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Autore: Chicca15    04/09/2014    3 recensioni
[Creepypasta]
[Creepypasta][Creepypasta][Creepypasta]Abbiamo lasciato la nostra Rebecca con due bambini e una famiglia abbastanza strana, ora i suoi figli sono cresciuti, ma cosa succederà se un nuovo cattivo vorrà portarseli via?
PS: consiglio di leggere prima "la mia nuova vita" per capire meglio questa
pps: chiedo scusa ma in questo periodo non riesco più a trovare l'ispirazione per questa storia, intanto ho scritto il primo cappy di un' altra storia
Genere: Drammatico, Horror, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Una nuova vita'
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~~ Angoletto autrice: ciao miei amati killer e ben tornati a una nuova storia insieme alla nostra Rebecca e alla sua numerosa famiglia!
Vorrei solo precisare che ci sarà un * piccolo * cambiamento, infatti non sarà Rebecca a raccontare, ma i suoi figli:
Francesco e Alessandro, perché questo sequel si basa molto su di loro e mi sembrava corretto che lo raccontassero di persona.
Il primo capitolo lo descriverà Francesco. Detto questo, vi auguro una buona lettura!

Erano le sette del mattino, da come avrete capito io ero un tipo a cui piaceva molto alzarsi presto e fare ginnastica prima di pranzo.
Mi alzai e mi diressi verso il bagno, mentre mi lavavo sentì uno spiffero attraversarmi il corpo,
come al solito mio fratello aveva lasciato la finestra aperta, ed io avevo solamente i boxer.
Chiusi la finestra sbuffando e uscì dal bagno.

Non mi ero nemmeno pettinato, i miei capelli castani svolazzavano da tutte le parti, camminai dirigendomi verso l’armadio,
presi una canotta di colore nero, dei jeans a vita bassa e delle scarpe anch’esse nere e uscì dalla stanza.
Scesi pian piano le scale cercando di non fare rumore e presi un mazzo di rose,
per la precisione uno della collezione di Nina, tanto ne ha centinaia,
uno in meno che differenza fa? E poi era per una buona causa.

Uscì e mi diressi verso il retro della casa, proprio lì c’era una piccola tomba con sopra un mazzo di fiori secchi,
mi avvicinai e al posto di quei fiori appoggiai le rose.
: “Ciao mio piccolo amico, non posso credere che sia già passati tre anni da quando te ne sei andato, eri il mio unico amico, ed ora che non ci sei più, che farò?”
Se non avete ancora capito, Smile il cane di mio padre, anche se in un certo senso è di tutta la famiglia, ci ha lasciati,
è successo in circostanze naturali.
Tutti sono riusciti ha farsene una ragione, perfino mio padre.
Ma io no, era stato il mio migliore amico da quando sono nato e gli volevo bene più di chiunque altro nella famiglia,
anche gli altri gli volevano bene, ci mancherebbe, ma io più di tutti.

Mi alzai e tornai in casa asciugandomi piccole lacrime che scendevano dai miei occhi grandi e castani. 
Una volta dentro mi diressi verso la cucina, presi del latte, lo scaldai e lo versai nella ciotola insieme ai cereali,
poi presi delle fette biscottate e le coprì di nutella.
Mangiai la mia colazione di gusto quando sentì un rumore provenire dalla porta, mi girai, era solo mio fratello Alessandro, era ancora in pigiama,
i capelli castani erano spettinati e strisciava i piedi facendo un rumore incredibile.

: “Sei andato a trovarlo?” mi chiese ancora assonnato
: “Sì, dovresti farlo anche tu, ma prima dovresti vestirti decentemente” gli risposi io.
Lui per tutta risposta sbuffò e prese il cucchiaino immergendolo nel barattolo di nutella
: “Devi proprio mangiare così? C’è anche il pane sai” gli dissi con un po’ di rimprovero
: “Che palle che sei Fra, sei proprio come la mamma e dire che una volta eri diverso” mi disse sbuffando
: “Sono solamente cresciuto, cosa che dovresti fare anche tu, ormai abbiamo ventitré anni” gli risposi con sguardo severo.
Lui mi fece la linguaccia e uscì dalla cucina.

Ma perché era così immaturo? Perché??
Scossi la testa e rimisi tutto a posto, mi girai a guardare l’orologio, le otto,mi venne l’idea di andare ad allenarmi.
Mi diressi verso la porta ma qualcosa attirò la mia attenzione, fuori dalla finestra vidi nei cespugli due piccoli occhi rossi e un sorriso malvagio,
mi vennero i brividi, strinsi gli occhi per vedere meglio, ma quegli occhi rossi come il sangue erano spariti, rimasi un attimo allibito,
a risvegliarmi, però, fu un botto assordante provenire dal salotto e una voce che urlava : “Alessandro!!!”…

 
  
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