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Autore: Crazyhad    04/09/2014    0 recensioni
C’era una volta, in un paese molto lontano, popolato da creature magiche e incantate, una bellissima principessa che, sdraiata su un letto di morbide piume, nel suo bel castello, aspettava il principe azzurro.
Così iniziano tutte le fiabe, giusto? Peccato che la mia non lo sia. Tanto per cominciare non sono una principessa, non vivo in un castello e soprattutto non aspetto un principe azzurro. Anzi, non aspetto proprio nessuno.
Mi chiamo Azalea Malvarosa O’Dell, e sono una strega.
Una strega che a fare incantesimi è un disastro, un principe azzurro che sarebbe più credibile come cattivo, un affascinante cacciatore di draghi, una principessa decisamente troppo principesca e una gemma della vita da ritrovare a tutti costi. La combinazione perfetta per una pozione esplosiva.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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AZALEA
 
 
 
Prologo
 
C’era una volta, in un paese molto lontano, popolato da creature magiche e incantate, una bellissima principessa che, sdraiata su un letto di morbide piume, nel suo bel castello, aspettava il principe azzurro. Così iniziano tutte le fiabe, giusto? Peccato che la mia non lo sia. Tanto per cominciare non sono una principessa, non vivo in un castello e soprattutto non aspetto un principe azzurro. Anzi, non aspetto proprio nessuno. Mi chiamo Azalea Malvarosa O’Dell, e sono una strega. Bhe, qui lo siamo tutte.
Ho 15 anni e frequento l’APAMS da quando ne avevo 11. L’APAMS, nient’altro che “Accademia Per l’Addestramento di Maghi e Streghe”, si divide in 8 classi: le prime tre di preparazione di base, più che altro entri in confidenza con i tuoi poteri; poi gli altri due cominci con la teoria, fatta di storie inquietanti di antenati psicopatici e a tratti schizofrenici scritte in grandi libri, e mille incantesimi assurdi da imparare. Compiuti i 16 anni devi fare “la scelta”. Consiste nel decidere a quale congrega unirti, e questa diventerà la tua nuova casa, la tua nuova famiglia. Lo so, lo so, fa tanto Harry Potter, ma diciamo che le streghe sono nate qualche centinaio di secoli prima della Rowling, in tutto rispetto parlando, s’intende.
Comunque, dopo continui gli altri tre anni di specializzazione e poi sei libero di intraprendere la tua carriera, o come dico io, sei libero di cominciare a vivere.
Alla fine di quest’anno toccherà anche a me scegliere, e non ho la più pallida idea di cosa fare. Nata da un mago e una strega, in un’importante quanto secolare famiglia di maghi e streghe da generazioni, sono una purosangue per eccellenza. Nata il primo dell’anno, in uno scuro e piovoso venerdì 13, tutto in me presagiva un brillante futuro da strega.
Peccato che io, come strega, sia un vero disastro. E questo ormai, lo sanno tutti. Dalla mia adorabile famiglia (spero si sia colto il tono fortemente sarcastico), ai miei poveri compagni di corso che, durante i progetti e i lavori di gruppo si sono ritrovati vittime di spiacevoli incidenti, del tutto involontari. In fondo non è di certo colpa mia se ogni cosa che tocco è incline all’esplosione/implosione/fusione/carbonizzazione, no?
Il posto di pecora nera mi è quindi stato assegnato, premettendo anche che il mio stile piuttosto stravagante non è in sintonia con il resto della mia famiglia. Dovete sapere, infatti, che le streghe non sono affatto come le immaginate voi, ma un esplosivo misto tra AudryApburne, Merlyn Monroe e Choco Chanel, sia maschi che femmine, di classe e con atteggiamenti regali, sempre impostati e seriosi. Questo purtroppo vale anche per i più giovani, che sembrano usciti direttamente dal cast di gossip girl. Solo che oltre ad essere delle stronze pettegole, le persone della mia scuola sono anche streghe. Lascio quindi a voi immaginare il risultato.
Quando cammino per i corridoi mi sembra di essere in uno di quegli squallidi filmetti per adolescenti che ci fanno vedere durante l’ora di umanologia. “Sono molto complicate da comprendere le menti degli umani” dice sempre la professoressa Wittman “e se volete imparare a controllarle dovete conoscerne il processo di crescita. E la tappa più importante è proprio quell’a della gioventù, come ci mostrano questi esempi cinematografici dei senzapoteri”. A me sinceramente sembrano solo idioti in piena crisi ormonale.
A essere sinceri, però, un po’ li invidio. Dev’essere bello vivere senza magia, o meglio, senza conoscerne l’esistenza. Non è che qui dove vivo non ci siano senzapoteri, chiariamoci. Solo che anche loro sono diversi. Per qui intendo Greenaway, la nostra splendida terra.. mai stata segnata sulle cartine e circondata da un fittissimo bosco, non è ma stata visitata da qualcuno dell’esterno. Per fortuna, aggiungerei, dato che non è popolata da persone esattamente, come dire, “normali”. Cioè, per me troll, nani, fate, streghe, animali parlanti, principi e principesse, vampiri, lupi mannari, re e regine, elfi e draghi, sono normalissimi e tremendamente noiosi.
*spazio autrice*
Ok, premttiamo una cosa. Io leggo. Sempre e da sempre. Tutto. Sul serio, quasiasi cosa mi trasmetta emozioni. E scrivo perchè vorrei provare a trasmetterle queste emozioni. Ho scritto milioni di cose e ne ho considerati decenti solo un quarto. quindi se questa storia fa davvero tanto schifo ditemelo e giuro che non mi offendo. Ok, forse solo un pò. Ma se vi piaciucchia anche solo un mimignon, ditelo e mi farete felice. diciamo che questa storia la continuerò perchè è una specie di sfida con me stessa dato che non sono mai stata capace di finirne nessuna.
quindi, se volete recensite. un abbraccio,
gaia
ps: credete alla magia. E' dappertutto.
  
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