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Autore: Yssis    04/09/2014    3 recensioni
[III classificata al contest “Una corolla di immagini” indetto da Akisama e aturiel sul forum di EFP]
Esordio sul fandom :: Lieve spoiler sul finale di Eternal Summer! sul finale :: OOC per sicurezza (?)
Mi vengono alla mente tante parole ora che vedo i petali rosa.
Mi fanno pensare alla vita: alla vita che cade, alla vita che è una danza.
Tutti ci muoviamo affannati cercando di rimanere in aria il più possibile, eppure non capiamo che agitandoci la nostra caduta è più veloce.
Tutti cadiamo, prima o poi.
Veniamo dal blu.
E torniamo al blu.
Sono tonalità diverse dello stesso colore, forse vuol dire che in fondo la nascita e la morte sono simili.
In mezzo ai due blu si galleggia o si volteggia.
In entrambi i casi prima o poi si va sul fondo.
Volteggiamo insieme Rin. Non voler essere più veloce, non è necessario.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Haruka Nanase
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Yssis
Fandom: Free!
Pacchetti usati: imag. 99, fiore: 38.
Genere: Introspettivo, Sentimentale
Rating: Verde
Avvertimenti: Shonen-ai, Missing Moments, OOC per sicurezza
NdA: Salve a tutti. Eccomi su questo meraviglioso fandom –che non ho ancora esplorato, ma presto rimedierò owo – con una fanfic presentata per un contest. Penso che sarà per me un buon trampolino di lancio, e anche nel caso il risultato non sia splendido mi ha comunque permesso di arrivare qui, e già questo per me è un premio!
Ringrazio sentitamente Akisama e aturiel per avermi permesso di partecipare quindi.
Spero tanto di ricevere recensioni, ho proprio bisogno di consigli per sapere se ho gestito bene i personaggi.
Bene, detto questo vi lascio alla shot. In bocca al lupo a tutti gli altri partecipanti!




{Si vive per anni accanto a un essere umano, senza vederlo.
Un giorno ecco che uno alza gli occhi e lo vede.
In un attimo non si sa perché, non si sa come, qualcosa si rompe: una diga tra due acque.
E due sorti si mescolano, si confondono e precipitano
-Gabriele D’Annunzio.

Bagliori.
Bagliori limpidi.
Luci bluastre su uno specchio pulito.
Onde.
Onde carezzevoli.
Carezze come onde.
Salate. Dolci. Calde. Fredde.
Le onde trasmettono le emozioni, i suoni… I colori.
Sento dei colori intorno a me.
Delle luci colorate, delle onde colorate.
E un ritmo morbido che mi accarezza e mi sommerge.
Rin… Rin sei tu…?

Ora vedo qualcosa.
È blu. È alto.
Vorrei toccarlo, vorrei alzarmi e sentire se è morbido oppure ruvido sotto le dita.
Però non ci riesco, le braccia cadono verso il basso. Verso il blu.
Ma questo è un blu diverso.
Riesco a toccarlo.
Non ha una vera consistenza, eppure sento che è qualcosa.
Ha un colore ed è tiepido.
Non è particolarmente caldo, ma non sento freddo.
Sto bene, sto qui.
Fra due blu diversi sto io, Rin. Tu dove stai?

Galleggio.
Ora mi viene alla mente questa parola.
Cosa vuol dire galleggiare?
Forse è quello che sto facendo io, forse è quello che vorrei saper fare.
Tu sai galleggiare Rin? Tu sai rimanere in perfetto equilibrio, rispecchiandoti nei due blu senza mai raggiungerli?
Vorrei dare un nome a questi due blu che avverto. Però non c’è fretta, per il momento va bene anche così.
Dall’alto vedo arrivare qualcosa.
Sta volteggiando.
Sembra proprio che si dica così.
Volteggia, plana.
Ha un altro colore. Rosa.
È rosa e sta volteggiando delicatamente verso di me.
Mi ricorda qualcosa…

Ora vedo meno blu. Ora è tutto più rosa.
Piccoli petali rosa continuano a cadere dal cielo blu.
Si appoggiano delicatamente alla superficie cerulea dove iniziano a galleggiare.
Io sto in mezzo a loro.
Sono belli. Sono morbidi.
Mi sfiorano il viso e poi cadono.
Me li ritrovo fra le dita che inermi si fanno trasportare dal blu.
Compiono una danza delicata e rosa, mentre cadono.
In quella danza c’è qualcosa di terribilmente triste, nostalgico.
Mi vengono alla mente tante parole ora che vedo i petali rosa.
Mi fanno pensare alla vita: alla vita che cade, alla vita che è una danza.
Tutti ci muoviamo affannati cercando di rimanere in aria il più possibile, eppure non capiamo che agitandoci la nostra caduta è più veloce.
Tutti cadiamo, prima o poi.
Veniamo dal blu.
E torniamo al blu.
Sono tonalità diverse dello stesso colore, forse vuol dire che in fondo la nascita e la morte sono simili.
In mezzo ai due blu si galleggia o si volteggia.
In entrambi i casi prima o poi si va sul fondo.
Volteggiamo insieme Rin. Non voler essere più veloce, non è necessario.

Ora il blu dove galleggio quasi non si vede più.
Lo avverto ancora sotto le dita, eppure guardandomi intorno vedo solo i petali rosa.
Ne prendo uno e lo avvicino alle labbra.
È umido, sciupato, però me lo strofino lo stesso sulla bocca e poi sul naso.
Vorrei tanto sentire il profumo di questi petali.
Sicuramente hanno un buon profumo.
Anche la vita è bella e profumata, ma quando è arrivata alla fine non ci piace più, non è più così bella e vorremmo che fosse come prima.
Un rumore forte.
Rivolgo il capo a destra ma non c’è niente.
Haru-chan…
Stringo gli occhi.
Qualcosa si muove fra i petali rosa, si sta avvicinando.
Haru-chan…!
Rosso e blu. Un brivido.
Sei tu! Rin! Sei qui!
Haru-chan!

Mi sveglio di colpo. Makoto mi porge una mano e sorride.
Sospiro, chiudendo gli occhi. Era solo un sogno…
-Te l’ho detto mille volte di smetterla di chiamarmi così-

**
-Ho bisogno di parlarti. Vieni dopo alla Iwatobi.
-Perché?
-Vieni e lo saprai.

Chissà se anche tu hai fatto lo stesso sogno, Rin…

  
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