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Autore: Izumi_Sena    04/09/2014    1 recensioni
Alec e Jude sono migliori amici da sempre, anche se sono molto diversi.
Il primo è un asso degli sport, è popolare, mentre il secondo è appassionato di libri, manga, e ama disegnare.
Sono andati in campeggio insieme, hanno imparato a guidare insieme, vanno a scuola insieme.
Sono inseparabili.
Ma Jude ha un segreto, che ha dovuto imparare a nascondere: è innamorato di Alec.
Riuscirà l'altro a capirlo? O Jude dovrà farsi strada a forza verso il suo cuore?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Capitolo 1 – Hold me tight
 
~Jude~
Mi chiamo Jude, ho sedici anni. Ho un migliore amico, e penso che sia normale. Ci conosciamo da quando ho quattro anni. Insieme abbiamo fatto di tutto: siamo andati in campeggio, abbiamo fatto lo stesso sport, lui mi ha insegnato a guidare, perché ha un anno più di me, e andiamo nella stessa classe.
Ma ho un segreto, che ho dovuto imparare a nascondere. Ho dovuto imparare a dire che tipo di ragazze mi piacciono, sono dovuto uscire con qualcuna di loro, a volte, ma la verità è una: io ho sempre amato lui.
 
-E tu, Jude? Che aspetti a presentarci la ragazza?- mi dice Ryan.
-L’ha mollata.- risponde al mio posto Alec. Mi lancia un’occhiata, con un sorriso divertito sul volto –È molto selettivo.
-Non sai quanto.- sbuffo io con aria annoiata.
Ryan riparte alla carica: -Così non la troverai mai una disposta a stare con te.
-Non è un problema tuo.- ribatto sbadigliando.
-Non hai dormito?- mi chiede Alec. Annuisco.
-Vado a prendere un caffè.- e sento dei passi che mi seguono.
Mi volto solo accanto alla macchinetta.
-Cos’è, vuoi che ti offra qualcosa?- lui mi guarda sorridendo. Così irritante. Un sorriso, che per lui è il sorriso rivolto a un amico.
Si passa una mano fra i capelli neri e mi guarda con quegli occhi blu scuro. Il mio cuore fa una capriola. Bevo il caffè tutto d’un sorso, mentre lui mi fissa senza dire nulla.
-Stasera i miei non ci sono.- dice –Vieni da me a vedere un film?
-Certo.- getto il bicchiere nel cestino.
Dodici anni, dodici anni passati ad amarlo, e a vederlo amare altre persone. Tutte le sue ragazze, una lista quasi infinita. Anche se amare è un parolone: nessuna di quelle ragazze ha superato l’infatuazione. E ad ogni rottura mi dico che forse è il mio momento, ma poi non trovo il coraggio di fare nulla.
Sono terrorizzato da lui, e da me, da quello che potrei fare all’improvviso. Dichiararmi, baciarlo, o roba così.
Durante la lezione di matematica non riesco a concentrarmi.
Riesco solo a pensare a lui. Il più popolare. Molti gli chiedono perché passi del tempo con me, che sono tetro, nerd, adoro i manga e non faccio altro che sbuffare. Lui risponde che non lo sa, che mi adora, che per lui sono il migliore.
So che lo pensa davvero. Lo abbiamo sempre pensato l’uno dell’altro. Lui, il migliore negli sport, il più bello ai miei occhi e a quelli di tutti. Cosa vedrà in me? Mi sistemo gli occhiali e sospiro.
Un ragazzo così strano…
 
Mi mette davanti una lattina di birra. La apro con cautela e la assaggio, mentre lui ha già scolato metà della sua.
-Alec, non dovresti bere così tanto.- lo avverto, ma lui si è già avventato sulla seconda. Sospiro, anche perché so che non regge bene l’alcool, a differenza di quanto possa sembrare. Accende la musica e inserisce un cd dei Beatles, Please Please Me.
Well she was just seventeen, you know what I mean” canta John dallo stereo.
Adoro i Beatles, molto più di Alec, e gli ho regalato miliardi di cd.
“Se non altro” dice sempre “Ascolti musica decente”
-Questo film fa schifo.- dice con la voce già impastata dall’alcool.
-L’hai scelto tu.- gli ricordo –E abbiamo i Beat di sottofondo, che non c’entrano uno sputo.
-Non dici sempre che i Beatles c’entrano con qualunque cosa?
-Non questo album.- ribatto.
Alla fine è completamente ubriaco, e io un po’ brillo.
Si addormenta sul divano, quindi cerco una coperta e gliela poggio addosso. Non riesco a trattenermi dall’accarezzargli i capelli. Lui borbotta qualcosa e mi afferra la mano, poi apre gli occhi di scatto e mi abbraccia.
-Cosa fai?- e lui rotola giù, trascinandomi sul pavimento, sovrastandomi.
-Sei carino. Davvero, non l’avevo mai notato prima.- mi bacia, e io lo rifiuto con violenza.
-Sei ubriaco!- urlo –Smettila!
-Solo un altro…- si avvicina al mio viso.
Chi potrebbe rifiutare il bacio di qualcuno che hai amato per dodici anni? Io non ne ho la forza, in ogni caso.
Mi arrendo, e lui posa le sue labbra sulle mie. So che non mi ama, ma tutto questo crea una atmosfera che riesce un po’ a farmelo credere.
I should never never be blue!” canta John con una fantastica chitarra di sottofondo.
-Fa caldo.- dice, e si toglie la maglietta senza alzarsi, sempre sopra di me.
-Non è vero!- ribatto ancora –Sei ubriaco! Levati!
Gli osservo il fisico ben scolpito, e sento un sobbalzo nello stomaco.
Mi afferra le mani e le tiene ferme, mentre mi sbottona la camicia. Mi accarezza il torace, e il mio respiro si fa pesante.
-Ti batte forte il cuore.- accosta l’orecchio al mio petto –Lo sento. Senti anche tu.
Mi afferra la mano e mi fa sentire anche il suo battito. Lo so cosa sta per succedere, e io non l’ho mai fatto prima.
Mi bacia il collo, mi morde le labbra, mi succhia i capezzoli. È tutto dannatamente eccitante, e sto perdendo il controllo. Il controllo che ho avuto per dodici anni, perduto in un attimo.
Mi lecca il lobo dell’orecchio, ansima piano, sottovoce.
“Se sarà con qualcuno, sarà con Alec” mi sono ripetuto mille volte, pur sapendo che non sarebbe mai successo.
E ora, proprio ora, sta succedendo. Alec si sta sbottonando i pantaloni. Ma c’è un particolare: non gliene frega proprio niente di me, non in questo senso. È completamente ubriaco, eccitato, e probabilmente domani avrò perso per sempre la sua amicizia.
Ma tu lo ami, sussurra una vocina, è la cosa più importante, sentiti amato, per una volta.
Non ho modo di zittirla, quindi lo lascio fare, mentre mi posa le mani sul bozzo duro nei pantaloni, mentre si sfila i boxer e li toglie anche a me. Lo lascio fare mentre mi massaggia l’apertura, mentre lo infila dentro. Lo lascio fare mentre facciamo sesso.
So hold me tight, tonight, tonight, it’s you-uh-uh-uh, you, you, you-uh-uh” un intruso nella playlist. Penso che ricorderò questa canzone per sempre.
-Ti amo.- gli sussurro, sobbalzando. Non avrei dovuto.
-Anche io.- mi bacia, la faccia rossa e l’alito al sapore di birra.
 
Si sveglia con voce impastata, ancora sul pavimento. Io sono avvolto nella coperta, sul divano. Dopo averlo fatto, si è addormentato, quindi gli ho rinfilato pantaloni e boxer, poi sono scoppiato in lacrime. Non piangevo così tanto dalla morte della madre dei miei gatti.
Mi volto dall’altro lato, non voglio vederlo, non voglio sapere cosa mi dirà.
-Perché non ho la maglietta?- chiede come se sia il problema più grande.
-È lì.- tiro fuori un braccio e gliela indico.
-Ho fatto casino come sempre? Non ti ho fatto dormire?- domanda come se sia la cosa più naturale, e lì intuisco che non ricorda nulla.
-Il tuo solito.- rispondo annoiato –Hai urlato, ti sei spogliato e hai tentato di buttarti dalla finestra con un lenzuolo come paracadute.
Scoppia a ridere, poi si alza e va in cucina tentando di cucinare la colazione.
Mi alzo traballando e raccolgo le mie cose. Piego la coperta, e mi dirigo alla porta.
-Io vado.- dico, e faccio per uscire.
-Di già?- viene alla porta, e mi guarda negli occhi. Un brivido mi sale lungo la schiena.
-Sì.- gli sorrido –Ciao.
-Ciao.- mi sorride anche lui.
Hold me tight, tonight
  
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