Per i due giorni successivi fummo impegnati nel riparare i danni causati dall'attacco alla città.
Ciò però non impedì a me e a Loki, prendendoci delle pause di tanto in tanto, di farci delle passeggiate. Mano a mano la popolazione di Asgard tornò alle proprie case e ai propri mestieri, rendendo le strade nuovamente piene di vita.
La Terra venne abbandonata ben presto dal ghiaccio, e il sole tornò a splendere ovunque.
Al termine dei lavori venne organizzata una grande festa al castello.
Si celebrava la vittoria, il ritorno del principe Baldr e si omaggiavano gli eroi di Midgard.
Delle ancelle vennero nella mia stanza a palazzo portandomi un meraviglioso abito color indaco da farmi indossare, mi pettinarono e mi portarono dei gioielli, e nonostante le mie moderate proteste (visto che potevo benissimo prepararmi da sola) fui ben presto pronta.
Le ancelle se ne andarono, e io rimasi lì da sola col mio riflesso, irriconoscibile, nello specchio.
-Sei davvero radiosa - commentò una voce femminile alle mie spalle.
Mi voltai: la regina mi fissava dalla soglia della camera.
-Vi ringrazio, maestà, anche voi lo siete. -
-Eppure sento che c'è qualcosa che non va. -
-In effetti... - Giocherellai con un lembo del vestito: - Non mi sembra giusto essere considerata fra gli eroi di questa battaglia. Io non ho fatto niente. -
-Niente? Ti sbagli. - Mi si avvicinò di un paio di passi: - Non tutti gli eroi combattono con le armi. Con la tua conoscenza del nostro mondo e delle nostre storie, hai aperto una nuova strada assieme ai tuoi amici, donando nuova speranza a coloro che sarebbero dovuti morire. Hai fatto più di quanto credi. -
-Davvero? -
-Se non fosse stato per te adesso sarei una regina, e una madre, sola e inconsolabile. -
A quel punto arrossii: - Suvvia, io... -
-Non essere modesta. E sentiti fiera di ciò che hai fatto. -
Mi sorrise, gentile: - Andiamo, adesso. Ci aspettano alla festa. -
Erano tutti presenti: guerrieri, cittadini, chiunque era il benvenuto. Io e gli altri sedevamo vicino ai principi di Asgard, e ovviamente avevo preteso un posto accanto a Loki.
Finalmente libero dal suo pesante destino, il dio degli inganni sembrava davvero allegro quella sera; parlammo e scherzammo tutti assieme in un'atmosfera leggera e felice.
Il re tenne poi un discorso in nostro onore, e ammetto che volevo nascondermi sotto il tavolo (per modestia e per l'imbarazzo) quando mi nominò assieme ai Vendicatori. Nel vedere la mia faccia paonazza nessuno dei miei amici si trattenne dal ridere.
Fu allora che Odino aggiunse: - Oggi festeggiamo anche il ritorno di mio figlio Baldr, e la riconquista del suo posto come principe di Asgard! -
Ci fu un'ovazione, che venne interrotta dal re: - Ma non solo. Un altro dei miei figli, oggi, è tornato. Loki. -
Avvertii quest'ultimo irrigidirsi al mio fianco nel sentirsi nominare.
-Eri stato rinchiuso per i motivi che tutti ricordano in questa stanza. Ma in battaglia sei stato proprio tu a porre fine all'incubo del Ragnarok. Proprio per questo, figlio mio... -
Loki si alzò. Notai che gli tremava una mano.
-... Hai di nuovo diritto a tornare qui ad Asgard ogni qualvolta lo desidererai. Il tuo esilio è terminato. -
Io trattenni un'esclamazione di sorpresa, e sorrisi.
-Dite sul serio...? - La voce del dio degli inganni suonava incredula.
-Sì, sono serio. D'ora in poi, potrai attraversare il Bifröst come un degno principe di questo regno. -
Calò il silenzio, rotto poi dall'applauso di qualcuno: Thor.
Lo seguii anch'io, e a ruota poi tutti quanti i presenti.
Uscii su una terrazza a guardare la città dall'alto. Tutto brillava nelle luci del crepuscolo e delle finestre in colori caldi e meravigliosi, e mi sentii in pace con me stessa.
-Cosa ti ha spinta a startene qui sola soletta? -
Non mi voltai, mi limitai a sorridere: - Volevo prendere un po' d'aria. E tu? -
Loki mi si affiancò: - Non ne potevo più dei canti sguaiati dei guerrieri su di giri. -
Lo guardai : il suo volto era sereno e aveva recuperato un po' di colore, e il suo sguardo era di nuovo vivo e luminoso.
-E' andato tutto bene, no? Voglio dire, hai salvato la pelle, tuo padre ti ha detto che puoi tornare, hai ritrovato un fratello... -
-Si direbbe il classico lieto fine. -
-Già. - Tornai a fissare l'orizzonte.
-Se tu non fossi intervenuta, a quest'ora... -
-Non pensiamoci. Stiamo allegri. -
-Mystery? -
-Mh? -
-Volevo dirti... -
-Hey, voi due! Che ci fate qui? - La voce di Tony Stark giunse alle nostre spalle: - Andiamo, vi state perdendo una festa coi fiocchi! - e rientrò, visibilmente eccitato.
-Che tipo... - mormorai, - Stavi dicendo? -
-Ah, niente, un'altra volta. -
-Lokiii... - Lo presi a braccetto e lo guardai in modo inequivocabile: - Avanti. -
-Volevo solo dirti grazie. Sei una vera amica e ti devo moltissimo. -
-Ho capito, mi vuoi bene anche tu! - Gli diedi un buffetto sulla guancia e lo lasciai andare, ridendo: - Non fare discorsi complicati per dire una cosa così semplice! -
Lui rimase un attimo interdetto a fissarmi, per poi aggiungere: - Aspetta un momento, come sarebbe a dire? -
Feci finta di non sentirlo e rientrai, troppo divertita all'idea di stuzzicarlo.
-Mystery? Mystery! Vuoi farmi la cortesia di fermarti? Non abbiamo finito! -