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Autore: disconnected    02/09/2014    2 recensioni
«Ricordati che puoi sempre chiamarmi, sempre.»
«Spesso le relazioni a distanza non funzionano, lo sai.. statisticamente..»
«Statisticamente, ci sono anche coppie che riescono a stare insieme nonostante la distanza. E poi, noi non siamo una statistica
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Don’t you worry about the distance,
I’m right here if you get lonely.
Give this song another listen.
Close your eyes,
listen to my voice: it’s my disguise.
I’m by your side.”

- Plain White T’s, Hey There Delilah.
 
 
Mi manca più di quanto mi piaccia ammettere.
Mi manca più di quanto l’aria manchi ai miei polmoni quando, facendo il bagno, metto la testa sott’acqua per le lacrime.
Mi manca.
Mi manca e so che è andato via perché è il suo lavoro, perché deve rendere felici migliaia di persone, perché ama cantare e suonare e questo è il suo sogno.
Ma è egoista da parte mia volerlo qui al mio fianco più spesso? È egoista da parte mia volere che la persona che amo più di ogni altra mi stringa tra le braccia?
Forse sì.
Forse lo è perché lui non rende felice solo me, ma altre migliaia di persone e io sarei egoista a negare loro la felicità e, soprattutto, a negarla a lui. È il suo sogno.
È solo che lo vorrei qui un po’ più spesso.
È solo che mi manca.
 
Quando la tristezza diventa troppa per me, di solito, lo chiamo, anche se solitamente mi sento peggio quando chiudo la telefonata, quindi prendo il telefono e compongo il numero.
«Ehy, tesoro, cosa ci fai sveglia? Lì sono le quattro del mattino, dovresti dormire.»
Sento le lacrime salire mentre la sua voce calda mi coccola. Lo so che se parlerò comincerò a piangere, quindi sto in silenzio, cercando di regolare il mio respiro.
«Cosa c’è che non va? Lo sai che ti sento quando cerchi di trattenere le lacrime»
«È che mi manchi, Luke.»
Finalmente parlo, ma, come previsto, la mia voce viene rotta dal pianto.
«Manchi anche a me. Ma stai tranquilla, tra poco sarò a casa. Sarai la prima persona che verrò a trovare.»
«È tutto okay, voglio dire, per me va bene tutto questo: i tour, i concerti, i viaggi… davvero, sono felice che tu stia realizzando il tuo sogno, ma a volte..»
Non continuo la frase perché il groppo che ho in gola non me lo permette.
«Ssh, ssh. Hey, ascoltami. Lo so che sei felice per me, lo so che non penseresti mai per un momento di chiedermi di smettere di cantare. – fece una pausa – Chiudi gli occhi, ascoltami.»
Obbedisco, anche se Luke non può vedermi, mentre mi distendo sul letto.
Comincia a cantare ‘Hey There Delilah’, una delle mie canzoni preferite, e, arrivato il punto in cui dice di non preoccuparsi della distanza, comincio a singhiozzare.
«No, ssh, concentrati sulla mia voce.»
Obbedisco di nuovo e lui ricomincia a cantare, mi concentro sul suono armonioso della sua voce e me lo immagino disteso sul letto, anche lui con gli occhi chiusi, una mano abbandonata sulla pancia. Me lo immagino che si sistema quel ciuffo biondo cenere, me lo immagino che si mordicchia il labbro, proprio vicino al piercing.
Comincio a cantare con lui, canto tra le lacrime.
E sorrido.
La canzone, purtroppo, finisce.
«Ricordati che puoi sempre chiamarmi, sempre.»
«Spesso le relazioni a distanza non funzionano, lo sai.. statisticamente..»
«Statisticamente, ci sono anche coppie che riescono a stare insieme nonostante la distanza. E poi, noi non siamo una statistica.»
«È solo che a volte penso che tu possa trovare qualcuna migliore di me, cosa che non sarebbe difficile, e poi mi lasceresti, mentre io non potrei mai trovare uno migliore di te.»
«Non dire cazzate, lo sai che per me non c’è nessuna migliore di te, ne abbiamo discusso. Devi fidarti di me come io mi fido di te.»
«Non ho detto che non mi fido, dico solo che potrebbe capitare..»
«Non capiterà.»
«Prometti?»
«Prometto.»
Il mio respiro è tornato regolare, mi sono calmata.
Lo sento cantare qualcosa, ma non riesco a riconoscere la canzone perché mi sto addormentando.
Sento le palpebre pesanti e Luke finire la canzone.
«Ti amo.» sussurra.
Vorrei potergli rispondere che lo amo anche io, ma scivolo nel sonno.
Forse è meglio così, forse riuscirò a sognarlo ‘sta notte.
Noi non siamo una statistica.

 
Quindi.. sì, ho scritto un'altra os; questa volta non è una 'storia originale', ma ha come protagonista Luke Hemmings (di cui metterò una gif qui sotto). Comunque questa storia è stata ispirata dalla canzone 'Hey There Delilah', ma non la versione originale, bensì la cover di Jacob Whitesides.
Comunque, spero vi sia piaciuta, anche se è più corta di quelle che scrivo di solito.


Credo sia tutto.
Baci,
Giulia.

 
  
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