-Che bella colomba!- commentò una donna indicando un uccello che volava piuttosto velocemente.
Tuttavia la signora si sbagliava parecchio: innanzitutto la creatura che stava guardando era un maschio e non si trattava affatto di un banale colombo.
Si trattava di Cupido il dio dell’amore, che agli occhi dei comuni mortali, appariva come un esemplare dell’uccello che in genere, rappresentava il sentimento da lui fatto nascere con le sue frecce.
Il suo vero aspetto in realtà era quello di un ragazzo biondo, sui sedici anni che indossava jeans e maglietta (con due buchi per le ali), proteggeva i suoi occhi azzurri con un paio di Ray-Ban blu e che potava a tracolla arco e frecce.
Cupido si appoggiò su un cornicione e si stiracchiò. Era stata una gran giornata quella! Era stato in California e se l’era spassata alla grande, sia con le bellezze del posto (naturali e da bagno), sia con i suoi nuovi bersagli preferiti: gli adolescenti.
I loro cuori erano particolarmente sensibili, all’effetto delle sue frecce e più che prime cotte, lui si divertiva a far scoppiare veri e propri incendi spesso destinati a non estinguersi mai.
Il dio romano ridacchiò piano, ricordando le coppie che si era divertito a creare quel giorno. Due in particolare lo divertivano molto.
In una scuola d’arte di Los Angeles aveva fatto innamorare perdutamente uno svitato che parlava con un orribile pupazzo, di una rossa perfino più stramba di lui.
Dopodiché era passato in un’altra scuola, stavolta in un collegio dove aveva fatto si che un ragazzo ricco, atletico coi capelli castani, perdesse la testa per una nerd tutta scienza e occhiali (secondo lui quanto a stranezza non aveva nulla da invidiare ai due sopracitati) e che lei lo ricambiasse con tutta l’anima.
Stufo della California si era diretto nello stato di Washington, più precisamente a Seattle.
E li seduto su una ringhiera notò tre nuove potenziali vittime: due femmine e un maschio.
“Magari qui ci scappa un bel triangolo”, pensò tutto eccitato il dio arciere, un attimo prima di mettersi a seguire il trio.
Dopo un po’ gli fu chiaro che il castano e la bionda, non si sopportavano molto.
“Be' le cose cambieranno presto” rimuginò Cupido.
Fu in quel preciso momento che la ragazza bionda, spinse il ragazzo contro un ciclista e prima che Cupido potesse dire “amore” il poveraccio fu travolto.
Come se ciò non fosse già abbastanza finì pure a sbattere contro un idrante!
“Meglio scartare l’idea del triangolo” pensò il dio. “Questa ragazza ha un gran bisogno di dolcezza, non di rivalità”.
L’alata divinità quindi estrasse una freccia dalla faretra e la scoccò in direzione di Sam .
Fu un centro perfetto. Come sempre del resto.
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Sam imprecò alla vista di tutto quel sangue. Per quanto fosse arrabbiata con Freddie, non voleva ferirlo o almeno non così gravemente.
Quelle considerazioni però vennero del tutto dimenticate quando la freccia la raggiunse.
Perché in quel momento, nel vedere Freddie sanguinante, e soffrente Sam si rese conto di quanto fosse… carino.
Gemeva dolorante in mezzo alla strada proprio, come un cucciolo ferito e abbandonato, ed era altrettanto adorabile.
Un dolce sospiro affiorò dalle labbra della giovane Puckett, che ignorò totalmente Carly che la scuoteva e le urlava di chiamare un’ambulanza.
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Freddie continuava a contorcersi dal dolore, con in più la meravigliosa prospettiva di diventare sordo.
E quelle maledetta di Sam se ne stava lì impalata a fissarlo, senza neppure pensare a cercare di soccorrerlo!
Irato decise di impiegare tutte le sue ultime forze per gridarle contro… quando un certo dio colpì anche lui con una delle sue frecce.
L’insulto già pronto, gli morì in gola.
Fu come se una benda gli fosse caduta dagli occhi, e lui vedesse bene Sam per la prima volta e si accorgesse di quanto fosse… meravigliosa.
Il modo in cui i capelli le ricadevano sulle spalle, i suoi occhi, il suo sorriso…
Sorrise anche lui solo vagamente consapevole, del sangue che perdeva da un orecchio.
Ed entrambi continuarono a sorridere l’una sulla strada di casa, l’altro su quella dell’ospedale.
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Cupido fissò soddisfatto i risultati del suo lavoro, sebbene fosse un po’ stupito dal modo in cui avessero reagito i suoi “clienti”.
L’effetto delle frecce in genere non doveva essere così potente, da imbambolare completamente chi ne veniva colpito.
-Chissà- ragionò il dio dell’amore.- Forse quei due avevano già dei sentimenti l’uno per l’altra e la mia freccia si è limitata a farli affiorare e a potenziarli. E forse ciò vale anche per quelli che ho colpito stamattina. Anche loro hanno reagito un po’ troppo velocemente…- .
Alla fine il dio scrollò le spalle. In fondo che gliene importava?
Ora avere da fare qualcosa di molto più importante: decidere dove passare la serata..
“Potrei tornare in California" si disse "E magari farmi un giro a San Diego. E forse far trovare finalmente a quel chitarrista una ragazza fissa.”


ANGOLO DELL’AUTORE

Be' rieccomi qui con la mia seconda storia in questo fandom.
Sono un grande appassionato di mitologia e rivedendo la puntata in cui Sam dice di essersi innamorata di Freddie, mi è venuta questa strana idea.
Spero che la fic vi piaccia, e che vi divertiate a trovare tutti i riferimenti alle altre sitcom del “Danverse” che ho inserito (avete capito chi ha colpito Cupido con le sue frecce oltre che Sam e Freddie vero?) e naturalmente che spero anche recensiate in tanti. Accetto anche ogni tipo di critica purché costruttiva.

Colgo l’occasione anche per ringraziare, coloro che hanno recensito la mia altra fic in questa sezione “Sentimenti al Telefono” vale a dire: Ary_aliasNicoRobin99, Mel_mel98, Saphira96, _Black_Rainbow_ , Soly Dea, sam puckle for president e sassa, coloro che l’hanno inserita nelle ricordate cioè: samah e Saphira 96 e chi l’ha messa nelle preferite: Licoerikseddieforever, Illea11 e Ninox.

Mia auguro che se leggerete anche questa fic la troverete ai livelli dell’altra.
Farkas.