Prologo
Per chi non sapesse nulla di Hunger Games, e in tal caso consiglio a tutti la lettura della saga di Suzanne Collins, spiegherò brevemente in questo prologo le cose più importanti. Tralasciando i protagonisti e l’intreccio delle storie, farò una sorta di introduzione storica. In un’America post-apocalittica si è formato un regno, detto di Panem, strutturato in tredici distretti e una capitale, per l’appunto Capitol City, che ha instaurato un regime totalitario. Ogni distretto non poteva avere nessun contatto con gli altri, e aveva un ruolo nell’economia della capitale. Il distretto uno si occupava di metalli e pietre preziose, il due di armamenti, il tre della produzione di beni elettrici, il quattro della pesca, il cinque dell’energia, il sei dei trasporti, il sette della raccolta di legname, l’otto dell’industria tessile, il nove del frumento, il dieci dell’allevamento, l’undici degli altri beni agricoli, il dodici del carbone e il tredici del nucleare. L’eccessivo controllo da parte di Capitol City sui distretti portò a una ribellione di questi ultimi e a una guerra, con conseguente vittoria della capitale e distruzione del distretto tredici. La capitale aumento la stretta sui distretti dando vita ai cosiddetti “Giorni Bui”.Inoltre, per evitare ulteriori rivolte e ricordare ai Distretti che li aveva in mano ideò gli “Hunger Games” nonché giochi della fame, dove due ragazzi, un maschio e una femmina, per ognuno dei dodici distretti rimasti, si affrontavano in un combattimento mortale trasmesso in televisione sotto forma di reality show. La storia che segue, ovviamente di pura fantasia, racconta della tredicesima edizione degli Hunger Games.