Pairing/Personaggi: Castiel/Dean
Rating: Verde.
Beta: la mia amatissima seeyouthen <3
Genere: Angst, Malinconico, Trste
Warning: Nessuno.
Words: 494
Note: E si comincia! Ogni flashfic sarà basata su un prompt, datomi da chiunque desideri (quindi se avete scelte particolari mandatemi pure un messaggio con il prompt e la coppia scelta), segnalato all'inzio di ogni capitolo.
Vi ringrazio già da ora per leggere questi miei sclerissimi.
-Bacetti pandosi e unicornosi, Danae.
DISCLAIMER: Purtroppo nessuno all'interno di questo telefilm mi appartiene, o sarebbero tutti o molto felici o molto morti. Non posseggo alcun diritto su di loro. Damn'it.
#COMPLEANNO
Era un bel posto, in riva al lago. Gli alti alberi incominciavano a perdere le foglie dorate e per terra ve ne era un intero tappeto scricchiolante. L'acqua mormorava piano, lambendo i sassolini bianchi e grigi della spiaggia.
Dean Winchester non amava particolarmente l'autunno. Lui preferiva l'estate, le notti meno buie, il calore che permeava le ossa e riscaldava anche le piume delle ali di Castiel. Si sedette su una panchina che guardava verso l'acqua scura del lago.
«Hey, Cass. Hai visto? Sono venuto, alla fine. » mormorò, un sorriso storto a illuminargli il volto «E sì, lo so che tu non hai un compleanno, che sei semplicemente stato Creato prima del tempo, ma ho fatto qualche ricerca e tu sei l'angelo del giovedì e mi dicevi sempre che ti piaceva moltissimo l'autunno per i suoi colori, quindi...beh ho solo pensato che oggi sarebbe potuto essere il tuo compleanno...» prese un respiro profondo, scacciando l'impulso di voltarsi e abbracciare il suo angelo dalle piume nere. Perché qualcosa, dentro di lui, gli diceva e gli avrebbe sempre detto che Castiel sarebbe stato lì a proteggerlo, qualsiasi cosa fosse accaduta. Chiuse gli occhi, e dietro alle palpebre filtrò un raggio di luce.
Dean ricordò.
La trappola dei demoni in quel magazzino. L'essere legato e imbavagliato a suo fratello, l'angelo nella loro stessa situazione, ma contro la colonna di fronte. L'essere che si avvicinava a Castiel e lo fissava inclinando il capo. L'amico che, mentre loro si liberavano dalle corde, distraeva le creature infernali. La lotta.
Ricordò Castiel trattenere a malapena la rabbia, quando un demone aveva lo aveva colpito. Ma erano troppo distanti per rassicurarlo che stava bene, che “davvero, è solo un graffietto”. Ricordava con dovizia di particolari ogni singola espressione di Cass.
«Già...» disse ancora, l'impulso di voltarsi e vedere il suo angelo più forte di secondo in secondo «Ti sei sempre preoccupato più per me che per te o per Jimmy, vero? In fondo, tu eri il mio angelo custode. Un pulcino piumoso e imbarazzante a prima vista, ma che in realtà sapeva solo celare bene le sue doti da guerriero. Perché tu sei questo, vero? Tu sei un guerriero Cass. E so che troverai un modo per ritornare da me. Io ho ancora bisogno di te. Avrò sempre bisogno di te.»
Nuovi lampi splendettero dietro i suoi occhi. La ragazza dai capelli biondi e con gli occhi neri che alzava il coltello, la sensazione di cadere, la rabbia per la certezza che non sarebbe riuscito a difendersi. E poi Castiel. Cass, il suo pennuto moccioso che parava il colpo del demone, salvandolo ancora una volta. Le sue ali nere, enormi, spiegate dietro di lui. Cenere e polvere.
«Non ti ho ancora ringraziato, lo sai? Grazie Cass, di tutto.» sussurrò, aprendo gli occhi e voltandosi, finalmente. Con delicatezza posò il giglio bianco che aveva in mano sul marmo nero.
«Grazie, e buon compleanno Castiel.» disse, alzandosi e andandosene da quel cimitero senza voltarsi.