Serie TV > Teen Wolf
Ricorda la storia  |      
Autore: Venusienne    07/09/2014    1 recensioni
[ MARRISH / DEPUTY BANSHEE! ]
Lydia si sentiva terribilmente frustata.
Odiava sentirsi inutile ed un peso per i suoi amici. Si sentiva terribilmente insicura ed infelice; non era in grado di usare i suoi poteri da Banshee, ergo, era completamente inutile per Scott e gli altri. Un'insignificante umana bisognosa di protezioni e sicurezze.
Assurdo.
Non si era mai sentita così impotente e sola, prima d'ora. Certo, non che in passato si fosse veramente sentita piena d'amici, ma di una cosa era certa: aveva il massimo controllo sulla sua vita. Era la bella rossa svampita e alla moda, che tutti adoravano.
Cos'era ora, Lydia Martin? Non lo sapeva nemmeno lei.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Deputy Parrish, Lydia Martin
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
[ Fiction scritta così, di getto, alle 5 del mattino. Presa da una pazza ispirazione, vi auguro una buona lettura. Spero possiate apprezzarla, e spero tanto di leggere qualche recensione. Baci! ]


Lydia si sentiva terribilmente frustata.
Odiava sentirsi inutile ed un peso per i suoi amici. Si sentiva terribilmente insicura ed infelice; non era in grado di usare i suoi poteri da Banshee, ergo, era completamente inutile per Scott e gli altri. Un'insignificante umana bisognosa di protezioni e sicurezze.

Assurdo.

Non si era mai sentita così impotente e sola, prima d'ora. Certo, non che in passato si fosse veramente sentita piena d'amici, ma di una cosa era certa: aveva il massimo controllo sulla sua vita. Era la bella rossa svampita e alla moda, che tutti adoravano.

Cos'era ora, Lydia Martin? Non lo sapeva nemmeno lei.

Più volte si era ritrovata d'avanti lo specchio, a fissare la sua immagine riflessa, quasi con disgusto. Era cambiata, e si vedeva. Il suo viso era più maturo, così come il suo carattere, che si era rafforzato, diventando quello che lei era veramente.
Eppure non si riconosceva lo stesso.

Più volte si era ritrovata ad osservare la sua scrivania, piena zeppa di libri e cianfrusaglie, anche se una cosa spiccava tra tutto quel disordine irreparabile. Una cosa di vitale importanza, che non poteva far altro che fissare ogni mattina, ogni pomeriggio e ogni sera: la foto sua e di Allison.

Allison.

Da quando se ne era andata, Lydia si era chiusa in sé stessa, mandando al diavolo ogni tipo possibile futura relazione d'amizia con qualche ragazza.
Era solo colpa sua, se Allison non c'era più.
Era unicamente un suo sbaglio. Lei meritava di morire, non Allison. Era morta a causa sua.

Dopo quel giorno, Lydia non aveva più parlato con nessuno di Allison. Né con Scott, né con Stiles, né con Chris.
Solo a pronunciare il suo nome, un groppo in gola si faceva largo, facendola sentire impotente ed infelice. Facendole sentire le lacrime calde sgorgare dal suo candido viso.

Eppure qualcosa cambiò, quando conobbe una persona, che per lei non era altro che un mistero: Jordan Parrish.
Una creatura sovrannaturale, anche se non si sapeva cosa fosse, che sembrava solo un innocente uomo, fin troppo buono e coraggioso. E lo aveva dimostrato più volte.

Non sapeva perché, ma quando Lydia si ritrovava in sua compagnia, si sentiva bene e a suo agio. Sentiva che poteva parlare di tutto con lui, si sentiva protetta. Più volte aveva fissato i suoi occhi verdi, perdendosi quasi dentro.
Più volte aveva desiderato un suo abbraccio, tra le sue forti braccia. Pensieri quasi proibiti, che faceva sparire subito dopo dalla sua mente.

- - -


Quella mattina Stiles, Malia, Kira, Derek e Braeden erano partiti per salvare Scott e, ovviamente, Lydia era rimasta a Beacon Hills. Si era svegliata con un umore pessimo, dato che si sentiva ignorata dai suoi amici, anche se capiva le loro intenzioni: volevano proteggerla.
In un certo senso, Lydia gliene era grata.

Decise di andare in ospedale a trovare Melissa McCall, ma soprattutto, per andare a trovare Chris Argent.
Era molto preoccupata per lui, soprattutto dopo aver saputo quello che era successo il giorno precedente. Sperava vivamente che si sarebbe ripreso presto.

Fece il suo ingresso nell'ospedale di Beacon Hills, e salutò Melissa. Dopo aver chiacchierato qualche minuto con lei, si fece dire la stanza in cui Chris Argent riposava, dopo aver subito un piccolo intervento chirurgico. Sapere che stava bene, però, la sollevava, in un certo senso.

Entrò nella piccola stanza bianca, arredata con un semplice comodino e un letto con delle lenzuola, anch'esse bianche, su cui giaceva il corpo stremato dell'Argent. Dormiva, ma il viso contratto dal dolore era piuttosto evidente. Si sentiva terribilmente inutile ed inerme. Ancora.

Lydia passò qualche ora nella stanza dell'uomo, per raccontargli le novità, nel caso si fosse svegliato dal suo sonno profondo, ma invano. Guardò l'orologio e decise di andarsene a casa, dato che ormai la notte stava calando a Beacon Hills, e di certo la giovane Banshee non voleva andarsene in giro per la notte da sola. Era indubbiamente uno dei suoi ultimi desideri.

Quando afferrò la maniglia della piccola stanza, però, Lydia sentì la flebile voce dell'Argent. Pronunciò quel nome più volte, scatenando una rabbia incontrollabile in lei. Una tristezza e un senso di angoscia che non se ne sarebbe andato via presto.

Allison.

Uscì dalla stanza, cercando di trattenere le lacrime ribelli, che tanto volevano farsi largo nel suo volto sfigurato dal dolore provato nell'ultimo periodo.
No, lei non doveva piangere. Non ne aveva più le forze, ormai. Lei non doveva piangere in pubblico.

Abbassò lo sguardo, camminando a passo spedito verso l'uscita dell'ospedale, evitando anche il saluto di Melissa McCall.
Voleva solo andarsene a casa e buttarsi nel suo letto, dimenticandosi tutto e tutti. Era stanca di pensare, stanca di soffrire.

Il suo passo insicuro, però, venne interrotto da quello che lei pensava fosse un muro.

< ...Lydia? >

Fantastico, la giornata non poteva andare peggio. Non solo delle lacrime stavano deturpando il suo viso, non solo era in pensiero da quella mattina per i suoi amici. Doveva addirittura imbattersi in Jordan Parrish, il protagonista dei suoi pensieri, nell'ultimo periodo.

Notando che la rossa non gli degnava né uno sguardo, né una parola, proseguì con il suo discorso.

< Vuoi che ti accompagni a casa? E' notte, non vorrei che ti imbattessi in qualche strano lupo o cose del genere. > disse lui, cercando di alleggerire la tensione palpabile nell'aria. Tentativo inutile.

Lydia annuì, dirigendosi  verso la macchina, cercando di aprire la portiera, ma inutilmente. Perché non aveva aperto la macchina? Si girò, e per l'ennesima volta si scontrò contro il suo petto possente. Ma perché diavolo stava dietro di lei?
Avvicinò inaspettatamente una sua mano vicino il suo viso, e le alzò il mento, osservandola in volto. Le lacrime di Lydia erano ben visibili al chiaro di Luna, e questo non fece altro che renderla ancora più vulnerabile, come se non lo fosse già.
Lydia girò il volto di scatto, chiudendo gli occhi, lasciando scendere altre lacrime.

< Perché stai piangendo? > le chiese lui, asciugando con il pollice una lacrima. Perché era così dannatamente bella, anche col trucco colato e spettinata, col viso deturpato dal pianto e stanco?
Era così fragile, come una piccola bambola di porcellana.

Lydia decise di non rispondere ma, inaspettatamente, si buttò fra le braccia dello sceriffo, beandosi di quel contatto tanto ravvicinato, mentre il suo profumo inondava le narici. Sapeva di uomo, di fresco e  di bello. Così l'aveva definito nei suoi pensieri.
Parrish, sorpreso da quel contatto inaspettato, non potè far a meno di stringerla a sé, cercando di rassicurarla il più possibile.

Inaspettatamente, tutti e due si sentirono più al sicuro, uno tra le braccia dell'altro.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Venusienne