Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I campi si diramano fino all'orizzonte
punteggiati da arbusti spinosi.
Verdi confini impacchettati come bomboniere
che risalgono fino alle pendici
di monti irti come lame d'acciaio,
a frastagliare il cielo
che spira tifoni gelati
contrariamente al tepore
che infonde il vermiglio cerchio di luce.
L'Estate urla a ponente
i suoi ultimi giorni
di vita
come una madre
che muove l'ultimo sforzo
nell'originare un figlio:
l'Autunno, piú freddo e pallido
che piange e vuole indietro
la sua mamma che é sparita.
Solo cresce e diventa adulto,
pian piano si veste del ricordo,
di foglie ocra come il suo cappotto.
E cresce ancora.
D'inverno poi quell'uomo
solitario corre via
fra lande e sentieri
glaciali d'armonia,
e scivola e inciampa
sulla Neve fresca,
ed essa poi
s'innamora di lui.
Tempesta dopo tempesta
e fulmini e saette dopo,
fino all'arrivo del sole d'oriente,
spunta fra l'erbe e già dalle selve
attraverso cori d'uccelli
e cortei di fiori:
la Primavera,
figlia tanto attesa.