Autore:
Yssis
Fandom: Free!
Pacchetti usati: imag. 99, fiore: 38.
Genere: Introspettivo, Sentimentale
Rating: Verde
Avvertimenti: Shonen-ai, Missing Moments, OOC per sicurezza
NdA: Salve a tutti. Eccomi su questo
meraviglioso fandom –che non ho ancora
esplorato, ma presto rimedierò owo – con una
fanfic presentata per un contest.
Penso che sarà per me un buon trampolino di lancio, e anche
nel caso il
risultato non sia splendido mi ha comunque permesso di arrivare qui, e
già
questo per me è un premio!
Ringrazio sentitamente Akisama e aturiel per avermi permesso di
partecipare
quindi.
Spero tanto di ricevere recensioni, ho proprio bisogno di consigli per
sapere
se ho gestito bene i personaggi.
Bene, detto questo vi lascio alla shot. In bocca al lupo a tutti gli
altri
partecipanti!
{Si
vive per anni accanto a un
essere umano, senza vederlo.
Un
giorno ecco che uno alza gli occhi e lo vede.
In
un attimo non si sa perché, non si sa come, qualcosa si
rompe: una diga tra
due acque.
E
due sorti si mescolano, si confondono e precipitano
-Gabriele
D’Annunzio.
Bagliori.
Bagliori limpidi.
Luci bluastre su uno specchio pulito.
Onde.
Onde carezzevoli.
Carezze come onde.
Salate. Dolci. Calde. Fredde.
Le onde trasmettono le emozioni, i suoni… I colori.
Sento dei colori intorno a me.
Delle luci colorate, delle onde colorate.
E un ritmo morbido che mi accarezza e mi sommerge.
Rin… Rin sei tu…?
Ora
vedo qualcosa.
È blu. È alto.
Vorrei toccarlo, vorrei alzarmi e sentire se è morbido
oppure ruvido sotto le
dita.
Però non ci riesco, le braccia cadono verso il basso. Verso
il blu.
Ma questo è un blu diverso.
Riesco a toccarlo.
Non ha una vera consistenza, eppure sento che è qualcosa.
Ha un colore ed è tiepido.
Non è particolarmente caldo, ma non sento freddo.
Sto bene, sto qui.
Fra due blu diversi sto io, Rin. Tu
dove
stai?
Galleggio.
Ora mi viene alla mente questa parola.
Cosa vuol dire galleggiare?
Forse è quello che sto facendo io, forse è quello
che vorrei saper fare.
Tu sai galleggiare Rin? Tu sai rimanere in perfetto equilibrio,
rispecchiandoti
nei due blu senza mai raggiungerli?
Vorrei dare un nome a questi due blu che avverto. Però non
c’è fretta, per il
momento va bene anche così.
Dall’alto vedo arrivare qualcosa.
Sta volteggiando.
Sembra proprio che si dica così.
Volteggia, plana.
Ha un altro colore. Rosa.
È rosa e sta volteggiando delicatamente verso
di me.
Mi ricorda qualcosa…
Ora
vedo meno blu. Ora è tutto
più rosa.
Piccoli petali rosa continuano a cadere dal cielo blu.
Si appoggiano delicatamente alla superficie cerulea dove iniziano a
galleggiare.
Io sto in mezzo a loro.
Sono belli. Sono morbidi.
Mi sfiorano il viso e poi cadono.
Me li ritrovo fra le dita che inermi si fanno trasportare dal blu.
Compiono una danza delicata e rosa, mentre cadono.
In quella danza c’è qualcosa di terribilmente
triste, nostalgico.
Mi vengono alla mente tante parole ora che vedo i petali rosa.
Mi fanno pensare alla vita: alla vita che cade, alla vita che
è una danza.
Tutti ci muoviamo affannati cercando di rimanere in aria il
più possibile,
eppure non capiamo che agitandoci la nostra caduta è
più veloce.
Tutti cadiamo, prima o poi.
Veniamo dal blu.
E torniamo al blu.
Sono tonalità diverse dello stesso colore, forse vuol dire
che in fondo la
nascita e la morte sono simili.
In mezzo ai due blu si galleggia o si volteggia.
In entrambi i casi prima o poi si va sul fondo.
Volteggiamo insieme
Rin. Non voler essere
più veloce, non è necessario.
Ora
il blu dove galleggio quasi
non si vede più.
Lo avverto ancora sotto le dita, eppure guardandomi intorno vedo solo i
petali
rosa.
Ne prendo uno e lo avvicino alle labbra.
È umido, sciupato, però me lo strofino lo
stesso sulla bocca e poi sul naso.
Vorrei tanto sentire il profumo di questi petali.
Sicuramente hanno un buon profumo.
Anche la vita è bella e profumata, ma quando è
arrivata alla fine non ci piace
più, non è più così bella e
vorremmo che fosse come prima.
Un rumore forte.
Rivolgo il capo a destra ma non c’è niente.
Haru-chan…
Stringo gli occhi.
Qualcosa si muove fra i petali rosa, si sta avvicinando.
Haru-chan…!
Rosso e blu. Un brivido.
Sei tu! Rin! Sei qui!
Haru-chan!
Mi
sveglio di colpo. Makoto mi
porge una mano e sorride.
Sospiro, chiudendo gli occhi. Era solo un
sogno…
-Te l’ho detto mille volte di smetterla di
chiamarmi così-
**
-Ho bisogno di parlarti. Vieni dopo alla Iwatobi.
-Perché?
-Vieni e lo saprai.
Chissà se anche tu
hai fatto lo stesso sogno,
Rin…