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Autore: Vive_tra_le_stelle    02/09/2014    7 recensioni
Il primo San Valentino di Jace e Clary
Jace era stranamente dolce e romantico, normalmente non si faceva scrupoli a distruggerla con allenamenti sfiancanti. Se il motivo è San Valentino, vorrei che tutti i giorni fossero il 14 febbraio pensò Clary.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Clary tamburella le mani sul tavolino di un bar. Afferra il carboncino e riprova a disegnare il ponte di Brooklyn, la luce non è il massimo a febbraio e in qualunque modo cerchi di disegnare, l’ombra sull’acqua non assomiglia mai alla realtà. Lei e Jace  si sono dati appuntamento per bere una cioccolata calda insieme per festeggiare San Valentino. Trovare un regalo per lui era stato difficilissimo, ma alla fine era abbastanza contenta del risultato. La porta del cafè si apre e lei solleva il viso, quando vede Jace il suo sorriso si allarga e anche quello del ragazzo. Lui si avvicina al tavolino dove Clary è seduta, si sporge e le sfiora le labbra con le sue, poi si mette a sedere. Ordinano le cioccolate e poi iniziano a chiacchierare del più e del meno, degli allenamenti e dell’ultimo demone che hanno ucciso insieme. Il bar è caldo ed accogliente e la compagnia reciproca rende quelle poche ore che possono concedersi davvero spensierate. Jace guarda l’album dei disegni di Clary e ammicca alla ragazza quando nota tutti i disegni in cui è ritratto, lei arrossisce così tanto da diventare quasi colore dei propri capelli. Dopo aver pagato ed essere usciti dal bar i due passeggiano per la città fino ad una panchina, dove si siedono. Lì Clary sussurra: - Jace, avrei un piccolo regalo per te, ma non so se ti piacerà. Sei davvero incontentabile e non volevo darti qualcosa come un maglione che poi magari non ti saresti mai messo - . Gli porge un pacchettino rettangolare, non troppo spesso, incartato con fogli di giornale vecchi. Lui ride alla piccola offesa e fa una faccia scocciata, ma poi sorride e scarta il pacco. I suoi occhi dorati brillano quando vedono all’interno e subito si sporge a baciare Clary. Quando si staccano lei si morde il labbro inferiore, un po’ gonfio per i baci, e gli chiede: - Ma ti piace davvero o stanotte mi ritroverò un demone superiore evocato in camera mia? - . - Clary non scherzare, sai che è quasi impossibile evocare un demone così potente- e guardando ancora il piccolo quadretto con il disegno di loro due abbracciati aggiunge - Lo adoro, anche se sono più bello dal vero, e anche io ho un regalo per te, ma dovrai venire con me all’istituto - . Clary curiosa scatta in piedi, lo prende per mano e si incammina verso la stazione della metropolitana più vicina. Nel vagone, semivuoto, riescono a trovare due posti di fianco. Quando si siedono un gruppo di ragazzine si mette a ridacchiare lanciando occhiate a Jace. Clary, gelosa e orgogliosa allo stesso tempo, abbraccia Jace e gli ricorda di una scena simile, successa quando si erano appena conosciuti. Lui le sorride e le da un leggero bacio sulla fronte. Le ragazzine lanciano sguardi d’odio puro a Clary e lei per un momento si pente di non essersi disegnata i marchi che rendono i cacciatori invisibili agli occhi dei mondani. Jace era stranamente dolce e romantico, normalmente non si faceva scrupoli a distruggerla con allenamenti sfiancanti. Se il motivo è San Valentino, vorrei che tutti i giorni fossero il 14 febbraio pensò Clary.
Appena arrivati all’istituto Jace prese per mano la ragazza e la guidò verso un posto che conoscevano bene: il giardino botanico di Hodge. Per colpa della mancanza del proprietario e del freddo newyorkese, la varietà e il numero delle piante era diminuito, ma la magia che permeava in quel luogo era la stessa che ricordavano dall’ultima volta. Quel luogo era il simbolo del loro amore, quello sbocciato, ma per molto tempo proibito dalla situazione e dalle circostanze. Si sedettero nello stesso luogo di quel giorno che sembrava lontanissimo. Jace non parlò subito, aspettò che Clary smettesse di guardarsi intorno e di annusare l’aria e che le sue ciglia non fremessero e le dita non si contorcessero più, quando vedeva qualcosa che voleva dipingere. Quando lei tornò a concentrarsi su di lui, Jace le porse una scatolina blu, di velluto e le disse, invitandola ad aprirla, - Il giorno del tuo compleanno, proprio qui, quando ti ho regalato la strega luce, mi dicesti che le donne quando chiedevano una grossa pietra non intendevano letteralmente. Ho deciso di rimediare - . Le lacrime minacciavano di scendere dagli occhi di Clary quando vide il regalo: una catenina con due ciondoli, una piastrina d’argento a forma di cuore con una scritta e una perlina che assomigliava molto ad un diamante. Jace non riuscì a dire niente che Clary si era già gettata contro di lui, facendolo praticamente sdraiare a terra. Lo abbracciò e lo riempì di baci e di ringraziamenti. Il ragazzo si staccò un momento è disse: - Almeno è valsa la pena spendere tutti quei soldi...- . Una risata si alzò verso il cielo da parte di entrambi.
L’amor che move il sole e le altre stelle
Ecco la scritta sulla collana.
Mai frase fu più giusta per descrivere quello che li legava.



Spazio dell'autore:
Primo racconto Clace per me!
Vi prego di recensire perchè voglio proprio sapere cosa ne pensate!
   
 
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