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Autore: LammermoorLace    05/09/2014    4 recensioni
W: Songfic, Major Character Death, Drama, Musicalverse, Friendzone
La morte di Eponine, nella pioggia fra le braccia infedeli dell'uomo che ama, un momento iconico quanto tragico, simbolo dell'amore non ricambiato.
Traduzione italiana di "A Little Fall of Rain" inserita nel testo.
Genere: Angst, Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eponine, Marius Pontmercy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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A/N: Per apprezzare al meglio questo mio sforzo artistico, provate a leggere le lyrics in corsivo dei dialoghi seguendo la melodia di A Little Fall of Rain… diciamo che la mia è una specie di traduzione italiana. Spero di non chiedervi troppo :)
Buona lettura…
 
 
 
“Il resto passerà”
by Lou Santara
 
 
Eponine non era mai stata tanto sicura nel fare qualcosa quanto lo fu allora.
Fu un lampo di coscienza, una consapevolezza improvvisa, ma era come se il suo cuore lo sapesse già da molto, molto tempo, o lo avesse sempre saputo.
Il caos che regnava sulla barricata era infernale; scoppi e polvere e fumo riempivano l’aria, e le canne d’acciaio dei fucili e delle pistole sputavano fragorose saette da ambo i fronti. La maggior parte degli Amis combatteva come ragni, arrampicati e nascosti fra i mobili sfasciati della barricata; solo alcuni, dopo aver superato lo shock iniziale della prima pallottola andata a segno, si erano fatti arditi, e stavano scoperti fino alle spalle al fuoco nemico per centrare meglio il bersaglio. Urla di dolore e guerriglia si alzavano fra gli scoppi, espressioni di panico e furia erano dipinte sui volti.
Quando Eponine vide Marius, pericolosamente vicino alle baionette nemiche, e il soldato che stava puntando il fucile proprio verso di lui, non riflettè un secondo.
Il suo corpo si lanciò quasi automaticamente verso Marius, in uno scatto disperato, lo scostò da parte quel tanto che bastava per arrivare al fucile e riuscì a deviarne la traiettoria… spingendoselo contro il petto.
Il soldato fece fuoco, preso leggermente alla sprovvista, e mentre cercava un altro obiettivo fra gli Amis venne investito da due colpi e fu ucciso.
Eponine cadde giù, un unico pensiero di sollievo per la salvezza di Marius.
Era consapevole dei colpi che le avevano martoriato l’addome, ma il dolore aveva catturato i suoi sensi in una bolla bianca, e l’aveva lasciata boccheggiante senza rendersene conto ai piedi della barricata.
Non udì Marius che, un barile di polvere da sparo in una mano e una fiaccola nell’altra, allontanava la Guardia Nazionale minacciando di far saltare ogni cosa. Non udì le urla, da una parte di sollievo e da una parte di collera degli Amis (-Non è tuo diritto rischiare la mia vita, Marius! Avresti potuto ucciderci tutti!- disse Combeferre, il volto striato di sudore e sangue).
Non udì, ne riuscì a pensare o sentire nient’altro, se non l’umidità stranamente tiepida della pioggia che aveva cominciato a cadere, sottile, quasi il pianto materno del paradiso per l’innocenza perduta dei suoi figli, ora ansanti e macchati di colpa e sangue dopo il combattimento.
Poi Marius si volse e la vide, ed Eponine ritrovò coscienza mentre gli zigomi di lui impallidivano. Con la coscienza arrivò anche il dolore reale, e senza l’inibizione dello shock durato pochi istanti Eponine si trovò a combattere le lacrime che minacciavano di appannarle la vista. Non voleva chiudere gli occhi, non voleva dormire. Marius si inginocchiò, i movimenti irrigiditi e tormentati dall’ansia, a terra accanto a lei.
-Eponine…sei ferita-
Oh. Si vedeva tanto?
Il sangue era filtrato in una larga macchia rossa sulla camicia ruvida della ragazza, ed era ben visibile nonostante Eponine tenesse le braccia a coprire l’addome, come tentando istintivamente di negare l’accaduto.
Marius fissò la ferita spaventato; Eponine, grata che la pioggia dissimulasse le poche lacrime che le erano sfuggite, tentò di sorridere. Gli occhi di lui dicevano no, no, non è possibile; quelli di lei sei salvo, Marius, hai visto? Ti ho salvato.
 
-La pioggia cade...Monsieur Marius!...
 
Le note uscirono limpide, anche se la voce era flebile.
 
-…Ma ormai non mi …fa male;
 
non sento alcun dolore,
 
non ti devi preoccupare!...
 
Marius Pontmercy le circondò le spalle in un abbraccio. La pioggia gli bagnava il volto.
 
-Sei qui;
 
il resto passerà…
 
E mi terrai al sicuro,
 
e mi terrai vicina…
 
Stai morendo, ‘Ponine ... , dicevano gli occhi del ragazzo. Ma Ponine stava bene lì, nella pioggia e negli occhi chiari di Marius. Sorrideva, per pochi istanti il dolore fu solo un’eco di sottofondo.
 
-…E la pioggia se ne andrà lontana…
 
Ma lui non si arrendeva. Eponine ne fu felice, e ascoltò le parole che cantò Marius con quello che sembrava un sorriso, dolce, senza illusioni.
 
-Ma tu vivrai, ‘Ponine, molti anni ancora!
 
Ti prego, resta con me, non te ne andare!...
 
Lei scosse impercettibilmente la testa, e alzò il mento guardando Marius. Non voleva capire. Eppure non era tanto difficile.
Per te, cercavano di dirgli i suoi occhi dalle ciglia bagnate. Per te.
 
-Tienimi stretta, e lascia che accada…
 
Nelle tue braccia, non ho paura…-
 
Eponine scoprì di non avere paura. Tutto era cancellato e distante, tranne il momento presente, in cui lei si trovava nell’abbraccio di Marius, confortata dal suo tocco, consolata dalla sua voce.
Marius scosse la testa, in diniego:
 
-Non andare…
 
-La pioggia cade!...
 
M’sieur Marius…
 
Ma ormai non mi fa male- Ah!
 
Un singulto improvviso spezzò la voce di Eponine, che si trovò boccheggiante sentendo una coltellata di dolore che le tolse il respiro. Nonostante tutto, tenne lo sguardo fisso a Marius. Solo, socchiuse un po’ le palpebre.
 
-Non senti alcun dolore…
 
Continuò Marius.
 
-Non ti devi preoccupare!...
 
Riprese lei.
 
-Sei qui… Il resto passerà! E mi terrai al sicuro…
 
L’agonia le traspariva dal volto, e la sua voce si abbassò di volume, ma continuò a cantare.
 
-E mi terrai… vicina…
 
Marius avvicinò il suo viso al suo, ed Eponine sollevò una mano per accarezzargli una guancia. Le sue dita erano cremisi e la sua guancia fredda, ma il poco calore che lei percepì in quel contatto le sembrò più caldo del sole in un giorno d’estate.
Prese un respiro doloroso, il fiato insufficiente per finire la canzone:
 
-E la pioggia… se ne… andrà…
 
Lo aveva sempre saputo, lo sapeva da sempre. Lo sapeva il giorno in cui l’aveva incontrato, il giorno in cui lui le aveva chiesto di Cosette, il giorno in cui lei era riuscita a farlo ridere e il giorno in cui avevano iniziato la rivoluzione, il giorno in cui lo aveva guardato e aveva capito che non sarebbe mai stato suo.
Ogni volta che aveva incontrato quegli occhi, ogni giorno che aveva speso accanto a lui.
Lo amava. Più di ogni altra cosa al mondo. E ne avrebbe pagato il prezzo, ma volentieri; ne avrebbe dato la prova.
 
Ne aveva dato la prova.
 
Marius la vide chiudere gli occhi lentamente, mentre cercava di sorridere un’ultima volta.
 
-…lontana.
 
Il ragazzo cantò l’ultima parola, quella che lei non aveva avuto il tempo di cantare e non avrebbe più cantato. La mano di Eponine lasciò il suo viso e ricadde, inanimata.
La nota vibrò e si spense.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ecco il testo completo: (Eponine e Marius)
 
 
La pioggia cade, m’sieur Marius,
 
ma ormai non mi fa male
 
non sento alcun dolore
 
non ti devi preoccupare! …
 
Sei qui; il resto passerà
 
E mi terrai al sicuro…
 
E mi terrai vicina…
 
E la pioggia se ne andrà lontana
 
 
Ma tu vivrai, ‘Ponine, molti anni ancora!
 
Ti prego, resta con me, non te ne andare! …
 
 
Tienimi stretta e lascia che accada
 
Nel tue braccia non ho paura…
 
 
Non andare…
 
 
La pioggia cade… m’sieur Marius
 
Ma ormai non mi fa male
 
Non sento alcun dolore
 
Non ti devi… proccupare
 
Sei qui; il resto passerà
 
E mi terrai al sicuro…
 
E mi terrai vicina…
 
E la pioggia se ne andrà…
 
 
… lontana.
 
 
 
 
Alla prossima (e, please, ditemi che ne pensate),
Lou <3
  
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