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Autore: Mezzosangue_Tributo_Mago    03/09/2014    3 recensioni
Percy Jackson si è appena trasferito e non vede l'ora di godersi un anno libero da responsabilità e preuccupazioni.
Ma Talia ha bisogno di qualcuno che tenga Jason Grace mentre lei è via e contemporaneamente l'orfano Nico di Angelo scopre di essere parente di Percy.
Cosa accadrà?
Dal capitolo 3:
-IO TI UCCIDO GRACE!!!!-esclamò Percy lanciandosigli addosso e brandendo un cucchiaio come arma
I due ragazzi rotolarono a terra graffiandosi e spintonandosi ( e anche cucchiaiandosi nel caso di Percy)
-Percy sono solo dei biscotti!- esclamò Jason cercando di strapparsi l'altro di dosso
-I MIEI BISCOTTI BLU! BRUTTO INGORDO DI UN CICLOPE!-ribattè l'altro infuriato
-Insomma come facevo a sapere che...-
-BASTA!- esclamò una terza voce
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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HO CERCATO DI AGGIORNARE IL PRIMA POSSIBILE E PER QUESTO FORSE IL CAPITOLO NON È VENUTO UN GRANCHÉ
SPERO VI PIACCIA
BUONA LETTURA 


Capitolo 2:Al completo

-Allora Nico vediamo un po'dove ti posso mettere...-disse Percy pensieroso
Nico lo osservò: era alto, con il fisico da nuotatore fasciato da dei jeans blu e da una maglia azzurra, ai piedi aveva delle nike bianche. Aveva degli occhi verde smeraldo e i capelli scuri che non volevano proprio stare al loro posto, "Beh io devo state zitto"pensò Nico, passandosi una mano fra i capelli scompigliati.

-Allora ti piace questa stanza ?-gli chiese Percy, riportandolo alla realtà 

-Con qualche modifica sarà perfetta Perseus-rispose

-Ma c-come fai a...?-squittì Percy, mentre le sue guance diventavano rosse

-Calma per lo Stige, ho solo visto la firma che hai usato sui documenti-ridacchiò Nico

-Non ti sfugge proprio niente, eh?-commentò Percy

Nico posò di nuovo il suo sguardo sulla camera: era una semplice camera bianca, con un letto, una libreria, una scrivania, una tv attaccata al muro e un armadio nero. "Presto qui tutto diventerà nero"pensò sorridendo 

-Per fortuna che ho tre camere da letto, altrimenti non saprei dove avrei messo Jason-esclamò Percy

-Chi è Jason?-

-L'altro nostro cugino, anche lui verrà a vivere qua-

Nico era parecchio confuso, aveva appena scoperto di avere due cugini e si era appena trasferito in casa di uno dei due senza conoscerlo minimamente: cose che capitano tutti i giorni a qualsiasi quattordicenne...

-Ho bisogno di riposarmi. Posso...?-disse indicando il letto con il mento

-Ma certo, sarai stanco, dormi pure-rispose Percy, per poi fargli un un cenno di saluto e andarsene di sotto

Nico osservò il suo nuovo cugino andarsene. Quel tipo esprimeva cordialità e sicurezza, ma lui sapeva di non potersi affezionare o fidare di nessuno, ogni volta che lo aveva fatto non era finita bene...
Chiuse la porta della camera, si tolse la maglia e si buttò sul letto.
Appena la testa toccò il cuscino, il turbine di emozioni che lo attanagliava svanì, "Porco Cerbero, quanto è comodo!"pensò, prima di addormentarsi.

                      ~~~~~~~~~

Jason Grace si guardò nello specchietto della macchina: gli occhi celesti erano spenti e la cicatrice a mezzaluna era increspata dalla smorfia annoiata della bocca. Si stiracchiò nella sua tuta da basket dei Lakers e si passò la mano fra i capelli biondi corti sospirando, perché doveva andare da suo cugino? Era ovvio che essendosi appena trasferito non voleva nessun intruso nella sua nuova casa... e neanche lui vedeva l'ora di trasferirsi. Non aveva niente contro Percy ma non li andava proprio giù l'idea di doversene andare dal proprio quartiere, dalla propria scuola e abbandonare gli amici solo per QUELLA cosa...
"Hey amico quando qualcosa ti va male sorridi..."gli aveva detto il suo amico Dakota, e sembrerebbe anche una cosa intelligente se non fosse stata detta da un alcolizzato cronico che poi aveva subito aggiunto "...e poi fatti una birra!"

-Jason siamo arrivati!-disse Talia mentre entravano in un vialetto  

Jason fischiò:-Fulmini! Percy si tratta bene!-

Scese dalla macchina di sua sorella tirandosi dietro la valigia.

-Allora fratellino fa il bravo-gli disse Talia mentre suonavano il campanello

-Certo, Tals e tu non ficcarti nei guai come al solito-

-Io non mi...!-

Furono interrotti da uno smagliante Percy Jackson appena uscito dalla porta:

-Eccovi qui finalmente!-

-Grazie ancora Percy non so come farei senza di te!-gli sorrise Talia

-Lo so sono fantastico, ma comunque ho già un altro ospite quindi nessun disturbo!-

-Cosa intendi dire?-chiese Jason incuriosito 

-Scusate ma sono di fretta: sono già in ritardo al primo giorno! Devo andare. Ciao Percy e ciao fratellino-disse Talia scoccando un bacio sulla guancia di Jason, e scappando sulla macchina lasciando i due cugini sulla porta della casa stupiti e immobili come due statue di medusa.

-Bene, ora siamo al completo!-si riprese Percy

-Mi devi spiegare chi è l'altro ospite- 
disse Jason entrando

-Sono io- disse una voce assonnata

Jason si voltò e vide un ragazzino magro e pallido che scendeva le scale, i capelli neri che sembravano avessero appena perso un incontro di boxe con il pettine, gli occhi color ossidiana che lo stavano scrutando e non portava la maglietta. Si potevano vedere le costole e parecchi lividi e cicatrici, ma anche i muscoli marcati su braccia, petto e pancia."Questo ragazzo deve averne passate molte"pensò Jason

-Nico lui è Jason nostro cugino. Jason lui è Nico: mi è appena stato affidato dall'orfanotrofio Lotus, è figlio di zio Ade ed è orfano, quindi siccome sono il membro più responsabile della famiglia sono diventato suo tutore-spiegò Percy

Jason studiò Nico, consapevole che lui stesse facendo lo stesso. Era rimasto sorpreso dalla rivelazione, ma non dispiaciuto: quel ragazzo li piaceva, sembrava uno che se la cavava da solo, ma allo stesso tempo  gli suscitava tenerezza.

-Benvenuto in famiglia!-sorrise Jason dando una pacca sulla spalla a Nico.

-Grazie-rispose lui-ma la prossima volta cerca di fare meno casino quando arrivi-per poi gettarsi sul divano e riprendere a dormire

"Forse alla fine non sarà poi così male vivere qui" pensò Jason
 
   
 
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