"Sei un vecchio maniaco, Rumple"
 

Gold non ci poteva credere, erano molte notti ormai che Belle dormiva accanto a lui, eppure non riusciva ancora ad abituarsi. Ogni sera, ogni notte con lei era un dono.

Sentire il suo respiro regolare era la melodia più bella che avesse mai ascoltato. Aveva girato in lungo e in largo per cercare suo figlio ma niente era così dolce.

Era su un fianco e le coperte le arrivavano appena sotto il seno. Indossava una bellissima sottoveste dorata che rendeva la sua pelle ancora più splendente.

Gold si alzò leggermente tenendosi su con un gomito e allungando una mano fino a sfiorare il braccio nudo della giovane. La sua pelle era così attraente che non riuscì a resistere dal toccarla.

Fece scorrere delicatamente le sue dite sul corpo della giovane, saggiandone il profilo fino ad arrivare ai fianchi.

Belle sospirò rumorosamente come se avesse percepito il tocco dell'uomo.

Rumple sorrise. La sua Belle riusciva sempre a sorprenderlo e a fargli traboccare il cuore dalla felicità, persino con un respiro, persino mentre dormiva.

Si girò ancora di più per poterla osservare meglio.

Un raggio di luna entrava dalla finestra e illuminava da lontano la coppia.

Non riuscì a trattenersi dal toccarla ancora. Le accarezzò i riccioli rossi e le spostò i capelli dal volto e dalla spalla.

Belle sorrise nel sonno e Gold pensò a quanto fosse bella e a quanto sembrasse nello stesso tempo sia una donna forte e determinata (chi altri aveva lottato per una causa persa come lei aveva fatto con lui?) sia una bambina innocente e bisognosa di affetto.

Si abbassò su di lei, sperando di non svegliarla. Appoggiò le sue labbra sulla spalla della ragazza e cominciò a scendere sul suo collo baciandola.

“Mmh” mormorò Belle.

Gold, si interruppe subito, avendo paura di averla svegliata. Tornò a osservarla ma lei sembrava ancora beatamente nelle braccia di Morfeo.

Non potè non sorridere ancora prima di chinarsi nuovamente sul suo amore e ricominciare da dove si era interrotto.

“Rumple...” mormorò Belle dopo un po'.

Gold si staccò dal suo collo e le diede un bacio sulla spalla.

“Belle, dearie, ti ho svegliata?”

La ragazza si stiracchiò un po' e sempre sorridendo con gli occhi chiusi si tirò su le coperte fin sotto il mento.

“No, ma sei un vecchio maniaco” bofonchiò.

Rumple rimase a bocca aperta. La guardava e si chiedeva se stesse ancora sognando e se lo avesse scambiato per qualcun altro. Eppure, le uniche volte in cui parlava nel sonno, erano le urla e le lamentele contro Regina durante il periodo della prigionia.

La sua Belle gli aveva dato del maniaco? Del vecchio maniaco?

Probabilmente l'aveva detto per scherzo ma non riuscì a fare a meno di rimanere sorpreso, quasi negativamente. Di colpo si sentì come se fosse tornato ad avere la pelle squamosa e quel ghigno, mentre la rinchiudeva dentro le segrete del suo castello.

“Ma Belle io... ti chiedo scusa, non volevo”

Si allontanò da lei rimettendosi dalla sua parte del letto e girandosi a pancia in su si mise a fissare il soffitto.

Belle percepì qualcosa nella voce di Gold e così si girò verso di lui, smettendo di dargli le spalle.

Per una buona manciata di secondi tra loro non ci fu altro che silenzio.

Le aveva fatto tante cose, ma mai si sarebbe permesso di toccarla, anche solo con un dito, contro la sua volontà. Si sentì così in colpa che quasi non riusciva a guardarla, ma alla fine cedette.

Gli occhi della ragazza erano aperti e con quei suoi specchi blu lo stava fissando, ma la semi oscurità non permetteva all'uomo di vedere bene la sua espressione.

Sembrava così seria. Allora aveva davvero esagerato.

“Belle davvero, amore mio, non volevo. Ti stavo osservando ed eri così bella che non ho resistito. Siamo stati così tanti anni separati e mi sei mancata così tanto. Ma non è una scusa. Te lo giuro Belle non ti avrei mai nemmeno sfiorata se avessi saputo che tu non volevi. Non ti farei mai del male, né tantomeno mi approfitterei di te. Perdonami, ti supplico Belle”.

Belle aprì la bocca e lui temette il peggio. Stava per urlare? Stava per lasciarlo?

“Ma Rumple...io stavo scherzando!” disse scoppiando a ridere e interrompendo il silenzio della loro camera da letto.

“C-cosa?” Ora era Gold quello a bocca aperta.

“Ma si, come puoi pensare che non mi faccia piacere che l'uomo che amo mi coccoli nel sonno? Non pensavo la prendessi così seriamente!”

Gold si tirò su, quasi a sedere.

“E ti sembrano scherzi da fare, dearie?! Chiamarmi vecchio maniaco! Mi hai fatto sentire quasi peggio di quando eri al mio castello!”

Belle non potè non notare che l'uomo si era infervorato a tal punto da agitare le mani come soleva fare nel vecchio mondo. E non si era nemmeno lasciata sfuggire l'accento che lui aveva posto sul vecchio maniaco, in particolar modo sul vecchio. Per loro non era mai stato un problema la differenza d'età ma alcuni in città potevano averla pensata così e magari anche averlo espresso a voce nei loro bisbigli ogni volta che li incrociavano a braccetto per le strade di Storybrooke.

Sorrise, sentendosi un po' in colpa, ma sapendo come farsi perdonare e dimostrargli che lei non lo considerava per nulla vecchio, anzi.

“Scusami Rumple, non volevo offenderti.” disse accarezzandogli una guancia. Poi, sorridendo maliziosamente, aggiunse:  “Vieni qua maniaco”. E detto questo lo prese per il colletto della camicia del pigiama e attirandolo così a sè annullò la distanza tra di loro.