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Autore: MrsVegeta00    04/09/2014    1 recensioni
[...] ecco a voi un pezzo della storia.
- Oh mio dio, Kaito - la ragazza gli corse subito in aiuto prendendo la testa di lui portandola sulle gambe di essa. Era tutta colpa sua, si ripeteva.
Vi ho incuriositi vero? Mua.
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kaito Domoto, Luchia Nanami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nightmares.
- Principessa Lucia, dovete andare! - guardai le mie due "aiutanti", se proprio le dovevo chiamare così, annuì ma mentalmente volevo restare con loro, con la mia gente.
Appena uscì fuori dal mio castello sentì un forte rumore provenire da esso.
- No, non può essere - pensaì chiudendo appena gli occhi, ma mi girai incoscientemente sapendo che il mio regno stava per essere distrutto.
Mi svegliai sentendo gli occhi pizzicare, stavo facendo lo stesso sogno da quando sono arrivata sulla terra ferma.
- Buongiorno principessa Lucia! - sobbalzai sentendo una voce provenire proprio affianco al mio letto.
- Hippo, mi hai fatto spaventare - sospirai, quella specie di pinguino era insopportabile.
Poggiai tutti e due i piedi a terra stiracchiandomi sentendo i raggi del sole proprio sul mio viso e istintivamente chiusi gli occhi.
- È TARDISSIMO, DEVI ANDARE A SCUOLA! - caddi con il fondoschiena a terra sentendo un grosso dolore su di esso, come sempre è colpa di Hippo.
Mugolai qualcosa accarezzandomi con entrambe le mani il punto dove mi faceva male.
- Cera bisogno di urlare così tanto? - mi rialzai prendendo da dentro l'armadio il completo per andare a scuola, richiusi le ante di esso e andai in bagno guardandomi allo specchio, non ero una di quelle ragazze con i capelli lunghi e un fisico da modella,questo lo dico anche io ma.. sono diversa o mi sento diversa.
Scacciai quei pensieri dalla testa e sorrisi togliendomi il pigiama che aveva indosso mettendomi i vestiti per la scuola, abbassai lo sguardo verso la mia collana a conchiglia contenente la mia perla rosa, la presi tra le mani nascondendo il ciondolo sotto maglia, ritornai a guardare lo specchio.
- AAAAAAAH! - urlai notando i miei capelli a pazza, presi subito la spazzola iniziando a pettinarmi i capelli maledicendo chiunque dicesse che la mattina li trovavamo come nei film.
- Lucia tutto bene? - aprì appena la porta facendo uscire la testa al di fuori di essa sorridendo come un ebete mentre spostai lo sguardo sull'orologio.
- È TARDISSIMO! - corsi fuori dal bagno andando a sbattere contro Nikora, la padrone del hotel dove mi aveva ospitato sapendo del mio "segreto". Scesi nel salotto andando verso la porta togliendomi a volo le pantofole mettendomi i miei stivali rossi.
- Ciao! - aprì la porta chiudendomela subito dopo alle spalle, iniziai a correre verso la scuola.
Mamma mia, sono in ritardo - chiusi gli occhi continuando a correre verso la mia meta ma andai a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno.
- Oddio scusami, non ti avevo visto – mi scusai subito accarezzandomi di nuovo il fondoschiena, oggi mi vogliono proprio far cadere, eh?
- No, non preoccuparti – aprì di nuovo gli occhi vedendo una mano davanti ad essi, arrossì istintivamente, ero fatta così. La presi senza esitare alzandomi dall’asfalto.
- Grazie – sussurrai guardando il ragazzo che si trovava di fronte a me, è lui.
Sgranai gli occhi, si è proprio lui, il ragazzo che salvai quando ci fu quella tempesta.
Continuai a guardare quegli occhi, sono gli stessi di quella notte, mentre mi guardava da sopra la spiaggia.
- Ehi, lo so che sono bello, non c’è bisogno che mi fissi – scossi la testa imbarazzata dalle parole che mi aveva appena detto serrando i pugni arrossendo più di prima.
- Ma come ti permetti, non ti stavo fissando – ricominciai a camminare verso la scuola.
- Non può essere lui, è troppo arrogante! – strinsi i denti chiudendo gli occhi, ma chi si crede di essere!Sono arrivata finalmente, entrai quasi correndo. Non sono in ritardo, ci stanno ancora i ragazzi vicino al tabellone delle classi.
- Uffa, non riesco a vedere niente! – mi alzai con le punte cercando di capire in quale classe ero destinata ad andare.
- Ma che coincidenza, stai nella mia classe – la conoscevo quella voce, fin troppo.
- Ma che bella coincidenza guarda – mi girai verso il ragazzo soffermandomi su un ciondolo che portava sul collo. Ma quella.. è la mia perla? Sgranai gli occhi, come poteva tenerla lui.
- Vedi che continui a fissarmi – arrossì e incrociai le braccia al petto iniziando a camminare verso il corridoio davanti a me, non sapendo nemmeno dove stava la mia classe.
- Come faceva ad avere la mia perla? – presi il cofanetto a conchiglia aprendolo leggermente, era proprio come credevo, era la mia perla.
- Dai, ti aiuto a trovare la classe – non era poi così antipatico, quando voleva sapeva essere dolce.
- Posso farti una domanda? – inclinai di poco la testa stando un po’ più dietro rispetto al ragazzo continuando a seguirlo portando entrambe le mani davanti a me.
- Nemmeno ci conosciamo e già vuoi farmi una domanda? – sbuffai sentendo le mie guance diventare bollenti e rosse.
- Non riguarda noi, ma.. dove hai trovato quella perla che sta nel cofanetto – abbassai lo sguardo avendo paura della sua reazione ma andai a sbattere, di nuovo, contro di lui.Si girò verso di me, il suo sguardo era fisso nei miei occhi, mi faceva paura. Si girò subito entrando in una sala, o meglio dire, classe.
Perché mi aveva guardato in quel modo? Che gli ho fatto di male? O gli ho detto qualcosa di strano?
-Perché faccio sempre dei danni! – mi lamentai sbattendo entrambi i piedi sul pavimento liscio del corridoio, era un mio vizio farlo.
-Ehi ragazza stai calma – mi girai e trovai una ragazza davvero adorabile, aveva dei dolci capelli azzurri lunghi fino alle spalle, degli occhi del colore simile al mio, marrone.
- Dai non pensiamoci più, piacere sono Hanon Housho! – mi porse la mano facendo vedere un sorriso dolcissimo.
- Piacere è mio, Lucia Nanomi – le strinsi la mano per poi entrare nella mia classe, quel ragazzo mi stava ancora fissando, io non capisco, cosa avevo detto di male? Abbassai lo sguardo andando a sedermi in un posto libero vicino alla finestra e un po’ più avanti rispetto a quello del ragazzo, mi girai portando una mano sulla guancia ancora rossa, che effetto che mi faceva quel ragazzo.Mi stava ancora fissando, Regina dei Mari aiutami tu. Scossi la testa ritornando a guardare fuori la finestra.
- Che cos’era quella misteriosa luce abbaiante nera – non ci pensai più di due volte alzando la mano sperando che il signor Misuki mi vedesse.
- Dimmi Lucia – sospirai, mi aveva visto finalmente!
- Potrei andare in bagno? – il signor Misuki prese un fazzoletto pulendosi la guancia(✰), sbaglio o si aspettava che io dicessi qualcosa di importante?Spostai lo sguardo sul ragazzo che continuava a fissarmi ma ritornai a pensare a quella luce nera e, dopo aver avuto una risposta dal professore, uscì dalla classe correndo e, allo stesso modo, uscì anche da scuola avvicinandomi alla spiaggia.
- Oh no, le Dark Lovers – dovevo trasformarmi, controllai prima se ci fosse qualcuno a vedermi, così presi la collana a conchiglia aprendola nella mia mano chiudendo gli occhi.
- NON HO LA PERLA! – caddi sulla sabbia ma mi rialzai velocemente rimettendomi la collana andando di nuovo verso la scuola, ci avrei pensato dopo a loro.
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- Che noia queste ore di lezione – sospirai sedendomi vicino ad un albero chiudendo gli occhi, dovevo trovare un modo per riavere la perla.
- Perché mi avevi fatto quella domanda? – sobbalzai sentendo una voce andando a sbattere con la testa dietro, sul tronco.
- Aioio! – mi accarezzai la nuca chiudendo gli occhi per poi alzarmi portando le mani sui fianchi.
- Mi hai fatto spaventare – gli gridai contro corrugando la fronte. Sentivo lo sguardo di lui su di me.
- Kaito Domoto, piacere – mi porse la mano, la guardai per poi porgere anche la mia stringendola appena. Dopo quel contatto si girò di spalle e se ne andò con le mani in tasca.Che ragazzo misterioso e bello.
Scossi la testa arrossendo solamente ricordando quei pensieri.
Serrai le mani a pugni e incominciai a camminare sul marciapiede verso casa.
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Portai le mie gambe al petto, ho fallito, non sono riuscita a prendere la perla e distruggere le dark lovers.
- Che ingiustizia – poggiai la testa sul petto per poi rialzarmi pensando di farmi una nuotata, mi buttai in acqua e cominciai a nuotare sorridendo, guardai la luna e mi sedetti su uno scoglio sul mare portando la coda acqua.
- Ma quella.. è la sirena che mi aveva salvato –
(✰)=di solito nel cartone l’ho fa spesso!
 
Angolo autrice!
Che emozione, sono arrivata con una nuova storia, credo di essere migliorata molto sia nel modo di scrivere sia nel creare una storia. Non è uguale alla storia originale, volevo avvertirvi su questo e che credo di aver centrato in pieno il carattere della dolce Lucia!
Buona lettura, spero vi piaccia, fate anche un piccolo commento su di essa!
-Ludo!
  
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