Capitolo unico - La Famiglia Oscura

Tante cose si possono capire, ma che fosse nata quella bambina era probabilmente una di quelle che non sarebbe passato per la mente neanche al più barbaro fra gli scrittori. Insomma che proprio lui, il Signor Gold, alias Rumpelstinstkin, alias il Dark One avesse ricevuto una figlia da quella specie di serpente che si ostinava a farsi chiamare (o meglio, a non farsi chiamare) Signore Oscuro, Lord Voldemort, Tu-Sai-Chi e con altri nomi assurdi, era una di quelle cose che nessuno avrebbe mai voluto sapere. Che, poi, fosse stata adottata da uno dei due alla fin fine sarebbe potuto anche sembrare comprensibile… (Regina aveva detto più volte che la stessa cosa valeva per lei, Emma ed Henry) ma davvero questo era molto più grave e si vedeva dato che era loro figlia naturale. Come fosse successo nessuno ne era a conoscenza, nemmeno lui e l’altro interessato. Era successo e basta. Qualcuno doveva aver ricavato in un modo traverso quanto serviva per farla nascere… se avesse scovato chi c’era riuscito avrebbe sicuramente fatto una brutta fine. Così ora si ritrovava con un figlio che aveva amato con tutto se stesso che non lo guardava quasi più in faccia, un’amatissima moglie che si sentiva tradita ed una bimba che frignava una notte sì e l’altra pure… per non dimenticarsi dell’altro padre della piccola che aveva deciso di andare a vivere vicino a Storybrook. Se non fosse stato per tutto questo probabilmente l’avrebbe anche accettata nella sua famiglia dato il suo amore infinito per i bambini.
In effetti doveva ammettere che più di ogni altra cosa non sopportava l’altro genitore della bambina.
Per prima cosa gli aveva rubato la parentela con sua figlia, il nome di Oscuro (dichiarando come scusa che sarebbe stato il loro cognome, cosa che non aveva mancato di farlo imbestialire per un’intera sera), sembrava un rettile più di lui quando era in forma di folletto (cosa che non aveva potuto mancare di notare quello spudorato di Hook) e come se non bastasse parlava una lingua di più di lui. Ma alla fine aveva dovuto accettare la cosa e, sotto l’immancabile ordine di quel Dio da quattro soldi di Loki che li aveva minacciati di levar loro la magia*, ora era costretto a passare una giornata al mese con la sua più che numerosa famiglia.
Sembrava quasi che ci fosse mezza Storybrook con loro tanto che si era svuotata la città quando erano partiti quella mattina.
Per i due anni di Christal Riddle Gold, infatti, avevano deciso di visitare una nuova città: Venezia, in fin dei conti era Carnevale.
Le donne di Storybrook erano state contente di abbigliarsi, con molta originalità da loro stesse, tirando in ballo il fatto che “tutti conoscono le nostre favole!”, lui si era ritrovato costretto da una Belle saltellante a travestirsi da Bestia “così faremo coppia! Non trovi che sia meraviglioso?” Beh, come fare a dirle che no, che gli pareva incredibilmente stupido travestirsi da se stesso??
Così, dopo ore di volo si erano ritrovati tutti in Italia e dopo aver preso il treno si erano infilati fra le altre persone che partecipavano al Carnevale. Già da lì poteva sentire la voce delle bambine gridare con la loro voce vellutata: “Oh, Biancaneve! Sei bellissima!” Oppure “Regina, hai venduto tutte le mele?” O “Ma guardateli, che carini… Pinocchio e Geppetto!” “Cenerentola (Emma, alla fine aveva votato per travestirsi da lei), sei la mia preferita!” “Zelena, mi insegni la magia?” O, ancora “Posso fare una foto con la Bella e la Bestia/Biancaneve ed il Principe Azzurro?”.
Quando finalmente si furono districati dalla gente impazzita che li guardava con occhi innamorati (eh, come non farlo quando era stato lui a cucire i vestiti?) riuscirono ad incontrarsi con Bellatrix Lestrange e Tom Orvoloson Riddle, che con il loro sguardo perennemente arrabbiato erano riusciti a non farsi sommergere dalla folla. Con loro c’era anche Christal che si dondolava avanti e indietro dal passeggino ridendo allegra. Come fosse stato possibile che la figlia di due persone così… non-belle e non-allegre potesse essere tanto diversa eppure tanto simile a loro era un enigma a cui non erano ancora riusciti a dare una risposta. Come controllato da una forza superiore la prese in braccio perché non riusciva proprio a tenerla lontano da se. “D’altro canto è mia figlia, no?” Si diceva, mentre la osservava con gli occhi innamorati di un padre.
“Ti piace? Visto che la tua famiglia è molto più numerosa di quello che sembrerebbe?” Chiese ad un tratto qualcuno alle loro spalle.
Subito si voltarono entrambi i genitori di Christal anche se sapevano bene chi avesse parlato.
Christal allungò le manine e gridò: “Loki! Loki! Loki!” Fin quando l’altro non le fu vicino e non le ebbe fatto una carezza sulla testa.
“Brava bambina!” Forse fu in quell’unico momento che gli Oscuri si scambiarono uno sguardo d’intesa e sorrisero. Sì, era loro figlia. Quando si voltarono a guardare gli altri si accorsero che tutti quanti stavano sorridendo. Perché quella era la loro famiglia, che lo volessero o meno e una componente in più non poteva che rallegrare maggiormente il posto, cosa che si potè notare maggiormente quando, posata la bambina nel passeggino, Henry si avvicinò e si mise a parlarle dolcemente.
Forse, alla fin fine, quello che aveva fatto nascere sua figlia non l’avrebbe ucciso.

Angolo Autrice:

*Sia ben chiaro che essendo Loki il Dio della Magia ho immaginato potesse levare/donare la magia a chiunque desiderasse... percui perchè no? (sì, adesso andiamo tutti quanti a pregare Loki per poter andare ad Hogwarts! u.u )

Come? Come? Come mi è uscita questa storia? Beh, non lo so neanch'io... (messa bene, eh?) Comunque direi che sia partito tutto con l'immagine di Loki che viene chiamato da una bambina (stessa che si è venuta a creare fra me e mio cugino di secondo grado, di due anni)
Indovinate chi avrà fatto nascere Christal? Se vi piace come personaggio o meno ditemelo via recensione! :)