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Autore: DreamEater    04/09/2014    3 recensioni
Voi avete autocontrollo? Si?
Io no.
Genere: Horror, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Sapete, la mia famiglia non era poi così male.
Mio padre era un degno lavoratore, che sudava per guadagnare il suo rispettoso stipendio. Metteva davanti sempre la famiglia, e ciò rendeva felici tutti quanti in casa.
Non quella notte.
Mia mamma, anche lei era una donna fantastica. Il suo unico difetto, se così si può chiamare, è che trascurava la famiglia per stare con le amiche. Ma non le do peso, dopotutto ha bisogno anche lei di una valvola di sfogo, no? Come papà ha bisogno del suo hobby, mia sorella del suo ragazzo ed io del sangue... no?
Mia sorella, era sempre piena di se, con una smania da far invidia ad una persona famosa. Voleva essere sempre al centro dell’attenzione, sempre in cerca di qualcosa che innalzasse il suo egoismo nei confronti di noi tutti, quasi a voler renderci inferiori.
Non quella notte.
E poi, l’ultimo arrivato, il mio fratellino. Piangeva, piangeva e piangeva. Non sapeva fare altro! Ma vedere tutti quanti che attorno a lui sorridevano, beh, ciò mi faceva sentire tanto bene...
Non quella notte.
In fondo alla lista, ci sono io. Sono un ragazzino per bene dopotutto, non ho assolutamente nulla che mi renda meno buono di tutti gli altri. Che colpa ne ho se sono nato e cresciuto così?..
Sapete, delle volte, non so come, la mia testa inizia a girare, e come d’incanto divento matto.
Si, tranquilli, i miei genitori mi mandavano dallo psicologo 4 giorni su 7, dicevano che non stavo bene, dicevano che lui mi poteva aiutare... Dicevano che mi poteva fermare.
Non quella notte.
Vi capita mai di avere quell’irrefrenabile voglia di fare qualcosa? Ecco, se fosse una cosa sbagliata vi fermereste, perché voi usate l’autocontrollo.
Io no. Io non ho autocontrollo.
Ed è per questo che forse, e dico forse, ora mi trovo seduto nella stanza dei miei genitori, con le mani fatte di sangue, i cadaveri smembrati dei miei genitori accanto, mio fratellino che piange, mia sorella mutilata nell’altra stanza ed io ancora seduto qui... Che tocco la punta del mio putrido coltello, fatto, naturalmente, di sangue.
Come sono fatti di sangue i letti ed i miei vestiti.
Come è fatta di sangue la culla del mio piccolo e piagnucolante fratellino.
Come è fatta di sangue la mia bocca.
Intanto resto qui, freddo, immobile. E rido, rido ed ancora rido!..













E voi?..
Perché voi non ridete insieme a me?..


   
 
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