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Autore: Andreatorinista    24/09/2008    6 recensioni
Le tenebre calarono sulla città di Karakura.
Tutto divenne buio ed incredibilmente silenzioso.
Un’altra giornata era passata, e adesso la città si preparava a dormire, per recuperare le energie spese nella vita quotidiana.
Ma c’era una ragazza che quella notte non aveva sonno.
(IchigoRukia)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SNA
Shinigami No Ai

Le tenebre calarono sulla città di Karakura.
Tutto divenne buio ed incredibilmente silenzioso.
Un’altra giornata era passata, e adesso la città si preparava a dormire, per recuperare le energie spese nella vita quotidiana.
Ma c’era una ragazza che quella notte non aveva sonno.
Dalla sommità di un lampione stradale, Rukia Kuchiki osservava lo spazio intorno a se, determinata a scovare qualche Hollow che aveva voglia di uno spuntino di mezzanotte.
Il suo sguardo però era diverso dal solito.
Più che scrutare la città, sembrava stesse scrutando se stessa.
Era come se stesse viaggiando nei suoi pensieri in cerca di qualcosa che non trovava.
Una risposta.
Già, ma a quale domanda?
Uno spiffero di vento mosse i suoi capelli neri, e lei lentamente se li riportò dietro le orecchie, con un gesto delicato della mano.
“Mah è inutile. Tanto qui non c’è nessuno.” Disse, scendendo dal lampione e cominciando a camminare per la strada senza meta.
Essere uno Shinigami aveva i suoi pregi dopotutto.
Se volevi rimanere da solo, il gioco era fatto visto che nessuno poteva vederti e sentirti.
“RUKIA.”
O meglio, quasi nessuno.
“Che cosa vuoi?” Chiese seccata la ragazza.
“Finalmente ti ho trovato. Perché non sei tornata a casa?”
“Ordini.”
“Perché non me l’hai detto? Avevi intenzione di uccidere gli Hollow da sola?”
“A dire il vero, volevo rimanere solo un po’ da sola.”
“Da sola? Ehi è per caso successo qualcosa?”
“Niente. E adesso vattene a casa marmocchio, so badare a me stessa.” Concluse, ricominciando a camminare.
Ichigo Kurosaki rimase a fissarla senza parole, mentre si allontanava sempre di più.
Da quando era diventato uno Shinigami, lui e Rukia si vedevano sempre, operando in coppia per sconfiggere quei mostri che infestavano la città.
Ma perché ora si comportava così? Per quale motivo non lo rimproverava come faceva sempre?
Per lo Shinigami dai capelli color carota questo era un mistero.
Ma aveva voglia di andare a fondo.
Di scoprire il perché.
In fondo per lui, Rukia oltre ad essere una compagna di lavoro, era un’amica.
“FERMATI IDIOTA.”
La mora si fermò di colpo, voltandosi e fissandolo con uno sguardo ancor più seccato di prima.
“SI PUO’ SAPERE CHE DIAVOLO VUOI? ADESSO NON POSSO NEANCHE RIMANERE DA SOLA PER QUALCHE MINUTO?”
“NON TI LASCIO SOLA, PERCHE’ TU HAI QUALCOSA CHE NON VA, E NON ME NE ANDRO’ FINCHE NON ME LO SPIEGHERAI.”
Rukia rimase immobile per qualche istante a guardare quel ragazzo che tutto d’un botto era entrato nella sua vita e nel suo mestiere di Shinigami, per poi voltarsi e dire le seguenti parole.
“Ho deciso di smettere. Da domani andrò nella Soul Society e smetterò di essere uno Shinigami.”
“!”
Quell’affermazione colpì in modo diretto il cuore del ragazzo.
“MA CHE VAI DICENDO?”
“Mi dispiace Ichigo, ma sto perdendo tutti i miei poteri, forse dopo qualche centinaio di anni, è giusto che me ne vada in pensione.” Concluse ricominciando a camminare, senza voltarsi per guardarlo negli occhi.
Solo il rumore di una spada sguainata la fermò, facendola voltare di scatto.
“WHAAAAAAAAAAAAAA”
Ichigo l’aveva attaccata con tutta la sua forza, e a malapena era riuscita ad evitare il colpo.
Ma il ragazzo non era partito con l’intento di colpirla, ma bensì di spronarla a rialzarsi.
E a riprendere a lottare.
“Beh vedo che l’agilità non ti manca.”
“SEI PAZZO? VUOI FORSE AMMAZZARMI?”
“SI RUKIA TI VOGLIO AMMAZZARE, PERCHE’ TU MI HAI TRASCINATO IN QUESTA ASSURDA STORIA. GRUUWAAAAAAHH.”
Un secondo attacco, stavolta però più rapido.
Rukia lo schivò movendosi agilmente per i bordi della strada.
A quel punto si vide costretta a tirare fuori la spada e a combattere.
Due Shinigami si stavano affrontando in una lotta senza precedenti.
Il combattimento era alla pari, ma la forza di volontà di Ichigo, stava per avere la meglio.
Ormai Rukia si ritrovava con le spalle al muro, privata della sua spada che con un ennesimo scambio di colpi, l’aveva vista volare lontano, dove era impossibile raggiungerla.
“MUORI.”
Ichigo si alzò in volo, puntando dritto contro la sua avversaria.
Agli occhi di Rukia, la sagoma del ragazzo si era sovrapposta a quella della luna piena che alta nel cielo illuminava una notte che doveva essere tranquilla.
Ichigo stava per ferirla con la sua spada, ma si fermò un istante prima, sfogando poi la sua rabbia conficcando la sua arma nell’asfalto, creando un’enorme crepa.
Rukia nel frattempo aveva chiuso gli occhi, sicura che quella fosse il suo ultimo giorno sulla terra, ma li riaprì di nuovo, trovandosi di fronte lo sguardo di Ichigo, rimanendone ipnotizzata.
“COME VEDI SEI ANCORA IN GRADO DI COMBATTERE, QUINDI NELLA SOUL SOCIETY NON CI RITORNI HAI CAPITO?”
Le sembrava strano farsi comandare a bacchetta da un quindicenne, lei che aveva vissuto per più di un secolo.
“Uff, e pò non mi dire più che non hai niente. La nostra differenza di età è enorme, ma ho pur sempre 15 anni, e credimi, so quando una mia amica si comporta in modo strano. E adesso voglio sapere perché.”
“Ieri. Ieri ti ho sentito parlare con Kon sul fatto che ti seccava l’idea di lavorare con me, quindi volevo soltanto assecondare la tua richiesta. Tutto qui.”
“Io avrei detto una cosa del genere? Ti sarai sbagliata.”
“Non mi sono sbagliata, le mie orecchie funzionano benissimo. Tu dissi.”

“AH CHE ROTTURA DI PALLE.” Si sfogò dando un calcio al letto.
“Che succede? Se andato a mignatte e hai scoperto di essere al verde?” Disse Kon.
“Piantala peluche di merda, altrimenti mi sfogo con te.”
“Mi vuoi spiegare che e’ successo o no?”
Ichigo si calmò, mettendosi seduto sul letto, e inspirando profondamente.
“E’ Rukia il problema.”
In quel preciso momento, dall’altra parte della porta della camera di Ichigo, Rukia aveva assistito alla scena, e stava ascoltando la conversazione.
“Che ti ha fatto?”
“TUTTO, QUELLA LA’ MI HA FATTO TUTTO. MI HA TRASCINATO IN UN CASINO FORSE PIU’ GRANDE DI ME, E CIONONOSTANTE CONTINUA A TRATTARMI MALE. MI PRENDE A PUGNI, SI INTRUFOLA IN CAMERA MIA SENZA PERMESSO, E RUBA IL PIGIAMA DI MIA SORELLA. IN POCHE PAROLE E’ ENTRATA PREPOTENTEMENTE PRIMA NELLA MIA VITA, CAMBIANDOMELA COMPLETAMENTE, E POI E’ ENTRATA NELLA MIA STANZA COME SE NULLA FOSSE.”
La ragazza non rimase ad ascoltare.
A metà discorso decise di levare le tende, scendendo per le scale della casa trasformata in uno Shinigami.
Quelle parole l’avevano offesa, ma sul suo volto non c’era la benché minima traccia di disperazione o di tristezza.
Aveva smesso di piangere.
Aveva smesso ormai da tempo.

“Urlasti questo, e io quindi il giorno seguente decisi di andarmene senza dirti nulla. In fondo hai ragione. Sono entrata nella tua vita senza permesso, senza chiederti nulla, e a volte ti ho trattato anche male. Se fossi sparita, saresti stato contento.”
“E sentiamo, scommetto che non hai sentito il resto vero?”
“I-Il resto?”
“Come immaginavo, sei davvero idiota.”

“TUTTO, QUELLA LA’ MI HA FATTO TUTTO. MI HA TRASCINATO IN UN CASINO FORSE PIU’ GRANDE DI ME, E CIONONOSTANTE CONTINUA A TRATTARMI MALE. MI PRENDE A PUGNI, SI INTRUFOLA IN CAMERA MIA SENZA PERMESSO, E RUBA IL PIGIAMA DI MIA SORELLA. IN POCHE PAROLE E’ ENTRATA PREPOTENTEMENTE PRIMA NELLA MIA VITA, CAMBIANDOMELA COMPLETAMENTE, E POI E’ ENTRATA NELLA MIA STANZA COME SE NULLA FOSSE.”
“Ehi calmati non urlare, tua sorella e Karin stanno dormendo.”
“…”
“Ad ogni modo perché ti scaldi tanto?”
Ichigo rimase immobile, con lo sguardo basso a pensare.
Già come mai si scaldava così tanto per una come lei?
“Vedi, mi piacerebbe che almeno una volta non fossi trattato come un moccioso che ha ancora bisogno del latte della mamma.”
“Mmmmh…è solo questo?”
“Mi piacerebbe anche essere considerato anche più di un compagno di lavoro.”
“Ahi ahi ahi ahi Ichigo questo non è da te, non ti starai mica…”

“Ichigo, non ti sarai mica…”
Rukia non fece in tempo a finire di parlare.
Voleva continuare ma non poteva.
Le sue labbra e quelle di Ichigo erano entrate in contatto.
E non gli dispiaceva affatto anzi, dentro di se sentiva come una scarica di adrenalina mista a felicità.
E quando i due si separarono, con uno sguardo riuscirono a capirsi l’un l’altro.
Non avevano voglia di smettere.
Ma il lavoro chiama.
“Ehi Ichi.”
“Mh?”
“Ne è apparso uno. A Sud-Ovest.”
“Molto bene, non vedo l’ora di sgranchirmi un po’ le ossa. Tu sei con me tesoro?”
Rukia si girò verso di lui con la faccia schifata.
“Puoi farmi un favore? Non chiamarmi tesoro, le smancerie mi fanno venire il voltastomaco.”
“Seh seh, come no.”
E così i due Shinigami si diressero verso il loro prossimo campo di battaglia, felici di essersi ritrovati.
Come prima.
Più di prima.

Fine

La mia prima fiction su Bleach, e in particolare, la mia prima IchigoRukia *.*
fatemi sapere come vi sembra, siate buoni vi raccomando XP ;^) see ya
  
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