Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: Xamine    07/09/2014    1 recensioni
questa è una piccola one shot su una delle mie coppie preferite, cioè GiornoxBucciarati e su come Giorno ricordi il loro primo bacio una volta diventato capo di Passione. E' la prima storia che scrivo, spero che vi piaccia.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti ^^ questa è la mia prima storia in assoluto, so che non esistono molti fan della serie, ma spero comunque che almeno una persona riesca a vederla e le regali un sorriso. Questa è una piccola shot su una delle mie coppie preferite, spero che vi piaccia. Scusate per eventuali errori.
 
SOLO UN ALTRO GIORNO
 
Finalmente Giorno Giovanna era riuscito a realizzare il suo sogno, diventare un gangstar. Ora che vedeva il suo obiettivo avverato, capiva quanto avesse perso per raggiungerlo. Aveva sempre stimato Bucciarati per il suo charme, per i suoi ideali fissi e altruistici, perché lui era l’unico che riusciva a vedere il buono nelle persone, per quel poco di buono che ci potesse essere in gente senza legge come loro. Come quel boss molti anni prima aveva scacciato le tenebre di suo padre dalla sua vita, Bucciarati aveva scacciato le tenebre di quei cinque ragazzi, li aveva salvati dalle loro situazioni disperate e aveva regalato loro un futuro. Ora lui era morto e le tenebre che aveva scacciato stavano tornando, schiacciando il suo cuore in una morsa di dolore. Di quel grande uomo gli rimanevano soltanto i ricordi di quei pochi giorni passati insieme e quei rari baci che si erano scambiati, così veloci, ma allo stesso tempo così intensi e pieni di emozioni. Lui aveva amato quel ragazzo così tanto da non riuscire a cancellare tutto il dolore che provava, nemmeno dopo tutti quei anni, nemmeno dopo essere stato con tante belle ragazze e altrettanti ragazzi spettacolari.
 
 La loro storia era incominciata quella sera, quando ancora quel bizzarro viaggio non era incominciato e loro stavano rinchiusi nella casa insieme alla figlia del boss aspettando nuovi ordini. Dentro la casa si respirava un’aria di stress, stanchezza e in minima parte anche paura. Giorno era uscito per prendere una boccata d’area e aveva trovato Bucciarati in uno stato di dormiveglia, sdraiato di schiena, intanto ad ammirare le stelle. Gli si era avvicinato con passo leggero, per non disturbarlo o svegliarlo, ma il suo capo si era comunque accorto della sua presenza. Lo aveva salutato con un leggero cenno di capo e il novellino si era sdraiato accanto a lui, senza aprire bocca. Tra di loro era calato immediatamente un silenzio un po’ imbarazzato, così il capo decise di spezzarlo. < Che cosa pensi di fare una volta diventato il boss di Passione? > La domanda era arrivata così veloce che il biondo ci mise diversi minuti a rispondere. < Non lo so. Penso che per prima cosa realizzerò i vostri desideri, manderò Narancia a scuola, leverò la droga ai minorenni e così via. Ma entrambi sappiamo che questa domanda è inutile, perché alla fine la persona che prenderà il posto del boss sarai tu, è quello che vogliono tutti. Tu per loro sei un dio, invece di me non si fidano nemmeno. > Una risposta semplice e concisa era quello che il capo del gruppo si aspettava da una persona che ritiene inutili i giri di parole come Giorno. < Io mi fido di te >. Quelle cinque parole fecero arrossire violentemente il biondo, mentre Bucciarati, distolti gli occhi dal cielo, inizia a osservare il ragazzo sdraiato accanto a lui. Poi con una mossa di coraggio del tutto inaspettata, il moro avvicinò le sue labbra dolci e affusolate a quelle rosee e carnose dell’altro, regalando al novellino un bacio così dolce, ma allo stesso tempo così passionale e carico si sentimenti da lasciarlo senza fiato.
 
Ricordare quel bacio fece venire le lacrime agli occhi al biondo, che poi scacciò con coraggio dagli occhi gonfi e lucidi. Giorno guardò fuori dalla finestra del suo studio, da dove riusciva a osservare le tre bellissime tombe che aveva fatto costruire in onore ai suoi altrettanti compagni deceduti per salvare una ragazza il cui unico errore era stato nascere. Fermò il suo sguardo sulla tomba centrale, la più imponente e meglio decorata, quella del suo amato, poi con aria afflitta si alzò dalla sedia. Quante volte aveva sognato di poter rivivere almeno un’altra giornata con il suo amore, quante preghiere non esaudite, quanti monologhi davanti a quella tomba, sperando in una risposta che non era mai venuta. Ma quel giorno non poteva lasciarsi trasportare troppo dai ricordi, quel giorno ci sarebbe stata la cerimonia di matrimonio tra il suo grande amico Guido e la sua bella ragazza, Trish. Con passo lento e imponente giorno lasciò la stanza e si diresse verso la chiesa lì vicina, fatta costruire da lui appositamente per quel matrimonio. -Almeno quei due sono felici- pensò con un sorriso, chiudendo la porta e lasciando in quella stanza tutti quei ricordi così felici e allo stesso tempo così strazianti.
  
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