Akemi

Stesa nel limo, presso ormai la fine
ancor di me tu ti sei presa cura
sorridi tremula, le gemme ormai corvine
mi dici in lacrime: “Grazie, cara Homura”

Poi la tua mano lascia andar la mia
il tuo tepore è ormai gelido, lontano
“Grazie di cosa? Perchè te ne vai via?!”
Singhiozzo infranta, ogni mio sforzo è vano

“Perchè? Perchè non riesco mai a salvarti?
Tutte le volte... fa male dirti addio
del tuo destino non riesco a liberarti
dovrei arrendermi? No, questo fato è il mio!”

Riavvolgo il tempo e così tutte le volte
lì ti rivedo tanto felice e ignara
“Si, questa volta io cambierò la sorte!”
Mi dico eppure la sorte è sempre amara

Sei tu per prima, tu che mi hai salvata
amica mia, tu con la tua bontà
col tuo sorriso, quella dolcezza innata
Di te io ho bisogno, è questa la realtà


Ero debole, mi hai teso tu la mano
Ero insicura, tu hai creduto in me
Da sola io non sarei andata lontano
Son io che ti ringrazio Madoka Kaname

E mi dicevi: “Sai, son così inutile
non ho talenti ne grandi qualità
la mia esistenza mi sembra alquanto futile
perciò se posso, proteggerò l’umanità”

Tu così fragile hai scelto di lottare
qualunque fosse la linea temporale
lasciando che restassi immobile a guardare
tu che morivi ancora e ancora... fa tanto male

“Tutto per cosa? Per chi? Per questo mondo?
Merita davvero di essere protetto?
Sacrificarsi non serve a nulla infondo!”
Anche Sayaka lo capì quando l’ha detto

Purtroppo è questo il destino di una maga
che stipula il contratto per un desiderio
è questo il prezzo che inconsapevolmente paga
disperazione eterna e un potere deleterio.