Salazar è ancora qui, sono passati anni, pioggia, neve,ma niente l'ha scalfita. 
Solo la guerra c'è l'aveva fatta, l'aveva distrutta, riducendola a un cumulo di macerie. Aster aveva ragione, ha sempre avuto ragione... 
Adesso la città torre si alza alta nel cielo,contrastando quell'inteso blu della notte. 
È proprio come aveva detto lui, distruggere per ricostruire... Forse il Tiranno non si meritava la morte, forse lo doveva fare veramente... Forse non si meritava neanche quel titolo, perchè la tirannia apparteneva agli uomini, e loro solo ne erano padroni. Forse aveva ragione, forse lui e Aster erano la stessa cosa, ora che non c'era più la sua amata Nihal.
Nihal... 
Si era data tanto da fare per quel mondo... Per lui... Aveva sacrificato anima e corpo per quel posto che anche lui amava... 
Amava.
Perchè adesso non più, perchè adesso che lei non c'è più non gli rimane più niente e nessuno, ed era stato proprio quel mondo ad avergliela portata via... Quel mondo crudele e senza cuore...
Il mago sospirò, passandosi una mano sulla fronte, come se con quel semplice gesto potesse spegnere tutti i ricordi che cercavano di sopraffarlo.... Gli occhi gli si illuminarono e nella sua mente si susseguirono  sequenze di immagini senza un filo logico, senza mai bloccarsi, senza mai fermarsi, in un eterno ciclo...
Nihal che giocava, Nihal che piangeva, che combatteva, che amava... E tutto tra quelle mura. E il coltello, come scordarlo... Senza quello forse non sarebbe mai stato lì, non avrebbe mai amato, non sarebbe stato ancora vivo... 
Alzò gli occhi al cielo, di quel colore che tanto amava: blu, come i capelli di Nihal... 
La luna gli teneva compagnia, scrutandolo dal cielo con quella sua luce....
 Impietrì di colpo, alzandosi in piedi e precipitandosi da Lonerin.
Spalancò la porta bruscamente.
-Prepara le tue cose- urlò.
Lui si girò a guardarlo, era sdraiato sul letto e dalle occhiaia che portava sotto gli occhi non ci voleva un genio per capire che non aveva interrotto niente di felice e spensierato come al suo solito.
-In.... In che senso?- disse fissandolo allibito e sconcertato. 
Sennar si portò una mano al cuore, come trafitto da una spada, i ricordi gli facevano male e creavano una voragine che non avrebbe mai più saputo colmare. 
-Nel senso che partiamo ora. Ti aspetto fuori sui bastioni. Fa' presto.- rispose, veemente.
Uscì dalla stanza, sbattendosi la porta alle spalle e accasciandosi in corridoio... Quella luna, avvolta nella nebbia scura della notte, brillava di un'incantevole luce violacea... Che nascondeva il suo nocciolo, la fonte di quella meravigliosa luce.
Proprio come gli occhi della sua Nihal...







Brevissimo angolino:
Non è delle mie migliori (e come potrebbe esserla.... Le guerre sono dei momenti così tristi T.T) 
Sono stata crudele con Lonerin, ma cosa ci posso fare, non mi è mai piaciuto, lo sempre considerato un... Donnaiolo. 
Spero di avere rispecchiato i sentimenti di Sennar e il suo continuò voltare pagina, senza mai leggerla fino in fondo.
Ringrazio come al solito Cerrywoman, Sennster03, Missmedokuse, Elpida, _black_iris_ per avere recensito le mie storie e averle messe tra le preferite.
Baci 
Marty
P.S. Forse non è un breve angolino questo.