moro geme lamentoso con gli occhi rivolti al cielo e lo segue fin giù nel garage dove Ashton e Michael ci guardano non troppo entusiasti. –Andiamo ragazzi un po’ di allegria-
-Lucas, è l’una di notte ed io, invece di essere in discoteca a caccia di ragazze, sono bloccato qui con te a provare!-
-Mike non ti lamentare, sai quante ragazze avremo quando la band diventerà famosa anche in Europa?- incrocio le braccia guardandolo con un sopracciglio alzato, lui sfodera uno dei suoi soliti sorrisi sornioni. –Ti amo Jazzy lo sai-
-Sì sì e vedi di ricordartelo, anche se sei lontano posso lo stesso farti eliminare- deglutisce a fatica ed iniziano a provare mentre io mi siedo sul divano. Non riesco a seguirli, sono troppo stanca e spesso e volentieri mi assopisco mentre le parole delle loro canzoni mi arrivano ovattate, ho passato troppe notti insonni da quando ho saputo del contratto ed ora che mi sono calmata tutto il sonno e la stanchezza sono arrivati in una volta senza lasciarmi via di fuga, infatti non mi accorgo nemmeno che i ragazzi se ne sono andati e che siamo rimasti solo io e Luke.
-Qualcuno ha un po’ di sonno vedo- apro leggermente un occhio e noto la figura esile di Luke chinata vicino a me, sorrido e spalanco le braccia. –Ho capito- sbuffa prima di prendermi di peso, io poggio la testa sul suo petto.
-Mi mancherai tantissimo Lukey-
-Anche tu, ma non voglio fare questi discorsi ora- mi rimette giù ed io afferro la sua maglietta con lo smile che ormai uso come pigiama e mi chiudo in bagno. –Quella me la dovrai ridare prima di partire-
-Allora mi prendo quella dei Nirvana-
-Jazzy!- esco e lo trovo con le braccia incrociate al petto, amo rubargli le cose.
-Voglio solo qualcosa tua da tenere sempre con me, non ti sto chiedendo la luna Luke, dopotutto per quanto tempo non ci vedremo?- sospira prima di sedersi sul letto, posare le mani sulla parte di dietro delle mie ginocchia ed attirarmi contro di sé.
-Tu manderai a puttane il mio sistema nervoso lo sai?-
-Sì- lo abbraccio ed entrambi cadiamo all’indietro sul letto mentre i fuochi d’artificio impazziscono nel cielo di Sydney.
-Puoi prenderti tutte le magliette che vuoi Jazzy, basta che me ne lasci qualcuna- mi accuccio contro il suo petto e gli solletico il collo col naso.
-Ho paura del giorno in cui ti dovrò dire addio, ho paura di non riuscire a farcela-
-Invece ci riusciremo Jazzy, noi siamo più forti di tutto-
 
I giorni passano, il nuovo anno arriva, e con lui anche la tanto temuta data della partenza.
Sono le sei del mattino di un caldo venti febbraio, Luke, Michael, Ashton e Calum sono tutti pimpanti che discutono con le loro madri, io invece mi limito a rimanere seduta su una delle sedie e ad osservare, osservare come la loro vita sta per cambiare per sempre.
-Sweetheart…- il biondo prende posto accanto a me spostandomi una ciocca dei capelli ramati e rosa dal viso e sorridendo debolmente. –Me lo fai un sorriso? Sennò parto ancora più triste- curvo leggermente le labbra e lui mi abbraccia sospirando, vorrei non staccarmi più.
-Non pensare a me, è il vostro momento, godetevelo appieno- Luke fa per dire qualcosa ma Michael lo blocca.
-Luke dobbiamo andare…- ed in quel momento sento il cuore che mi si stringe in una morsa, devo cercare di essere forte.
-Quindi questo è il momento dei saluti- mi avvicino verso di lui e lo abbraccio. –Mi mancheranno le tue battute del cazzo Mike-
-A me mancheranno le tue minacce di castrarmi- sorrido correndo tra le braccia di Ashton, l’unico che forse non ho mai minacciato di morte.
-Mi raccomando Ash, io mi fido di te, tienimi d’occhio Luke-
-Tranquilla Jazzy, puoi contare su di me- e poi vedo Calum ed il suo faccino dolce e sorrido prima che lui mi attiri contro il suo petto.
-Mi mancherà parlare con te Cal, e soprattutto mi mancheranno i tuoi scleri da fangirl- ride senza accennare a staccarsi, lui è forse quello che mi capisce di più di tutti, forse anche più di Luke.
-Mi mancherà essere messo in pericolo di morte da te Jazzy, davvero l’adrenalina che provo quando ci sei pure tu non l’ho mai sentita in vita mia- e quando mi stacco da lui i miei occhi viola si incastrano in un paio azzurri come il ghiaccio, due occhi che sono sempre stati il mio inferno e il mio paradiso, due occhi che hanno un colore che mi ricollega all’amore, due occhi che faticherò a salutare.
-Tu sei forse quello più difficile da salutare- Luke mi attira contro il suo petto ed ormai io sto piangendo come una fontana, ma non sono sola perché sulle sue guance piccole lacrime cristalline stanno iniziando a scendere prepotentemente.
-Allora non farlo Jazzy, non salutarmi, il nostro non è un addio, è un arrivederci…ricordati che c’è sempre il tuo sedicesimo compleanno e il nostro anniversario- sorrido accucciandomi di più contro il suo petto, di sottecchi vedo tutti guardarci con le lacrime agli occhi ed una strana sensazione di déjà-vu mi persuade, noi questa scena l’abbiamo già vissuto, solo che quella che partiva ero io, e da allora sono cambiate davvero tante cose.
-Mi mancherai tantissimo Luke, mi mancherà sentire le tue cazzate ad ogni ora del giorno e della notte, mi mancherà sentirti suonare, cantare…-
-A me mancherà vederti combattere contro tutto e tutti, non accetterai mai di essere solo la mia principessa vero?- passa i pollici sotto i miei occhi asciugando le lacrime e sorridendo debolmente, il tempo ormai è quasi scaduto.
-Ci sto lavorando…ma ora devi andare- fa un lieve cenno di sì con la testa prima di posare delicatamente le sue labbra sulle mie nel bacio più triste che mi abbia mai dato.
-Ricordati sempre che ti amo va bene? E chiamami se hai bisogno di qualsiasi cosa, anche se sono lontano tu hai sempre qualcosa di me ricordi?- alza il ciondolo a forma di targhetta dove troneggia lo spazio vuoto di un cuore che io porto al collo e mi fa l’occhiolino prima di andarsene.
-Mi raccomando 5 Seconds of Summer, avete fatto tanta strada, non deludetemi proprio ora- e quando li vedo scomparire man mano che la scala mobile sale, sento che una parte di me è partita con loro.
-Torneranno Jazzy non ti preoccupare- Liz mi avvolge le spalle con le braccia prima di schioccarmi un bacio sulla tempia, almeno so di non essere totalmente sola qui.
-Il problema è che ora non so che fare, non ho più nessuno-
-Che ne dici di venire con me? Ho gli esami di quelli del corso estivo- sospiro passandomi una mano tra i capelli ramati e rosa, alla fine l’alternativa sarebbe tornare a casa e meno tempo passo con mia madre meglio è.
Salgo in macchina con Liz e guardo l’aeroporto scomparire dietro di noi, un aereo solca il cielo ed io immagino sia quello dei ragazzi. In quel momento mi parte in testa Wherever you are e devo lottare a lungo per evitare che le lacrime scendano a fiumi.
-Mi ricordo quando ti ho visto per la prima volta: avevi i capelli all’altezza delle spalle ed erano tutti di un colore, un paio di grandi occhiali neri e il sorriso timido di chi si spaventa anche solo a respirare- sorrido debolmente, da quando Luke è entrato prepotentemente nella mia vita non è stata più come prima. –E Luke, dio ci ha fatto una testa così per una settimana: e mi raccomando comportatevi bene quando arriverà Jazzy, non fatemi fare brutta figura…era tutto esaltato, ed ora capisco il perché-
-Uno dei miei più grandi errori Liz è stato senz’altro non fargli capire quanto ci tengo a lui-
-Lo sa Jazzy, lo sappiamo tutti…ed ora voi dovete solo essere bravi a non far sciupare quel che c’è tra di voi, anche perché io non voglio una modella come suocera- rido seguita a ruota da lei, alla fine la mia paura più grande è questa, essere rimpiazzata da Luke, e so che ne soffrirei parecchio.
In poco tempo arriviamo a scuola, fa davvero uno strano effetto vederla così deserta. Nei corridoi della Northwest ci sono solo pochissimi ragazzi che non sono riusciti ad ottenere la sufficienza in tutte le materie e che quindi hanno dovuto frequentare i corsi estivi.
Liz cammina fino alla nostra aula di matematica ed io accenno un sorriso avvicinandomi al vecchio banco mio e di Luke dove troneggiano le più strane e ridicole scritte: ‘Diventerò una rockstar hihihi’ ’16.07.12’ ‘Let’s go to Paris’.
-Salva, lei deve essere la professoressa Hemmings, io mi chiamo Clarissa Price e sono appena arrivata dall’Inghilterra, mi hanno detto che potevo chiedere a lei per avere un aiuto in matematica- una ragazza dai lunghi capelli castani e gli occhi dello stesso colore entra in classe, avrà più o meno la mia età.
-In che anno sei?-
-In Inghilterra sono a metà del secondo ma credo che qui ancora debba iniziare-
-Sì, comincia a marzo…Jazzy puoi venire un attimo qui? Ho bisogno del tuo aiuto per ricordare i programmi, oggi Luke mi ha messo così tanta fretta che li ho scordati sul tavolo della cucina-
-Dì piuttosto che mi vuoi interrogare Liz- la ragazza ci guarda leggermente turbata, non si vede tutti i giorni un simile rapporto tra professore e alunno.
-Clarissa, questo orso delle caverne è Jazzy, la mia migliore alunna, non farti ingannare dalle apparenze è molto dolce in realtà, orso delle caverne lei è Clarissa, viene dall’Inghilterra- le porgo la mano che lei stringe prima di sfoderare un radioso sorriso.
-Jazzy? Che nome strano- china la testa di lato ed io sorrido, se ci fosse stato Luke si sarebbe offeso.
-In realtà sarebbe Jazmine ma quando eravamo piccoli il mio ragazzo diceva che era troppo lungo e quindi ha iniziato a chiamarmi così-
-L’ho sempre detto che Luke non si applica, talento sprecato- rido mentre lei ci guarda confusa, povera ragazza.
-Da che parte dell’Inghilterra vieni?-
-Oh da Londra-
-Bella Londra, ci ho vissuto per due mesi prima di venire a vivere qui-
-Comunque ora Jazzy ti aiuterà col programma, lei ha finito molti corsi del secondo anno pur essendo solo al primo- lei sgrana gli occhi prendendo un foglio dalla sua cartellina blu trasparente.
-Come hai fatto?-
-Diciamo che a furia di fare i compiti a quattro aspiranti rockstar più grandi di me ho imparato le cose più velocemente- mi tappo immediatamente la bocca mentre Liz mi guarda con un sopracciglio alzato. –Ops-
-Poi faremo i conti pure con gli altri quattro- alzo le spalle ridendo nervosamente, questa è la volta buona che mi uccidono per davvero.
-Ma voi siete madre e figlia?-
-Oh no, cioè è come se lo fossimo perché ho vissuto per circa due mesi a casa sua e mi aiuta sempre ma lei è in realtà la madre del mio ragazzo- lei ci guarda confusa facendo su e giù con la testa più a se stessa che a me. –E’ una storia complicata lo so-
 

Sbam!

Eccomi, sono tornata dopo settimane d'assenza con la storia di Jazzy e Luke.
In questo capitolo il tempo scorre molto velocemente, più che altro si tratta di un capitolo di passaggio, mi serviva un modo per conitnuare la storia e per inserire il fatto che i ragazzi stessero muovendo i loro primi passi nella musica.
Anyway, purtroppo ho notato che ormai nessuno legge più le ff quindi ho pensato di cancellare l'account se anche questo capitolo non avrà successo....detto ciò aggiungo soltanto che questo sarà il terzultimo/penultimo capitolo, ma ho intenzione di iniziare al più presto il seguito, se non qui da qualche altra parte.
Okay ho parlato troppo, un bacio, Ossidiana xx
PS state partecipando al Derp Corn voi? Io sì ma non ci sto capendo più niente ahahaah
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: Ossidiana_