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Autore: Shivererry    03/09/2014    7 recensioni
‘Due settimane da oggi per conoscere Ashton Irwin’.
Apparentemente, un’idea stupida.
Realmente, un’idea completamente stupida.
In un qualche modo, però, mi sono lasciata trascinare dall’entusiasmo di Anne ed Emme e, alla fine, ho accettato.
Così, allo scadere della seconda settimana, mi ritrovo a maledire la scarsa ricezione della scuola che apre, molto lentamente, Ask.fm, un sito che, fino a tre giorni fa, ritenevo inutile e che oggi è diventato il mio unico mezzo per avvicinare Ashton.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Reggendo a fatica con una mano alcuni giochi di società, suono il campanello e aspetto che qualcuno venga ad aprirmi.
La porta si spalanca e Fiocco, che, a quanto pare, i genitori di Ashton e Louis hanno deciso di tenere, corre verso di me ed inizia a girarmi intorno.
Louis lo prende in braccio, lo porta dentro casa e mi invita ad entrare.
Lascio i giochi su un piccolo tavolo in legno del soggiorno, situato fra il divano e la tv.
-Chris!-
Mi volto appena e scorgo Ashton a torso nudo con un asciugamano rosso fra le mani, intento ad asciugarsi i capelli biondicci.
Arrossisco e mi copro, istintivamente, gli occhi con una mano. Lo sento ridere del mio gesto.
-Cafone, vai a vestirti!-
Il fratello minore viene in mio soccorso e non posso fare a meno di ridere anche io.
Allontano la mano destra dal volto e mi avvicino al bambino.
-Devo finire i compiti, mi aiuti?-
Annuisco e ci dirigiamo verso una porta che collega la stanza in cui ci troviamo alla cucina, sul cui tavolo sono sparsi tre quaderni e due libri.
Prendo posto accanto a Louis ed inizio a guardare quello che scrive. Sta facendo dei problemi di geometria.
Guardandolo, non posso fare a meno di pensare che sia molto simile a suo fratello. Capelli scompigliati, castano chiaro, e occhi color nocciola, quasi tendenti al verde.
Mi porge un quaderno rosso e mi chiede di controllare le frasi che ha scritto per il compito assegnatoli dalla maestra di italiano.
Afferro una penna blu ed aggiungo, di tanto in tanto, accenti sulle 'e' o qualche 'h'.
-Non divertitevi troppo senza di me. -
Ashton, sull'uscio della porta' con un borsone nero in spalla, ci sorride. Indossa una giacca nera, dello stesso colore dei pantaloni, ed una maglietta grigia a maniche lunghe.
Lo salutiamo e, subito, va via.
Terminati i problemi e corrette le frasi, aiuto Louis a riporre i quaderni nella cartella blu che, poi, porta nella sua camera.
Il mio orologio da polso segna le tre del pomeriggio.
-Cosa vuoi fare?- chiedo.
-Guardiamo ' Harry Potter e l'ordine della fenice'?-
Annuisco e, mentre lui si siede sul divano, io inserisco il dvd nel lettore e faccio partire il film.
-Puoi prepararmi la merenda?- domanda il piccolo, quando Sirius Black sta per essere ucciso.
Che tempismo perfetto!
Sconsolata, mi alzo e mi dirigo verso la cucina.
Ogni tanto porto lo sguardo sullo schermo del televisore mentre continuo a fare la frutta a pezzi e la metto in una ciotola bianca.
Mi graffio il dito con un coltello e, subito, inizia ad uscire del sangue dalla ferita.
Stringo la presa su di essa per fermare la fuoriuscita e corro verso il corridoio.
-Louis, dove si trova il bagno?- urlo, disperata.
-Ultima porta a destra.-
Abbasso la maniglia in ottone ed entro nella piccola stanza dal pavimento in marmo e le pareti celesti.
Sento la porta d'ingresso aprirsi e chiudersi e, confusa, guardo l'orologio che segna quasi le sei.
Cerco il disinfettante e dei cerotti. Sono situati in una piccola mensola sopra lo specchio e, nemmeno alzandomi sulle punte, riesco a raggiungerli.
Un braccio li prende al mio posto e me li porge.
Ashton, essendo più alto di me di circa quindici centimetri, non ha faticato per arrivarci.
-Cosa ci fai qui?- domando, sorpresa.
-Luke ha annullato le prove- risponde.
-Come ti sei tagliata?- chiede, successivamente.
-Stavo facendo a pezzi la frutta per Louis.-
Sorride, quasi divertito o intenerito.
Mi invita a seguirlo nella sua stanza e mi fa sedere sul letto a due piazze. Mi porge un fazzoletto di carta per asciugare il sangue e, subito dopo, si inginocchia avanti a me.
Mi afferra la mano con il dito ferito e non posso fare a meno di arrossire.
-Stringi il mio braccio se ti faccio male- afferma, iniziando a versare del disinfettante sulla falange.
Sussulto e stringo con forza la presa sulla sua spalla sinistra.
-Soffia!- gli urlo.
Lui, divertito dalla mia reazione, inizia a soffiare.
Successivamente, mette il cerotto sul graffio, un orribile cerotto rosa di Hello Kitty. Non ne ho visti di normali sulla mensola del bagno.
-Al supermercato avevano solo quelli- si giustifica, quasi leggendomi nel pensiero, alzando entrambe le mani.
Fiocco irrompe in camera con un guinzaglio rosso fra i denti.
Ashton lo afferra e lo accarezza.
-Andiamo a fare una passeggiata- dice.
Mi alzo dal letto e ci dirigiamo verso il soggiorno. Il biondo spegne la tv e ripone il dvd del fratello nella sua custodia. Indossano le loro giacche e io la mia felpa bianca, precedentemente legata in vita, ed usciamo.

Fiocco ha fatto i suoi bisogni e Louis ha incontrato degli amici che lo hanno invitato a giocare a calcio.
Sono seduta con Ashton su una panchina e questo mi ricorda molto la sera dell'esibizione della band di Luke.
-Verrai in gita?- domanda, improvvisamente.
Fra circa una settimana partiremo per Rottnest Island, dove trascorreremo cinque giorni.
La meta è stata scelta per la mia classe, quella di Ashton, quella di Alex e altre tre.
-Certo!- esclamo, entusiasta all'idea.
-Luke porterà la chitarra, ha intenzione di cantare durante il viaggio in traghetto.-
-Mi sembra un'idea davvero fantastica- commento, sincera.
-Guarderemo anche le stelle- afferma, con aria sognante.
Inizio a guardarmi la punta delle scarpe, non sapendo cosa dire.
-Sono felice che andremo insieme- sentenzia.
Mi volto e noto che sta sorridendo.
-Anche io.-
Scorgo Calum dall'altra parte del parco e noto che anche lui mi sta guardando. Non accenna a salutarmi e si volta per dirigersi verso l'uscita.
-Torno subito- dico, correndo dietro al moro e lasciando solo e senza parole il povero Ashton.
-Calum!- urlo.
Si volta e mi fulmina con lo sguardo. Ha le mani nelle tasche dei jeans.
-Perché non mi hai salutata? Sei arrabbiato con me?- domando, preoccupata.
-Oh, no, assolutamente. Non volevo disturbarti, eri in buona compagnia.-
-Cal... -
-Ho tentato di chiamarti tutto il pomeriggio per chiederti di uscire, ma non hai risposto nemmeno una volta.-
Mi cade un pensiero sul cellulare che, stupidamente, ho lasciato sulla scrivania della mia stanza prima di andare da Ashton e Louis.
-Ho lasciato il telefono a casa prima di andare a casa di... -
-Di quel tuo amico del parco?-
-Dovevo fare da babysitter a suo fratello- spiego.
-Si può sapere che hai?-
-Sono geloso- afferma, schietto, stupendomi.
-Gel... - tento di dire.
-Sì, geloso. Mi piace Chris, tanto.-
Prima che posso rispondergli, mi coglie alla sprovvista e mi bacia.
Mi allontano da lui dopo un po' di tempo e mi sorride.
-Torno subito!- esclamo, non dandogli modo di parlare, correndo via.
-Ashton!- urlo, cercando di farmi sentire.
Il ragazzo, seduto ancora alla panchina, si volta verso di me e mi sorride.
-Devo andare via- lo informo.
-Perché?- domanda, quasi dispiaciuto.
-Un impegno improvviso- affermo, non sapendo cosa dire.
Lui porta le mani nella tasca della giacca, annuisce e si alza.
Louis corre verso di noi, sudato e con l'affanno.
-Vai via?- chiede.
-Sì, ma ci vediamo presto- rispondo.
Inaspettatamente, mi abbraccia.
Sorrido e gli accarezzo una guancia.
-Mi farai di nuovo da babysitter?-
-Louis, non disturbar... -
-Certo!- precedo il fratello, felice.
Ashton, meravigliato, mi osserva. Il bambino mi saluta e torna dai suoi amici. Il biondo mi ringrazia per l'aiuto e mi chiede come sta la ferita. Dico che va tutto bene e mi preparo ad andare.
-Beh, grazie per quello che hai fatto oggi- sentenzia.
Esita prima di lasciarmi un bacio sulla guancia sinistra e poi mi sorride. Gli sorrido anche io e, correndo, torno da Calum.

Sono quasi le nove di sera e sono appena tornata a casa dopo una lunga passeggiata con quello che, ora, è il mio ragazzo.
Sembra strano dirlo.
-Sorellina!- esclama Michael, steso sul divano.
Sposto di poco le sue gambe e mi siedo accanto a lui.
-Dove sei stata tutto il pomeriggio?- chiede.
-Sono stata con Louis.-
-Il fratello di Ashton?-
Annuisco e, stupido, il mio gemello si mette seduto.
-Quindi, tu ti stavi occupando di quel bambino?-
Continuo ad annuire e lui sembra sempre più perplesso.
-Perché?- chiedo, confusa.
-Luke ha annullato le prove perché Ashton ha detto di dover tornare a casa per stare con suo fratello che, secondo quello che abbiamo capito dalla sua spiegazione, era solo.-

Spazio autrice:
Salve a tutti!
Voglio, prima di tutto, chiarire che questa storia, come stanno iniziando a pensare alcune persone, non è su Calum, ma, come si nota dalla descrizione, su Ashton e lo capirete meglio dai capitoli successivi anche se, al momento, non sembra così.
Ringrazio tutte le lettrici che hanno lasciato una recensione, a cui risponderò con piacere domani perché adesso sono molto stanca, al capitolo precedente e quelle che sono arrivate a leggere fino a questo piccolo spazio dedicato a me.
Vi chiedo, per il seguito, almeno sette recensioni. Non per cattiveria, ma ho bisogno di alcuni pareri.
Ringrazio, come al solito, chi segue la storia.
Vi anticipo che, nel prossimo capitolo, non resteranno deluse le lettrici che amano Ashton.
Alla prossima!



   
 
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