ciao a tutti!!!!
sono tornata con una nuova storia come promesso la settimana passata...
ringrazio ancora tutti voi per la vostra partecipazione a leggere "New Life", spero di potervi coinvolgere anche con questa storia.
Anche questa volta ho scritto un AU tutta a base di Tiva e Family. Come dicevo nell'introduzione troverete Tony e Ziva già una coppia sposata, ma che si troveranno a dover affrontare un nuovo cammino della loro storia insieme. Affronteranno insieme un momento delicato che molte coppie si possono trovare davanti. Nel loro caso si ritroveranno un piccolo angioletto di nome Emily. Su questo argomento ho letto varie ff e in particolare una mi ha ispirato a scrivere questa storia, così ho deciso di buttarmi in questa nuova avventura, ma ora non voglio svelarvi molto di più quindi vi lascio alla lettura XD...
Capitolo
1. L'arrivo di Emily
La
piccola Emily si trovava seduta sul seggiolino del sedile posteriore
della
vecchia auto della signora Brian. La bambina di quattro anni era con lo
sguardo
rivolto verso il finestrino intenta ad osservare le piccole nuvole nel
cielo ed
era intenta ad immaginare le varie forme che queste assumevano ai suoi
occhi.
La vecchia signora Brian stava guidando e parlando al cellulare. Emily
sapeva
che la signora era molto impegnata con il suo lavoro e quel giorno non
era
diverso. Si stavano dirigendo verso quella che sarebbe stata la sua
nuova casa,
con due nuove persone che si sarebbero presi cura di lei. Aveva paura
di andare
in case nuove, l’ultimo anno era stato molto difficile. Da
quando aveva l’età
di tre anni si era ritrovata sballottata da una casa
all’altra. La sua vera
madre, Jackie, un pomeriggio l’aveva lasciata a casa della
vicina con la scusa
che sarebbe uscita a fare la spesa e non era più tornata a
prenderla. La
dolcissima signora Summer le aveva dato il pranzo e la merenda, ma poi
non sapendo
più cosa fare con lei aveva avvertito la polizia che insieme
ad un’altra
signora, che lavorava con la signora Brian, andarono a prenderla e la
portarono
in quel luogo che aveva imparato a conoscere come orfanotrofio. In
seguito la
bambina era stata affidata ad un paio di famiglie, ma non si erano mai
curati
di lei. Emily era finita nel giro di quelle famiglie che prendevano i
bambini
in affido solo per poter ottenere l’assegno, mentre i bambini
venivano
sfruttati a livello lavorativo o ignorati e maltrattati. Fortunatamente
la
signora Brian, anche se in ritardo, era riuscita a portare via Emily
dall’ultima
famiglia, prendendo sotto la sua responsabilità il suo caso.
Questa volta Emily
era stata rassicurata, dalla vecchia signora, sulla sua nuova famiglia.
La
signora Brian, infatti, aveva spiegato alla bambina che la coppia che
la stava
aspettando erano un agente federale del NCIS e sua moglie, una
ex-agente che
adesso ricopriva la carica di traduttrice per la stessa agenzia del
marito. La
signora Brian l’aveva rassicurata che questa volta sarebbe
stato tutto molto
diverso, ma Emily pur avendo solo quattro anni aveva i suoi dubbi e
adesso si
trovava in macchina piuttosto spaventata a quello che poteva trovarsi
davanti.
Stava
ancora fissando il cielo mentre si succhiava il pollice, un gesto che
trovava
molto confortante quando era spaventata, quando si accorse che la
macchina si
era fermata e la signora Brian la informava che erano giuste a
destinazione.
“ok
piccolina siamo arrivate” disse la signora Brian mentre la
slacciava dal
seggiolino auto e l’aiutava a scendere dalla macchina. Mentre
l’assistente
sociale l’aiutava a mettersi sulle spalle il suo zainetto
rosa, contenente i
suoi pochi averi, e stringeva forte il suo piccolo orsacchiotto rosa
Emily si guardò
intorno notando la grande casa davanti a lei. Sembrava una bella casa a
due
piani dove vivere, di un colore rosato. Emily era ancora incantata a
guardarsi
intorno che non aveva notato le due persone che la stavano aspettando
all’ingresso di casa. Si riscosse dai suoi pensieri quando si
sentì afferrare
la mano dalla signora Brian che cominciò ad incamminarsi
verso l’ingresso della
casa. Una volta tornata alla realtà Emily notò
l’uomo e la donna con grandi
sorrisi che la stavano aspettando, apparentemente le parvero delle
belle
persone, ma non poteva esserne sicura e tutto poteva essere un inganno.
Le
esperienze vissute nell’ultimo anno l’avevano fatta
diventare sospettosa di
tutti e molto chiusa in se stessa. Quando raggiunsero la porta di casa
Emily fece
un respiro profondo per cercare di calmare il suo piccolo cuoricino che
batteva
forte e spaventato.
“Emily
questi sono Anthony e Ziva DiNozzo” la introdusse la signora
Brian
“ciao
Emily” disse emozionata Ziva mentre si accoccolò
all’altezza della bambina e
l’abbracciò delicatamente. Emily trovò
l’abbraccio molto caldo e amorevole, ma
preferì non illudersi troppo. Come Ziva si
allontanò da lei di poco Tony imitò
la stessa posizione della moglie e dopo un grande sorriso alla bambina
l’abbracciò pure lui. Emily si sentì
leggermente travolta da tutti questi gesti
affettuosi, non li aveva mai ricevuti in vita sua e non sapeva come
reagire.
Quando anche Tony si allontanò sentì la signora
Brian darle un piccolo colpetto
dietro la schiena per incoraggiarla a dire qualcosa, così
prese un altro
respiro per farsi coraggio.
“ciao”
bisbigliò. Sentiva il suo cuore battere in gola, si sentiva
passare dal caldo
al freddo tutto in pochi secondi e sentiva la sua vecchia maglietta
pruderle
addosso, mentre il suo zainetto diventava troppo pesante sulle sue
piccole
spalle. Tony, Ziva e la signora Brian si accorsero
dell’agitazione della
bambina, l’assistente sociale stava per dirle qualcosa quando
Ziva si abbassò
nuovamente all’altezza della bimba
“ehi
tesoro ti piacerebbe entrare con noi? Immagino che sarai curiosa di
sapere
com’è la tua nuova cameretta” disse
dolcemente Ziva porgendole la mano, ma
vedendo la bimba insicura aggiunse “naturalmente la signora
Brian può entrare a
vedere tutto con te se preferisci”.
Emily
non trovava il coraggio di parlare, era veramente curiosa di vedere la
sua
cameretta; nell’ultimo anno nessuno aveva pensato di farle
avere una camera
tutta sua e questo gesto la incuriosiva, ma ancora aveva paura di
rimanere da
sola con queste due nuove persone. Azzardò lo sguardo prima
alla donna molto
gentile davanti a lei, poi verso l’uomo che era in piedi
vicino alla moglie che
le sorrideva rassicurante, per un momento quel sorriso le ricordo la
figura del
principe di uno dei cartoni che vedeva in orfanotrofio e questo le
piacque
molto, poi si voltò incerta verso la signora Brian, ma anche
lei le stava
sorridendo incoraggiante così si voltò nuovamente
verso Ziva e senza
dire niente le prese la mano che le
donna le stava porgendo. Ziva le sorrise calorosamente e mentre si
rialzava
dalla sua posizione le strinse dolcemente la mano. Mentre entravano in
casa
Emily notò il sorriso di Tony allargarsi ancora di
più se fosse possibile. Dopo
che Tony le aveva mostrato il piano terra della casa, occupato
principalmente
dal salone e dalla cucina (anche se vi erano altre stanze), salirono al
piano
superiore dove con fare divertente Tony aprì lentamente la
porta della sua
camera facendola ridere delicatamente. Il suono della sua risata
sorprese anche
lei che chiuse velocemente la bocca e con aria smarrita e preoccupata
cominciò
a guardarsi intorno cercando di evitare gli sguardi di tutti,
concentrandosi
sulla sua maglietta sgualcita fino a quando non si sentì
stringere rassicurante
la mano che aveva sempre in quella di Ziva poi come se niente fosse
successo la
donna la sospinse ad entrare in camera. La stanza era dipinta di un
lilla
delicato e ai bordi delle pareti vi erano state applicare delle stampe
con
raffigurate tutte le principesse e i principi della Disney. Quando
avevano
saputo di aver ottenuto Emily in affidamento Tony e Ziva si erano
informati
tramite la signora Brian sulle preferenze e i gusti della bambina in
modo da
poterle creare uno spazio tutto per lei e di suo piacimento. Emily era
completamente affascinata. In mezzo alla stanza era sistemato un letto
per i
bambini grandi con una coperta tutta colorata, accanto si trovava un
piccolo
comò con sopra una delle lampade da tenere accese di notte
che avrebbero
riempito la stanza di tante stelle. Su una parete di lato invece si
trovava un
armadio uguale al comò e al letto e nelle altre pareti erano
posti alcune
immagini di alcuni cartoni animati, come Belle che balla con il suo
principe
una volta che l’incantesimo era stato spezzato. Emily era
talmente incantata
dalla bellissima stanza che lasciò la mano di Ziva e
cominciò a guardarsi
intorno si avvicinò alla finestra, e anche se non era alta
abbastanza per
affacciarsi, riuscì a notare un grande giardino dietro casa.
“cosa
ne pensi Emily, ti piace?” chiese Ziva
La
bambina ancora non riusciva a parlare, ma ricordandosi di
ciò che le aveva
detto la signora Brian che doveva essere sempre educata si
sforzò di
riconoscere le parole di Ziva così annuì
vigorosamente e sorrise. Alla vista di
quel piccolo dolce sorriso il cuore di Tony e Ziva si strinse
dall’emozione.
Tutto questo stava diventando reale.
“siamo
molto felici che ti piaccia” disse ancora Ziva mentre Tony
l’abbracciava da
dietro felice.
“signori
DiNozzo mi dispiace mettervi fretta, ma ho bisogno che mi firmiate i
relativi
documenti all’affidamento che devo andare via
velocemente” disse la signora
Brian dispiaciuta di dover interrompere il momento di gioia della
bambina e dei
due adulti. Era sicura di aver trovato al casa giusta per Emily.
Una
volta tornati in cucina Tony e Ziva firmarono tutti i fogli necessari
con la
signora Brian, mentre Emily preferì rimanere seduta composta
sul divano in
salone. La piccolina notò sul tavolino una serie di libri
con raffigurati dei
bei disegni. Aveva paura ad alzarsi per vedere meglio, ma la
curiosità ebbe il
sopravvento e silenziosamente si alzò e si avvicino ai libri
cominciando a
sfogliarne uno con raffigurato una principessa e tre fatine di colori
diversi
vicine e quello che sembrava un drago lontano dalla ragazza
dell’immagine. Era
talmente assorta nel guardare le immagini che non si accorse dei tre
adulti
che la stavano
guardando ammirati, ma la
signora Brian doveva veramente andare via di corsa
“Emily!”
la chiamò al donna, la bambina sobbalzò
spaventata e notando di essere stata
sorpresa a vedere i libri senza aver chiesto il permesso,
cominciò ad
innervosirsi spaventata di poter essere sgridata.
“ok
tesoro io adesso devo andare, ma ci vedremo tra qualche giorno quando
vengo a
trovarti” disse la signora Brian mentre le dava un bacio
sulla testa e se ne
andava, lasciandola sola con Tony e Ziva. La bambina preoccupata di
essere
sgridata adesso che la signora Brian se n’era andata si prese
la maglietta tra
le mani e iniziò a stropicciarla. Solitamente tutti
cominciavano a sgridarla pochi
minuti dopo il suo arrivo nella nuova casa e se le veniva da piangere
la
chiudevano in degli stanzini bui senza la cena. Aveva imparato molto
presto a
fare attenzione ad ogni piccolo gesto e a farsi sentire il meno
possibile,
infatti non parlava quasi mai.
Sia
Tony che Ziva riconobbero subito lo stato di ansia che stava avvolgendo
la
bambina così senza fare movimenti troppo bruschi che
potevano spaventarla si
avvicinarono. Tony si sedette da un alto del divano, mentre Ziva si
avvicinò al
tavolino e prese il libro che Emily stava guardando, gesti che
preoccuparono
ancora di più la bimba convinta che presto sarebbero
arrivate le punizioni, ma
si stupì quando Ziva parlò “ma che
bambina intelligente che sei Emily che hai
già trovato i tuoi libri da leggere” la piccola
rimase ferma stupita
dall’evolversi della situazione “non la trovi molto
intelligente Tony?”
continuò Ziva complimentando la bambina. Sapeva benissimo
che alla piccola
servivano molti rinforzi per farle riavere un po’ di fiducia
in se stessa e non
era mai troppo pesto cominciare ad inserirli nella sua vita quotidiana.
Tony
guardò la moglie e poi la piccola e sorridendo disse
“impressionante veramente,
bravissima Emily. Che dici ti va di ascoltare la favola raccontata da
Ziva?”
chiese Tony, alla bambina s’illuminarono gli occhi;
desiderava così tanto poter
sentire la storia, ma non sapeva come dirlo. “sai ti dico un
segreto” disse con
voce cospiratrice Tony, fingendo di parlare a bassa voce
“Ziva ha una voce bellissima
e legge benissimo le storie delle principesse. Perchè non
vieni a sederti qui
sul divano e l’ascoltiamo insieme?”
provò il ragazzo. Emily non capiva se
quello fosse tutto un trucco o se erano veramente così buoni
con lei. Decise di
provare a fidarsi per questa volta, fin ora era andato tutto bene cosa
che non
si aspettava. Guardando il pavimento ed evitando gli occhi dei due
adulti tornò
verso il divano, dalla parte opposta da Tony, con difficoltà
si arrampicò a
sedere e si mise in attesa che succedesse qualcosa. Ziva prese posto in
mezzo
ai due sul divano e aprì il libro “La bella
addormentata nel bosco” e cominciò
a leggere.
Mentre
leggeva notò, con la coda dell’occhio, che Emily
per vedere meglio le figure le
si era avvicinata e senza volerlo le aveva appoggiato la testa sul
braccio.
Quando la piccolina si accorse di quello che aveva fatto si
alzò di scatto con
la testa e guardò allarmata Ziva, la quale però
le sorrise facendole
l’occhiolino e continuò a leggere come se non
fosse successo nulla. Emily a
quel punto preferì non rischiare nuovamente e guardava le
immagini senza
lasciarsi andare come in precedenza, anche se aveva trovato tutto molto
confortevole e bello. Una volta che la storia finì Emily era
rannicchiata sul
divano con il dito in bocca completamente rilassata. Essendo
già ora di cena
Ziva si alzò dal divano “hai fame
tesoro?” Emily si strinse nelle spalle
“c’è
qualcosa che ti piacerebbe mangiare?” provò Tony,
ma Emily non riusciva proprio
a parlare. Si sentiva sopraffatta già con quelle poche
domande e aveva paura
che se non rispondeva si sarebbero arrabbiati, tutte queste emozioni la
rendevano ancora più agitata, ma ancora una volta i due
adulti la stupirono.
“ok che ne dici se ci facciamo dei piccoli panini a forma di
animali?” provò
ancora Ziva attirando la curiosità della bambina. Sapendo
dell’arrivo della
piccola Tony e Ziva il fine settimana precedente l’avevano
impiegato a cercare
e comprare tutto il necessario per accogliere la piccola, a fine
giornata in un
negozio per la casa Tony aveva trovato molte formine a forma di animali
da
poter essere utilizzate, non solo per fare biscotti, ma anche per
ritagliare i
toast nella forma che uno preferiva, così decisero di
acquistarli in modo da
poter fare alla bambina qualche merenda fantasiosa. A quanto pare
quell’acquisto in quel momento si rivelò molto
utile. Emily scivolò lentamente
giù dal divano e una volta in piedi si fece coraggio e prese
per mano Ziva con la
quale andò in cucina mentre Tony le seguiva. Una volta che i
panini furono
pronti Tony, impersonando tutti i versi degli animali che avevano in
formine,
aiutò la piccola a scegliere quella che preferiva e insieme
tagliarono il
toast. Emily si lasciò sfuggire un piccolo sorriso felice.
Nessuno le aveva mai
dedicato tanta attenzione come stavano facendo Tony e Ziva e la cosa le
piaceva
molto. Tutti e due si congratularono con lei per il suo panino e
felicemente lo
mangiò tutto.
Quella
notte Tony e Ziva si trovavano a letto stretti in un abbraccio
“è
perfetta” sussurrò Ziva stringendosi ancora di
più al marito
“si
lo è. È perfetta, dolce, timida ma con un sorriso
stupendo e così tanto
adorabile. Ha i capelli lunghi e neri che sembra quasi come te e quegli
occhi
grandi così verdi. È adorabile!” disse
Tony già completamente preso dalla
bambina “e cosa più importante
diventerà nostra” continuò dolcemente.
“nostra”
Ziva disse la parola per testarla personalmente “la nostra
bambina” ripeté con
gli occhi pieni di lacrime dalla gioia. Sembrava tutto così
giusto adesso,
dicendo quelle tre semplici parole era come se gran parte del dolore,
la
frustrazione e la delusione vissuta nei mesi precedenti cominciasse a
svanire.
Poco dopo il loro matrimonio avevano provato ad avere dei figli, ma a
seguito
di un paio di aborti spontanei e la diagnosi su una bassa percentuale
di
fertilità e tanti sogni infranti, dopo un anno e mezzo
presero al decisione di
non rischiare più altre delusioni e decisero di passare
all’adozione. Non
ebbero molti dubbi su questa decisione erano pronti per diventare
genitori e
più che disposti a prendersi cura di uno o più
dei tanti bambini soli al mondo.
Bambini che avevano bisogno di cure, amore e la possibilità
di un futuro che
loro avevano a volontà ed erano disposti a dare. Ad avere
Emily nella stanza
accanto alla loro era come se quel vuoto che avevano nel cuore si fosse
riempito completamente e anche se la strada davanti a loro era lunga e
sicuramente impervia erano felici e pronti ad affrontare tutto. Si
coccolarono
ancora per un po’ prima di prendere sonno quando
improvvisamente sentirono dei
piccoli singhiozzi strozzati provenienti dalla camera di Emily. Senza
pensare
troppo i due saltarono completamente fuori dal letto e corsero nella
stanza
vicino dove trovarono Emily in lacrime che cercava di togliere le
lenzuola
bagnate dal letto. Lei si riscosse e cominciò a tremare di
paura appena li vide
entrare nella stanza. Era sicura che adesso l’avrebbero
sgridata per il
disastro che aveva fatto, anche se lei non lo aveva fatto apposta.
Certamente
non voleva rovinare il suo letto nuovo, era stato un incidente, ma le
altre
volte che le era successo nelle altre famiglie era stata sgridata e
sculacciata
e gli altri bambini la prendevano sempre in giro usando dei nomignoli
antipatici.
“tesoro
cosa succede?” disse Ziva correndo dalla bambina
Emily
iniziò a piangere più forte non riuscendo a
smettere e a trattenersi, Tony
delicatamente le prese dalle mani il lenzuolo sporco e togliendo anche
le altre
coperte bagnate dal letto andò a fare subito la lavatrice.
Ziva, invece, si
inginocchiò accanto alla bambina prendendola tra le braccia
“tesoro non devi
piangere, sono cose che possono succedere” la
coccolò un po’ la ragazza; poi
cominciò a toglierle il vecchio pigiama bagnato e sempre
tenendola tra le
braccia la portò in bagno e le fece un bagnetto caldo
veloce. Una volta tutta
pulita le mise un nuovo pigiamino con le stampe degli animali, che lei
e Tony
avevano comprato. Come tornarono in camerina trovarono Tony che stava
finendo
di rifare il letto con della biancheria pulita. Alla vista del letto
Emily
ricominciò a piangere, ma Ziva la strinse a se per calmare
quel pianto
dispiaciuto.
“ehi
non devi piangere sai? È stato un incidente può
capitare, noi non siamo
arrabbiati” disse Tony raggiungendo la compagna e la bambina.
Emily tirò su con
il naso un’ultima volta prima di fare un respiro tremante e
calmarsi appoggiata
al petto di Ziva.
Ziva
vedendo la bambina molto stanca fece per appoggiarla sul letto, ma la
piccolina
si aggrappò forte alla sua maglietta, in quel momento si
sentiva molto amata e
non voleva che finisse tutto così velocemente. Emily stava
provando un certo
conforto e un senso di sicurezza tra le braccia di Ziva e non voleva
lasciarla
andare ancora, così la ragazza si sedette sul letto e si
coprì con le coperte
per non far prendere freddo alla bambina. Tony la guardò e
le sorrise
dolcemente. Era così orgoglioso di Ziva, sapeva che sarebbe
stata una grande
mamma; decise di lasciare alle due un piccolo momento solo per loro.
spero che questo primo capitolo vi abbia incuriosito. Alla prossima settimana!