Serie TV > Teen Wolf
Ricorda la storia  |      
Autore: L o u    05/09/2014    4 recensioni
{ 4x11 What if? | Marrish (→Lydia/Parrish) | Parrish!centric | Angst, Fluff | 624 words }
-
Se Lydia urla, tutti la sentono.
Se Lydia urla, anche tu la senti.
Questa notte, vice-sceriffo, è la prima volta, e già sai che non ti abituerai mai.
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Deputy Parrish, Lydia Martin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimer: i personaggi citati non mi appertengono, ma sono proprietà di Jeff Davis. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.






I heard you

 
 
Se Lydia urla, tutti la sentono.
Se Lydia urla, anche tu la senti.
Questa notte, vice-sceriffo, è la prima volta, e già sai che non ti abituerai mai.
Cadi in ginocchio. Persino il temporale passa in secondo piano, inchinandosi alla voce di Lydia, all'urlo della Banshee. Ti perfora il cervello, e tu non puoi fare altro se non rimanere qui, piegato sul pavimento a premere le mani sulle orecchie fino a farti male. Ma invano. Digrigni i denti, strizzi le palpebre; non ce la fai a sopportare ancora, vorresti urlare. E' come un implosione la tua, e l'unica cosa che la tua mente riesce a pensare e' Lydia.
Sembrano passare ore, non secondi, giorni anziché minuti. Sei ancora accartocciato su di te quando lo scroscio della pioggia contro il vetro ti arriva di nuovo chiaro. Ha smesso, lasciando solo uno fischio nelle orecchie, che senti pulsare un po'. Ti ci vuole un altro minuto per realizzarlo. Quello dopo sei già diretto verso il loft di Derek Hale.

 
La chiami, la chiami e lei non ti sente, rimane ferma immobile. Allora scendi sbattendo la portiera e la chiami nella pioggia, lasciando che le gocce d'acqua ti inzuppino la t-shirt leggera, scivolino giù lungo la schiena, non t'importa. Tendi una mano nel buio, pregandola di entrare in auto ‒ di farsi salvare da te.
Dall'altro lato nessuna risposta.
Nel muro di pioggia vedi un ombra camminare, i capelli rossi incollati sul volto, il vestito a fiori sul corpo, un passo per volta nella tua direzione a capo chino, esitante. Non può avvertire il tuo cuore perdere un battito non appena le sue dita stringono la tua mano, chiedendoti riparo, né vedere lo sforzo di sopprimere quella sensazione, di ignorarla. La fai accomodare sul sedile anteriore ‒ al sicuro, avvolgendole intorno alle spalle la coperta che ti sei premurato di portare. Per lei. È tuo dovere di vice-sceriffo, ecco perché… no?
 
“Grazie, Parrish” è un sussurro smorzato dalla coperta e dalla pioggia battente, il suo.
Si stringe in essa alla ricerca di calore, affondandovi il viso e chiudendo per un attimo gli occhi, inspirando. Vorresti stringerla. È un pensiero sfuggente, che ti turba, ma vola via nella notte lasciando solo una flebile traccia.
“Il riscaldamento, che idiota” ti rimproveri, rimediando alla svista.
“Non fa nulla, non saresti nemmeno dovuto venire. Prenderai un malanno, per colpa mia”
“Non è colpa tua, Lydia”
“Invece sì”
“Invece no. Ti ho sentita, ed è stata una mia decisione quella di venirti a cercare con questo tempaccio, non addossarti colpe che non hai”
Rimanete in silenzio, la strada corre davanti a voi, il borbottare monotono della radio a riempire il silenzio.
 
Osservi il suo sguardo oscurarsi da qualcosa che non avevi mai visto, messo in bella vista dalle gocce tra le ciglia: il dolore di una perdita, la rabbia di non aver fatto il possibile. Poi capisci: Allison Argent, e tutto diventa più chiaro. Non avete bisogno di parole, i vostri occhi parlano per voi.  
Le sue dite, fredde e umide, si intrecciano tra le tue, calde e asciutte, e di nuovo quella stilettata al cuore che stavolta non riesci a nasconderle. Senti che è sbagliato averla scrutata ogni due per tre attraverso lo specchietto, senti che è sbagliato desiderare di sfiorarle il volto per cacciare via la lacrima all’angolo dell’occhio. Allora le accarezzi il dorso della mano, promettendole che saresti la sua ancora se lei ne avesse bisogno.
“Grazie” ripete di nuovo con  la voce incrinata, una volta davanti casa Martin.
Sapete entrambi che non si sta riferendo solo ad una coperta.
“Qualsiasi cosa per te, Lydia”  mormori al suo posto vuoto.
E puoi scommetterci lo stipendio che quello ad increspargli le labbra correndo ad aprire il cancelletto, era un sorriso.



_______________________________________________________________________________________________
Wolf's Corner
Buon salve a tutti, o prodi temerari!
Pubblico velocemente questa flash fic mancata, che si inserisce dopo il fantomatico urlo a casa Hale di Lydia e la mattina successiva. Nessuna nota particolare apparte un piccolo dettaglio che potrebbe stonarvi.
►Potete notare che da bagnate, le mani di Parrish tornano asciutte quasi subito. Sospetto vivamente che sia una Fenice - non una kitsune del fuoco ( che poi le kitsune sono donna -.-"), e dato che le fenici hanno a che fare con il fuoco, ho inserito questa... asciugatura rapida chiamiamola così.
Spero vivamente che via sia piaciuta, e che vi ritroverò non appena scriverò qualcos'altro su Teen Wolf. Ovviamente le recensioni sono bene accette e sarei molto felice se mi diceste cosa ne pensate, anche per sclerare un po' da brave fangirl!
Scappo via, un bacio a tutti e alla prossima, 

Lou
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: L o u