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Autore: pandina    01/09/2014    3 recensioni
Per capire meglio la storia vi suggerisco di leggere questa mia one shot, che è una sorta di prologo http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2795588&i=1 . Grazie a i Isabelle Mikaelson per avermi dato l'idea.
Se prima dell'incantesimo in cui Emma ha perso la memoria, le cose si fossero svolte in maniera leggermente diversa? Se poco prima di lasciare tutti e dimenticare il passato Emma e Hook avessero avuto modo di guardarsi dentro e avessero vissuti alcuni brevi istanti insieme?
Piccola rivisitazione di New York City Serenade 3x 12
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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< Accidenti, se faceva male! >

In un anno Emma poteva aver perso la memoria, non certo la forza! E quel calcio ben assestato ne era la prova.

Killian era seduto su una delle panchine di Central Park, bevendo dalla sua fiaschetta, cercando di mitigare quel bruciore che ancora sentiva dopo il “caloroso benvenuto” della sua Swan.

< Tesoro non sei cambiata! Combattiva come sempre! E bellissima come sempre! >

Chiuse gli occhi, si appoggiò allo schienale in legno reclinando la testa , distese le gambe incrociandole e ripensò al momento in cui si era aperta la porta dell'appartamento numero 31.

Una secchio di acqua gelata doveva fare lo stesso identico effetto! La prima cosa che vide di lei furono quelle immense pozze verdi, Dio come gli erano mancati i suoi occhi in quell'anno!

Poi i suoi capelli, un po'arruffati, sicuramente più lunghi e forse leggermente mossi. E il viso, la pelle chiara, le lentiggini, quello sguardo confuso. Era semplicemente LEI!

E naturalmente non ricordava nulla!

Ok sicuramente non era stata la mossa più intelligente del mondo baciarla, ma accidenti doveva provare! E poi..... No la verità era un'altra!

La DOVEVA baciare, non poteva non farlo!Gli era bastato rivederla qualche istante perchè tutto ciò che aveva provato, con fatica a dimenticare , senza nessun successo tra l'altro, tornasse prepotentemente a galla.

Gli scontri, i battibecchi...ma soprattutto quell'amore che aveva provato con tutto se stesso a tenere chiuso in un cassetto del proprio cuore ,fingendo, di aver buttato via la chiave.

Pensò al loro bacio e a quegli ultimi brevi istanti vissuti, prima dell'addio. Lei era stata chiara nel fargli capire, che non avrebbe scelto Neal tra di loro.... ricordava la sua rabbia nello scoprire che si era tirato indietro, lasciando spazio al suo ex, si era infuriata come una tigre! Gli sembrava ancora di sentire il suo profumo , quando si erano avvicinati ed erano rimasti fermi , immobili uno contro la fronte dell'altra a mescolare i respiri.

E lui aveva provato a dimenticare tutto questo....... sforzo assurdo e assolutamente vano.

Era deciso a tornare alla sua vita da pirata, fatta di mare e scorrerie . Lo doveva ai suoi uomini!

Si era impegnato e ogni tanto aveva anche provato ad andare con qualche ragazza di taverna... ecco infatti, provato niente di più... Come queste si avvicinavano, cambiavano volto e diventavano tutte delle bionde bellezze dagli occhi verdi. Una volta aveva chiamato “Emma”una di loro e la prostituta , ridendo, gli disse che poteva chiamarla con il nome che più gli piaceva e lui disgustato, se la tolse dalle gambe sulle quali era seduta, facendola cader sul pavimento. Si beccò una sfilza di volgarità da parte di lei, ma non gli importava , le lanciò un paio di monete, la lasciò lì e se ne andò.

In un anno non aveva toccato una sola donna!

Cristo era sicuro lo avrebbero santificato per questo!

Si alzò dalla panchina e si guardò intorno: in giro vide intorno a sé gente che correva con strane cose nelle orecchie, anziani seduti a leggere o a dare becchime ai piccioni, alcune mamme con i loro bambini.

Doveva ammettere che era un tantino frastornato.
Arrivato il giorno prima, si era messo subito alla ricerca di Emma. Immaginava che poteva aver ripreso il suo lavoro di cacciatrice di taglie. Così l'unica cosa che poteva fare era ...chiedere a “dei gendarmi” o come accidenti si chiamavano lì.

Vide i primi poliziotti quasi subito, li riconobbe dalle pistole e dalla divisa. Avvicinandosi chiese loro se conoscevano una certa Swan . I militari lo squadrarono con aria dubbiosa < Che c'è ? > Pensò Hook, < Capisco di essere un uomo molto carismatico però.... ah.... credo che siano i vestiti, non devono aver mai visto abiti in pelle tanto belli! > I due agenti risposero che non conoscevano nessuno con quel nome , ma magari altri colleghi sì.

Così iniziò il suo peregrinare attraverso la caotica New York.

Certo non era stato facile, passare da un posto di polizia all'altro, soprattutto se non hai la minima idea di come sia fatta una città. Ma lui era un uomo di mare e come ogni buon capitano aveva un senso dell'orientamento assolutamente infallibile. Così quando incontrò quel tale ,Morris, un agente a cavallo in servizio in quell'enorme parco che gli disse di conoscere una certa Emma Swan, perchè proprio la settimana prima aveva acciuffato un evaso fuggito e lo aveva riconsegnato alla loro stazione, capì che era finalmente giunto a destinazione.

E circa un'ora prima si era recato da lei , la quale, gli aveva bellamente sbattuto la porta in faccia, oltre ad avergli assestato una ginocchiata davvero incredibile.

Troppe cose in troppo poco tempo, sentiva un leggero ronzio nelle orecchie, e un senso di vertigine. Decise che doveva mangiare qualcosa altrimenti non sarebbe stato utile a nessuno.

Hook capiva sempre più la difficoltà di ambientarsi nel mondo attuale , però la sua esperienza da pirata e il suo indiscutibile fascino fecero sì che si procurasse non solo cibo, ma anche del buon rum, certo non buono come quello che aveva sulla Jolly Roger, ma si sarebbe accontentato.

Ora l'importante era riuscire a convincere Emma .

Decise di appostarsi sotto casa sua, alla prima occasione ci avrebbe riprovato.

 

 

La vide uscire varie volte dal portone del palazzo in cui abitava . In un paio di occasioni era insieme con Henry, che in quei 12 mesi era cresciuto parecchio. Un 'altra volta stava portando alcune grosse borse, quando una di queste si ruppe, ne scivolarono fuori alcune mele rosse, Killian alzò un sopracciglio con un sorrisetto < Mele rosse eh ? .. ..Semplice coincidenza o la figlia di Biancaneve infondo infondo ha qualche presentimento? >

Si era ormai fatto buio e il pirata era convinto che non avrebbe più avuto nulla da fare fino al mattino ,quando ecco che Emma uscì di nuovo.

Era davvero molto bella , indossava un corto abito nero che le lasciava scoperte le gambe, cosa che Hook notò immediatamente e non potè impedirsi di chiedersi dove stesse andando così elegante. La risposta gli arrivò da lì a poco e non gli piacque per niente. La giovane era arrivata in un locale , pieno di persone, con tavolini all'aperto. Hook rimase nell'ombra in attesa, poi la vide avvicinarsi ad un tavolo e salutare con affetto un uomo......

< Ma chi diavolo.... > . Lui si sporse , le diede un bacio e lei gli sorrise come se fosse la cosa più importante del mondo, poi si sedettero, non lasciandosi la mano. Il pirata seguiva la scena con lo stomaco preso in una morsa, aveva la mascella serrata tanto stretta che si rese conto di aver fatto scricchiolare i denti.

CHI ERA LUI???? Non riusciva a staccare gli occhi dalla coppia, che nel mentre aveva iniziato a mangiare, tra risate e ammiccamenti. Killian si passò una mano sulla fronte, aveva il respiro accelerato, cercò di calmarsi. Guardò ancora nella loro direzione, l'uomo si era chinato verso Emma e le stava sussurrando qualcosa all'orecchio che la fece ridere.

Aveva la sensazione che qualcuno lo stesse prendendo a pugni! Era completamente accecato dalla gelosia.... ma doveva stare calmo! Aveva un compito importante, che non poteva essere compromesso dai suoi sbalzi ormonali.

Poi l'uomo seduto con Emma si alzò, e Hook capì che doveva agire subito, mettendo da parte ogni sorta di sentimento che poteva provare in quel momento, ora l'importante era che lei capisse, che gli credesse!

Ancora una volta la bionda non prese bene l'intrusione di quel giovane con gli occhi verdi

< Questo qui potrebbe essere un maniaco e l'unica cosa che io riesco a pensare è che ha gli occhi verdi??? > Pensò nel trovarselo seduto di fronte.

Killian , dopo averle chiesto scusa ,iniziò a farle un discorso, che per lei era senza alcun senso logico, circa la sua famiglia e l'urgenza di andare a salvarli. Cercò di farle capire che qualcosa non tornava nella sua vita perfetta. Estrasse un biglietto con l' indirizzo dell'appartamento di Neal, le disse di andare lì, perchè lei conosceva quel luogo. Emma lo ascoltava, ma al di là del fatto che quello che si trovava di fronte a lei poteva avere tutte le caratteristiche di un pazzo, aveva la quasi certezza che lui fosse davvero convinto di ciò che le stava dicendo.

Non riusciva a trovare in lui nessun segnale di Menzogna. E lo stupore aumentò quando fu lui a menzionare il suo “dono” , nessuno lo sapeva tranne lei e suo figlio.

“Ti conosco meglio di quanto tu conosca te stessa” Le disse e lei non riusciva quasi a staccare gli occhi dai suoi. Hook continuò nella sua opera di persuasione e le ripetè di correre il rischio e andare a quell'indirizzo, lui sarebbe stato a Central Park ad aspettarla.

Così come era arrivato se ne andò,lasciandola arrabbiata e confusa.

Si voltò indietro un istante per guardarla, la sua Swan.

Dio come come era bella!



Nota :
Insomma da una mia one shot, ho fatto saltare fuori questa  mia New York City Serenade,puntata che ho amato tantissimo <3.
Il rating arancione è solo perchè ogni tanto mi sono lasciata andare con le parole.
Se avete voglia, ditemi cosa ne pensate mi farebbe piacere.
Scusate per eventuali errori
Grazie a chi leggerà
A presto
Gra

  
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