Anime & Manga > Lupin III
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Autore: Fujikofran    02/09/2014    1 recensioni
una nuova storia scritta dalla bravissima disegnatrice Monicasuke, con editing di Fujikofran. L'autrice ha autorizzato la pubblicazione.
Lupin e co. devono effettuare un colpo e cercare di raggirare Roger Mayer, che ha messo gli occhi su un cospicuo numero di diamanti. Nel frattempo Jigen rivede una sua amica, Mary, di cui scopre una verità amara, e conosce Claudia, poco più che adolescente e temeraria, in cerca di suo padre. Ma non solo, il pistolero avrà un incontro-scontro con Fujiko e dovrà vedersela con la gelosia di Goemon nei confronti della donna. E il piano di Lupin...funzionerà?
Genere: Erotico, Malinconico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jigen Daisuke, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Non-con
Capitoli:
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Goemon aveva preparato tutto, oltre a ricetrasmittenti varie, anche la psicologia, pronto a trasformarsi in uno scagnozzo a dovere. 
- Aspetta, Goemon! - lo fermò Lupin improvvisamente   
- Cosa c'è? -     
- C'è che andrà Jigen al posto tuo! Lui è più preparato in questo genere di cose! -    
- Cosa? Ma... Lupin! -    
- Niente “ma”, Goemon! Jigen saprà essere molto più convincente di te, quindi andrà lui! -  
Goemon non osò parlare, cercando di nascondere la sua disapprovazione a quell'improvviso cambio di programma. Jigen arrivò all'improvviso, guardando dritto in faccia il samurai con una leggera aria di soddisfazione.          
- Allora, Jigen, conto su di te, amico! Adesso vai! -     
- Ok capo! - rispose ironico il pistolero sorridendo sornione, abbassandosi la tesa del cappello mentre passava davanti Goemon, che rimase in assoluto silenzio.
 
- Ho sentito molto parlare di te, Daisuke Jigen. Dicono in giro che sei un ottimo tiratore, forse il migliore nel campo della malavita! -     
- Tolga il “forse”! - 
Mayer piegò un angolo della bocca in un sorriso ironico e compiaciuto.   
- Bene, bene! Mi piaci…Credo proprio che ti metterò alla prova, ho bisogno di uomini come te! Ma, attento a quello che fai! Sappi che non sono il tipo magnanimo che sa perdonare. Non sopporto i traditori e quindi... mi scoccerebbe perdere un ottimo elemento come te, non so se sono stato chiaro!-    
- Chiarissimo, signor Mayer! -     
- Roger, tesoro! - esclamò Fujiko avvicinandosi all'uomo, rimanendo sorpresa nel vedere Jigen anzichè Goemon, ma senza darlo a vedere    
- Fujiko cara! Lascia che ti presenti la mia cara amica Fujiko, Jigen! -     
- Incantato, signorina Fujiko! -  disse con un sorriso, facendo il baciamano alla donna che ritrasse la mano quasi con sdegno, ricambiando il gesto con un finto sorriso.    
- Sei bellissima, come sempre, mia cara! -     
- Grazie, tesoro! -  rispose la donna baciandolo. 
Jigen si voltò di spalle a quella scena, innervosito e disgustato.   
- Bene! Io devo andare... gli affari mi attendono! Se vogliate scusarmi, io mi congedo! Jigen, tu tieni d'occhio la villa... non si sa mai -.
L'uomo uscì dalla stanza lasciando i due da soli. Jigen si aggirava per la stanza con le mani in tasca, ammirando il ricco e lussuoso arredamento.   
- Però! Si tratta bene quel bastardo! -         
- Si può sapere che diavolo ci fai tu qui? Doveva esserci Goemon al posto tuo! -      
- Cambio di programma, tesoro! -  rispose l'uomo versandosi uno scotch 
- Ne vuoi, bellezza? -     
- NO!-    
- Mmmmh! Che caratterino! E poi sarei io quello scorbutico! -    
- Non ti tollero! Ti detesto!-     
- Se la cosa può consolarti, dolcezza, sappi che la cosa è reciproca! -      
- Non chiamarmi dolcezza!-    
Jigen sbottò a ridere   
- Non ti fa piacere, ricevere complimenti, Fujiko cara? -     
- Senti, smettila di sfottere... mi dai sui nervi!-      
- E chi ti sfotte? Io cerco solo di essere gentile...potresti provarci anche tu, Fujiko! -        
- Sei un uomo insopportabile! -  
Jigen si lasciò andare su una poltrona, dopo aver finito il suo scotch, ma non posò il bicchiere, ci giocherellava nervosamente diventando serio all'improvviso.   
- Fujiko, sta’ attenta, quell'uomo è pericoloso -     
- Ma senti un po’ chi parla! Da quale pulpito mi viene la predica! Tu forse ti sei scordato di avermi stuprata? Mi hai violentata, senza avere un briciolo di pietà! Ti sei divertito a dovere, vero? Ti è piaciuto umiliarmi e trattarmi come una puttana!-    
- Ero ubriaco... -    
- Dovrei perdonarti per questo? -     
- No- rispose alzandosi, voltando le spalle alla donna - Di certo non volevo punirti..non era mia intenzione. Mi dispiace, Fujiko - concluse posando il bicchiere sul vassoio per poi andarsene lasciandola da sola.      
- Maledetto… -  disse lei a bassa voce mentre lo osservava andare via per poi scoppiare in lacrime.
-Lupin, riesci a sentire nulla? -      
- No, Goemon! E' come se non fosse attivo -   
- E se quell'aggeggio non funzionasse? -    
- Calmati, Goemon.. non c'è nulla da temere, Jigen saprà cavarsela, vedrai -  
Lupin rimase ad osservare Goemon, notandone un eccessivo nervosismo, cosa che il samurai cercava di controllare e nascondere con scarsi risultati.             
-Ehi, Goemon, rilassati... Dovresti fare una delle tue "meditatine", amico mio! -      
- Smettila di scherzare, Lupin! E se succedesse qualcosa? -     
- Ti ho detto che c'è Jigen, non preoccuparti, lui è in gamba, lo sai anche tu! Sicuramente non avranno avuto il bisogno e l'esigenza di accendere il microfono -     
- Certo!- rispose innervosito il samurai nel sentire quel nome.
 
- Sono stufa di rimanere chiusa in questo posto! Mi domando perchè quell'uomo mi fa stare qui da sola! -     
- Fujiko, quello ha una doppia vita, se ancora non l'avessi capito.  Va a farsi i fatti suoi, per poi ritornare dalla sua cara amante -     
- E' un giorno intero che faccio la reclusa, per di più con te in giro! -     
- Mi dispiace che sia io e non Goemon a farti la dovuta compagnia, bellezza! -     
- Va’ al diavolo!-  disse Fujiko tra i denti con disprezzo, allontanandosi.    
- Jigen, sei qui-  il pistolero si voltò di scatto sentendosi chiamare, trovandosi di fronte Mayer       
- Si, capo? -      
- Successo qualcosa in mia assenza? Sai come vanno queste cose…ho anche una moglie da "accontentare"! Tra uomini ci si intende, vero? -  Jigen si irrigidì in volto, abbassando lo sguardo e ringraziando il suo fidato cappello di aver nascosto la sua furiosa espressione, visto che conosceva e rispettava Mary, ignara di avere per marito un tipo così spregevole e meschino. Risollevò lo sguardo, sforzandosi con tutto se stesso di fare un sorriso di complicità anche se mal riuscito   
- Sì, certo! -    
- Roger caro, sei ritornato, tesoro! Non sai quanto mi sei mancato! -  li interruppe Fujiko buttando le braccia al collo dell'uomo baciandolo. 
Jigen assistette disgustato a quella scena, versandosi poi del whiskey che buttò giù d'un fiato. Sbattè il bicchiere sul vassoio e si allontanò. Avrebbe piantato volentieri una pallottola in fronte a quell'uomo e, ancor più volentieri, avrebbe voluto schiaffeggiare Fujiko. Uscì a fumarsi una sigaretta, affacciandosi su un enorme terrazzo a prendere una boccata d'aria, ne aveva più che bisogno. 
- Senti, Jigen, ho capito che sei un uomo fidato, perciò domani verrai con me. Ho bisogno della tua presenza. Io devo andare, ma con Fujiko non sei da solo, se vuoi, puoi anche divertirti un po’ con lei, sono generoso io! -  Non rispose, si limitò a guardare allibito quell'uomo, se lo avesse fatto, di certo non si sarebbe limitato a dire "sì, capo", rimanendo anche sorpreso dal fatto di non sapere cosa lo trattenne dallo spaccargli la faccia.  Rimase da solo e decise di raggiungere Fujiko per metterla al corrente, magari l’indomani avrebbe sicuramente saputo di più sul carico, sperando che quell'assurda avventura sarebbe finita presto. Entrò in camera sua dopo aver bussato, trovandola seduta sul letto girata di spalle. Rimase per un attimo in silenzio a guardarla con le mani in tasca, poi prese una sigaretta e l'accese    
- Domani andrò con lui, sperando di scoprire qualcosa -  la donna non rispose    
- Beh? Potresti almeno dirmi qualcosa, dannazione!-      
- Cosa vuoi che ti dica, accomodati e fa come ti pare? -     
- Cosa diavolo dovrei fare, sentiamo! -     
- Hai capito benissimo cosa voglio dire!-     
- Senti, Fujiko... Ho fatto una cazzata madornale, lo ammetto, ma ti ricordo che ero ubriaco, e da ubriachi si fanno spesso cose senza senso! Sappi, bellezza, che non sei il mio genere di donna e quindi non mi fai nè caldo, nè freddo! Non mi interessi, chiaro? E poi, non ti basta il tuo stradannatissimo Roger? Ti sei scopata anche lui, vero? -  concluse quasi fuori di sè  
- Non ti interessa!! Cos'è, sei geloso per caso? Per essere un uomo disinteressato ti interessi fin troppo, mi sembra!-    
- Allora te lo sei fatto!Brava, complimenti!-    
- E anche se fosse? - disse lei alzandosi e avvicinandosi a lui come per sfidarlo.
Jigen non rispose, ma si irrigidì tirando una profonda boccata dalla sigaretta che stringeva nervosamente tra i denti, ricambiando lo sguardo della donna.  
- La mia vita non ti interessa; quello che faccio non ti interessa! Sparisci, sei solo un essere spregevole!! Ti odio!- concluse lei tirandole uno schiaffo. Ripetè il gesto, ma Jigen le bloccò il polso  
- Tieni giù le mani, dolcezza o mi dimenticherò di trovarmi davanti ad una donna, mi hai capito, Fujiko? - 
La donna reagì istintivamente, parandosi una mano davanti il viso, iniziando a piangere e tremare, avendo paura, gesto che stranì Jigen.   
- Fujiko, perdonami…io... non penserai che io voglia picchiarti! Sai che non farei mai una cosa del genere! - la donna scoppiò in lacrime, buttandosi sul letto e lui si avvicinò scorgendo un livido semicoperto dai folti capelli della donna   
- Che...che diavolo t'ha fatto quel bastardo? - disse scostandole i capelli dal viso con delicatezza   
- No!! Questo è troppo! Quel figlio d'un cane adesso dovrà vedersela con me -        
- No, Jigen... manderai tutto all'aria - lo fermò lei visto che Jigen mise mano alla sua Magnum intenzionato ad uccidere Mayer.  
L'abbracciò e rimase in silenzio mentre lei gli si aggrappò singhiozzando, poi riprese parola    
- Ma perchè l'ha fatto? -     
- Io non volevo.... e lui... E' stato disgustoso, orribile... - 
Ripensò a se stesso, sentendosi ancora più in colpa e sospirò chiudendo gli occhi stringendola ancora di più a sè    - Jigen, non lasciarmi da sola, per favore, non lasciarmi -       
- Non preoccuparti, non ti lascerò più da sola, io ti starò vicino. Se quel bastardo osa metterti un solo dito addosso, giuro che gli farò pentire di essere venuto al mondo! - 
Le accarezzò i capelli, provando per lei una profonda tenerezza nel vederla così fragile, sentimento che non aveva mai provato per quella donna che aveva sempre reputato falsa, ipocrita, traditrice e di "facili costumi"
   - Fa’ vedere - disse sollevandole il viso per vedere meglio il livido sullo zigomo vicino l'occhio che era gonfiato leggermente e istintivamente baciò la parte lesa con delicatezza, prendendole il viso tra le mani.
Fujiko rimase in silenzio calmando il pianto, perdendosi nello sguardo dispiaciuto di Jigen che rimase per qualche secondo a fissarla negli occhi mentre le asciugava le lacrime.   
- Non è niente. Passerà... - disse scostandosi improvvisamente da lei, prendendo un'altra sigaretta accendendola    
- Io starò in guardia, non preoccuparti. Non posso starti appiccicato o capirà qualcosa, ma veglierò su di te - detto ciò, uscì dalla stanza lasciandola nuovamente sola.
Fece una breve passeggiata nel vasto giardino che circondava la villa, Mayer non c'era e, visto che si trovava da solo, pensò che quella era una buona occasione per mettersi in contatto con Lupin e Goemon 
- Ehi..Lupin.. ci se.... -    
- Finalmente, Jigen! Era ora che ti facessi sentire! Ma che diavolo hai in quella zucca? -    
- Scusami, Lupin.. non.. c'è stata occas... -    
- Non sapevamo che diavolo pensare!! Dannazione... -   
 - Ho capito... mi fai p.... CAZZO, MI FAI PARLARE, DANNAZIONE? Non farmi urlare o mi sentirà qualcuno, razza di deficiente! Domani andrò con Mayer sperando che quel figlio di buona donna mi faccia sapere quello che ci interessa! Adesso devo chiudere, mi farò sentire io -
Fu una giornata a dir poco stressante. Si sedette sul letto e decise di fumarsi un'ultima sigaretta prima di dormire. Posò la sua 357 Magnum sul comodino insieme al pacchetto di Pall Mall e lo zippo e si slacciò la cravatta. Si alzò dal letto, tirò un' ultima boccata prima di spegnere il mozzicone iniziando a sbottonarsi la camicia. Decise di radersi; almeno si sarebbe un po’ rilassato. Si tolse la camicia e si diresse in bagno, si guardò allo specchio e si spalmò della schiuma da barba sul viso, ricacciò indietro il folto ciuffo ed iniziò a radersi collo e baffi. Uscì dopo essersi rinfrescato il viso col dopobarba e si distese sul letto a pensare. Improvvisamente sentì dei passi, poi qualcuno bussò ed apri la porta.    
- Ji-Jigen... sono io!-  disse terrorizzata Fujiko, visto che l'uomo la bloccò con uno scatto da dietro, puntandogli la pistola sul viso.             
- Fujiko! Che diavolo ci fai qui? -    
- Oddio... quasi mi facevi prendere un colpo! -             
- Sai che non posso abbassare la guardia. Non mi aspetto visite, perciò... mi regolo un po’ come mi pare prendendo qualche piccola precauzione. Mi dispiace averti spaventata -    
- Non mi andava di stare da sola -    
- Capisco - disse indifferente posando la pistola e prendendosi una sigaretta accendendola.   
Fujiko rimase ad osservarlo per qualche secondo prima di riprendere la parola.  
- Ti dispiace se rimango qui? Non vorrei che quel verme tornasse e... -    
- Fa’ un po’ come ti pare! -    
- Mi sento più sicura con te che... -  Jigen si voltò di scatto a quelle parole     
- L'hai detto tu che non ti faccio nè caldo nè freddo, no? Dovrei star tranquilla -     
- Già! Puoi stare tranquilla, bellezza! Averti qui non mi fa nessun effetto, fidati! -     
- Sei sempre il solito, insopportabile, bastardo -    
- Hai finito? -   
- Ti odio!-     
- Senti, Io dormo su quella poltrona, ti cedo il letto -   
Fujiko rimase spiazzata nel vederlo neutrale; in fondo, lui era sempre stato cosi, solo che si aspettava una reazione diversa, che s'arrabbiasse, invece niente.          
- Ti va? -  disse offrendole una delle sue sigarette   
- Perchè? -    
- Così! Perchè volevo offrirten… -     
- Non girarci intorno, Jigen! Perchè ti stai comportando così con me? Mi hai sempre odiato, no? Avresti potuto sbattermi fuori e fregartene come hai sempre fatto, invece no! Perchè? -    
Jigen rimase a guardarla senza rispondere, poi si rigirò di spalle.  
- E guardami quando ti parlo! Non ti permetto di ignorarmi!- disse Fujiko perdendo la calma, ponendosi davanti a lui che rimase a fissarla in silenzio.   
- Cos'è, ti faccio pena? Hai pietà di me? Non ho bisogno della tua pietà, visto che mi hai sempre considerato una sgualdrina e come tale m'hai trattata! -    
- Fujiko, calmati... -    
- NO! Non mi calmo!! Non te n'è mai fregato nulla di me... Ma va’ al diavolo!- 
Si calmò, rimanendo sconfitta dal silenzio di Jigen.    
- Vado a farmi una doccia, ti dispiace? -      
- No, fa’ pure - 
Sorrise nel sentirla canticchiare sotto la doccia, la sua voce era piacevolmente dolce e melodiosa. Si sdraiò nuovamente sul letto e chiuse gli occhi visualizzando l' immagine del suo corpo nudo, bagnato dall'acqua della doccia. Prese un'altra sigaretta, l'accese e ne aspirò una profonda boccata cercando di scacciare dalla sua mente quell'immagine. 
- Adesso mi sento meglio - 
Riaprì gli occhi nel sentire la voce di lei e rimase a guardarla: il suo corpo avvolto in un piccolo telo da bagno, la sua pelle ancora bagnata, i suoi capelli gocciolanti. Si alzò nervosamente dal letto e si girò dando nuovamente le spalle alla donna     
- S-se vuoi, vado a fare un giro mentre tu... -      
- Non c'è bisogno che te ne vada. Puoi rimanere qui, hai detto espressamente che non ti faccio nessun effetto, no? -   
Non rispose, rimase girato di spalle mentre continuava a fumare, passandosi una mano tra i capelli col fare agitato. Fujiko gli passò davanti, notando la sua tensione   
- Cos'hai, Jigen? Come mai sei diventato improvvisamente nervoso? -     
- C-cosa? Niente…Non sono affatto nervoso -     
- Non ho mai conosciuto un uomo tanto orgoglioso e bugiardo, in vita mia-    
- Perchè? -    
Fujiko rise divertita guardandolo negli occhi per poi abbassare lo sguardo all'altezza del cavallo dei pantaloni.  
- Voi uomini sapete mentire con le parole, ma non col corpo! -   
Jigen distolse lo sguardo da lei vistosamente imbarazzato, rendendosi conto di cosa notò Fujiko in lui, tirando l'ultima profonda boccata dalla sigaretta, consumata in fretta. 
- Sei spudoratamente bugiardo -  ripeté la donna sorridendo maliziosamente, sfiorando con la mano il torace nudo dell'uomo    
- Falla finita, Fujiko! -      
- Cos'è, hai paura di me? -  
Continuò mentre lo sfiorava ancora scendendo con la mano   
- Per Dio! La vuoi piantare? -     
- Non sei molto bravo a mentire, Jigen -    
- Perchè, lo stai facendo? -    
- Cosa sto facendo? -    
- Provocarmi! Perchè diavolo sei venuta qui? -    
- Dovresti essere un po’ più coerente con te stesso, mio caro! -  
Jigen rimase ad osservarla, cercando di apparire il più freddo e distaccato possibile.   
- Finiscila! -    
- Non vuoi che smetta, vero? Sii sincero... ammettilo che mi desideri-  disse piano avvicinandosi a lui, offrendogli la sua bocca ed il suo corpo, mentre lasciò scivolare il telo da bagno sul pavimento, stringendosi ancora di più a lui. Respirò forte guardandola negli occhi, cedendo poi a se stesso e a quella donna che si offriva a lui consenziente. Le sfiorò il volto con le labbra per poi baciarla avidamente, stringendola a se quasi a farle male, accarezzandola su tutto il corpo. Si, Fujiko aveva ragione: la desiderava e l'aveva sempre desiderata, lasciandosi andare stavolta, a quella passione che aveva sempre soppresso, visto che più volte la donna lo aveva tentato, rifiutandola per diffidenza e per quell'odio reciproco che c'era sempre stato. Adesso era lì tra le sue braccia, pronta a placare la sua fame e la sua sete. L'appoggiò con le spalle contro una parete continuando a baciarla, spingendosi contro di lei, facendole sentire la sua virilità. La sollevò, ponendo le braccia sotto le sue gambe, baciandole il corpo, strappandole un gemito. Decise di fermarsi, guardandola negli occhi, sorridendo sadico nel vederla implorare di continuare. La portò sul letto, facendola sdraiare e l'osservò inarcare la schiena, pronta ad accoglierlo in sè. Le accarezzò le gambe partendo dalle caviglie, percorrendo tutta la loro lunghezza, prendendola poi per i glutei, sollevandola verso di sè e vi si pose in mezzo, pronto ad accontentarla, e lo fece fino a che non si fermò nuovamente vedendola soffrire e implorarlo, continuando quel gioco sadico, per poi riprendere quell'amplesso impetuoso, quasi violento, fino a sentirla godere, spingendosi ancora di più in lei fino a raggiungere anch'egli il piacere. Fujiko si lasciò andare sfinita appoggiandosi sul suo petto, accoccolandosi soddisfatta mentre lui si accendeva una sigaretta, rilassandosi con la prima boccata.    
-Non credevo fossi così passionale, Mr. Magnum! -     
- Che c'è, lo sai che non sono impotente? -    
- Beh, mi hai sempre rifiutata! Posso pensare qualsiasi cosa, no? -  
Jigen si lasciò sfuggire una risata ironica.   
- Hai voluto costatare la cosa, forse? O magari volevi vedere chi tra me e Goemon ti dà più soddisfazioni a letto? -  
Fujiko si irrigidì scostandosi da lui, sentendo salire le lacrime che iniziarono a bagnarle il viso, sentendosi umiliata. Jigen si alzò dal letto.   
- Vado a farmi una doccia - disse poi con la sua solita indifferenza senza neanche guardarla.
Ritornò frizionandosi i capelli con un asciugamano che poi mise sulle spalle. Vide Fujiko piangere e si rese conto di aver esagerato, di averla ferita. Le si avvicinò e sospirando e si sedette sul letto accanto a lei cambiando discorso, iniziando a parlare del colpo e del carico di diamanti     
- Domani spero di scoprire qualcosa, non vedo l'ora di togliermi dai piedi quella testa di cazzo di Roger Mayer! –
 Fujiko si alzò dal letto, visto che Jigen si era messo in piedi controllando la sua pistola se fosse carica e lo abbracciò da dietro     
- Mi piaci, Jigen, mi sei sempre piaciuto. Quando ti dicevo di avere un debole per te non mentivo -     
- Non sei molto fedele al tuo bel samurai! -  disse il pistolero con una sottile ironia   
- Smettila di trattarmi così... -   
Jigen si voltò incontrando i suoi occhi lucidi, rimanendo freddo e in silenzio, cosà che fece innervosire Fujiko, che reagì con l'ennesimo schiaffo, gesto che lui ricambiò d'istinto lasciandola senza parole, per poi afferrarla per la nuca tirandola a sè, baciandola con passione. La fece distendere sul letto, riprendendo a baciarla, sulla bocca, sul collo, sul viso, ripercorrendo con le mani tutto il suo corpo, sentendola fremere ad ogni suo tocco, ad ogni suo bacio, riaccendendo la passione, ricominciando da capo.
Jigen decise di alzarsi dal letto, poichè mancava poco al'alba. Andò a farsi una doccia e dopo essersi asciugato, iniziò a vestirsi. Fujiko dormiva ancora e si soffermò a guardare per qualche momento il suo meraviglioso corpo nudo, percorrendo ogni singolo centimetro di essa con lo sguardo mentre si abbottonava la camicia. La donna aprì gli occhi, rimanendo ad osservarlo in silenzio mentre l'uomo si annodava la cravatta guardandosi allo specchio.    
- Che ore sono? -  chiese sonnecchiante.
Jigen si volto verso di lei dandosi un ultima sistemata al fermacravatta.   
- E' ora di alzarti, bellezza. Se Mayer si accorge che hai passato la notte con me, sono guai -    
- Cos'è, un modo gentile per sbattermi fuori? - 
Non rispose. Prese la giacca e la indossò  
- Rivestiti -   disse lanciandole i suoi abiti    
- Guarda che non sono una prostituta! - 
Jigen continuò il suo indifferente silenzio prendendosi una sigaretta e ponendola tra le labbra accendendola     
- Ma ci senti quando ti parlo? Non puoi farti i tuoi comodi per poi scaricarmi in questo modo! -  
Jigen la guardò, mantenendo la sua solita impassibilità   
- Non sono venuto io a cercarti, Fujiko! -     
- Questo non ti dà il diritto di trattarmi come una qualsiasi sgualdrina da marciapiede!- 
Ancora silenzio. Prese la sua Magnum sistemandola nella cintura sotto la giacca, poi si prese il suo cappello che indossò dopo aver cacciato indietro il folto ciuffo ed uscì dalla stanza come se niente fosse.
Fortunatamente aveva ragione, Mayer aveva dato appuntamento ad un suo affezionatissimo cliente: un mercenario di una certa fama, riuscendo così a scoprire il luogo, la data e l'ora esatta dello scambio. Doveva consegnare un considerevole numero di armi in cambio di quei diamanti che loro dovevano rubare. Ritornarono alla villa e Jigen cercava il momento buono per avvertire Lupin; cosa che non fu del tutto facile, ma alla fine ci riuscì. Fujiko non si fece vedere per il resto del giorno, per poi fare la sua apparizione di sera, visto che Roger Mayer aveva organizzato un party intimo per passare la serata con lei, sfoggiando un meraviglioso abito rosso lungo che fasciava magnificamente il suo corpo, con un ampia scollatura che lasciava intravedere buona parte del suo prosperoso seno  
- Sei meravigliosa, Fujiko cara! -     
- Grazie, Roger! -  
Jigen assisteva da lontano a quello scambiarsi di complimenti e moine varie, lanciando un'occhiata di tanto in tanto per tenere la situazione sotto controllo, sorseggiando nervosamente un brandy. Fujiko abbracciò e baciò Mayer, cosa che, senza un motivo apparentemente valido, irritò Jigen che uscì in terrazza a fumare dopo aver buttato giù d'un fiato il rimanente brandy. Fujiko trovò una scusa e lo raggiunse 
- Sei riuscito a scoprire qualcosa? -     
- Fra tre giorni esatti ci sarà lo scambio -    
- Hai avvertito Lupin di ciò? -     
- Si... Ora è meglio che tu raggiunga il tuo partner, non vorrei che quel "galantuomo" pensi che tu ci stia provando con me, Fujiko! - 
La donna si irrigidì, lanciandogli un occhiata piena d'odio e di disprezzo, dopo di che, si voltò di spalle pronta a rientrare in casa   
- Fujiko! - la richiamò Jigen facendola girare di scatto verso di sè  
- Devo proprio dirtelo, bellezza! -     
- Cos'è che devi dirmi? - l'uomo si sollevò la tesa del cappello con l'indice, lasciando intravedere i suoi occhi, sfoggiando un sorriso malizioso e compiaciuto accompagnato da un occhiolino.  
- Quel vestito ti sta meravigliosamente! Ti fa un sedere da favola!-  disse accompagnando la frase ad una poderosa pacca sul sedere della donna.  
- Va’ a farti fottere, Jigen- ripose stizzita all'uomo, che sbottò a ridere, riabbassandosi la tesa del cappello sugli occhi, continuando a sogghignare per la reazione della donna mentre si accendeva la sua immancabile sigaretta.
- Uff, finalmente è finita! Non lo tolleravo più! -    
- Per essere disgustata eri molto affettuosa con lui! -    
- Non ricominciare, ti prego! - Jigen e Fujiko rimasero da soli nella villa, poichè il party era finito e Mayer se ne era andato via, come di solito faceva. 
Jigen si lasciò andare su una sedia, mettendo comodamente un piede su un tavolinetto, allentandosi la cravatta. Fujiko camminava avanti indietro nervosamente per la stanza    
- Hai scoperto anche dove arriveranno i diamanti? -     
- Si -    
- E cosa t'ha detto Lupin? -     
- Che si farà trovare lì a tempo debito, noi dobbiamo solo aspettare, tutto qui - rispose impassibile il pistolero osservando la donna sottecchi con un'espressione pigra e sorniona.    
- Non ce la faccio più di starmene segregata in questa dannata villa! E tu...sei il solito pigrone... bella compagnia! -    
- Cerca di stare calma, Fujiko –
Jigen rimase a guardare la donna, restando nella sua comoda posizione, seguendola con gli occhi ad ogni movimento   
- Mi prenderesti un whiskey, per favore? -     
- Non puoi prendertelo da solo? -    
- E dai, bellezza... te l'ho chiesto per favore. Con del ghiaccio, se non ti dispiace -   
Fujiko sbuffò versandogli il whiskey, mise del ghiaccio e glielo porse. Jigen sorrise malizioso guardandola dalla testa ai piedi.   
- Grazie, tesoro! Sei incantevole, lo sai? -    
- Stai cercando di fare il gentile o il cascamorto? -     
- Dico semplicemente quello che penso! -  rispose il pistolero agitando il bicchiere facendo roteare il contenuto   
- Beh...grazie!-     
- Voglio chiederti una cosa. Anche se mi beccherò l'ennesimo schiaffo, voglio chiedertela lo stesso - disse serio facendo cascare di lato il capo, facendo in modo di vedere meglio la donna da sotto l'ombra del suo cappello   
- Cosa? -    
- E' una richiesta un po’ particolare, la mia-               
- Avanti, coraggio! -        
- Avvicinati, su…- le disse piano facendole segno con la mano, posando il bicchiere sul tavolino.
La donna si avvicinò e Jigen l'afferrò per le mani tirandola verso di sè e la baciò 
- Fujiko... togliti i vestiti-  le disse sulle labbra  
- C-cosa? -      
- Spogliati! -     
- Ma... io…-     
- Avanti, fallo! Voglio che tu lo faccia in maniera sensuale… uno strip, insomma. Devi farlo per me, capito? –
- Tu sei pazzo o cosa? -      
- Forse-  
La donna cambiò espressione da stupita a maliziosa e sorridendo si avvicinò a lui   
- Mi stupisci sempre di più, Jigen, non credevo che fossi così... -   
- Così...? -     
- Così perverso! -    
- Beh, sono stranuccio, lo ammetto! Ho la capacità di apparire sempre un po’ diverso da quello che in realtà sono; o per meglio dire, sono... "l'esatto opposto di me medesimo", mettiamola così -      
- Vuoi allora che ti faccia uno striptease in piena regola, tesoro? -    
-Oh, si, bellezza! -      
Fujiko iniziò a togliersi lentamente l'abito facendolo cascare ai suoi piedi, sfoggiando un delizioso e sensualissimo completo intimo in pizzo rosso. Si avvicinò felina all'uomo che rimase ad ammirarla senza fiato e gli si sedette a cavalcioni sulle gambe. Jigen rimase immobile mentre lei iniziò ad armeggiare con la cintura dei suoi pantaloni e deglutì quando sbottonò anche questi      
- Ti stai divertendo, tesoro? -   
Il pistolero rimase ad ammirarla senza riuscire a parlare  
- Posso? - chiese poi la donna prendendogli il bicchiere dalle mani, bevendo il rimanente whiskey, posando poi il bicchiere vuoto. Infine, gli tolse la cravatta e con questa gli legò i polsi dietro la spalliera della sedia, sbottonandogli infine, la camicia.         
- Che diavolo vuoi fare, bellezza? -     
- Non ti piacciono i giochetti, Mr Magnum? -        
- Mmmmh! Vuoi giocare, eh? Va bene, fammi quello che vuoi, sono tutto tuo! -      
- Si, peccato che per me, il gioco sia finito! -    
- Che?! A-aspetta un secondo, Fujiko... che vuol dire? -  
La donna sbottò a ridere rivestendosi       
- Non vorrai mica lasciarmi... così conciato!-     
- Perchè no?-   
- No... no, no, no!... Aspetta un secondo, bellezza... se questo è uno scherzo non è affatto divertente! -     
- Oh, si, invece! Non sai quanto io mi stia divertendo -        
- Vuoi vendicarti? L'hai fatto! Ti prego, Fujiko... ti chiedo perdono, eh? Sono stato un insensibile stronzo e anche un idiota... perdonami, ti prego! -      
- Ciao ciao, bello mio! -    lo salutò prima di allontanarsi ridendo.       
- Fujiko! Non farai mica sul serio? Fujiko, ti prego!FUJIKOOOOO!- la richiamò fuori di sè, cercando di liberarsi agitandosi   
- Maledetta! Stramaledettissima donna! Questa giuro che me la paghi cara! DANNAZIONEEEE! -.
 
I tre giorni erano trascorsi piuttosto in fretta e Fujiko non potè non notare la totale indifferenza e la distanza che Jigen pose nei suoi confronti per quello scherzo, rendendosi conto di aver esagerato un po’ e le dispiacque.  Cercò una scusa per attaccare bottone visto che non le aveva rivolto la parola per tutto il tempo, ignorandola completamente   
- Hai più sentito Lupin per il colpo? -     
- No! -    
- E' tutto pronto, almeno? -     
- Si! -  
Fujiko sospirò esasperata per quelle brevi, fredde risposte, decidendo di prendere in mano il discorso.              
- Devi continuare ad ignorarmi ancora per molto? -   
Jigen rimase indifferente, mentre controllava il tamburo della sua Magnum.     
- Sei permaloso ed orgoglioso fino all'osso! Dio, gli uomini!- disse fuori di sè Fujiko incrociando le braccia.   Jigen si limitò ad accendersi una sigaretta dopo aver caricato il suo revolver nella più totale indifferenza, poi prese parola    
- Tieniti pronta, lo scambio avverrà per le otto di stasera -  
Fujiko cercò di cacciare indietro le lacrime, incrociando per pochi istanti lo sguardo dell'uomo, leggendo in quello sguardo freddo e severo anche una punta di disprezzo, non riuscendo però a trattenere il pianto, scoppiando in singhiozzi. Si sentì sfiorare il volto, sollevò lo sguardo costatando con sorpresa che era la mano di Jigen.    
- Asciugati le lacrime, Fujiko -  disse piano accarezzandole dolcemente il volto, guardandola negli occhi, accennando un sorriso. La donna rimase in silenzio ricambiando lo sguardo mentre si asciugava una lacrima, perdendosi in quei occhi che poche volte aveva avuto occasione di vedere bene, nonostante lo conoscesse da tanto tempo, poichè costantemente nascosti dall'ombra della tesa di quel cappello che raramente toglieva, e in quel momento lesse tutta l'intensità di quello sguardo apparentemente cinico.
 
   
 
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