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Autore: MrsSomerhalder    03/09/2014    2 recensioni
Kristen Williams è una ragazza di 18 anni dal passato difficile. Nonostante la sofferenza, crede ancora nel vero amore e ben presto si innamorerà dell'affascinante amico della sorella maggiore: Ian Somerhalder. La gelida corazza del ragazzo sarà messa a dura prova dal sentimento della ragazza. La dolcezza di Kristen riuscirà a far sciogliere il cuore del ragazzo che...
"Ian, ti senti bene?" gli chiesi guardandolo posare la mano sullo stomaco, mentre eravamo in macchina davanti casa mia.
"Ho dei crampi assurdi allo stomaco!" mi rispose riservandomi un'occhiata che per poco non mi tolse il fiato.
"Cos'hai precisamente?" gli chiesi confusa. Lui continuava a premersi l'addome con le dita.
"Una specie di contorsione delle viscere." confessò, digrignando i denti.
'Oh Dio! Le farfalle...' pensai, ma mi stavo solo illudendo, o forse no...
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Joseph Morgan, Joseph Morgan, Nina Dobrev, Paul Wesley
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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"Perchè hai fatto questo, Kristen?" continuò imperterrito a singhiozzare, senza mollare la presa dal mio polso. In quel frangente mi passarono davanti i primi anni della mia adolescenza: io che sfregavo lentamente le lamette al limitare delle vene, senza mai spingere piú del dovuto. Volevo morire, ma non avevo il coraggio di farlo. Non avrei mai potuto farlo ed ora sapevo bene il perchè, dovevo solo aspettare ed avrei conosciuto Ian. Lui era l'unica ragione per la quale continuavo ancora a respirare, ma lui non sembrava capirlo. "Non ero abbastanza forte." piagnucolai, sperando che Ian mi lasciasse andare. Da un momento all'altro sarebbe tornata Hilary, non doveva necessariamente assistere alla nostra lite. A noi faceva bene litigare, perchè quello era l'unico modo che avevamo per dimostrare quanto ci amassimo. "Io non so niente di te, Kristen. Come posso stare insieme ad una persona che non conosco affatto?" La sua espressione si fece più seria, aveva anche smesso di piangere. Mi stava lasciando? 'Dio, che ho fatto! Ho rovinato tutto!' imprecai contro me stessa, maledicendo il mio passato. "Non posso crederci, davvero. Ecco che il mio passato torna a rovinarmi la vita!" urlai ancor più isterica, divincolandomi dalla morsa ferrea del mio quasi ex ragazzo. Ian mi guardò attonito e confuso, come se si stesse chiedendo cosa mi frullasse per la testa. "Sei tu che vuoi rovinarti la vita. Continui ad essere aggrappata a qualcosa che non esiste più, rovinando quello che potrebbe nascere." Non gli risposi, le sue parole parlavano per lui. Non volevo sentirmelo dire, non avevo bisogno di altro dolore. Se lui mi avesse lasciata, non me lo sarei mai perdonato. Lanciai dietro di me le scarpe col tacco e corsi per le scale, evitando di guardarmi intorno. Ian mi stava seguendo? Mi avrebbe seguita? Ero solo una povera illusa. Avevo rovinato tutto. Sembrava che la nostra storia, dopo la nostra bellissima prima volta, stesse procedendo a gonfie vele, ma io ero un disastro. "Perchè cazzo quella macchina non mi ha ammazzata!" diedi voce ai miei pensieri, consapevole che avrei scatenato l'ira di Ian. Per quel che lo conoscevo, solo una cosa lo avrebbe fatto uscire completamente fuori di testa: ricordargli del mio incidente, del quale si sentiva terribilmente colpevole. "Kristen, non ti azzardare!" gridó furioso dal piano inferiore, per poi corrermi incontrò. Velocizzai il passo e mi chiusi in camera a chiave. Sentii il rumore sordo dei suoi passi sul parquet tirato a lucido e subito dopo un impetuoso bussare, stava quasi per buttare giù la porta. "Fallo, Ian, fallo! Lasciami anche tu, diventa un altro motivo che mi spinge ancora ad avercela con me stessa! Perchè sei entrato nella mia vita, perchè? Non dovevi farmi del male, non dovevi farlo!" Ormai avevo iniziato a piangere senza controllo e non avrei smesso molto presto. "Se pensi che ti lasci solo perchè sei una stupida ragazzina, ti sbagli di grosso! Quando ho detto che ti amo, era vero. Amo tutto di te! Il tuo sorriso, la tua goffagine, il tuo modo di fare, ma anche tutti i tuoi difetti! Sopratutto quelli." sottolineò con malinconia e smise di bussare alla porta. 'Allora lui mi ama davvero.' pensai. Cosa dovevo fare, aprirgli o non aprirgli? Se non gli avessi aperto la porta, se lo avessi lasciato li fuori, tra noi sarebbe finita per sempre. Se lo avessi fatto entrare, invece, avremmo fatto sicuramente un'altra volta l'amore e non avremmo mai chiarito quella questione. Si sarebbe ripresentata, magari dopo qualche mese, e sarebbe stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso. Ma cosa era più forte, l'orgoglio o l'amore? Me ne fregai del rispetto per me stessa e dell'importanza che aveva il mio passato, amavo Ian Somerhalder più della mia stessa vita ed ero stufa di tutti quegli alti e bassi nella nostra storia. "Dimmi qualcosa, per favore." Anche in quell'occasione non risposi, semplicemente perchè le parole che avevo in mente non sarebbero state sufficienti a spiegargli le mie emozioni. Girai la chiave nella serratura e lentamente aprii la porta. Tenevo gli occhi bassi, sicuramente dovevo essere un disastro. Mi prese fra le braccia e stranamente non mi baciò, si limitò semplicemente ad abbracciarmi. Tanto bastava. In quell'abbraccio c'era tutto il nostro affetto. "Mi dispiace così tanto, Ian." mormorai da sotto il tessuto della sua camicia elegante, "Non voglio sporcarti di mascara." farfugliai nuovamente, scostandomi dal suo petto muscoloso. "In questo momento i miei vestiti mi importano ben poco, credimi." Era molto imbarazzante la situazione e molto poco propensa al semplice dialogo. Avevo ancora indosso l'elegante e provocante vestito rosso, l'autistima a zero e l'eccitazione al massimo. 'A cosa pensi, stupida!' mi rimisi prontamente in riga, schiaffeggiandomi metaforicamente. Sulla bocca di Ian comparve un sorrisetto compiaciuto, quasi deliziato. Sapevo quanto gli piaceva proteggermi e quella era la situazione idilliaca. Sapevo anche quanto gli piacesse la differenza d'altezza abissale che c'era fra di noi ed era un bel problema. Ian mi prese per i fianchi e mi legò a lui, facendo combaciare le mie gambe attorno la sua vita. "Che stai facendo?" gemetti rumorosamente, mentre mi lasciava passionali baci sul collo. No, non dovevamo farlo. Era sbagliato. Dove era finita la spasmodica voglia di conoscere i dettagli del mio passato? Ancora non sapeva niente del mio passato, di mio padre e della mia sofferenza. La stessa che mi aveva costretta a non credere e non aspettare più l'amore, eppure in lui l'avevo trovato. Ian era l'altra metà di me e doveva sapere ogni dettaglio della mia esistenza. "Ti coccolo." sussurrò all'orecchio, calmando la passione dei suoi caldi ed umidi baci. "Dobbiamo smetterla." dissi con poca convinzione, lasciando Ian al suo da farsi. "Aiutami." Al diavolo le parole, al diavolo le inutili conversazioni. "Stai zitto e baciami!" miagolai da sprovveduta. Non avevo proprio imparato niente, non avevo la benchè minima consapevolezza del poco autocontrollo di Ian. 'Complimenti, Kristen. Ottima presa di posizione.' Prima che mi rendessi conto di aver dato il via libera a Somerhalder di fare di me ciò che voleva, ci ritrovammo distesi sul letto ancora disfatto da quella mattina. "Ti amo." 'Aspetta, cosa? Ian stava davvero dicendo di amarmi? Mentre stavamo per fare sesso?' Di cosa mi stupivo, me l'aveva già detto. Eppure sentirmelo dire in quella circostanza, era un pò come dare dello zucchero ad un bambino prima del vaccino. 'Cazzo, non pensare idiota!' Di che cosa mi lamentavo? Ian Somerhalder era il ragazzo perfetto, in tutto. Cosa c'era di sbagliato in noi? Le nostre litigate si mutavano da un momento all'altro. Avremmo mai affrontato i problemi come persone razionali? Ero del tutto certa che quella nostra debolezza sarebbe stata la causa della nostra rottura, perchè sentivo che prima o poi ci saremmo lasciati. Se non avessimo risolto la faccenda. 'Guardo che lo so, gli occhi che hai non sono sinceri. Ma sono quì e amo dirtelo, voglio restare insieme a te ad ogni costo.' pensai, mentre guardavo Ian nelle sue spelendide iridi azzurre cielo. Era proprio quello che stavo tentando di dirgli, non riuscivo a fidarmi di nessuno. 'Lo so, mi tradirai. Io ti conosco e lo farai.' Non potevo fare a meno di pensarlo. Dovevo fidarmi di lui? C'erano i presupposti per farlo? Era una storia seria per lui? Desideravo tanto poter dire di essere la sua ultima relazione, non una cosa passeggera del momento. Mi avrebbe mai veramente dimostrato il suo amore? Ed io gli avrei creduto?
  
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